BLACKOUT MAGAZINE ANNO 3 – NUMERO 13 (57) – 14 Febbraio 2008 – blackoutbergamo.altervista.org Il giusto pari al 23 st. Non più ultimo posto solitario. Primo punto in casa: fermato lAtl. Polenta, 3-3 Eroico Spini! E il Blackout rivede la luce Impresa del capitano in pieno recupero: infortunato, prende un palo e, poi, segna il pari 13° giornata : Blackout. Atl. Polenta 3-3. Prossima : 20/2/, h.20.30, Osio St.: Real Os - Blackout. Classifica : S. Paolo 34, P.R. Zeta 31, Bellini, Real Os 28, Marakaibo 21, Dominoni 17, Sità Olta 14, Osio Sp. 12, EsseErre 11, A. Polenta 8, Blackout, P.Rosa 4.. Gol : Perla 9, Spini (1), Consonni, Fantoni, Pennacchia 5, Mostosi 4, Letorio 2, Falciano 1. Presenze : Spini, Perla 13, Letorio 11, Mostosi, Conso 10, Falciano 8. Cannella 5, Pennacchia 4, Sbarra, Zito 3, Fantoni, Voltino, Camolese 2. Voti : Spini 6,77, Falciano 6,69, Perla 6,65, Letorio 6,64, Mostosi 6,55, Consonni 6,33 ZITO 6,5 Ritorna tra i pali dopo linfluenza e si comporta egregiamente. Gli attaccanti avversari hanno in effetti troppe occasioni e molte le sciupano per imprecisione, ma lui fa tutto il resto. MOSTOSI 7 Si capisce la sua importanza, quando se ne sta in panchina, con la squadra che –già orfana di Letorio- va in tilt, in quanto scoperta in difesa. Utile anche con i suoi inserimenti e i tiri dalla distanza, uno dei quali, deviato, vale il momentaneo 2-1. PENNACCHIA 7 Quinto gol in quattro partite, una traversa impressionante, un paio di assist al bacio. Gran giocatore e, soprattutto, al servizio della squadra. Con lui si può solo crescere. PERLA 6 Probabilmente le buone prestazioni in un paio di amichevoli senza alcun valore gli devono avere montato la testa, visto che da due partite decide che è il più forte del mondo e che non vale la pena passare palla ai compagni. Il tocco è sempre quello da ottimo giocatore, ma certi impeti di egoismo fanno storcere in naso. FALCIANO 7 In crescita netta: un giocatore rinato, altruista utile alla squadra. Nel primo tempo si mangia un paio di gol, ma sa fare lavoro di sponda e non disdegna la classica galoppata partendo da lontano. Sempre più nel cuore della squadra. SPINI 8 Un giocatore che segna un gol così pesante è da considerare leroe di giornata, a prescindere. Non stava quasi in piedi per un dolore alla caviglia ma, invece di chiedere il cambio, ha preferito continuare, quasi sentisse aria di impresa. Prima ci mette la zampa, ma portiere e palo gli dicono di no, poi si prende di forza il ruolo di protagonista, girando di sinistro da due passi una palla vagante. E dire che quasi non si era reso conto della dinamica dellazione, trovandosi la palla tra i piedi quasi per caso. Eroico, esemplare e anche daiuto alla squadra prima del gol, con un paio di buoni tentativi e un erroraccio nella prima frazione: va al tiro spessissimo e ciò significa che cè. Per chi avesse dubbi, la dimostrazione a tempo scaduto. Il capolavoro. BLACKOUT BERGAMO – ATL. POLENTA 3-3 RETI: 6 pt A, 11 pt Pennacchia, 13 pt Mostosi, 8 st e 11 st A, 23 st Spini. ATLETICO POLENTA: Togni, Valsecchi, Pizzaballa, Provenzi, Paravisi, Fadini, Picenni, Ghezzi, Pelliccioli. BLACKOUT BERGAMO: 1 Zito, 4 Mostosi, 3 Pennacchia, 10 Perla, 14 Falciano, 9 Spini. N.e: 12 Cannella. AZZANO – Dove non ci si arriva con la tecnica, la precisione e la lucidità, ce la si può fare soltanto con il cuore. Il Blackout torna a fare punti dopo un digiuno di quattro mesi e lo fa contro lunica squadra con cui era uscita indenne anche landata. Atletico Polenta, unica formazione contro la quale gli allblacks hanno portato a casa il risultato, sia allandata che ora al ritorno, occasione nella quale è stato anche sfatato il tabù del campo amico, dove finora erano arrivate soltanto sconfitte. Una vittoria di cuore, si diceva. Perché se il Blackout questanno ha conquistato soltanto quattro punti, è conseguenza di diverse circostanze sfortunate, in partite dominate ma scivolate via verso risultati negativi. Stavolta, invece, una prestazione non trascendentale, contro una squadraccia senza capo né coda e pure una sconfitta sfiorata fino alla fine. Fino al colpo di scena finale, il lampo di orgoglio, la zampata di chi non aveva ancora mollato: non è un caso che a salvare gli allblacks dallennesima sconfitta sia il capitano, Spini, con una dei suoi guizzi nel cuore dellarea. Uno Spini che ci aveva già abituato a prodezze del genere, soprattutto nella sua prima stagione, quella dei dodici gol, marchiata da due reti in zona Cesarini che valsero quattro punti. Ora, un altro pari pesante, soprattutto per il morale, con la classifica che si muove e che, ora, parla di ultimo posto in coabitazione con Pantera Rosa, con i rivali di giornata avanti di quattro lunghezze. Sembrava tutto finito: la solita partitella discreta ma con troppi errori, anche se lavversario era tuttaltro Il Blackout sbaglia troppo. Ma nessuno ha fatto i conti con Spini che, infortunato, costringe il portiere al miracolo e poi compie lui stesso la meraviglia, con la girata che vale il pari. che, stavolta, vale più di una vittoria. Daniele Zanardi, che insuperabile. Invece, Spini trova il gol che non ti aspetti e la sua esultanza per la quinta gemma stagionale è rappresentativa dellimpresa di una squadra che meritava un risultato del genere. Scherzi del destino: il Blackout che domina contro alcune delle protagoniste del campionato esce a mani vuote, il Blackout che soffre contro unavversaria inguardabile porta a casa un punto doro. E dire che tutto sembrava lasciare intendere una sconfitta quasi certa. Basti ripensare alla gara, partendo dalla fine, anzi un po prima: 21 della ripresa, una delle ultime palle Perla smarca Spini che ci mette il sinistro secco, ma il portiere fa il miracolo e si salva con laiuto del palo. Solita sfortuna nera: sembrava finita e, invece, sullultimissimo pallone giocabile, un tiro di Pennacchia deviato da un difensore si trasforma in un invito a nozze per il capitano, che, senza quasi rendersene conto, appoggia da due passi il gol del 3-3. E dire che Spini stava giocando con una caviglia distrutta per una brutta caduta capitatagli poco prima: un gol dello zoppo che lo rende ancora di più il grande eroe di giornata. Si noti una cosa: nella sua storia, ogni volta che il Blackout ha fatto unimpresa (leggasi come rimonta nel finale o risultato strappato con le unghie), cè sempre stato lo zampino del suo capitano, sicuramente meno bello da vedere di molti suoi compagni, ma anche assai più efficace, soprattutto quando la posta in palio si alza a dismisura. Riavvolgendo il nastro fino allinizio, ci si trova a parlare di una partita iniziata con brutti presupposti: forfait allultimo di Fantoni e Consonni (non certo per colpa sua: ma, ironia della sorte, le migliori partite sono state giocate senza di lui), oltre allinfortunato Letorio e in attesa di Suardi. Rientra Zito tra i pali, con Mostosi a fare lultimo uomo, Pennacchia e Perla a creare gioco e Spini a finalizzare, affiancato da Falciano. Svantaggio alla prima occasione ospite e pronto uno-due firmato dal solito Pennacchia e da Mostosi, con un tiraccio spedito in fondo al sacco da un difensore Il Blackout chiude la prima frazione in vantaggio, ma nella ripresa parte malissimo, lasciando concludere in continuazione gli avversari: il gol è nellaria e arriva ben presto, seguito anche dal ribaltone Che vale il 2-3. Sembra finita, perché anima Black e guest star, sorride: questa impresa è anche sua.