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1. Il vedere inizia nellOCCHIO e coinvolge gran parte del nostro CERVELLO: VEDERE E IL RISULTATO DI UNA TRASFORMAZIONE DEL MONDO ESTERNO, FISICAMENTE.

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2 Il vedere inizia nellOCCHIO e coinvolge gran parte del nostro CERVELLO: VEDERE E IL RISULTATO DI UNA TRASFORMAZIONE DEL MONDO ESTERNO, FISICAMENTE ESISTENTE, IN UN NOSTRO MONDO PERCETTIVO, IN CUI GIOCANO UN RUOLO IMPORTANTE LA NOSTRA PRECEDENTE CONOSCENZA, LA NOSTRA CULTURA E PERSINO IL NOSTRO STATO DANIMO 2 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011

3 IL MONDO DELLUOMO E PRINCIPALMENTE VISIVO. MEZZI DI COMUNICAZIONE SVILUPPATI: -LINGUAGGIO, mezzo acustico; -SCRITTURA E RAPPRESENTAZIONE GRAFICA, basati sulla visione; 3

4 Permette di comunicare nellistante in cui il segnale viene generato; Implica il pensiero estendendone la possibilità di espressione fino a divenire strumento per la rappresentazione estetica; FONDAMENTALE: Capacita di sintesi 4 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011

5 BINGO IN VENICE - STEINBERG Pochi tratti: lineamenti volto ed espressione 5 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011

6 6 Per guardare unopera darte bisogna unire due voci, la voce della banalità (ciò che uno vede e sa) e la voce della singolarità (riempire la banalità con lemozione che appartiene solo a me stesso) A -PROPRIETA DELLA VISIONE RAGGRUPPATE IN DUE TEORIE: COSTRUTTIVISM O GESTALT

7 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 7 LA PERCEZIONE VISIVA (COSTRUZIONE DELLIMMAGINE) AVVIENE PER CONFRONTO DINAMICO FRA LINFORMAZIONE SENSORIALE FORNITA DALLOCCHIO E LE IMMAGINI PRECEDENTEMENTE PERCEPITE E CONSERVATE IN MEMORIA PER VEDERE BISOGNA AVER IMPARATO A VEDERE !

8 8 LESPERIENZA PRECEDENTE e CONTESTO in cui loggetto si presenta sono essenziali per formulare la congettura sulla forma reale delloggetto e sulla posizione nello spazio

9 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 9 ALTERNANZA DELLE DUE POSSIBILI PERCEZIONI

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13 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 13 La nostra esperienza passata – in cui stanze di forma cubica sono certamente più frequenti di stanze di forma trapezoidale – influenza profondamente la percezione attuale. Il nostro cervello, in altri termini, scegliendo uninterpretazione della forma della camera più conforme alla nostra esperienza pregressa, preferirebbe vedere uomini con altezze bizzarre piuttosto che un ambiente difforme da quello a cui è abituato. visione come un ragionamento e illusioni come il risultato di processi inferenziali errati

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15 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 15 Anche molti PITTORI lasciano volutamente una certa ambiguità nelle loro rappresentazioni La visione dellopera darte suscita nellosservatore congetture che influiscono sul modo in cui lopera è percepita tanto da rendere possibili, in diversi osservatori, reazioni estetiche diverse

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17 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 17 SI PERCEPISCE ATTRAVERSO SCHEMI INNATI DI CUI E POSSIBILE STUDIARE PROPRIETA E LEGGI DI ORGANIZZAZIONE

18 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 18 VI E LA TENDENZA A RAGGRUPPARE OGGETTI VICINI, SEPARANDOLI DA ALTRI SIMILI, PIU DISTANTI SI PERCEPISCONO LINEE VERTICALI E ORIZZONTALI SI RIMANE INCERTI IN QUANTO LA DISTANZA FRA I CERCHI E IDENTICA IN ORIZZONTALE E VERTICALE

19 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 19 LA CONTINUITA DELLE LINEE VIENE PREFERITA AI CAMBIAMENTI BRUSCHI

20 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 20 Teoria del Costruttivismo Dati sensoriali sottoposti a interpretazione da parte del cervello Teoria della Gestalt La percezione avviene per organizzazione dei dati sensoriali secondo schemi innati Entrambi gli schemi possono essere validi e possono contribuire, con pesi variabili, a spiegare fenomeni percettivi a seconda delle particolari situazioni sensoriali

21 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 21 Si verificano percettivamente quando una figura è parzialmente coperta da unaltra. Ci sono casi in cui il completamento della figura sembra avvenire soprattutto in base alla nostra conoscenza precedente e quindi seguendo un modello di tipo COSTRUTTIVISTICO: Canaletto, ponteghetto della farina – 1730 – Venezia, il pittore rappresenta solo un pettine per suggerirci la presenza di una gondola

22 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 22 Solo chi sa come è fatta una gondola può dedurre la sua presenza dalla visione di un pettine

23 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 23 IN ALTRI CASI IL COMPLETAMENTO SEMBRA AVVENIRE SECONDO SCHEMI GESTALTICI TALVOLTA CREANDO QUASI UN PARADOSSO RISPETTO ALLE NOSTRE CONOSCENZE IL COMPLETAMENTO DA LUOGO ALLA PERCEZIONE DI UNO SCOOTER PARADOSSALMENTE ALLUNGATO! (LEGGE PERCETTIVA DELLA CONTINUITA DELLA FORMA)

24 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 24 Chiaro – scuro dipende da Intensità dello stimolo fisico Contesto DUE AREE FISICAMENTE UGUALI POSSONO APPARIRE LUNA PIU CHIARA E LALTRA PIU SCURA SE CIRCONDATE RISPETTIVAMENTE DA UNO SFONDO PIU SCURO O DA UNO PIU CHIARO

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26 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 26 NELLE ARTI FIGURATIVE: il cervello può far nascere forme da opportune distribuzioni spaziali di aree chiare e scure Triangolo di Kanizsa I lati dei settori dei dischi vengono soggettivamente prolungati così da dar luogo ai lati di un triangolo che emerge dallo sfondo e appare anche più chiaro

27 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 27 Il SISTEMA VISIVO si comporta come un FILTRO, LASCIA PASSARE solo una certa quantità e un certo tipo di informazioni: è come se vedessimo il mondo attraverso una finestra

28 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 28 COSA IMPONE IL CONTORNO ALLA NOSTRA FINESTRA SUL MONDO? 1 – IL LIMITE DI RISOLUZIONE DEL SISTEMA OTTICO; 2 – LIMITE IMPOSTO DALLE PROPRIETA DELLE STRUTTURE NERVOSE; 3 – EVENTUALI DIFETTI DELLA COMPONENTE OTTICA (MIOPIA, PRESBIOPIA ETC)

29 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 29 Quando limmagine retinica è più piccola di una certa dimensione non riusciamo più a distinguere ciò che essa contiene. Langolo visivo corrispondente al più piccolo oggetto visibile è detto ANGOLO LIMITE. Ovviamente la grandezza del più piccolo oggetto visibile dipende dalla distanza da cui si guarda

30 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 30 LA FINESTRA SUL MONDO DELLA PITTURA Lartista non porta sulla tela lintero contenuto di informazione visiva che può percepire attraverso la sua finestra visiva ma opera un ulteriore filtraggio della realtà nel quale giocano Propria scelta artistica Eventuali limiti tecnici o manuali

31 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 31 IL FILTRO DELLA RAPPRESENTAZIONE ARTISTICA PUO CAMBIARE NEL CORSO DELLA VITA DEL PITTORE SIA PER UNEVOLUZIONE DELLARTISTA VERSO SCELTE DIVERSE SIA PER IL SUBENTRARE DI LIMITI O ALTRE ALTERAZIONI DOVUTE A MALATTIA O SENESCENZA DEL SISTEMA NERVOSO

32 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 32 La vista di Monet era molto deteriorata allavanzare della cataratta bilaterale: nel 1923 venne operato e ritornò a dipingere. Opere realizzate poco prima delloperazione: Forme quasi irriconoscibili, mancano completamente i particolari, dominano le macchie diffuse di colore rosso e giallo

33 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 33 Dopo loperazione riappaiono colori più vari, la gamma dei verdi e dei blu e le forme diventano più riconoscibili (La casa tra le rose – 1924)

34 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 34 Alterazioni della visione, delle facoltà mentali, deterioramento nel controllo dei movimenti si possono verificare fisiologicamente per lavanzare delletà. Tiziano Vecellio : Flora 1514, Tarquinio e Lucrezia 1570

35 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 35 I DUE EMISFERI CEREBRALI E LE ARTI VISIVE Il cervello umano è formato da due emisferi con piccole differenze anatomiche lun laltro ma marcate differenze funzionali. In linea generale le funzioni, i metodi di percezione della realtà e di apprendimento dei due emisferi sono le seguenti: SINISTRO: Di tipo VERBALE, ANALITICHE e RAZIONALI EMISFERO LINGUISTICO DESTRO: Di tipo NON- VERALE, SINTETICHE, ANALOGICHE ed INTUITIVE EMISFERO VISIVO

36 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 36 EMISFERO DESTRO: RICONOSCIMENTO DELLE FACCE, DI FIGURE E FORME GEOMETRICHE, PERCEZIONE DELLA GESTALT, ORIENTAMENTO NELLO SPAZIO, RICONOSCIMENTO DI GESTI ED ESPRESSIONI MIMICHE ETC COSA SUCCEDE QUANDO SI OSSERVANO FACCE CHIMERICHE?

37 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 37 FACCE SCHEMATICHE SIMMETRICHE: SI GUARDI AL CENTRO DELLUNA E DELLALTRA FIGURA E SI OSSERVI LA DIFFERENTE ESPRESSIONE: RIDENTE MESTA

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39 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 39 LIMPRESSIONE CHE SE NE RICEVE (SE IL VISO E SORRIDENTE O MESTO) E DETERMINATA DALLESPRESSIONE DELLA PARTE SINISTRA DEL VOLTO, CIOE QUELLA CHE VIENE RECEPITA DALLEMISFERO DESTRO LEMISFERO DESTRO E ANCHE PREVALENTEMENTE RESPONSABILE DELLE RISPOSTE EMOTIVE

40 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 40 QUALI SONO LE POSSIBILI INFLUENZE DEI DUE EMISFERI NELLOSSERVAZIONE DI IMMAGINI E, QUINDI, ANCHE DI UNOPERA PITTORICA? Nella maggior parte dei soggetti (i destrimani) vi è una forte tendenza a PREFERIRE FIGURE ASIMMETRICHE IN CUI IL CENTRO DI INTERESSE E SPOSTATO A DESTRA (losservatore, così, volge lo sguardo prevalentemente verso lestremo destro cosicchè la maggior parte del quadro si trova a sinistra della direzione dello sguardo e quindi si proietta sullemisfero destro)

41 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 41 I SOGGETTI PREFERISCONO LA VERSIONE IN CUI IL CENTRO DI INTERESSE E SPOSTATO VERSO LA LORO DESTRA

42 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 42 NellARTE? RAFFRONTO TRA QUADRI AVENTI UN CERTO GRADO DI ASIMMETRIA CON LE LORO IMMAGINI SPECULARI 1°: i ciechi sembrano trascinarsi lun laltro e star per cadere in acqua 2°: il movimento sembra in direzione opposta a dove cè lacqua

43 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 43 E UNO DEGLI ASPETTI PIU ATTRAENTI DI CIO CHE VEDIAMO E ANCHE UNO DEI PIU IMPORTANTI: I FIORI, I FRUTTI, GLI ALBERI, LE LUCI DEL CIELO E COSI MOLTI PRODOTTI DELLUOMO TRA CUI LA PITTURA, CI APPARIREBBERO ASSAI PIU POVERI, MENO ECCITANTI SE PRIVATI DEL COLORE…..

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45 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 45 …UN QUADRO NON SOLO SAREBBE MENO PIACEVOLE A VEDERSI MA TALUNI DEI SUOI PARTICOLARI RISULTEREBBERO MENO FACILMENTE INDIVIDUABILI… BellItalia - Procopio

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48 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 48 …COSE IL COLORE? E il RISULTATO di processi che avvengono nel nostro occhio e nel nostro cervello, E UNA QUALITA DELLA NOSTRA SENSAZIONE, anche se esso dipende da proprietà fisiche della sorgente che illumina e dei corpi che vengono illuminati Un COLORE può evocare STATI DANIMO DIVERSI SENSAZIONI DI MODALITA SENSORIALI NON VISIVE (colori caldi e colori freddi) SENSAZIONE DI MOVIMENTO (i colori caldi si avvicinano, quelli freddi si allontanano)

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50 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 50 Provoca eccitazione e spinge verso lATTIVITA, denota un senso di FORZA e di SICUREZZA STATO DI ATTIVAZIONE NELLA DIREZIONE DI UNA CONQUISTA, DESIDERIO ESPANSIVO, ASPIRAZIONE ALLA MOBILITAZIONE DI TUTTE LE ENERGIE CALMA, SODDISFAZIONE, PACE INTERIORE, QUIETE, ARMONIA STABILITA, COSTANZA, PERSEVERANZA, AUTOSTIMA CALDO, IRRADIANTE, CAMBIAMENTO E RICERCA DEL NUOVO COLORE NEUTRO DI CHI PRENDE LE DISTANZE DAI SENTIMENTI E DALLA VITA, OPTANDO PER IL NON COINVOLGIMENTO NON COLORE, NEGAZIONE, OPPOSIZIONE DIETRO LA QUALE PUO NASCONDERSI UN DESIDERIO DI RIVENDICAZIONE DI POTERE

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52 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 52 Per guardare unopera darte bisogna unire due voci, la voce della banalità (ciò che uno vede e sa) e la voce della singolarità (riempire la banalità con lemozione che appartiene solo a me stesso)

53 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 53 Lo STATO EMOZIONALE anima sia IL MOMENTO CREATIVO DELLARTISTA sia chi GUSTA un dipinto. Ma cosè unEMOZIONE? James (1884) meccanismo che consente di attribuire un valore – positivo o negativo – allinformazione sensoriale di cui si fa esperienza. Darwin (1872) il sistema emozionale consente di attribuire un valore non solo allinformazione sensoriale di cui si fa esperienza ma soprattutto alla relazione che si stabilisce tra una determinata informazione sensoriale e una determinata sequenza comportamentale SISTEMA EMOZIONALE COME SISTEMA ADATTATIVO

54 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 54 EMOZIONE: processo attraverso cui il cervello determina o computa il valore di uno stimolo. Da questo processo derivano REAZIONI CORPOREE (interne ed esterne) che ne rappresentano la traduzione specifica CONSAPEVOLEZZA DELLIMPORTANZA DI QUANTO STA AVVENENDO (SENTIMENTO) EVENTUALE ATTIVAZIONE DEL SISTEMA MOTIVAZIONALE CHE SPINGE ALLAZIONE EMOZIONE DERIVA DAL NOSTRO ADATTAMENTO, DALLE ESPERIENZE VISSUTE E DAI RICORDI IMMAGAZZINATI CHE, DAVANTI AD UN NUOVO STIMOLO, RIEMERGONO

55 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 55 LARTE NON RAPPRESENTA QUELLO CHE VEDIAMO, SE MAI RENDE LE COSE VISIBILI Paul Klee Davanti ad unopera pittorica la nostra EMOZIONE è funzione di noi stessi, di ciò che siamo stati, di ciò che abbiamo vissuto, di ciò che ci ha animati, di quanto siamo stati influenzati e di ciò che siamo in quel momento stesso

56 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 56 Ma a cosa è dovuto, invece, quel SENSO DI MALESSERE che suscitano talvolta le opere darte, quasi che la loro bellezza è tale da SOPRAFFARE LO SPETTATORE? La Sindrome di Stendhal è così denominata perché quando nel 1817 lo scrittore francese Stendhal si recò nel capoluogo toscano per visitarne le opere darte, visse unesperienza di estasi incredibile e mai provata prima di fronte a tanta bellezza e manifestazione dellarte Là, seduto su un gradino di un inginocchiatoio, la testa abbandonata sul pulpito, per poter guardare il soffitto, le Sibille del Volterrano mi hanno dato forse il piacere più vivo che mai mi abbia fatto la pittura. Ero già in una sorta di estasi, per lidea di essere a Firenze, e la vicinanza dei grandi uomini di cui avevo visto le tombe. Ero arrivato a quel punto di emozione dove si incontrano le sensazioni celestiali date dalle belle arti e i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, avevo una pulsazione di cuore, quelli che a Berlino chiamano nervi: la vita in me era esaurita, camminavo col timore di cadere.

57 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 57 Si tratta di un disturbo psicosomatico transitorio che si manifesta con forme di attacchi di panico, di carattere depressivo-euforico e di dispercezione del mondo esterno che diventa persecutorio; i sintomi più comuni sono: tachicardia, giramenti di testa, vertigini, confusione e allucinazioni in seguito allesposizione ad opere darte particolarmente belle, significative e concentrate in uno spazio limitato. Le caratteristiche peculiari del linguaggio dellarte possono far emergere elementi della storia del soggetto, riportando alla luce esperienze emozionali rimosse dallinconscio o anche aspetti di se stessi non chiariti. Per questo motivo la persona costretta dallesperienza estetica ad avere questo impatto con il suo mondo interiore può reagire negativamente e manifestare segni di disagio

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59 Greco Arianna - Trani 23 Luglio 2011 59 Per guardare unopera darte bisogna unire due voci, la voce della banalità (ciò che uno vede e sa) e la voce della singolarità (riempire la banalità con lemozione che appartiene solo a me stesso)


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