Tavolo «organizzazione» 12 dicembre 2012. Agenda dei lavori I.I risultati dellultima sessione II.Il lavoro svolto nel frattempo III.I risultati ad oggi.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
“Insieme per crescere”
Advertisements

Innovazione e competenze al centro delle reti territoriali scuola-impresa Costantino Formica NAPOLI OPEN INNOVATION SMART.
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
I POLI FORMATIVI REGIONALI: UN MODELLO DI ECCELLENZA PER LEUROPA GIORNATA DI STUDIO E APPROFONDIMENTO ROMA 19 MAGGIO 2009 Centro Congressi Cavour.
Management in Change Edizione Obiettivi del programma 1. Saper interpretare il ruolo di manager in modo adeguato ai nuovi contesti 2. Migliorare.
PERCORSO AUTOVALUTAZIONE CAF CALABRIA
Obiettivi generali 4Migliorare le esternalità che incidono sui fattori di sviluppo del sistema delle imprese 4Favorire lattrazione sul territorio di imprese.
Lo sviluppo del Progetto Capitale umano nei mercati territoriali Fondo di perequazione /09/2010Unioncamere Emilia-Romagna.
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca 13 settembre 2004
Consorzio Politecnico Innovazione
DOCUMENTO FINALE Verso la pratica del bilancio sociale
Area Risorse Umane 25 Ottobre 2006 Consolidare i Manager di oggi e preparare quelli di domani.
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
Progetto Sostegno alle Politiche di Ricerca e Innovazione delle Regioni 12 luglio 2011 Roma Ministero dello Sviluppo Economico SESSIONE B Politiche di.
Marketing e Servizi della Provincia di Torino. Le azioni sono state gestite attraverso la procedura di Qualità ISO 9001:2000 Processo MKGT in Provincia.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
1 Progettare e operare nella scuola dellautonomia Attività di formazione del personale del sistema scolastico Tratto da LA SCUOLA per lo Sviluppo Programma.
Divisione Ricerca- Ca Foscari Sezione ricerca nazionale e internazionale SCOUTING NUOVI FONDI COORDINAMENTOANALISI MONITORAGGIO ATTIVITA DI FORMAZIONE.
Governare la modernità Passare dalla produzione delle conoscenze alla condivisione dei saperi per un loro utilizzo Favorire disseminazione delle competenze.
ANALISI E MONITORAGGIO DELLE DINAMICHE DEL COMPARTO ARTIGIANO Uno strumento a supporto dellindagine sulla salute e sicurezza nellambiente di lavoro del.
Il bilancio di sostenibilità della Camera di Commercio di Milano
Il networking dei laboratori e dei centri per linnovazione dellEmilia Romagna > Corporate image > Marketing sul territorio > Eventi e manifestazioni.
Ufficio Regionale Scolastico per la Puglia - Regione Puglia - Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria e Artigianato di Puglia, Federazione.
La ricerca nelluniversità e le imprese: come sviluppare nuove sinergie? Silvio Aime Agenzia della Ricerca dellUniversità di Torino La ricerca nelluniversità
La sperimentazione presso la Provincia di Pistoia Gruppo tecnico nazionale di lavoro Valutazione della Qualità dellofferta formativa dei sistemi territoriali.
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
Ministero dello Sviluppo Economico PROGRAMMAZIONE Percorso di confronto partenariale per la redazione della proposta di accordo di partenariato.
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
ASSESSORATO AL LAVORO E ALLA SEMPLIFICAZIONE – Dott. Darya Majidi ASSESSORATO LAVORO E SEMPLIFICAZIONE 5° Workshop TAVOLO INNOVAZIONE LEconomia Green I.
1 25 Settembre 2008 Progetto deleghe al territorio.
Orientamenti generali sulla futura programmazione riferita alle politiche di coesione, fondi strutturali e Horizon 2020 UDINE
UNIVERSITA: dalla ricerca e dalla cultura di impresa lo stimolo ad affrontare la sfida del lavoro autonomo Lorenzo Silengo Società degli incubatori dellUniversità
Il Gruppo di Lavoro. Le 7 variabili del modello OBIETTIVO METODO RUOLI LEADERSHIP COMUNICAZIONE CLIMA SVILUPPO.
Il Nord-Ovest uscirà della stallo?
Sarajevo, 16 Ottobre L'istituzione di questa Unità è frutto di una precisa strategia dell'Italia nella regione e completa un network di unità
Aspetti strategico – organizzativi - gestionali delle imprese che aderiscono ad una rete Dott. Vincenzo Presutto Dottore Commercialista e Revisore Legale.
Le attività svolte nellambito della ricerca PACMAn: la «governance di filiera»
GoToWorld™ presentazione
Il laboratorio RSI della provincia di Ravenna, sperimentazione 2013 Andrea Panzavolta Provincia di Ravenna Dirigente Settore Formazione, Lavoro, Istruzione.
Tavolo «ambiti tecnologici» 12 dicembre Agenda dei lavori I.I risultati dellultima sessione II.Il lavoro svolto nel frattempo III.I risultati ad.
Tavolo di lavoro «Organizzazione» 9 novembre 2012.
GLI ASSI PRIORITARI D’INTERVENTO
1 secondo forum pubblico con la cittadinanza F a b r i a n o 30 _settembre_ 2006 _Ambito socio-economico, formazione, competitività,
Innovazione didattica e metodologica: laboratori, tirocini e stage Listruzione tecnica e professionale che appartiene alla medesima area culturale quinquennale.
Università Politecnica delle Marche Industrial Liaison Office
1 Scuola di dottorato Scienze veterinarie per la salute animale e la sicurezza alimentare 1° anno 1° anno Tecniche per la partecipazione e gestione del.
Sintesi della seduta di lavoro del tavolo «Organizzazione» del 9.11 e prime ipotesi di lavoro 14 novembre 2012.
Sintesi della seduta di lavoro del tavolo «ambiti tecnologici» 14 novembre 2012.
1 Michellone Giancarlo Allo stato attuale i contenuti del presente documento non impegnano ancora il Project Manager e non riflettono necessariamente la.
LA DIMENSIONE IMMATERIALE DEL CONTROLLO
Confesercenti Nazionale | Imprese ed Associazioni: Come Vincere le Sfide di Mercato Approfondimenti, Considerazioni e Scenari Possibili: Come vincere la.
Tutela e Valorizzazione della Proprietà Industriale Il progetto INNOPROIND Relatore: Claudia Magnaguagno.
IRC – 2011 I nnovazione, R icerca, C ompetitività Dalla “rete” per la conoscenza al “network” per competere.
Tre Regioni leader in Europa
Piano strategico per una banca «always on» La banca del territorio.
Strumenti finanziari e sviluppo urbano sostenibile: dalla finanza di progetto alla finanza di programma La Piattaforma EFISIO.
ALESSANDRO ALFIERI RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI E POLITICHE EUROPEE DELLA PROVINCIA DI MILANO Il progetto di dialogo tra cittadini e Comuni del.
Il Nuovo ruolo dell’Ente locale nello sviluppo territoriale Dott.ssa Nicoletta Amodio Nucleo Ricerca & Innovazione Confindustria 14 maggio 2004.
POR FESR FVG OBIETTIVO COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE Programma operativo regionale FESR Relazioni internazionali e comunitarie.
LA PROPOSTA SEAV A BRESCIA Servizi Europei di Area Vasta
I POLI DI INNOVAZIONE NELLA PROGRAMMAZIONE 2014/2020 DEI FONDI STRUTTURALI Torino, 21 Settembre 2015.
«La Spezia 20.20: la città diventa Smart» Alessandro Pollio La Spezia 17 novembre 2015.
IL RUOLO DEL REFERENTE PER L’EDUCAZIONE ALLA SALUTE Manuela Spaccini Referente per l’Educazione alla Salute U.O. Igiene e Sanità pubblica Centro Sud _Vallagarina.
DESCRIZIONE DELLA PRIORITA ' ESITI DEGLI STUDENTI (pag 17)
Luiss Business School - ricerca e consulenza1. STRUTTURA E DIMENSIONI DELL’AGRONETWORK Luiss Business School - ricerca e consulenza... IN GRADO DI ATTIVARE.
PROGETTO INNOVATION MANAGER SARDEGNA. Il progetto Innovation Manager Sardegna (I’M Sardegna) è un’iniziativa, affidata al Formez PA dalla Regione Autonoma.
Piano Regolatore Sociale Tavolo Immigrazione 9 maggio 2005 Comune di Genova.
Matching 2013 San Marino, 5 luglio Promuovere incontri tra imprenditori finalizzati a migliorare le conoscenze e la creazione di relazioni utili.
POLITECNICO DI TORINO Avviso per lo sviluppo e il potenziamento di cluster tecnologici nazionali Area Supporto alla Ricerca e al Trasferimento Tecnologico.
Transcript della presentazione:

Tavolo «organizzazione» 12 dicembre 2012

Agenda dei lavori I.I risultati dellultima sessione II.Il lavoro svolto nel frattempo III.I risultati ad oggi IV.Il prossimo step V.Dibattito, proposte VI.Considerazioni finali e chiusura della sessione

I risultati dellultima sessione Il 14 novembre u.s. presso lUniversità Politecnica delle Marche ad Ancona si è svolta la sessione plenaria dellInnovation Desk con la duplice finalità di: consolidare i risultati ottenuti nelle due sessioni del 9 novembre approfondire lanalisi delle posizioni e delle valutazioni di ciascun componente. Per quanto riguarda il tavolo organizzazione sono state condivise le opzioni scaturite dalla consultazione e sono stati condivisi i principi guida che dovranno condurre alla definizione dellassetto ed alle modalità operative del Polo.

I risultati dellultima sessione I principi guida ed i punti chiave: Principio 1 - il bacino di riferimento (4 segnalazioni) Principi la capacità di coniugare finalità pubbliche (collettive) con lefficienza/efficacia Principio 4 e punto chiave d - il modello di business Principio 6 e punto chiave c - il modello partecipativo attivo e gli apporti fornibili Principio 7 e punto chiave a - I livelli di coinvolgimento e di partecipazione al Polo ed i cerchi concentrici Per ognuno di essi sono state fatte delle prime proposte.

Il lavoro svolto nel frattempo Il lavoro svolto successivamente alla plenaria è stato quello di: a)approfondire le informazioni e le valutazioni degli stakeholder, attraverso 16 contatti/incontri mirati b)fare scouting su opportunità che potrebbero facilitare/abbreviare i tempi di avvio del Polo, nella logica di ottimizzazione delle risorse esistenti e delloperatività dal basso.

Il lavoro svolto nel frattempo Per approfondire/integrare le informazioni raccolte durante gli incontri collegiali e per poter acquisire contributi dai soggetti interpellati che, pur dichiaratisi interessati, non avevano avuto la possibilità di partecipare, è stata avviata una serie di incontri o contatti individuali. Ad oggi ne contiamo 16, di cui: 9 con aziende 6 con organizzazioni della conoscenza (Università, Centri Ricerca, Centri Servizi, Incubatori, ecc.) 1 istituzione finanziaria. Gli incontri hanno coinvolto organizzazioni di Marche ed Abruzzo.

I risultati ottenuti 1.In quale livello di coinvolgimento si vede tra i 3 ipotizzati (i cerchi concentrici) 2.Che aspettative ha rispetto alloperatività del Polo? 3.Che risorse intende mettere a disposizione? (finanziarie, materiali, immateriali…) 4.Ci sono esigenze/vincoli posti rispetto alla Sua partecipazione?

I risultati ottenuti (15 contatti) primo (5 casi) secondo (6 casi) da approfondire/in valutazione (4 casi) 1.In quale livello di coinvolgimento si vede tra i 3 ipotizzati (i cerchi concentrici)

I risultati ottenuti (15 contatti) risultati R&S, progetti innovazione con aziende leader (5 casi) ampliamento del proprio mercato formazione figure qualificate da inserire in organico (6 casi) coinvolgimento su progetti (5 casi) rafforzamento delle relazioni con le imprese e con il territorio (4 casi) messa in rete competenze e progetti, no sovrapposizioni (6 casi) 2. Che aspettative ha rispetto alloperatività del Polo?

I risultati ottenuti (15 contatti) finanziarie, su progetti (8 casi) risorse umane, relazioni con finanziatori, centri di competenze, aziende (8 casi) da approfondire (4 casi) investimenti in start up interessate finanziarie, su progetti strutture (laboratori), dottorati industriali, assegni di ricerca (3 casi) relazioni nell'attrazione investimenti e nella creazione e valorizzazione di network internazionali, progettualità europea (4 casi) collaborazione con Poli Innovazione, Distretto Culturale (4 casi) 3. Che risorse intende mettere a disposizione? (finanziarie, materiali, immateriali…)

I risultati ottenuti (15 contatti) tutela della proprietà industriale, segretezza presenza di un gruppo di imprese del medesimo comparto, con cui condividere attività, progetti, ecc. concretezza del rapporto con il sistema della ricerca e della conoscenza, per precedenti esperienze negative disponibilità di un laboratorio attrezzato, forte imprimatur sulle competenze, forte coinvolgimento delle grandi imprese come "motori" dei progetti, attenzione nel modello operativo al marketing strategico per orientare attività e progetti evitare di ridurre l'attività del Polo alla mera gestione immobiliare chiarezza nei rapporti prima di assumere impegni, tutela della proprietà industriale, segretezza, un "board" qualificato a capo del Polo, una forte governance e sintesi/mediazione tra le varie posizioni, rapporti di collaborazione affidabili riconoscimento della leadership universitaria nei processi formativi evidenza al valore aggiunto del Polo rispetto alla situazione attuale, come economie di agglomerazione e specializzazione coinvolgimento dei Centri Servizi, evitando duplicazioni di strutture e competenze 4. Ci sono esigenze/vincoli posti rispetto alla Sua partecipazione?

I risultati ottenuti Tra le opportunità individuate rileviamo: a)progetto pilota di acceleratore di imprese (primavera 2013) b)progetto di Distretto Culturale Evoluto (anno 2013) c)poli di Innovazione nella Regione Abruzzo (già operativi) d)Bandi relativi a Clusters nazionali ed alle Smart Cities e)Spazi, laboratori fruibili

Prossimi step 1.Proseguire e completare lattività di approfondimento e di scouting 2.Incrociare il lavoro con quello del tavolo organizzazione e sintesi per definire il percorso che porterà alla costituzione del Polo 3.Indire una riunione plenaria per la condivisione dei risultati.