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Transcript della presentazione:

con la collaborazione di: Progetto Powerpoint 2009 LE DOLINE E LE GRANDI FORME CARSICHE a cura di Ugo Sauro con la collaborazione di: Giuliana Madonia

INTRODUZIONE In questa lezione vedremo quali sono le principali macroforme carsiche di superficie. Per superficie si intendono quelle porzioni dell’interfaccia litosfera/atmosfera illuminate dalla luce del sole. Un ponte naturale o l’imboccatura di una grotta sono forme superficiali, anche se la grotta è prevalentemente una forma sotterranea. Una forma superficiale può essere definita carsica se è la conseguenza diretta o indiretta del processo carsico, cioè del processo di soluzione della roccia da parte delle soluzioni acquose. Kentucky, USA (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

GLI AMBIENTI GEOMORFOLOGICI In prima approssimazione possono essere distinte: - forme in roccia nuda e forme in roccia ricoperta da suolo; forme in parte su rocce carsificabili, in parte su rocce non carsificabili a contatto con le precedenti (forme di contatto litologico); forme in rocce (anche non carsificabili) o su materiali di copertura, risultanti indirettamente da processi di soluzione di rocce sottostanti (forme da assorbimento o subsidenza di rocce di copertura); forme all’interno dei materiali di riempimento di depressioni carsiche risultanti indirettamente da processi di soluzione (forme da assorbimento di materiali di riempimento). Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LE DIMENSIONI DELLE FORME Dal punto di vista delle dimensioni, riferendosi sempre al parametro dimensionale più piccolo dei tre (lunghezza, larghezza, altezza o profondità), possono essere distinte le seguenti categorie: - nanoforme (inferiori al millimetro); - microforme (fra millimetriche e centimetriche); - piccole forme (fra centimetriche e metriche); - mesoforme (da metriche a ettometriche); macroforme (da ettometriche a chilometriche). Poiché non è possibile stabilire un confine netto tra le meso e macroforme, in questa lezione tratteremo forme che potrebbero rientrare in entrambe le categorie. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LA FORMA CARSICA PIÙ TIPICA: LA DOLINA La forma carsica superficiale più tipica è la dolina (“doline” in inglese britannico, “sinkhole” in inglese americano). Il morfonimo “dolina” è il diminutivo del termine slavo “dol”, che significa valle; pertanto dolina vuol dire “piccola valle”, o “piccolo avvallamento”. Monti Nanos, Slovenia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

IL TERMINE DOLINA Il termine “dolina” è stato codificato e introdotto nella letteratura internazionale dallo studioso serbo J. Cvijić nel 1893, nel suo libro fondamentale Das Karstphänomen, che ha segnato uno dei momenti significativi della nascita della carsologia moderna. In seguito altri studiosi slavi hanno proposto nomi più specifici come “vrtaca” o “kraska”, che tuttavia non sono mai entrati in uso nella terminologia internazionale. Monti Lessini, Prealpi Venete, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

CHE COS’È UNA DOLINA Per “dolina” si intende qualsiasi conca o depressione chiusa a contorno circolare o subcircolare, o allungato, con diametro massimo compreso tra pochi metri e oltre un chilometro, con fondo drenante, formatasi direttamente o indirettamente in seguito a processi di soluzione, e pertanto di norma priva di un corpo d’acqua, come un lago, ospitato al suo interno. La figura è un modello digitale di un’area a doline del Carso Modello digitale di un’area a doline del Carso Classico, di Francesco Ferrarese Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LE VARIE FORME Le doline più comuni hanno forme geometriche che si avvicinano a un imbuto (coniche), o a una ciotola (emisferiche) o a un piatto (tronco-coniche) e diametri compresi tra qualche decina e qualche centinaia di metri. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LA CLASSIFICAZIONE SECONDO I VECCHI AUTORI I vecchi autori distinguevano quattro tipi fondamentali di doline: 1) le doline di soluzione normale; 2) le doline di crollo; 3) le doline “alluvionali”; 4) le doline o conche “di subsidenza”. I modelli genetici per i quattro tipi di doline sono spiegati nelle slides che seguono. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

I MODELLI GENETICI CONCETTUALI Le doline di soluzione normale si formano in seguito a processi di soluzione, i quali operano con più efficacia nelle zone dove il drenaggio verticale dell’acqua è più facile per la presenza di una più intensa fratturazione; verso queste zone viene richiamata l’acqua di deflusso superficiale con la conseguenza che la soluzione vi opera in modo “accelerato”, rispetto alle aree più lontane dai punti drenanti. Le doline di crollo si formano in seguito al crollo del soffitto di una cavità sotterranea; crollo che può portare alla formazione di una “dolina a pozzo di crollo”, la quale poi si evolve, per degradazione delle pareti, come una forma a imbuto, diventando simile a una dolina di soluzione normale. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

I MODELLI GENETICI CONCETTUALI Le doline alluvionali sono depressioni chiuse, che si formano nell’ambito di coperture di sedimenti sciolti in seguito al risucchio verso il basso ad opera di cavità carsiche sottostanti (inghiottitoi, doline di crollo etc…). Le doline o conche di subsidenza sono depressioni chiuse che si formano in rocce non carsificabili (ad es.: arenarie, tufiti ...) in seguito alla soluzione di rocce carsificabili sottostanti; l’asportazione della roccia per soluzione mina il sostegno della roccia sovrastante, provocandone il cedimento con “riproduzione” della forma in superficie, nell’ambito della roccia non carsificabile. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

I MODELLI GENETICI (GRAFICA) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LA CLASSIFICAZIONE MODERNA L’osservazione della forma e della struttura di doline sezionate da sbancamenti stradali o di cava, combinata con lo studio del comportamento idrogeologico delle soluzioni acquose circolanti, ha permesso di definire modelli di dolina meglio rispondenti alle situazioni reali. È stato così possibile distinguere tre tipi principali di doline di soluzione: dolina di depressione idrogeologica (drawdown doline); 2) dolina di ricarica puntuale (point recharge doline); 3) dolina di intercettazione di strutture idrogeologiche, controllata nella sua genesi da un fattore focalizzante interno alla roccia (inception doline). Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LA DOLINA DI DEPRESSIONE IDROGEOLOGICA La dolina di depressione idrogeologica corrisponde alla dolina di soluzione normale, detta anche dolina di corrosione accelerata, con l’unica differenza che vi si riconosce il ruolo fondamentale della zona più superficiale della roccia solubile. Nell’ambito della stratificazione verticale di un massiccio carsico è infatti possibile riconoscere una zona sub-superficiale, resa maggiormente porosa di quella sottostante dal processo della soluzione, detta “epicarso”, con spessore compreso tra qualche metro e una decina di metri. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LO SVILUPPO DELL’EPICARSO Infatti, la roccia subito al di sotto del suolo viene maggiormente aggredita dal processo carsico sia perché l’acqua dispone di maggiori quantità di anidride carbonica prelevata dal suolo, sia perché le superfici di discontinuità, come le fratture e i piani di stratificazione, sono in condizioni di rilascio tensionale a causa della scarsa pressione esercitata dalle masse sovrastanti; pertanto l’acqua vi penetra con maggior facilità. Monti Lessini, Prealpi Venete, Italia (foto U. Sauro) Vi si sviluppa quindi la zona idrogeologica detta “epicarso”, la quale tende a saturarsi d’acqua nei periodi piovosi e a “disseccarsi” nei periodi asciutti. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

E SOLUZIONE ACCELERATA CONVERGENZA D’ACQUA E SOLUZIONE ACCELERATA Se nell’ambito dell’epicarso si individuano aree dove l’acqua riesce ad allargarsi vie di più facile penetrazione in profondità, nei momenti in cui il sistema di “pori” carsici si satura d’acqua si realizza una convergenza d’acqua verso le aree maggiormente drenanti. Qui transita più acqua e pertanto ogni unità di superficie di roccia viene a contatto con un maggior numero di molecole di acqua. Nell’area di convergenza la soluzione risulta quindi “accelerata” e la superficie topografica si abbassa più velocemente di quella circostante. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

IMBUTI IDROGEOLOGICI Quindi, a una dolina che si sta formando corrisponde una “depressione idrogeologica”, cioè un imbuto nella tavola d’acqua, spesso effimera e non ben definita, che si individua durante i periodi umidi nell’ambito dell’epicarso. Pertanto, a differenza del modello dei vecchi autori, qui viene evidenziato il ruolo fondamentale dell’epicarso nella genesi della forma, che non nasce semplicemente in seguito alla convergenza dell’acqua superficiale, ma come prodotto ed espressione della strutturazione dello stesso epicarso. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LE CRIPTODOLINE Una dolina di soluzione normale può esistere, prima ancora che come forma superficiale, come struttura dell’epicarso detta “criptodolina”, la quale può funzionare anche come trappola di sedimenti. La criptodolina della foto ha imprigionato nella sua stratigrafia diversi paleosuoli sovrapposti, evolvendosi in un arco di tempo dell’ordine delle centinaia di migliaia di anni. Monti Lessini, Prealpi Venete, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LE CRIPTODOLINE Profilo schematico semplificato della struttura della dolina della foto precedente (secondo Ugo Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LE DOLINE DI RICARICA PUNTUALE La dolina di ricarica puntuale si origina in corrispondenza dell’inghiottitoio di un piccolo corso d’acqua, generalmente effimero, in quanto generato durante le precipitazioni più intense. L’inghiottitoio viene alimentato anche dalle acque di ruscellamento superficiale provenienti dai versanti della dolina. È evidente che questo tipo di dolina presenta analogie con una piccola valle cieca, nel cui ambito può anche venirsi a trovare. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

DOLINE NEI GESSI Le doline di ricarica puntuale si trovano in genere in rocce dove non si sviluppa facilmente l’epicarso, o la cui importanza idrogeologica resta moderata, ma possono invece evolversi poche cavità drenanti. Buona parte delle doline sviluppate nei gessi appartengono a questa categoria. Serra Ciminna, Sicilia, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LE DOLINE DI INTERCETTAZIONE DI STRUTTURE IDROGEOLOGICHE Le doline di intercettazione di strutture idrogeologiche (che possono essere chiamate anche “doline preformate”; in inglese “inception doline”) sono il risultato di una focalizzazione del drenaggio determinata da una particolare situazione litologico-strutturale, come la presenza di un livello impermeabile con pochi “varchi” per l’acqua, o il contatto stratigrafico tra due formazioni diversamente fratturate. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

SUL FONDO DI UNA VALLE SECCA “INCEPTION DOLINE” SUL FONDO DI UNA VALLE SECCA In questo caso lo sviluppo delle doline risulta focalizzato nello spazio e nel tempo, in “coincidenza” con il verificarsi delle condizioni lito-strutturali pre-disponenti. Doline di questo tipo si trovano ad esempio nella “Maiolica” delle Prealpi Venete, lungo il fondo di piccole valli secche in prossimità del passaggio stratigrafico fra questa roccia e il sottostante “Rosso Ammonitico”. Monti Lessini, Prealpi Venete, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

ALTRI TIPI DI DOLINE Altri tipi di doline sono: le doline di crollo; 2) le doline di subsidenza; 3) le doline nelle coperture; 4) le doline di intersezione. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

DOLINE DI CROLLO I Le doline di crollo sono il frutto del crollo del soffitto di una cavità sotterranea. In genere si presentano con forma a pozzo (doline cilindriche); ma nel tempo tendono a evolversi come forme coniche. Tanzerloch, Altipiano dei Sette Comuni, Prealpi Venete, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

DOLINE DI CROLLO II Spettacolari doline di crollo sono quelle che si possono osservare nel tratto iniziale delle grotte di San Canziano, dove il fiume Reka si inabissa per poi alimentare le sorgenti del Timavo situate circa 40 chilometri più a valle. San Canziano, Velika e Mala Dolina, Slovenia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

DOLINE DI SUBSIDENZA I Le doline o conche di subsidenza sono depressioni chiuse, presenti nell’ambito di rocce non carsificabili e poco carsificabili, causate dalla subsidenza conseguente la soluzione di una roccia solubile profonda. Possono essere ampie e ospitare al loro interno un lago. Lago di Serradifalco, Sicilia, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

DOLINE DI SUBSIDENZA II Gorgo Tondo, Sicilia, Italia (foto M. Vattano) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

DOLINE DI INTERSEZIONE Le doline di intersezione sono il risultato dell’intersezione di una “grotta fossile”, cioè di un vano carsico sotterraneo riempito di sedimenti, in seguito all’abbassamento della superficie topografica. Nella “grotta fossile” intersecata si verifica una riattivazione della circolazione idrica, con parziale evacuazione dei materiali di riempimento, fatto che determina la formazione di una depressione chiusa, spesso allungata, sul cui fondo possono emergere stalagmiti e colate concrezionali. Monti Lessini, Prealpi Venete, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LE UNROOFED CAVES Stalagmite Nel Carso classico le doline di intersezione sono state anche chiamate con il termine di “unroofed caves” (cioè “grotte senza soffitto”), come questa dolina che ospita una grande stalagmite e che era la sala di una grotta. Stalagmite Carso Classico, Slovenia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

DOLINE NELLE COPERTURE I Le doline nelle coperture, chiamate dai vecchi autori “doline alluvionali”, sono forme simili a doline presenti all’interno di sedimenti di tipi diversi (alluvionali, morenici, eolici, colluviali etc…), i quali coprono rocce carsificate. Cavità carsiche sottostanti possono “drenare” parzialmente i materiali di copertura, provocando la formazione di conche imbutiformi al loro interno. Monti Lessini, Prealpi Venete, Italia (foto U. Sauro) Doline di questo tipo possono essere presenti anche all’interno dei materiali di riempimento di grandi doline. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

DOLINE NELLE COPERTURE II Alcune di queste doline si possono aprire all’improvviso come dei piccoli pozzi. Pierre St. Martin, Pirenei (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

ALTRI TIPI PARTICOLARI DI DOLINE In natura nell’ambito delle rocce solubili esistono anche altri tipi di forme che funzionano come doline, pur essendo stati originati da meccanismi genetici diversi. Tra questi possiamo citare: - le doline di origine sismica (cioè originate lungo linee di faglia da terremoti); - le doline da bombe, cioè i crateri formati dall’esplosione di grosse bombe di mortai o di aerei; - le doline originate da attività mineraria o di pompaggio d’acqua. Tutte queste forme non nascono come vere doline, ma presentano una convergenza morfologica con queste depressioni carsiche e una volta formate possono funzionare come doline allargandosi per fenomeni di soluzione accelerata. In questo senso possono diventare delle vere doline. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

“DOLINE” DI ORIGINE SISMICA Piccole “doline” di origine sismica situate lungo una linea di faglia attiva sul Gran Sasso d’Italia. Gran Sasso, Abruzzo, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

“DOLINE” DI ORIGINE BELLICA Piccole “doline” originate dall’esplosione di proiettili d’artiglieria della Grande guerra sul Monte Grappa (Prealpi Venete). Monte Grappa, Prealpi Venete, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

“DOLINE” ORIGINATE DA ATTIVITÀ MINERARIA Nelle miniere di sale attive l’acqua era pompata verso l’esterno. Dopo l’abbandono l’acqua scioglie il sale provocando subsidenza e formazione di doline. Miniera di sale di Cammarata, Sicilia, Italia (foto M. Vattano) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

ASPETTI E FATTORI GENETICI I Nell’evoluzione delle doline possono entrare in gioco altri processi morfologici, come quelli di versante, i processi eolici, i processi di fratturazione della roccia in seguito ai cicli di gelo e disgelo dell’acqua. Monte Baldo, Veneto, Italia (foto U. Sauro) Nelle doline delle medie e alte latitudini questi processi possono da un lato determinare uno smantellamento della forma e dall’altro causarne il riempimento, come per questa dolina riempita sino alla soglia da frammenti clastici di roccia e da loess durante il Pleistocene recente e quindi riattivata durante l’Olocene, con evacuazione parziale dei riempimenti (i quali determinano il fondo pianeggiante). Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

ASPETTI E FATTORI GENETICI I Nel caso la roccia sia massiccia e molto poco sensibile ai processi di frantumazione ad opera del gelo, anche alle medie latitudini si possono evolvere doline molto grandi e profonde, prive o con pochi depositi di riempimento sul fondo, ove talora si aprono pozzi assorbenti, come per questa dolina del Velebit. Velebit, Croazia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

GRANDI DOLINE DI FORMA STELLATA: COCKPIT Le doline delle aree tropicali umide, essendo meno “disturbate” da altri processi, possono raggiungere dimensioni molto grandi. In tal caso l’evoluzione di vallette incassate nei versanti e convergenti verso il fondo può determinare un perimetro dalla forma stellata o poligonale, nel quale si alternano insellature e cocuzzoli, con una forte differenza tra profondità massima e profondità di “soglia”. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

I COCKPIT Queste grandi doline sono dette “cockpit”, nome dapprima applicato nelle Antille, dove erano di moda i combattimenti dei galli all’interno di recinti o piccole arene, dette appunto cockpit. I perimetri dei cockpit spesso confinano tra di loro, determinando un rilievo carsico di tipo poligonale. Guangxi, Cina (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

Grandi forme carsiche sono i “polje” o piani carsici. I PIANI CARSICI Grandi forme carsiche sono i “polje” o piani carsici. Si tratta di conche chiuse che al loro interno ospitano una pianura estesa per almeno un chilometro. Va precisato che non si tratta di forme puramente carsiche, ma di origine mista: tettonica e carsica, oppure fluviale e carsica. Queste forme in genere non ospitano laghi perenni sul loro fondo in quanto esistono inghiottitoi, i quali permettono all’acqua di defluire per via sotterranea. Polje, Slovenia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

I POLJE DI TAVOLA D’ACQUA Alcuni polje hanno il fondo che viene occupato da un lago durante la stagione umida, lago che si prosciuga nella stagione secca. Ciò significa che la tavola d’acqua della zona satura oscilla in prossimità del livello del fondo e che, quando si alza, gli inghiottitoi del polje si trasformano in sorgenti. Questi polje possono essere chiamati “polje di tavola d’acqua” o “polje di livello di base” (base level polje). Cerknisko polje, Slovenia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LO SPIANAMENTO PER CORROSIONE Popovo polje, Herzegovina (foto U. Sauro) Nei “polje di tavola d’acqua” la stessa acqua del lago stagionale è in grado di esercitare un’azione di soluzione a spese dei sedimenti del fondo del polje e della roccia, favorendo in questo modo uno “spianamento per corrosione”, il quale si esercita anche alla base dei versanti che delimitano la pianura, come “corrosione marginale”. In questo modo la pianura diventa orizzontale e il raccordo con i versanti è marcato da un angolo netto. Nel Popovo polje si formava un lago stagionale, sinché l’uomo ha creato delle gallerie di drenaggio. La fascia chiara prossima alla base dei versanti veniva sommersa. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

ALTRI TIPI DI POLJE Piano grande dei Sibillini, Umbria, Italia (foto U. Sauro) In altri polje un lago si forma solo se si ostruiscono gli inghiottitoi, oppure se questi non riescono ad evacuare tutta l’acqua del deflusso superficiale. In tal caso nell’evoluzione della forma giocano un ruolo preponderante processi come la tettonica e la dinamica di versante. Sono di questo tipo la maggior parte dei polje dell’Italia peninsulare. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

I POLJE DI DEFLUSSO CARSICO Dal punto di vista idrologico, potremmo chiamare questo tipo di polje: “polje di deflusso carsico”. La presenza di inghiottitoi carsici giustifica la presenza della forma chiusa, non colmata da un corpo d’acqua. Inoltre il deflusso attraverso gli inghiottitoi è espressione di un flusso non soltanto d’acqua, ma anche di materiale in sospensione e di carbonati in soluzione. Inghiottitoio del Piano grande dei Sibillini, Umbria, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

GLI OPEN POLJE Oltre alle forme carsiche “negative” (depressioni), ne esistono anche di “neutre” (pianure) e di “positive” (rilievi). Sono pianure carsiche i cosiddetti “open polje” del carso tropicale a clima monsonico. Dove la tavola d’acqua oscilla in corrispondenza di una estesa pianura in rocce carbonatiche si può avere spianamento per corrosione. Rilievi residuali a cupola, cono o torre (forme carsiche positive) possono elevarsi nell’ambito della pianura. Open polje, Guangxi, Cina (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

PAESAGGI CARSICI TROPICALI Nel carso tropicale della Cina meridionale sono distinti due tipi principali di paesaggio: il fenglin (foreste di picchi rocciosi), detto comunemente carso a torri (turm karst), in cui torri o coni carsici sono isolati all’interno di una pianura di tipo “open polje”. Fenling, Guangxi, Cina (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

IL FENGKONG 2) il fengkong (o raggruppamenti di picchi rocciosi), in cui coni e torri carsiche sono raggruppati a costituire rilievi che racchiudono al loro interno doline di tipo cockpit. Fengkong, Guangxi, Cina (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LE STONE FOREST I Esistono poi le cosidette “stone forest” o foreste di piccole torri ravvicinate tra di loro che si elevano sulla superficie di un altopiano o di un versante. Si tratta di forme analoghe al fenglin, dove tuttavia le dimensioni delle torri di roccia sono più piccole, simili a quelle di grandi alberi. Stone forest di Kunming, Yunnan, Cina (foto G. Rotondi) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

Un dettaglio della stone forest di Kunming, Yunnan, Cina. LE STONE FOREST II Un dettaglio della stone forest di Kunming, Yunnan, Cina. Stone forest di Kunming, Yunnan, Cina (foto G. Rotondi) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

“GROTTE” COME MARKERS DI ANTICHI LIVELLI Nei coni e nelle torri carsiche possono essere presenti diversi livelli di grotte orizzontali, formatisi quando il livello dell’open polje corrispondeva a quello della grotta. Possono esistere anche “grotte al piede” delle torri, ancora attraversate, durante la stagione umida, da corsi d’acqua. Di alcune di queste grotte sono ora conservati soltanto segmenti relitti più alti del livello attuale dell’open polje, il quale continua ad abbassarsi per la dissoluzione carsica. Relitto di grotta di livello di base, Guangxi, Cina (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

FORME CARSICHE DI ORIGINE MISTA Alle medie e alte latitudini o nelle catene montuose esistono molte forme di origine mista che possono essere definite a seconda dei casi: - fluviocarsiche; - glaciocarsiche; - carsico-periglaciali; - carsico-costiere; tettono-carsiche; o anche in altro modo. Si tratta di forme che si evolvono per effetto di un insieme di processi che possono combinarsi o alternarsi nel tempo. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

FORME FLUVIOCARSICHE Sono fluviocarsiche: - le valli cieche; - le valli chiuse; - le valli secche; - le gole in rocce solubili; - i canyon in rocce solubili. Valle cieca nei gessi, Sant’Angelo Muxaro, Sicilia, Italia (foto U. Sauro) Una valle cieca è una valle di incisione fluviale, che può avere parte del suo corso anche su rocce insolubili, e che termina in corrispondenza di un inghiottitoio a cui segue una contropendenza. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

VALLI CIECHE Una valle cieca con torrente che si inabissa in un inghiottitoio nell’area carsica di Bucham, Victoria, Australia. Valle cieca nei calcari, Victoria, Australia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LE VALLI CHIUSE Una valle chiusa (detta anche pocket valley - inglese - o reculé karstique - francese) è una valle scavata da un corso d’acqua alimentato da una sorgente. Nel tempo la testata sorgentizia tende ad arretrare e ad approfondirsi originando una testata valliva alta e ripida. Valle chiusa del Calto di Pozzolo, Monti Berici, Veneto, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LE VALLI SECCHE Le valli secche (dette anche dry valleys) sono valli che perdono acqua per via carsica. Tendono tuttavia a conservare la loro forma in quanto l’acqua dell’epicarso converge verso il fondovalle, il quale è pertanto soggetto a dissoluzione accelerata. Valle secca di Marca Mosca, Altipiano dei Sette Comuni, Prealpi Venete, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LE GOLE FLUVIOCARSICHE Le gole in rocce solubili sono strette valli con versanti subverticali, costituiti da rocce dure, che si evolvono per una combinazione di processi di erosione meccanica e di erosione chimica. Gola del torrente Arto, Dolomiti Bellunesi, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

I CANYON FLUVIOCARSICI I canyon in rocce solubili sono grandi valli con versanti ripidi, spesso con fasce di diversa pendenza. Il fondo può essere privo di corsi d’acqua o presentare corsi d’acqua che si perdono in corrispondenza di inghiottitoi. Talora, se l’andamento è meandriforme, possono instaurarsi dei trafori carsici che tagliano le anse dei meandri. Valle di Santa Felicita, Grappa, Prealpi Venete, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

LE FORME GLACIOCARSICHE Tra le forme glaciocarsiche, le principali sono: - i campi solcati su gradinate strutturali; - i campi solcati su rocce montonate; le conche glaciocarsiche. I primi due tipi di paesaggi sono illustrati nella presentazione sui karren, alla quale si rimanda. La foto rappresenta la conca di escavazione del fondo di un circo glaciale, la quale perde acqua per vie carsiche. Durmitor, Montenegro (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

CONCHE GLACIOCARSICHE Le conche glaciocarsiche sono conche chiuse risultanti sia da processi carsici, sia dal modellamento glaciale. Può trattarsi di “doline” che si formano all’interno di conche scavate dai ghiacciai (conche di circo o di valle), oppure di doline riescavate e rimodellate da ghiacciai. Altipiano dei Sette Comuni, Prealpi Venete, Italia (foto U. Sauro) Qualche autore ha utilizzato per quest’ultimo caso il termine di conche carsico-glaciali. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

AMBIENTE DELLE CONCHE GLACIOCARSICHE All’interno delle conche glaciocarsiche possono essere presenti laghi, nel caso che depositi morenici ostruiscano gli inghiottitoi. Spesso, tuttavia, tali laghi sono soggetti a forti variazioni di livello in seguito a perdite per via carsica. Piani Eterni, Dolomiti Bellunesi, Veneto (Maria Luisa Perissinotto) Dachstein, Austria (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

NICCHIE NIVOCARSICHE Altre forme di origine mista sono le nicchie carsico periglaciali, dove i processi di nivazione (degradazione crioclastica della roccia) facilitano la formazione di nicchie le quali si evolvono anche per processi carsici, in seguito all’azione solvente delle acque di fusione della neve accumulata dal vento nelle stesse nicchie (fenomeno di retroazione positiva). Monti Lessini, Prealpi Venete, Italia (foto U. Sauro) Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

PER SAPERNE DI PIÙ FORD D., WILLIAMS P. (2007), Karst Hydrogeology and Geomorphology. Wiley, pp. 562; BONDESAN A., MENEGHEL M. & SAURO U. (1992), Morphometric Analysis of Dolines. International Journal of Speleology, 21 (1-4), pp. 1-55; FERRARESE F. & SAURO U. (2001), Le doline: aspetti evolutivi di forme carsiche emblematiche. Le Grotte d’Italia, sV, 2, pp. 25-38; SAURO U. (2004), Closed Depressions. In Encyclopedia of Caves (D. Culver & W. White Eds), Academic Press, 2004, pp. 108-122. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009

CREDITI Questa lezione è stata preparata da Ugo Sauro con la collaborazione di Giuliana Madonia. Tutte le foto e i disegni, ove non specificato, sono di Ugo Sauro. Per la parte fotografica si ringraziano i fotografi Marco Vattano (slides 27 e 35) e Graziano Rotondi (slides 48 e 49). Si ringrazia Francesco Ferrarese autore del modello digitale della slide 7. © Società Speleologica Italiana Ogni parte di questa presentazione può essere riprodotta sotto la propria responsabilità, purché non se ne stravolgano I contenuti. Si prega di citare la fonte. Le doline e le grandi forme carsiche – Società Speleologica Italiana 2009