CIRCOLO DIDATTICO FIGLINE VALDARNO anno scolastico 2005 /2006

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PARADIGMI EDUCATIVI.
Advertisements

Consulenza psico-pedagogica nelle scuole di base dell’Ambito
FIGLI DI ULTIMA GENERAZIONE: punti di forza e criticità
Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Campania DIREZIONE GENERALE POLO QUALITÀ DI NAPOLI a.s. 2007/2008 Istituto 1° CIRCOLO.
Il docente e le sue competenze nella scuola dell’autonomia
ALTRE SINGOLE OSSERVAZIONI GENERALI
Il Questionario di sistema M. Ludovica Battista (da materiale Invalsi) Pesaro, 11 febbraio 2005.
La qualità come miglioramento continuo:
La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij
Direzione Didattica II Circolo di Moncalieri Scuola Primaria
DAL TUTORING AL RIORIENTAMENTO
PER IL SUCCESSO FORMATIVO interventi e servizi per gli studenti ITC PIETRO VERRI MILANO Anno scolastico 2002/2003 documentazione a cura di P. Avena, A.
Disegnare le emozioni Progetto di Educazione all’ Affettività
Il progetto SeT nella provincia di Bari:punti di forza e punti di debolezza. A cura della dott.ssa Rosaria Ammaturo.
GRUPPO 3 INSEGNANTE TUTOR E PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI MONTECATINI 8-9 APRILE 2005.
e un processo Finalita La Formazione capacità relazionali connotata dal possesso di valori umani strumenti culturali contribuire a dare vita ad una persona.
Soggetti, risorse e strumenti per lintegrazione nella scuola dellautonomia.
Dai BISOGNI FORMATIVI richiesti dalla Società all OFFERTA FORMATIVA proposta dalla Scuola allAUTONOMIA MENTALE di un ALUNNO in grado di operare SCELTE.
Scuola Secondaria di Primo Grado
Concorso Piccoli cittadini per grandi strade Risultati questionario Laura Valenari psicologa.
“Mangio bene ……. Cresco Meglio“
L’ATTIVITA’ DIDATTICA
UNITA DI APPRENDIMENTO Attività, metodo, soluzioni organizzative, monitoraggio, verifica QUADRO NORMATIVO POF INDICAZIONI NAZIONALI Obiettivi Generali.
(sostiene inoltre che il paradigma QoL sia più comprensivo perché permette di progettare i sostegni, e di modificare tali progetti nel tempo….)
Il ruolo del referente come risorsa per la scuola autonoma Conferenza Provinciale Permanente per lOrientamento 26 ottobre 2006.
COMPETENZE DISCIPLINARI
Scuola in Ospedale San Gerardo di Monza Clinica Pediatrica
MOTIVAZIONE LA MOTIVAZIONE RISULTA QUINDI UN TEMA
PRESENTAZIONE DELLATTO DI INTESA TRA IL COMUNE DI CREMONA E LUFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE SUL TEMA: INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI FRAGILI Progetto.
La formazione degli insegnanti Giuliana Rocca, Dario Signorelli Torino, 23 maggio 2008.
Tappe dello sviluppo nel bambino con Sindrome di Down
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Adolescenza orientamento e famiglie Gruppo di lavoro 1.
A.N.DI.S Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici Sezione Regionale della Toscana 18 ottobre 2013 I Bisogni Educativi Speciali nella Scuola di Tutti.
LE BUONE PRASSI disabilità ed integrazione scolastica
LA SOC. COOP. SOC. “SPAZIO BAMBINI” in ATI con LA SOC. COOP. SOC
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi” ( M. Proust )
(International Classification of Functioning, Health and Desease)
LEsperienza di autovalutazione allIstituto comprensivo di Carloforte Intervento alla conferenza sul tema Autovalutazione e valutazione nelle scuole Cagliari,
ORIENTAMENTI PER LA COMUNICAZIONE TRA SCUOLA E SERVIZI SOCIALI E SOCIOSANITARI PER LA PROTEZIONE E TUTELA DEI DIRITTI DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI.
Educare e insegnare nellintegrazione: quali opportunità ci offrono le flessibilità di sistema in una scuola ormai intesa come comunità di sostegno Rita.
I CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Piano Nazionale di formazione e ricerca Progetto biennale rivolto all’accoglienza e all’integrazione.
Il gruppo classe risorsa nella prevenzione del bullismo Dott
GENITORI E FIGLI: AIUTARLI NELLE SCELTE Laboratorio per genitori febbraio-marzo 2012 in collaborazione con ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “Leonardo.
Incarichi Funzionali Orientamento/continuità/formazion e Finalità: Creare unidentità di circolo per conoscerci e collaborare positivamente Anno scolastico.
La gestione della valutazione interna è affidata al Dirigente scolastico in collaborazione con un Nucleo di autovalutazione. La composizione del Nucleo.
GRUPPO 5 TEMATICHE: LE CARATTERISTICHE DEL DISTURBO
Anno scolastico Autovalutazione di Circolo 3°Circolo Empoli.
Istituto Comprensivo “Garibaldi “ Capolona -Subbiano CONSULTA dei GENITORI Anno Scolastico
DALLA DISPERSIONE ALL’INCLUSIONE
«Compito della scuola è assicurare il successo scolastico di tutti gli studenti, facendo in modo che la «diversità» o le situazioni di svantaggio sociale,
MASTER DSA LUMSA 30 novembre 2012
Dalla diagnosi al PEI Dott.ssa Sasanelli.
Progetto di incontro con le famiglie attraverso la Philosophy for Community Scuola dell'Infanzia statale S. Eusebio 3° Circolo didattico – Bassano d.G.
ISTITUTO COMPRENSIVO 2 SINISCOLA ANNO SCOLASTICO 2013/2014 QUESTIONARIO GENITORI.
Il profilo di salute della scuola
Laboratorio di Ecologia e didattica dell’Ecologia aa 2014/ 2015 Consegne lavoro casa.
Valutare e Autovalutare l’Istituto.
Laboratorio di Ecologia e didattica dell’Ecologia aa 2014/ 2015 Consegne lavoro casa.
RELAZIONE FINALE FUNZIONI STRUMENTALI BES
RISULTATI MONITORAGGIO QUESTIONARI RAV
Il contesto sociale e ambientale dei ragazzi toscani Firenze - 13 Novembre 2008 Laura Aversa Area Determinanti Ambientali e Sociali di Malattia Osservatorio.
PAI Piano Annule di Inclusione
ANALISI DEI PROCESSI Analisi dati Analisi dati ANALISI DI SODDISFAZIONE.
Per una Didattica inclusiva
Progetto Innovative Design: “Alla scoperta del Regno Animale” Docente Proponente : Barbara Puggioni (insegnante di sostegno 3°A) Docenti coinvolti : Paola.
ESEMPIO ASSESSMENT. Matteo  14 anni.  Prima superiore, non va bene a scuola, non ricorda le cose anche se dice di studiare.  Insegnanti riferiscono.
QUESTIONARIO INSEGNANTI ISTITUTO COMPRENSIVO TN6 ANNO SCOLASTICO 2014/2015.
ISTITUTO COMPRENSIVO S.VITTORIA Febbraio 2011 RISULTATI MONITORAGGIO DOCENTI.
Transcript della presentazione:

CIRCOLO DIDATTICO FIGLINE VALDARNO anno scolastico 2005 /2006 Il disagio scolastico Attività svolta da un gruppo di insegnanti del Circolo con la dott. Papucci Elisabetta e tre sue “collaboratrici universitarie” Area 5 – figura strumentale Laura Pandolfi

Il bambino e la scuola Il successo nell’adattamento scolastico dipende dall’esperienza che il bambino ha a scuola: Clima psicologico “i bambini sono una cosa preziosa”; “è importante che a scuola tutti (adulti e bambini) si trovino bene” ; “è importante che a scuola tutti lavorino non per superare gli altri ma per esprimere il meglio di se stessi. Relazioni con I compagni Famiglia di appartenenza gli insegnanti

INDIVIDUO CONTESTO Esiti positivi Percorsi di sviluppo Esiti negativi Fattori di rischio biologici ed ambientali Percorsi di sviluppo INDIVIDUO Fattori di protezione biologici ed ambientali Esiti negativi TEMPO Il disegno rappresenta, in modo schematico, i percorsi di sviluppo ed il ruolo attivo dell’individuo nel contesto e lungo la dimensione temporale.

Permissivo-indulgente Autoritario Permissivo-indulgente Autorevole Trascurante Controllo alto basso Affetto Comunicazione bassa alta Aspettative alte basse TABELLA: Stili educativi BAUMRIND D. (1991)

SCHEDA DI PRESENTAZIONE Il bambino: la sua storia e le sue caratteristiche attuali La famiglia: quadro generale e situazioni problematiche (separazione o divorzio dei genitori, malattia o morte di un membro della famiglia, difficoltà economiche ecc.), i genitori nel rapporto con il bambino (stile educativo, rapporti affettivi, eccessive aspettative a proposito del rendimento scolastico) e nel rapporto con la scuola (insegnanti, altri genitori e dirigenti). Il comportamento in classe durante le lezioni o le attività libere e ricreative. Le relazioni con i compagni. Le relazioni con la maestra. L’atteggiamento del bambino verso la scuola. Il rendimento scolastico.

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA

Schema per il progetto di intervento Il problema Descrizione del soggetto nel sistema classe. Fonti di informazione - le osservazioni degli insegnanti - le informazioni dei bambini Analisi del sistema bambino. - punti di forza - punti di debolezza L’intervento - Ipotesi - Obiettivo - Strategia - Verifica in itinere e finale

PRIMA RILEVAZIONE FONTE: PARI E SOGGETTO SECONDA RILEVAZIONE (FEBBRAIO 2006) SECONDA RILEVAZIONE FONTE: PARI E SOGGETTO (MAGGIO 2006)