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Relatore: Ing. Donato De Girolamo Consulenza Tecnica Regionale Puglia

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1 Relatore: Ing. Donato De Girolamo Consulenza Tecnica Regionale Puglia
IL RISCHIO ELETTRICO Relatore: Ing. Donato De Girolamo Consulenza Tecnica Regionale Puglia

2 In Italia si verifiIncano mediamente 5 infortuni elettrici mortali la settimana (per folgorazione). I luoghi più pericolosi dal punto di vista elettrico sono i cantieri edili e i locali da bagno o per doccia

3 La maggior parte degli infortuni sono causati dagli impianti a bassa tensione e in misura minore dai componenti elettrici e da errore umano

4 Il 10-15% di tutti gli incendi hanno origine dall’impianto elettrico o dagli apparecchi elettrici utilizzatori

5 Legislazione Lo Stato tutela l’individuo come cittadino e come lavoratore, in particolare per quanto riguarda: la salute la sicurezza Conseguentemente la maggior parte della legislazione relativa agli impianti elettrici riguarda l’aspetto della sicurezza degli impianti nei confronti di persone e cose.

6 LA NORMATIVA TECNICA NEL SETTORE ELETTRICO
Sicurezza eletrica LA NORMATIVA TECNICA NEL SETTORE ELETTRICO Sicurezza in generale: DPR 547/55 “Norme per la prevenzione degli Infortuni sul lavoro” DPR 303/56 “Norme generali per l'igiene del lavoro” Dlgs 626/94 “Miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro” (abrogata e sostituita dal T.U. 81/08) 547 ha un titolo VII Impianti macchine ed apparecchi elettrici Vecchio ma ancora vigente, salvo norme tecniche che lo sopravanzano Norme molto puntuali res. terra <20; 303 e 626 generiche, la seconda importante per i concetti di formazione ed informazione Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

7 LA NORMATIVA TECNICA NEL SETTORE ELETTRICO
Direttiva Bassa Tensione Legge 46/90 “Norme per la sicurezza degli impianti” (abrogata e sostituita dal DPR 37/08) Legge 186/68 “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici” Molto moderna (1973) Nuovo approccio – eliminazione ostacoli scambi, libera circolazione, sicurezza – recepita 1977 vasto campo applicazione, obbligatorietà elementi essenziali, armonizzazione, presunzione conformità se risp. Norme – tutti i mat. Elettr. tra 50 e 1000V c.a V c.c.(escluse spine e prese perché diverse nei vari paesi) analisi rischi > direttive da soddisfare. RES Dal prodotti B.T. marcati CE 46/90: per tutti gli impianti elettr. idrico, gas, radiotel. e elettronico, risc. etc - requisiti profess. progetto - tutto a norme CEI e UNI, se no indicare - alta sensibilità < 1A- adeguati i vecchi imp. se sezionamento e protez, sovracorrenti, protez, da contatti diretti e indiretti o inter, dif, con <30mA 186 da leggere

8 Legge 186/68 Quadro Legislativo
Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici art. 1 Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte art. 2 I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d’arte.

9 Interruttori differenziali ad alta sensibilità Idn30mA)
Per la legge 46/90 gli impianti elettrici devono essere dotati di: Impianto di terra; Interruttori differenziali ad alta sensibilità Idn30mA) Il DPR 447/91 considera gli impianti elettrici esistenti all’entrata della legge, adeguati quando a valle del contatore Enel è installato un Interruttore salvavita (Idn30mA)

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11 Quadro Legislativo D.M. 37/2008 In vigore dal 27 marzo 2008 11

12 D.M. 37/2008 Quadro Legislativo
Regolamento … recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici 12

13 D.M. 37/2008 Quadro Legislativo
stessa struttura legge 46/90 integrata da D.P.R. 447/91 (abrogati entrambi) 13

14 D.M. 37/2008 Quadro Legislativo
applicabile a tutti gli impianti a servizio degli edifici, dal punto di consegna 14

15 Quadro Legislativo D.M. 37/2008 progetto sempre obbligatorio 15

16 D.M. 37/2008 Quadro Legislativo
progetti più complessi redatti da professionisti 16

17 Quadro Legislativo D.M. 37/2008 esecuzione a regola d’arte 17

18 D.M. 37/2008 Quadro Legislativo
dichiarazione di conformità e dichiarazione di rispondenza 18

19 D.P.R. 462/01 Quadro Legislativo
Regolamento di semplificazione per la denuncia di …impianti di terra, parafulmini, impianti elettrici pericolosi

20 D.P.R. 462/01 Quadro Legislativo MESSA IN ESERCIZIO
terra e parafulmini verifica installatore e DICO esplosione

21 D.P.R. 462/01 Quadro Legislativo DENUNCIA terra e parafulmini:
INAIL (ex ISPESL) e ASL/ARPA esplosione: solo ASL/ARPA

22 D.P.R. 462/01 Quadro Legislativo VERIFICHE PERIODICHE
2 anni (ex, MARCI, l.medici, cantieri) 5 anni (ordinari) ASL/ARPA e organismi abilitati Verbale verifica

23 D.Lgs 626/96 Quadro Legislativo
Attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione. 23

24 LA NORMATIVA TECNICA NEL SETTORE ELETTRICO
Sicurezza eletrica LA NORMATIVA TECNICA NEL SETTORE ELETTRICO CEI 64 “Effetti della corrente elettrica attraverso il corpo umano” CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in c.a. e a 1500V in c.c.” CEI 64-8/7 “Impianti elettrici in locali adibiti ad uso medico” CEI “Protezione contro i fulmini” Esempi di norme CEI di cui alla 186 regola d’arte. Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

25 Normativa tecnica Le Norme CEI: sono norme tecniche non sono norme di legge sono riconosciute regola dell’arte nel settore elettrico dalla Legge 186/68 pertanto seguire le Norma CEI e condizione sufficiente ma non necessaria per costruire un apparecchio o realizzare un impianto a regola d’arte (obbligo legislativo).

26 Alla data odierna, tutti gli impianti elettrici già esistenti al 05 Marzo 1990, dovrebbero essere stati adeguati. Ossia, almeno dovrebbe essere stato installato, da personale qualificato (artigiano iscritto alla CCIA almeno per le categoria A e B ) a valle del contatore enel un interruttore salvavita.

27 LA NORMATIVA TECNICA E LA LEGISLAZIONE
Sicurezza eletrica LA NORMATIVA TECNICA E LA LEGISLAZIONE Norme tecniche Sono specifiche tecniche approvate da un organismo riconosciuto ad attività normativa (CEI), per l'applicazione ripetuta e continua. Non sono obbligatorie ma conservano il carattere di norme volontarie. Regole tecniche Sono specifiche tecniche emanate dall'autorità pubblica sotto forma di leggi, regolamenti, regole amministrative. La loro osservanza è obbligatoria. Norme: se si rispettano presunzione di conformità, sennò bisogna dimostrare (casi in cui non ci sono). Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

28 (norme di buona tecnica)
CENELEC (omologo in campo Europeo del CEI) IEC (Ente normatore a livello extraeuropeo) CEI ( Comitato Elettrotecnico Italiano)

29 Alcune importanti Norme CEI
Impianti elettrici utilizzatori a tensione non superiore a 1000V in C.A e a 1500V in C.C. Norma CEI 64-8 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica. Impianti di messa a terra. Norma CEI 11-8 Impianti nei luoghi con pericolo di esplosione Norma CEI 64-2/64-2A Norma CEI 81-1 E 81-4 Protezione delle strutture contro i fulmini Anche per gli utilizzatori elettrici sono vigenti specifiche norme CEI

30 Riepilogo norme impianti elettrici
Specifiche norme CEI Utilizzatori elettrici Marcatura CE Costruzione degli Utilizzatori a “Regola d’arte” Marchio IMQ (O altri Enti Certificatori) Dichiarazione del costruttore

31 Marcatura CE Legge 791/77 Stabilisce che: il materiale elettrico soggetto al campo di applicazione può essere posto in commercio solo se costruito a regola d’arte in materia di sicurezza I principi generali in materia di sicurezza che tale materiale deve soddisfare il materiale elettrico deve essere munito della marcatura CE che ne attesta la conformità alle disposizioni della Legge (la responsabilità di tale attestazione è del costruttore).

32 IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI ELETTRICI
Sicurezza eletrica IL RISCHIO ELETTRICO IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI ELETTRICI Elettrocuzione Esplosione Incendio Devo salvaguardare: la sicurezza di persone e cose la sicurezza dell’impianto Entriamo nel vivo, identificando i rischi e gli obiettivi Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

33 PRINCIPALI TIPOLOGIE DI INFORTUNIO ELETTRICO
Sicurezza eletrica PRINCIPALI TIPOLOGIE DI INFORTUNIO ELETTRICO ELETTROCUZIONE Passaggio della corrente elettrica nel corpo umano. Alterazioni e lesioni a carattere transitorio, permanente o letale. Tali effetti sono funzione di: intensità della corrente durata del contatto natura della corrente (continua/alternata) frequenza percorso della corrente nel corpo stato di salute generale sesso del soggetto Degli altri fattori come intensità, durata, etc. approfondiremo dopo, ora parliamo di: Fattore di percorso Mano sinistra - Mano destra 0,4 /Mano sinistra - Torace 1,5 /Mano destra - Dorso 0,3 Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

34 DEFINIZIONI

35 IMPIANTI ELETTRICI Si definisce impianto elettrico, l’insieme dei componenti (cavi, canalizzazioni, apparecchiature di manovra, apparecchiature di protezione, quadri elettrici, prese a spina, ecc.) compresi tra il punto di fornitura dell’energia (contatore ENEL) e il punto di utilizzazione.

36 Utilizzatori elettrici
Si definiscono utilizzatori elettrici le apparecchiature che utilizzano l’energia elettrica per produrre lavoro, calore, luce, come pure le apparecchiature informatiche, le apparecchiature per telecomunicazioni, ecc.

37 Definizioni Volt (V):Unità di misura della tensione di alimentazione.(Nelle case la tensione di alimentazione è di 220/230 Volt) Corrente elettrica (I):L’intensità di corrente elettrica è misurata in ampere; Una lampada da 100Watt assorbe una corrente elettrica di circa 0.50A; Watt: Unità di misura della potenza elettrica. (W=VxI) KWh: Unità di misura della potenza elettrica consumata in un determinato periodo di tempo, misurato in ore.

38 INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO
L’interruttore contiene due sganciatori che permettono di aprire il circuito elettrico in caso di: Cortocircuito (sgancio istantaneo dell’interruttore) Sovraccarico(sgancio dell’interruttore quando c’è un assorbimento di corrente maggiore di quella consentita) 6 10 13 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 Le modalità di intervento magnetico sono tre in base ai limiti della corrente di intervento (riferiti alla corrente nominale In) in caso di cortocircuito: TIPO LIMITI DELLA CORRENTE DI INTERVENTO B 3In --- 5In C 5In In D 10In In In pratica il tipo B interviene per più basse correnti.

39 Sovraccarico: E’ una condizione anomala di funzionamento, in conseguenza del quale i circuiti elettrici sono percorsi da una corrente superiore rispetto a quella per la quale sono stati dimensionati. La non tempestiva interruzione di questa “sovracorrente” può dar luogo all’eccessivo riscaldamento dei cavi o di altri componenti dell’impianto elettrico

40 INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO
Corto circuito: Intensità di corrente che la linea può sopportare in caso di guasto; Il valore della corrente è molto elevato, in genere circa volte la corrente nominale ; la durata del corto circuito (prima cioè che gli interruttori di protezione isolino il guasto, interrompendo la circolazione della corrente) è normalmente di 0,2-0,3 sec. 6 10 13 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 Le modalità di intervento magnetico sono tre in base ai limiti della corrente di intervento (riferiti alla corrente nominale In) in caso di cortocircuito: TIPO LIMITI DELLA CORRENTE DI INTERVENTO B 3In --- 5In C 5In In D 10In In In pratica il tipo B interviene per più basse correnti.

41 EFFETTI DELLA CORRENTE SUL CORPO UMANO
ELETTROCUZIONE Passaggio della corrente elettrica nel corpo umano. Alterazioni e lesioni a carattere transitorio, permanente o letale. Tali effetti sono funzione di: intensità della corrente durata del contatto natura della corrente (continua/alternata) frequenza percorso della corrente nel corpo stato di salute generale sesso del soggetto Degli altri fattori come intensità, durata, etc. approfondiremo dopo, ora parliamo di: Fattore di percorso Mano sinistra - Mano destra 0,4 /Mano sinistra - Torace 1,5 /Mano destra - Dorso 0,3

42 Effetti della Circolazione della corrente nel corpo umano
1/2 Scossa lieve Spiacevole sensazione al passaggio della corrente Dovute agli effetti termici provocati dal passaggio di corrente nei tessuti. Ustioni Distruzione di tessuti superficiali  profondi, danneggiamento di arti (braccia, spalle, arti inferiore ecc.. Rotture delle arterie, con emorragie, distruzione dei centri nervosi.. Blocco della muscolatura (per es. della mano) che non consente di abbandonare la presa Tetanizzazione Contrazione muscoli addetti alla respirazione o lesione del centro Nervoso che presiede a tale funzione Arresto Respiratorio

43 La resistenza elettrica della pelle aumenta:
1.Durante un intensa concentrazione mentale; 2.In presenza di parti indurite (ad es. calli, duroni ecc.); La resistenza elettrica della pelle diminuisce: 3. Se è umida o sudata; 4. Se il contatto avviene in un punto in cui la pelle è tagliata o ferita;

44 EFFETTI DELLA CORRENTE SUL CORPO UMANO CURVA DI SICUREZZA
b c1 Limiti convenzionali pericolosità grafico tempo-corrente dati (IEC International Electrotecnical Comitee) Per 50 Hz Sono valori statistici Vediamo meglio le fasce

45 EFFETTI DELLA CORRENTE SUL CORPO UMANO CURVA DI SICUREZZA
Zona 1 :Situazioni in cui le correnti e i tempi di circolazione non producono nessun danno alle persone; Zona 2 :Situazioni in cui non si verificano danni irreversibili alle persone;

46 EFFETTI DELLA CORRENTE SUL CORPO UMANO CURVA DI SICUREZZA
Zona 3:Probabilità di contrazioni muscolari e difficoltà respiratorie; disturbi reversibili nella formazione e conduzione di impulsi nel cuore, fibrillazione atriale e arresto cardiaco provvisorio senza fibrillazione ventricolare Zona 4:probabile fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco, respiratorio, gravi ustioni che possono presentarsi all’aumento dell’intensità di corrente e del tempo.

47 EFFETTI DELLA FREQUENZA
Sicurezza eletrica EFFETTI DELLA FREQUENZA La pericolosità della corrente diminuisce all'aumentare della frequenza poichè ad alte frequenze la corrente tende a passare solo attraverso la pelle. Il fenomeno si chiama appunto effetto pelle  e le lesioni provocate dal passaggio della corrente elettrica sono solo superficiali e non interessano organi vitali. si può notare come le correnti a frequenza di 50 cicli al secondo si trovino nella fascia di frequenze più pericolose. Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

48 Curve di sicurezza tensione-tempo in condizioni ambientali particolari e ordinarie
Dare dei valori precisi alla resistenza elettrica del corpo difficoltoso influenzata da molte variabili: percorso della corrente, stato della pelle (presenza di calli, sudore, umidità, tagli, abrasioni ecc..), superficie di contatto, tensione di contatto. Come tale è possibile valutarla solo statisticamente e quindi le norme CEI fanno riferimento a valori convenzionali riferiti ad un campione medio di popolazione. “luogo conduttore ristretto” per il quale occorre prendere particolari misure di sicurezza è stato assunto un valore di Rtc di 1000 W (largamente cautelativo) per i luoghi ordinari  e di 200 W in condizioni particolari (bagni, piscine, stalle, medici) res totale 1375 e 575. Si è in questo modo costruita una “curva di sicurezza “  dei limiti tensione-tempo in condizioni normali e in condizioni particolari. Legge di Ohm Cond normali UL=50V mentre in condizioni particolari UL=25V

49 Elettrocuzione o Folgorazione
Nei confronti di un Impianto Elettrico una persona può avere: Contatto tra la persona e parti dell’impianto elettrico che sono in tensione in condizioni di ordinario funzionamento. Contatto diretto Contatto tra la persona e parti conduttrici di impianto elettrico o di un utilizzatore elettrico che non sono ordinariamente in tensione, ma vanno in tensione a causa di un guasto (Es.carcassa di un elettrodomestico per un difetto di isolamento, ecc..) Contatto indiretto

50 CONTATTO DIRETTO Contatto di una persona con parti normalmente in tensione nell'impianto. Es. un conduttore o un morsetto, scoperto. Esempio tipico

51 CONTATTI INDIRETTI Contatto di una persona con parti conduttrici di componenti elettrici che, pur non essendo normalmente in tensione, possono assumere un potenziale diverso da zero in seguito ad un guasto di isolamento. Es. contatto con la carcassa metallica di un elettrodomestico.

52 MASSA Parte conduttrice di un componente elettrico che
può essere toccata non in tensione in condizioni ordinarie può andare in tensione in condizione di guasto o cedimento dell’isolamento principale

53 CONTATTI INDIRETTI In assenza di impianto di terra tutta la corrente di guasto attraversa il corpo umano. Tutta la corrente di guasto attraversa il corpo per chiudere il circuito con la terra. Al limite la Uc (tensione di contatto) può diventare = Ut (totale)

54 CONTATTI INDIRETTI L'impianto di terra convoglia verso terra la corrente di guasto.                                                                                            Una parte di Ig se ne va per la terra, Inversamente proporzionale alla resistenza Per limitare a 50V la Eeq la resistenza di terra dovrebbe essere inferiore a 0.3 ohm, valore bassissimo e difficile da mantenere e poi è influenzato dalla resistenza di terra del neutro(cabina)

55 CONTATTI INDIRETTI INTERRUTTORE DIFFERENZIALE
Sicurezza eletrica CONTATTI INDIRETTI INTERRUTTORE DIFFERENZIALE Interruttore differenziale In= 30 mA Principi di funzionamento: Idn differenza tra le correnti circolanti tra le due fasi, se supera scatta Necessità di collegamento di terra per far circolare la corrente di guasto dalla massa, non attraverso il corpo. Discorso che vale per i contatti indiretti, vedremo meglio dopo Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

56 INTERRUTTORE DIFFERENZIALE

57 Manutenzione del salvavita
L’interruttore salvavita è presente nei quadri elettrici degli appartamenti e si riconosce per la presenza di un tasto contrassegnato con la lettera T Per mantenerlo in efficienza il tasto che apre il circuito va premuto regolarmente una volta al mese. Leva per il riarmo Blocco differenziale Interruttore generale magnetotermico Tasto per lo sgancio

58 INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO
Metodi di protezione sono : -Interruzione automatica del circuito; L’impianto elettrico è protetto da un interruttore Differenziale Coordinato con l’impianto di terra. Nel momento in cui si verifica un guasto l’impianto viene automaticamente disalimentato. L’interruttore differenziale è scelto dal progettista in maniera che non si verifichino condizioni che vadano oltre la zona 2 della curva di sicurezza. 6 10 13 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 Le modalità di intervento magnetico sono tre in base ai limiti della corrente di intervento (riferiti alla corrente nominale In) in caso di cortocircuito: TIPO LIMITI DELLA CORRENTE DI INTERVENTO B 3In --- 5In C 5In In D 10In In In pratica il tipo B interviene per più basse correnti.

59 Il significato di messa a terra, esprime il concetto che tutte le masse metalliche di un edificio, esterne o interne, devono essere portate allo stesso potenziale V0 del terreno circostante, attraverso una adeguata rete di dispersori e conduttori di collegamento di questi ultimi.

60 IMPIANTO DI TERRA DI UN EDIFICIO

61 CONTATTI INDIRETTI IMPIANTO DI TERRA

62 CONTATTI DIRETTI PROTEZIONE ADDIZIONALE
La norma CEI 64-8 considera l’interruttore differenziale una misura di protezione addizionale che può integrare i metodi di protezione parziale o totale ma non sostituirli. La corrente  Idn di 30 mA dell’interruttore  differenziale, non corrisponde esattamente a quella che il corpo umano può sopportare, ma è compromesso tra le esigenze di sicurezza per le persone e la continuità di servizio dell’impianto.

63 PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI
Sicurezza eletrica PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI TECNICHE DI PROTEZIONE PASSIVA Non interrompono il circuito in caso di contatto diretto ma sono finalizzate ad evitare il contatto. Le parti elettricamente attive sono quindi segregate in modo da renderle inaccessibili. TECNICHE DI PROTEZIONE ATTIVA Interrompono automaticamente il circuito tramite l'intervento di un interruttore automatico differenziale ad alta sensibilità. È detta (preventiva) Prot totale: per gli inesperti Prot parziale per addestrati Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

64 CONTATTI INDIRETTI PROTEZIONE ATTIVA
Sicurezza eletrica CONTATTI INDIRETTI PROTEZIONE ATTIVA SISTEMA COORDINATO TRA L'IMPIANTO DI TERRA E GLI INTERRUTTORI AUTOMATICI La protezione si ha attraverso la coordinazione tra l'impianto di terra e l'organo di protezione. Deve essere verificata la relazione RAIA <= 50 (<= 25 per locali ad uso medico ) Se è verificata, la tensione massima a cui una persona è sottoposta per un tempo indefinito è pari a 50 V; valori più alti della tensione persistono per un tempo minore. Dalle curve di sicurezza si ricava che per tensioni di 50V (luoghi normali) e 25V (luoghi particolari) un contatto può permanere per un tempo massimo di 5s. Essendo questa la condizioni limite occorre individuare una protezione di massima corrente che abbia una caratteristica tale per cui sia soddisfatta la relazione: Soddisfare la condizione   con dei normali interruttori  magnetotermici non  è facile. gli interruttori di massima corrente sono stati studiati per la protezione dei cavi e non per la protezione dai contatti indiretti L’unica differenza tra la relazione 7.6 e la 7.5 consiste nel denominatore: mentre le correnti I5s dipendono dalla corrente nominale dell’interruttore e possono essere dell’ordine delle centinaia di ampere, la corrente IDn è indipendente dalla corrente nominale del dispositivo differenziale e può assumere valori variabili da qualche millesimo di ampere a qualche ampere. Risulta in questo modo più agevole il coordinamento con l’impianto di terra (Ad es. con UL uguale a 50V e con IDn 0,03 A  la resistenza di terra Rt può essere                         ) di quanto non lo fosse con i dispositivi di massima corrente Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

65 PROTEZIONI DA SOVRACORRENTI E CORTOCIRCUITI
Sicurezza eletrica PROTEZIONI DA SOVRACORRENTI E CORTOCIRCUITI Dispositivi che interrompono automaticamente l’alimentazione quando si produce un sovraccarico: Interruttori automatici con sganciatori di sovracorrenti Interruttori combinati con fusibili Fusibili fusibili filo, elettrico di dimensioni calcolate in modo da fondere quando il valore della corrente che lo attraversa supera per un certo tempo un valore determinato. Può proteggere sia contro i sovraccarichi che contro i cortocircuiti interruttori automatici sganciatore termico: interviene in funzione del calore prodotto dal passaggio della corrente (maggiore è la corrente che passa, minore è il tempo di intervento) protegge contro i sovraccarichi sganciatore magnetico: ha intervento istantaneo non appena viene superato il valore di corrente prestabilito quindi protegge contro i cortocircuiti Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

66 PROTEZIONI DA SOVRACORRENTI E CORTOCIRCUITI
Sicurezza eletrica PROTEZIONI DA SOVRACORRENTI E CORTOCIRCUITI Limite di accettabilità sovracorrenti L'interruttore deve avere corrente nominale di intervento compresa tra la corrente di funzionamento del conduttore elettrico e la corrente max che può sopportare lo stesso conduttore. Ib <= In <= Iz Ib = corrente di impiego del circuito In = corrente nominale del dispositivo di protezione Iz = corrente massima di progetto Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

67 CONTATTI INDIRETTI PROTEZIONE PASSIVA
Sicurezza eletrica CONTATTI INDIRETTI PROTEZIONE PASSIVA Componenti di II classe: si usano involucri con doppio isolamento. Es. cavi elettrici con isolamento doppio o rinforzato, quadri prefabbricati con isolamento completo Locali isolanti ed equipotenziali non connessi a terra : locali particolari sotto il controllo di personale addestrato Separazione elettrica: si separano la sorgente di alimentazione e l'impianto utilizzatore. Utilizzata in locali ad uso medico. Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

68 INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO
senza interruzione automatica del circuito Utilizzatori a doppio isolamento, detti pure componenti in classe II. Questo tipo di protezione è una protezione di tipo passivo e consiste nel dotare gli apparecchi elettrici di un isolamento supplementare rispetto a quello normale. Tali componenti non devono essere connessi a terra. Il contrassegno è: 6 10 13 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 Le modalità di intervento magnetico sono tre in base ai limiti della corrente di intervento (riferiti alla corrente nominale In) in caso di cortocircuito: TIPO LIMITI DELLA CORRENTE DI INTERVENTO B 3In --- 5In C 5In In D 10In In In pratica il tipo B interviene per più basse correnti.

69 CONTATTI INDIRETTI PROTEZIONE PASSIVA
Non interrompono il circuito in caso di guasto Apparecchi di classe II Si usano involucri con doppio isolamento Separazione elettrica Si separano la sorgente di alimentazione e l’impianto utilizzatore Doppio isolamento oppure isolam rinforzato Vietato il collegamento al conduttore di protezione Nei locali ad uso medico

70 CONTATTI DIRETTI Esempi di protezione passiva totale
Sicurezza eletrica CONTATTI DIRETTI Esempi di protezione passiva totale Isolamento parti attive Involucri: Proteggono l'uomo dai contatti diretti e le parti elettriche dagli agenti esterni. Isolamento:ricoperte completamente da uno strato di isolante avente spessore adeguato alla tensione nominale verso terra del sistema elettrico ed essere resistenti agli sforzi meccanici, elettrici, termici e alle alterazioni chimiche. Involucri e barriere  L’involucro garantisce la protezione dai contatti diretti quando esistono parti attive (ad es. morsetti elettrici) che devono essere accessibili e quindi non possono essere completamente isolate. La barriera è  un elemento che impedisce il contatto diretto  nella direzione normale di accesso. Questi sistemi di protezione assicurano un certo grado di protezione contro la penetrazione di solidi e di liquidi. Le barriere e gli involucri devono essere saldamente fissati, rimovibili solo con attrezzi, apribili da personale addestrato oppure solo se l’accesso alle parti attive è possibile dopo avere aperto il dispositivo di sezionamento con interblocco meccanico o elettrico. Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

71 Protezione combinata contro i contatti diretti e indiretti
Circuiti a bassissima tensione SELV (a bassissima tensione di sicurezza) FELV (a bassissima tensione funzionale) PELV ( a bassissima tensione di protezione)

72 CONTATTI DIRETTI Esempio di protezione passiva
Sicurezza eletrica CONTATTI DIRETTI Esempio di protezione passiva CEI 70-1 “Gradi di protezione degli involucri” Classifica gli involucri con un codice IP IP X X lettera Apparecchio installato all'aperto: IP54 = protetto contro la polvere, contro gli spruzzi d'acqua, dai contatti diretti Usata se la protezione contro il contatto diretto > alla protezione contro l'accesso di corpi solidi (A-D) Protezione contro la penetrazione dei liquidi (0-8) Per identificare il grado di protezione, convenzionalmente in sede IEC si è adottato un codice composto dalle  lettere IP seguite da due cifre ed eventualmente da un terza lettera addizionale (tab a e b: la prima cifra indica il grado di protezione contro i corpi estranei e contro i contatti diretti, la seconda contro la penetrazione di liquidi  mentre la lettera addizionale (deve essere usata solo se la protezione contro l’accesso è superiore a quella definita con la prima cifra caratteristica)  ha lo scopo di designare il livello di inaccessibilità dell’involucro alle dita o alla mano, oppure ad oggetti impugnati da una persona. almeno il grado di protezione IPXXB B=lascia passare 12mm ma il dito di prova non tocca. 1=dorso mano … 6=no polvere 1=gocce in verticale… 8= immersione indefinita Protezione al contatto con parti pericolose, protezione contro l'accesso di corpi solidi (0-6) Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

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74

75 Apparecchi secondo le istruzioni per l’uso
NORME DI COMPORTAMENTO PER UNA CORRETTA GESTIONE E FRUIZIONE DEGLI IMPIANTI E UTILIZZATORI ELETTRICI Certificazioni; Omologazioni, Garanzie Istruzioni per l’uso Apparecchi forniti di Acquistare Utilizzare Apparecchi secondo le istruzioni per l’uso

76 Non Manomettere Qualsiasi intervento deve essere affidato a ditte specializzate, Come previsto dalla legge 46/90. Per ogni intervento su impianti elettrici la ditta deve rilasciare la Dichiarazione di conformità a lavori ultimati. Impianti elettrici apparecchi

77 NORME DI COMPORTAMENTO
NON INTERVENIRE mai in caso di guasto, improvvisandosi elettricisti e, in particolare non intervenire su quadri o armadi elettrici (qualsiasi lavoro deve essere affidato a ditta specializzata: Legge 37/08) NON COPRIRE o nascondere con armadi o altre suppellettili i comandi e i quadri elettrici

78 Non Usare

79

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81 Fare effettuare a personale qualificato
Il controllo di apparecchi in cui siano entrati liquidi o che abbiano subito urti meccanici fuori dalla norma Fare effettuare a personale qualificato Presa da 10A (alveoli piccoli) L’apparecchio ad una presa di corrente idonea, in relazione alle dimensioni degli alveoli delle prese Collegare Presa da 16A (alveolo grandi)

82 Non sovraccaricare Le prese di corrente con troppi utilizzatori elettrici, spine multiple o utilizzando adattatori Verificare Sempre che l’intensità di corrente assorbita complessivamente dagli utilizzatori da collegare non superi i limiti della presa stessa

83 Far sostituire da ditte specializzate
Cavi; Prese e spine deteriorate; I cavi di alimentazione degli apparecchi elettrici siano adeguatamente protetti contro: Azioni meccaniche (passaggio di veicoli, oggetti taglienti, ecc..) Azioni termiche; (sorgenti di calore) Azioni chimiche; (sostanze corrosive) Accertarsi che

84 eventuali cavi danneggiati con parti conduttrici a vista
Fare riparare Coperchi cassetti di derivazione, canalette di protezione dei cavi elettrici Non Rimuovere mai

85 NORME DI COMPORTAMENTO
SEGNALARE subito la presenza di eventuali cavi danneggiati e con parti conduttrici a vista FAR SOSTITUIRE i cavi, le prese e le spine deteriorate rivolgendosi solo a installatori qualificati

86 NORME DI COMPORTAMENTO
ACCERTARSI che i cavi di alimentazione degli apparecchi elettrici siano adeguatamente protetti contro le azioni meccaniche (passaggio di veicoli, oggetti taglienti, ecc.), le azioni termiche (sorgenti di calore) o le azioni chimiche (sostanze corrosive)

87 NORME DI COMPORTAMENTO
ACCERTARSI che sia stata tolta l'alimentazione elettrica prima di effettuare qualsiasi semplice operazione sugli impianti (anche la sostituzione di una lampadina) o sugli apparecchi SEGNALARE prontamente l'odore di gomma bruciata, la sensazione di pizzicorio a contatto con un utensile elettrico o una macchina, il crepitio all'interno di un apparecchio elettrico, per evitare possibili incidenti

88 NORME DI COMPORTAMENTO
COLLEGARE l'apparecchio a una presa di corrente idonea 10A (alveoli della presa più piccoli) o 16A (alveoli della presa più grandi), in relazione alle dimensioni della spina NON TIRARE il cavo di alimentazione per scollegare dalla presa un apparecchio elettrico, ma staccare la spina

89 NORME DI COMPORTAMENTO
NON SOVRACCARICARE le prese di corrente con troppi utilizzatori elettrici, utilizzando adattatori o spine multiple. Verificare sempre che l'intensità di corrente assorbita complessivamente dagli utilizzatori da collegare non superi i limiti della presa stessa ASSICURARSI sempre che l'apparecchio sia disalimentato (previo azionamento dell'apposito interruttore), prima di staccare la spina

90 NORME DI COMPORTAMENTO
COLLEGARE l'apparecchio alla presa più vicina evitando il più possibile l'uso di prolunghe NON IMPEDIRE la corretta ventilazione degli apparecchi NON USARE acqua per spegnere incendi di origine elettrica.

91 INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO Grazie per la cortese attenzione
6 10 13 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 Le modalità di intervento magnetico sono tre in base ai limiti della corrente di intervento (riferiti alla corrente nominale In) in caso di cortocircuito: TIPO LIMITI DELLA CORRENTE DI INTERVENTO B 3In --- 5In C 5In In D 10In In In pratica il tipo B interviene per più basse correnti.


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