«Ma come sta scritto del figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato» (Marco 9,11-13) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale
Strumenti per capire I discepoli, che hanno appena visto Elia nella teofania della trasfigurazione, interrogano Gesù su una affermazione degli scribi basata sulla profezia di Ml 3,23: «Invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore»,
v. 12 ristabilisce ogni cosa. Mal 3,24: «Perché converta il cuore dei padri verso i figli [...]; così che io venendo non colpisca il paese con lo sterminio».
- come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. È un accenno alla passione del Cristo (altro annuncio della passione; cfr. Lc 17,25).
Ma il versetto può anche essere letto come allusione alle sofferenze del Servo (Is 52,14; 53,4-10).
Il brano, un po’ oscuro, vuole dirci - nelle intenzioni di Marco - che v. 13 Elia è già venuto. Elia è venuto nella persona del Battista (cfr. Mt 11,14), ma non è riuscito ad esercitare la sua opera di conversione, anzi ha sofferto ed è stato ucciso per questo (Mc 6,17-29).
- come sta scritto di lui. Nell’AT manca un riferimento preciso al fatto che Elia debba soffrire (eccetto in 1 Re 19,2-3.10).
Ma Marco ne fa la seguente lettura parallela: la sorte di Elia (cioè del Battista!) prefigura quella del Figlio dell’uomo; infatti anche Gesù dovrà soffrire molto ed essere «ripudiato da questa generazione» (Lc 17,25).
Giovanni il Battista e Gesù non vanno attesi nel trionfo e nella vittoria: tutti e due devono passare attraverso la sofferenza e la morte (nella cena pasquale ebraica c’è sempre un posto pronto per lui, Elia, che deve venire immediatamente prima del Messia).
Piste di riflessione Ciò che a noi fa problema, per Gesù è la soluzione: il male lo vince chi non lo fa e lo porta su di sé ingiustamente, come lui.
La croce non si dissolve come un incubo alla luce del mattino di Pasqua. Costantemente presente nella nostra storia, è la chiave per entrare nella risurrezione.
Il rinnovamento totale che segna la fine del tempo vecchio e l’inizio del nuovo, non è un momento magico che verrà chissà quando. Il tempo in cui Dio instaura il suo Regno è il momento stesso in cui ci convertiamo a lui.
Suggerimenti per pregare Chiedere la capacità di leggere il presente, che è sotto il segno della sofferenza del Figlio dell’uomo. Così ogni istante diventa il momento per convertirsi a lui e ascoltarlo;
- di comprendere e accogliere il mistero della sofferenza, soprattutto quando coinvolge degli innocenti ed è drammaticamente ingiusta ai nostri occhi;
- di entrare (con l’ascolto e con la vita) nella pienezza della Scrittura per superare «lo scandalo» della croce e comprenderla alla luce del piano di Dio.
Ringraziare il Figlio perché ha accettato - liberamente e per amore - di soffrire molto ed essere disprezzato per salvarci e indicarci la strada della vita.
Signore, dammi di intuire come solo seguendo te sulla via della croce io posso comprendere le parole della Scrittura che annunciano la tua sofferenza, perché il mistero della passione sia la chiave per entrare nella risurrezione. Amen.