Per capire meglio la figura di Gesù è necessario conoscere l’ambiente e la società nei quali è vissuto. Il Vangeli ci narrano, oltre alla vicenda di Gesù,

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Transcript della presentazione:

Per capire meglio la figura di Gesù è necessario conoscere l’ambiente e la società nei quali è vissuto. Il Vangeli ci narrano, oltre alla vicenda di Gesù, la situazione sociale, politica e religiosa della Palestina del I secolo in perfetta armonia con le altre fonti storiche che possediamo. La Palestina (o Terra di Canaan, come era chiamata al tempo di Gesù) è lunga 240 Km e larga 87 Km, grande quasi come la Sicilia E suddivisa in tre regioni: Giudea, Samaria e Galilea. Per le informazioni sulle località geografiche clicca sulla cartina in corrispondenza del loro nome Scegli il tuo percorso: La vita in Palestina Organizzazione politica e sociale Gruppi politici e religiosi

GIUDEA La Giudea, a Sud, è una regione montagnosa con dirupi scoscesi verso il Mar Morto e colline sempre più basse verso il Mar Mediterraneo. Le città principali al tempo di Gesù erano: Gerusalemme, Betlemme, Emmaus. La Palestina è solcata da Nord a Sud dal fiume Giordano che, in Galilea dà origine al Lago di Tiberiade e sfocia a Sud nel Mar Morto In questa regione avvengono molti episodi narrati dai vangeli: Nascita di Gesù (Lc 2,1-20) Morte di Gesù (Mc 14-15) Apparizioni pasquali (Gv 20)

SAMARIA La Samaria, al centro della Palestina, ha montagne che degradano dolcemente fino a distendersi in vaste valli coltivate. Le città principali al tempo di Gesù erano: Samaria (la capitale che dava il nome alla regione), Sichar e Gerico In questa regione avvengono pochi episodi narrati dai vangeli. Nelle narrazioni evangeliche, infatti Gesù non fa mai della Samaria una sua meta intenzionale. Tra di essi però troviamo alcuni episodi molto significativi: Guarigione di uno/due ciechi (Mt 20,29-34) Dialogo tra Gesù e una donna samaritana (Gv 4) Ambientazione della parabola del buon samaritano (Lc 10,25-37)

GALILEA La Galilea, a Nord, è una regione montagnosa e collinare, con poche piccole pianure, ma fertilissime. La Galilea è ricca di vie di comunicazione che hanno permesso lo sviluppo del commercio e il Lago di Tiberiade (o Mare di Galilea) ha favorito l’industria della pesca. Le città principali al tempo di Gesù erano Tiberiade, Nazaret, Cafarnao, Magdala, Cana. Gesù ha compiuto larga parte della sua predicazione in Galilea. Dei tanti episodi narrati dai vangeli in questa regione, ricordiamo i principali: Chiamata degli apostoli (Lc 5,1-11) Discorso della montagna (Mt 5-7) Primo miracolo di Gesù (Gv 2,1-11) Guarigione di un paralitico (Mt 9,1-8) Miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci (Mc 6,30-44)

LA VITA IN PALESTINA La gente abitava in piccoli villaggi o in città perché, data la scarsità di acqua, era estremamente difficile vivere isolati, lontani dai pozzi. Gli Ebrei vivevano in case fatte di pietra o di mattoni d’argilla. Generalmente avevano più stanze, un giardino recintato, dove coltivavano frutta (fichi, melograni, uva, mandorle...) e verdura (cipolle, fave, lenticchie, lattughe...). Nelle case vi erano i forni per la cottura, vasellame in ceramica, giare di pietra, otri in pelle. Solitamente i parenti vivevano in gruppi di case vicine fra loro. Nella società ebraica le donne non godevano di alcun diritto: non potevano partecipare alla vita pubblica, in pubblico dovevano coprirsi il volto e dovevano essere sottomesse in tutto al marito. I pasti, generalmente, erano costituiti da pane, olive, verdure, latte, uova, formaggi freschi, yogurt, miele, frutta, pesce. Raramente si mangiava la carne, se non nei giorni di feste particolari come la Pasqua, e in pochi potevano permettersi il vino ogni giorno. La vita religiosa aveva il suo centro nella preghiera del sabato, compiuta nel Tempio a Gerusalemme e nelle altre località in sinagoga; importanti erano l’offerta di sacrifici, le feste religiose e il rispetto delle prescrizioni della Torah. Molti erano i rabbi, i maestri della Torah, che avevano vere e proprie scuole religiose ed erano seguiti da gruppi di discepoli.

ORGANIZZAZIONE POLITICA E SOCIALE Dal 63 a.C. la Palestina era sotto la dominazione romana che diede al Paese un governo stabile e favorì la costruzione di strade e acquedotti. I Romani controllavano la Palestina grazie a quattro legioni, a capo delle quali vi era un procuratore (o governatore). Durante la loro dominazione, imposero forti tasse, guadagnandosi l’ostilità della gente. Furono, però, rispettosi della religione e degli usi e costumi ebraici, consentendo un ruolo di prestigio al re locale. Dal 37 a.C. al 4 a.C. unico re della Palestina, ma sotto il rigido controllo romano, fu Erode il Grande. Alla sua morte, la nazione venne suddivisa fra i suoi figli, il più importante dei quali fu Erode Antipa, che governò la Galilea al tempo di Gesù. Durante l’attività pubblica di Gesù, Tiberio era imperatore di Roma e Ponzio Pilato governatore della Palestina. Importantissimo era il ruolo del Sinedrio che gestiva la vita religiosa, economica, morale e giuridica degli Ebrei. Per mantenere l’ordine, disponeva di un corpo armato, le guardie del tempio.

ORGANIZZAZIONE POLITICA E SOCIALE La società ebraica era suddivisa in tre gruppi: i ricchi latifondisti, i commercianti che godevano di benessere e i poveri, rappresentati da agricoltori e pastori. Una particolare condizione di povertà colpiva gli ammalati (lebbrosi, infermi...), considerati peccatori maledetti da Dio e per questo evitati da tutti. In fondo alla scala sociale vi erano gli schiavi. Se erano Ebrei beneficiavano di alcuni vantaggi (vitto, alloggio e lavori non umilianti), se erano pagani erano considerati alla stregua di oggetti alla mercé del padrone. Le tasse, al tempo di Gesù, erano di due tipi: le tasse ebraiche, costituite dalle decime e dall’offerta al Tempio; le tasse romane, che comprendevano il tributo a Cesare e le imposte sulle proprietà e sulle rendite.

GRUPPI POLITICI E RELIGIOSI Al tempo di Gesù la società era molto complessa, divisa in numerosi gruppi religiosi e sette differenziati dall’interpretazione che davano alla Torah e dalle simpatie politiche. I Farisei Il termine fariseo deriva dall’ebraico perissajjà, che significa “separato”. Fu utilizzato per identificare il gruppo di uomini che, durante la persecuzione macedone, si erano distinti dagli altri per la loro fedeltà alla Torah. Al tempo di Erode il Grande erano più di 6.000, organizzati in gruppi, e appartenevano alla classe media (commercianti, artigiani...). Molto religiosi, mantenevano un comportamento esemplare, specialmente nel rispetto del riposo del sabato. Difendevano la santità di Dio, l’integrità della Torah (la Legge scritta) dalle contaminazioni e la interpretavano adattandola alle nuove situazioni. Rispettavano anche la tradizione dei padri (Legge orale).Adempivano a tutte le norme religiose che riguardavano l’alimentazione, la vita sessuale, la malattia. Credevano alla risurrezione dei morti. Erano in costante opposizione ai Romani e ai Sadducei e godevano la stima del popolo. Attendevano un Messia politico.

GRUPPI POLITICI E RELIGIOSI I Sadducei Gli Scribi Erano persone ricche, patrizi e sacerdoti, che collaboravano con i Romani. Conservatori sia politicamente che religiosamente, seguivano la Torah alla lettera, rifiutavano le tradizioni orali, davano grande importanza al culto nel Tempio e non credevano alla risurrezione dei morti. Buona parte del Sinedrio era costituito da Sadducei. Attendevano un Messia-re, che avrebbe ridato a Israele prestigio politico. Erano gli esperti della Torah, i dottori della Legge o rabbi. Loro compito era interpre­tare e spiegare le Sacre Scritture. Godevano della stima della gente I Samaritani Erano gli abitanti della Samaria. Per loro il luogo della presenza di Dio non era il tempio di Gerusalemme, ma il monte Garizim (in Samaria) e per questo erano in costante polemica con i Giudei. Consideravano Parola di Dio solo la Torah, cioè i primi cinque libri della Bibbia, e attendevano la venuta di un nuovo Mosé.

GRUPPI POLITICI E RELIGIOSI I Sacerdoti I sacerdoti ordinari erano circa 7.200, divisi in 24 classi che assicuravano il servizio al Tempio a gruppi di 50, a rotazione per una settimana. Loro compito, insieme ai Leviti (appartenenti alla tribù di Levi),era offrire le offerte di incenso e immolare gli animali del sacrificio. Capo dei sacerdoti era il Sommo sacerdote, la più alta autorità religiosa, che veniva consacrato con l’unzione. Era l’unico a poter entrare nel Santo dei Santi una volta all’anno, nel giorno dello Yom Kippur, dove pronunciava il nome di JHWH. La sua carica era ereditaria e quando si dimetteva dalla sua funzione, manteneva per prestigio il titolo di sommo sacerdote. I sacerdoti facevano parte del gruppo dei Sadducei.

GRUPPI POLITICI E RELIGIOSI Gli Zeloti Gli Esseni Erano raggruppati in organizzazioni clandestine e venivano chiamati così per via del la loro zelo nel difendere la Torah. Grandi oppositori dei Romani, erano spesso all’origine di sommosse e attentati contro i Romani e i loro fiancheggiatori e per questa riscuotevano la simpatia del popolo Attendevano un Messia-re, che avrebbe ridato a Israele prestigio politico. I Romani li chiamavano sicari perché portavano sotto il mantello la sica, un pugnale corto e affilatissimo. Al tempo dei Maccabei (Il secolo a.C.), diversi sacerdoti si erano staccati dal Tempio di Gerusalemme per via della corruzione regnante, per questo erano stati chiamati esseni, che significa “puri”. Si erano radunati nel deserto di Giuda, raggruppati in comunità, la più famosa delle quali era quella di Qumran. Vivevano in povertà, praticavano la penitenza, non erano sposati e osservavano scrupolosamente la Torah. Aspettavano la venuta del Messia-Figlio dell’uomo che avrebbe combattuto insieme ad essi la battaglia finale contro il male e inaugurato un nuovo paradiso terrestre.