15-16 febbraio 2016 Tricase – Palazzo Gallone L’agricoltura sociale nell’attuale contesto socio-economico, culturale e istituzionale Alfonso Pascale (Rete.

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15-16 febbraio 2016 Tricase – Palazzo Gallone L’agricoltura sociale nell’attuale contesto socio-economico, culturale e istituzionale Alfonso Pascale (Rete Fattorie Sociali)

Agricoltura sociale affonda le radici nei caratteri comunitari e civili dei territori rurali riemerge nelle moderne forme di una reinventata ruralità (anni ‘70 e ‘80 sec. XX) è, oggi, elemento costitutivo della multifunzionalità e multidealità dell’agricoltura

L’agricoltura sociale richiama i caratteri originari dell’agricoltura generare beni relazionali e regole condivise per l’uso delle risorse naturali (economie di comunità) coltivare la terra come servizio alla comunità e alla natura per poter abitare un determinato territorio

“coltivare” in ebraico si dice abad = “servire” “agricoltura” in tedesco antico si dice Ackerbau = “costruzione” “colono” è Bauer = “edificatore” Carlo Cattaneo: “Un popolo deve edificare i suoi campi come le sue città”

L'agricoltura è un correttivo di civiltà ha una funzione terapeutica nel senso di therapeutikòs “atto a servire”, “atto a curare” l’agricoltura di servizi precede e influenza la funzione produttiva (e non viceversa), assoggettandola al primato della persona umana, al rispetto degli altri esseri viventi e alla tutela dell'ambiente.

Ruralità e agricoltura Sono sempre stati due concetti distinti: rus = campagna agricultura = coltivazione dell’ager (della terra)

ruralità mediterranea le città e i borghi – dove i contadini vivono, fanno più mestieri, vanno al mercato e si amalgamano con gli altri – costruiscono le campagne i prodotti tipici portano il nome delle città

Sistema latifondo meridionale minuscoli fondi in mezzo alla campagna che garantivano l’autosufficienza alimentare della famiglia contadina e permettevano la cura del territorio; casino baronale che fungeva da residenza estiva del proprietario; la masseria intesa come centro di servizi, il centro abitato (borgo o paesone) dove abitavano tutti e si organizzavano i rapporti con il mercato e dove il contadino poteva organizzare meglio il proprio lavoro nei numerosi fazzoletti di terra e dedicarsi ad altre attività Il perno su cui ruotava il sistema territoriale era la masseria, dove si concentravano i servizi amministrativi e tecnici, quelli di conservazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti, e i servizi sociali per i dipendenti (abitazioni, mense, ecc.)

22 aprile milioni di americani manifestano per l’ambiente diventerà la Giornata della Terra Lo sviluppo dell’agricoltura nei paesi occidentali aveva risolto finalmente il problema dell’autosufficienza alimentare di quelle popolazioni ma aveva al tempo stesso determinato gravi contraddizioni L’attività umana che in origine aveva dato vita ai primi insediamenti comunitari stanziali, si era trasformata in un’attività capace di erodere capitale sociale e ricchi patrimoni culturali

Nuova ruralità nei territori rurali industrializzati e nelle città traboccate nelle campagne circostanti, nascono nuove forme di ruralità. All’esodo rurale incomincia a subentrare l’esodo urbano. I figli e i nipoti di chi era fuggito nei decenni precedenti dalle campagne alla ricerca di condizioni socio-economiche più appaganti scoprono che, a ricreare alcuni aspetti della società tradizionale fuori del suo contesto di miseria, le cose potrebbero andare meglio. Si affermano così stili di vita che integrano gli aspetti irrinunciabili della condizione urbana con le opportunità che solo i territori rurali sono in grado di offrire.

Una nuova agricoltura come correttivo di civiltà In una globalizzazione che pare aver smarrito il senso del luogo - riemerge un’agricoltura di servizi che incrocia inediti filoni culturali e operativi presenti nei servizi sociali e sociosanitari (che guardano con approccio critico e riflessivo al vecchio Stato sociale che si va decomponendo) - riemerge un’agricoltura sociale che ricostruisce territori e comunità, sperimenta nuovi modelli di welfare, promuove inserimenti socio-lavorativi di persone svantaggiate in contesti non assistenzialistici ma produttivi - riemerge un’agricoltura civile che reintroduce nello scambio economico il mutuo aiuto e la reciprocità delle relazioni interpersonali

presuppone un contenuto etico e valoriale; è parte delle “organizzazioni a movente ideale” (OMI), in cui il movente che le ispira non è primariamente il profitto né elementi solo strumentali, ma un movente ideale, una missione o una vocazione che, in vari modi, nasce dalle motivazioni intrinseche dei suoi promotori; porta con sé un elemento di gratuità (comportamenti praticati perché buoni e perché hanno un valore in sé; è il contrario dell’impresa speculativa (scopo la ricerca del profitto) nella quale l’attività è solo uno strumento per ottimizzare qualcosa di esterno, ben distinto dall’attività stessa che quindi non ha alcun valore intrinseco ma, per definizione, unicamente strumentale, dove i dipendenti reagiscono solo a incentivi materiali, e dove non è richiesta una particolare “vocazione” ai propri membri, oltre alle abilità tecniche e al rispetto del contratto. Multidealità dell’agricoltura e dell’impresa agricola

AS = percorso partecipativo dal basso con cui una comunità sprigiona il proprio potenziale produttivo Si tratta di iniettare cultura imprenditoriale che manca (autodisciplina per acquisire costanza, ingegnosità, conoscenza del contesto, capacità di inventare un’idea e pilotarla verso il successo). L’imprenditoria è il risultato di processi motivazionali che vanno stimolati, accompagnati e orientati verso le migliori pratiche, tenendo conto delle vocazioni e prerogative territoriali. È il frutto di legami comunitari, di beni relazionali, di fiducia da tessere costantemente.

AS = percorso di sviluppo locale partecipativo si realizza ricomponendo il rapporto tra istituzioni (regionali, nazionali e sovranazionali) e società locale (intesa come comunità, società civile ed ente locale di prossimità) mediante la corretta applicazione del principio di sussidiarietà si sostanzia nell’azione educativa volta a congiungere la società locale con l’idea di sviluppo (auto-inchiesta, auto-educazione, auto- sviluppo, reti, nuovi modelli di Welfare, utilizzo integrato Fondi Strutturali e d’Investimento Europei)

AS = aspetto della multifunzionalità delle imprese agricole -finalizzato allo sviluppo di interventi e di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo -finalizzato all’erogazione di servizi tecnici e organizzativi ai proprietari di piccoli appezzamenti di terra che svolgono attività agricola prevalentemente a fini di autoconsumo -finalizzato al servizio orti sociali per quei cittadini che non hanno terreni e vorrebbero fare un’esperienza di coltivazione (tale servizio potrebbe essere erogato sia nella fattoria sociale che nei “fazzoletti di terra” dei proprietari a cui si prestano i servizi tecnici e organizzativi per i loro appezzamenti) -finalizzato alla reinvenzione di forme collettive di gestione dei domini civici

L’agricoltore multifunzionale è un nuovo “mestiere” capacità di sviluppare:  relazioni, tecnologie e abilità per un uso multiplo delle risorse  nuovi mercati da una mentalità di mercato indifferenziato basata sulla competitività di prezzo a una mentalità di mercato che privilegia:  la differenziazione territoriale  la qualità dei prodotti e dei processi  le nuove esigenze del consumatore e della società

Perché l’agricoltura? si possono rivitalizzare in forma moderna pratiche relazionali fondate sui valori della cultura rurale (gratuità, mutuo aiuto, reciprocità) si possono valorizzare alcune peculiarità dei contesti rurali che risultano molto utili nei percorsi inclusivi (attività all’aperto, interazione con organismi viventi, ciclo produttivo dalla semina alla vendita diretta, ritmi lavorativi non stressanti, versatilità degli ordinamenti produttivi e varietà delle tecniche di produzione)

Pluralità di attori -agricoltori, educatori, psicologi, psicoterapeuti, ecc. -servizi socio-sanitari locali, servizi per le tossicodipendenze, amministrazione penitenziaria, servizi per il volontariato, associazioni di familiari di persone in difficoltà, aziende ospedaliere, centri di cura e riabilitazione, comunità terapeutiche, comunità di accoglienza per minori, scuole, enti parco, centri per gli anziani, centri di accoglienza per gli immigrati, ecc. -cittadini

Creare mercati civili Passare dal prevalente modello competitivo di tipo posizionale (c’è chi vince e c’è chi perde come in una gara sportiva) al modello di competitività, denominato co-opetition, in quanto si fonda sul mutuo vantaggio dei soggetti che partecipano allo scambio di mercato. Tali soggetti agiscono come un team per raggiungere obiettivi comuni in grado di avvantaggiare tutti i partecipanti dello scambio economico.

Guardare al mondo Le tecnologie digitali oggi fanno miracoli nel permettere la costruzione di relazioni intense tra territori di regioni e Paesi anche molto lontani. Una fattoria sociale che nasce in Italia potrebbe interagire con fattorie sociali che nascono in altri territori, scambiando non solo beni e servizi tra le rispettive reti, ma anche modelli di produzione e consumo, nonché di protezione sociale. Le arti creative possono favorire la capacità delle comunità- territorio di costruire la propria immagine e di riscoprire in modo permanente il “Genius loci” come processo culturale di autocoscienza e di apertura agli altri.