Diritto Privato L’interpretazione
Interpretazione: la interpretazione o le forme di interpretazione Il codice civile pare distinguere la disciplina della interpretazione della legge (art. 12), dalla disciplina della interpretazione del contratto (art ss.) e da quella del testamento (ricavata dall’art. 625).
Interpretazione della legge, interpretazione del contratto, interpretazione del testamento Art.12: “Nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse e dalla intenzione del legislatore.”leggeconnessione intenzione del legislatore Parvenza di prevalente testualismo
Interpretazione della legge, interpretazione del contratto, interpretazione del testamento Art. 1362: “Nell’interpretare il contratto si deve indagare quale sia stata la comune intenzione delle parti e non limitarsi al senso letterale delle parole” Parvenza di prevalente extratestualità
Interpretazione della legge, interpretazione del contratto, interpretazione del testamento Art. 625: “Se la persona dell’erede o del legatario è stata erroneamente indicata, la disposizione ha effetto, quando dal contesto del testamento o altrimenti risulta in modo non equivoco quale persona il testatore voleva nominare”. Parvenza di prevalente extratestualità
Teoria unitarista Vi è per contro, anche sulla base di riscontri dell’applicazione in sede giurisprudenziale delle norme soprarichiamate, chi considera l’attività interpretativa unitaria configurando i vari disposti normativi in materia unicamente prospettive su cui articolare le motivazioni di scelte interpretative.
Soluzioni al problema delle lacune La lacuna è data dalla assenza di disciplina, sempre che tale silenzio non rappresenti una “consapevole assenza di disciplina da parte del legislatore” (Pawlowski).
Soluzioni al problema delle lacune Analogia: in base all’art. 12, II ° comma “se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe”. In cosa consiste tale somiglianza? Semplificando: in una identità di ratio che giustifica gli elementi comuni alle due fattispecie (quella disciplinata e quella carente di disciplina).
Soluzioni al problema delle lacune Esempio: Fattispecie disciplinata: sgravi fiscali per venditori di ortaggi italiani Fattispecie non disciplinata: sgravi fiscali per venditori di ortaggi Elemento comune: vendita di ortaggi Se la ratio della fattispecie disciplinata è l’italianità del prodotto non dovrebbe aversi analogia. Se invece la ratio è la vendita di ortaggi allora dovrebbe applicarsi la analogia.
Limiti all’analogia In base all’art. 14 delle preleggi l’analogia non opera in caso di: norme penali norme eccezionali = sono tali le norme che derogano ad una regola generale.
Limiti alla analogia analogia e interpretazione estensiva => ove non opera l’analogia può operare l’interpretazione estensiva. Analogia= creazione di una nuova regola Interpretazione estensiva = estensione dell’operatività della regola esistente Si tratta di una distinzione comunque fondata sul giudizio dell’interprete e non su basi puramente oggettive.
Analogia juris In base all’ultimo capoverso dell’art. 12: “se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i principi generali dell’ordinamento”. Questa norma pone i principi all’ultimo livello secondo un’interpretazione per gradi. Si tratta invero di interrogarsi in ordine all’attualità della stessa nello Stato Costituzionale.