Quali le modalita’ di lavoro ?

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Quali le modalita’ di lavoro ? UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Facoltà di Scienze della Formazione Quali le modalita’ di lavoro ?

• per comunicare informazioni e distribuire materiali UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Facoltà di Scienze della Formazione GG ( Grande Gruppo, con la presenza di tutti i supervisori responsabili del percorso) • per comunicare informazioni e distribuire materiali • per condividere le linee guide del percorso • per il confronto su alcuni punti nodali teorici • per condividere in itinere momenti di riflessione e di valutazione sul percorso PG ( Piccolo Gruppo, con la presenza di almeno un supervisore per ogni ordine di scuola): • per favorire il confronto • per costruire operativamente il percorso • per riflettere sulle esperienze • per imparare a collaborare tra futuri docenti

• Analisi di studi di caso UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Facoltà di Scienze della Formazione Mediazione didattica • Proiezione di video • Simulazioni • Analisi di studi di caso • Approfondimenti individuali e di gruppo sulla normativa di riferimento e su testi consigliati • Costruzione in microgruppi di semplici percorsi didattici • Confronto sulle produzioni, su problematiche specifiche emerse nei gruppi e sulle competenze sviluppate • Riflessione sul percorso del tirocinio

“lo scenario per un mestiere nuovo” (P.Perrenoud) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Facoltà di Scienze della Formazione …Il Kit per disegnare “lo scenario per un mestiere nuovo” (P.Perrenoud)

• ORGANIZZARE ED ANIMARE SITUAZIONI DI APPRENDIMENTO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Facoltà di Scienze della Formazione • ORGANIZZARE ED ANIMARE SITUAZIONI DI APPRENDIMENTO • GESTIRE LA PROGESSIONE DEGLI APPRENDIMENTI • IDEARE E FAR EVOLVERE DISPOSITIVI DI DIFFERENZIAZIONE • COINVOLGERE GLI ALUNNI NEL LORO APPRENDIMENTO E NEL LORO LAVORO •…per non “morire in piedi, con un pezzo di gesso in mano davanti alla lavagna”

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Facoltà di Scienze della Formazione Philippe Perrenoud -Dieci Nuove Competenze per Insegnare. 1. Organizzare ad animare situazioni d'apprendimento Conoscere, per una data disciplina, i contenuti da insegnare e la loro traduzione in obiettivi d'apprendimento Lavorare a partire dalle rappresentazioni degli alunni Lavorare a partire dagli errori e dagli ostacoli all'apprendimento Costruire e pianificare dispositivi e sequenze didattiche Impegnare gli alunni in attività di ricerca, in progetti di conoscenza 2. Gestire la progressione degli apprendimenti Ideare e gestire situazioni-problema adeguati al livello e aile possibilità degli alunni Acquisire una visione longitudinale degli obiettivi dell'insegnamento Stabilire legami con le teorie che sottendono alle attività d'apprendimento Osservare e valutare gli alunni in situazioni d'apprendimento, secondo un approccio formativo Stabilire bilanci periodici di competenze e prendere decisioni di progressione 3. Ideare e fare evolvere dispositivi di differenziazione Gestire l'eterogeneità in seno ad un gruppo-classe Aprire, allargare la gestione della classe ad uno spazio più vasto Praticare il sostegno integrato, lavorare con alunni in grande difficoltà Sviluppare la cooperazione fra alunni e alcune forme semplici di mutuo insegnamento  4. Coinvolgere gli alunni nei loro apprendimenti e nel loro lavoro Suscitare il desiderio d'imparare, esplicitare il rapporto con il sapere, il senso del lavoro scolastico e sviluppare la capacità di autovalutazione nel bambino Istituire un consiglio degli alunni e negoziare con loro diversi tipi di regole e contratti Offrire attività di formazione opzionali Favorire la definizione di un progetto personale dell'alunno 5. Lavorare in gruppo Elaborare un progetto di gruppo, delle rappresentazioni comuni Animare un gruppo di lavoro, gestire riunioni Formare e rinnovare un gruppo pedagogico Affrontare e analizzare insieme situazioni complesse, pratica e problemi professionali Gestire crisi o conflitti fra persone

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Facoltà di Scienze della Formazione 6. Partecipare alla gestione della scuola Elaborare, negoziare un progetto d'istituto Gestire le risorse della scuola Coordinare, animare una scuola con tutti i suoi interlocutori Organizzare e fare evolvere, in seno alla scuola, la partecipazione degli alunni 7. Informare e coinvolgere i genitori Animare riunioni d'informazione e di dibattito Avere colloqui Coinvolgere i genitori nella costruzione dei saperi 8. Servirsi delle nuove tecnologie L'informatica a scuola : disciplina a pieno titolo, saper-fare o semplice mezzo d'insegnamento ? Utilizzare software per la scrittura di documenti Sfruttare le potenzialità didattiche dei software in relazione agli obiettivi dell'insegnamento Comunicare a distanza per via telematica Utilizzare gli strumenti multimediali nel proprio insegnamento 9. Affrontare i doveri e i dilemmi etici della professione Prevenire la violenza a scuola e in città Lottare contro i pregiudizi e le discriminazioni sessuali, etniche e sociali Partecipare alla realizzazione di regole di vita comune riguardanti la disciplina a scuola, le sanzioni, l'apprezzamento della condotta Analizzare la relazione pedagogica, l'autorità, la comunicazione in classe Sviluppare il senso di responsabilità, la solidarietà, il senso di giustizia 10. Gestire la propria formazione continua Saper esplicitare la propria pratica Stabilire il proprio bilancio di competenze e il proprio programma personale di formazione continua Negoziare un progetto di formazione comune con colleghi (gruppo, scuola, rete) Coinvolgersi in compiti su scala d'un ordine d'insegnamento o del sistema educativo Accogliere e partecipare alla formazione dei colleghi Essere attore del sistema di formazione continua

TIROCINIO E RIFLESSIONE DELLO STUDENTE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Facoltà di Scienze della Formazione TIROCINIO E RIFLESSIONE DELLO STUDENTE Il Tirocinio terzo anno, tappa ulteriore per promuovere la formazione dello studente come futuro “professionista riflessivo” che: • conosce le discipline • conosce lo sviluppo dell’apprendimento • personalizza i percorsi di apprendimento • utilizza molteplici strategie di apprendimento • sa condurre il gruppo di bambini e sviluppare la motivazione • ha maturato competenze COMUNICATIVE, di PROGETTAZIONE didattica, di VALUTAZIONE AUTENTICA dei bambini, COLLABORATIVE e RIFLESSIVE.

“Che, non men che saver, dubbiar m’aggrata” UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Facoltà di Scienze della Formazione “Che, non men che saver, dubbiar m’aggrata” Dante, Divina Commedia, Inferno XI, v.93 BUON LAVORO Anna, Cristina, Giuliana, Luisa, Maurizia, Patrizia, Serena