Maria Cristina De Nicola Dirigente Tecnico USR Abruzzo1 Sintesi ragionata e prospettive future.

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Maria Cristina De Nicola Dirigente Tecnico USR Abruzzo1 Sintesi ragionata e prospettive future

Il Contesto: Tipo di istituzione scolastica 2

3 C.M 3/15: nuovi modelli nazionali per laC.M 3/15: nuovi modelli nazionali per la certificazione Nota Miur del 6/11/15 Nota Miur del 6/11/15 Documento di orientamento per la prosecuzione e l’estensione dell’iniziativa Documento di orientamento per la prosecuzione e l’estensione dell’iniziativa Bilancio del I anno di sperimentazione (2014/15) per un ripensamento della prassi didattica e valutativa tradizionale: Bilancio del I anno di sperimentazione (2014/15) per un ripensamento della prassi didattica e valutativa tradizionale: - no semplice adempimento amministrativo, ma valorizzazione della natura «intrinsecamente educativa» - no semplice adempimento amministrativo, ma valorizzazione della natura «intrinsecamente educativa» istituzioni scolastiche aderenti sperimentazione istituzioni scolastiche aderenti sperimentazione - in Abruzzo: 98 scuole aderenti = 89 % delle scuole della regione (87 questionario on line) - in Abruzzo: 98 scuole aderenti = 89 % delle scuole della regione (87 questionario on line) - Obiettivi: - Obiettivi: o raccogliere informazioni sul processo di adozione dei nuovi modelli o Sollecitare osservazioni sulle questioni culturali e pedagogiche più rilevanti

Tipologia di scuola 4

Punti di forza e di debolezza del modello 5 Didattica per competenze Indic Incertezze con un modello nazionale Che meritano di essere messi alla prova Dal DS

Impatto sul curricolo e sulla formazione dei docenti 6

Certificazione e nuovi curricoli Certificazione e nuovi curricoli: ( la certificazione delle competenze dovrebbe comportare una rivisitazione della didattica, della valutazione e, in generale, del curricolo) per il 57,09%, l'intero curricolo di istituto è stato rielaborato ed adottato a seguito dell’emanazione delle Indicazioni/2012 il 20,91% ha dichiarato di aver rivisto il curricolo d’istituto solamente in parte, perché sono stati rielaborati e revisionati solo i curricoli relativi ad alcune discipline. la restante parte delle scuole ha risposto di non aver aggiornato il curricolo d’istituto (seppur con motivazioni diverse) 7

Apprezzamento di aspetti del modello Quanto sono stati apprezzati i seguenti aspetti del modello sperimentale di certificazione? MoltoAbbastanzaPocoPer niente Riferimento al Profilo dello studente Riferimento alle competenze chiave europee Riferimento alle discipline maggiormente coinvolte nello sviluppo di ciascuna competenza Uso di indicatori di livello in luogo dei voti decimali per la valutazione delle competenze Mancanza di un livello negativo di valutazione Presenza di uno spazio libero, destinato a segnalare competenze personali aggiuntive Presenza di un consiglio orientativo Certificazione distinta dalla valutazione conclusiva dell’esame finale del primo ciclo

Modello di certificazione: Valutazione del modello 9 Semplificare descrittori Maggior riferimento Traguardi discipline competenze trasversali

Il modello di certificazione mette in primo piano le dimensioni di competenza desumibili dal profilo di uscita dell’allievo. Come avete trovato questa scelta? Opportuna perché sposta l’attenzione sulle competenze trasversali 73,30% 936 Opportuna, ma è necessario semplificare e sfoltire i descrittori, facendoli corrispondere alle competenze chiave europee 51,14% 653 Opportuna, ma sarebbe necessario rendere più esplicito il riferimento ai traguardi delle discipline. 30,46% 389 Altro 2,82% 36 Non opportuna, perché rende troppo generici i riferimenti alle competenze culturali 2,04% 26 Non opportuna, meglio lasciare il solo riferimento alle otto competenze chiave europee 2,11% 27 Non opportuna, perché troppo diversa da quanto previsto per la certificazione al termine dell’obbligo scolastico (assi culturali) 1,57% 20 10

Valutazione del modello: le otto competenze chiave europee (Come giudica la scelta?)

Valutazione del modello: le competenze trasversali 12 questa parte del modello d. dove è stata valutata la comp. discipline concretamente attivate specifiche ogni al. ha stimolato la comp.

Comunicazione e rilascio della certificazione all’opportunità di rilasciare il modello Le scuole sono state chiamate ad esprimere un proprio parere in merito all’opportunità di rilasciare il modello di certificazione delle competenze al termine della quinta classe di scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, così come previsto dalla normativa vigente. Le istituzioni scolastiche rispondenti si sono orientate in prevalenza per il mantenimento della certificazione delle competenze al termine di entrambi i percorsi di studio del primo ciclo (75,18%). Solo il 14,25% ritiene necessario rilasciare la certificazione al termine della scuola secondaria di primo grado, eliminando tale documentazione per la scuola primaria Ancora più esigua la percentuale di scuole (7,99%) che vorrebbe il rilascio della certificazione solo al termine dell’obbligo di istruzione, secondo il modello emanato con il decreto ministeriale n. 9/2010. L’opzione relativa alla non opportunità di rilasciare nessuna forma di certificazione delle competenze è stata scelta solo da due istituzioni scolastiche (0,16%). 13

Ri-orientamento della didattica (La scuola ha introdotto una didattica innovativa …? ) 14 Compiti autentici UDA Progettare nuove UDA Già strutturate per comp. Non implica cambiamenti

Strumenti per informare i genitori sull'adozione del modello di certificazione 15 I genitori Consigli di classe Sito web Nessuna informazione Ai soli genitori coinvolti A tutti

Metodi e strumenti per la rilevazione delle competenze Adeguatezza della scala a 4 livelli 16

Adeguatezza della descrizione utilizzata per i quattro livelli di competenza 17 Troppo densi – concetti differenziati comp. che al. possono raggiungere Linguaggio non chiaro Uniformare descrizione per I e II ciclo

Utilizzo di strumenti specifici per la rilevazione delle competenze da certificare 18

Metodi o strumenti prevalentemente utilizzati per rilevare le competenze 19

Fruibilità del modello Rispetto dell'equilibrio tra le caratteristiche personali degli studenti e i traguardi delle competenze attesi per tutti 20

Chiarezza del modello di certificazione 21

Coerenza del modello con le vigenti indicazioni nazionali per il curricolo 22

Soggetti che hanno elaborato le risposte al questionario 23

Analisi delle risposte aperte (736 testi su 1276 questionari compilati, vale a dire il 58%) Abruzzo : 50/89=56% Molto ampio il repertorio di focalizzazioni nelle risposte aperte 40% delle risposte aperte le scuole esprimono il loro generale apprezzamento: - Il modello è ben strutturato e funzionale. -E’ stata apprezzata la possibilità di sperimentare la scheda Esigenza di semplificazione - Il modello di scheda è stato ritenuto da molti docenti un po’ ridondante rispetto all’articolazione di alcune competenze. - Il modello di certificazione dovrebbe essere semplificato per quanto riguarda i descrittori. 13 descrittori sono troppi, si potrebbero accorpare. N.B. Si tratta di contributi finalizzati al miglioramento del modello, che segnalano una sperimentazione attiva da parte delle scuole e che possono essere ulteriore pista di approfondimento per tutte le scuole. 24

Frequenze grezze e valori percentuali dei temi emersi nelle risposte aperte  Generale apprezzamento della scheda e della sperimentazione 298=40%  Richiesta di intervenire sulle voci della scheda ritenute poco chiare, ridondanti, non necessarie (p.e. discipline, competenze, profili, indicatori, descrittori, livelli …) 502=68%  Richiesta di adattare la scheda per allievi con BES, DSA… 198=27%  Riflessioni sugli effetti dell’adozione del modello di certificazione (didattica, progettazione curricolare, strumenti di valutazione) 230=31%  Attenzione per la comprensione del modello da parte delle famiglie. 130=18%  Competenze dentro e fuori la scuola 18= 2%  Coinvolgere nel processo anche la scuola dell’Infanzia 23=3%  Necessità di avere tempi più lunghi per la sperimentazione 46=6% 25

26 effetti dell’adozione del modello 1) La valutazione è un processo che parte da lontano: almeno dalla programmazione-progettazione delle attività. Ha quindi bisogno di tempi adeguati per implementare in modo efficace metodi e strategie innovativi.

27 2) Ciò che è evidente è che la scuola viene chiamata ad un radicale cambio di prospettive programmatiche/valutative a cui la certificazione delle competenze fa riferimento e ciò rappresenta il sollecito alla innovazione”.

28 3) L’adozione di una coerente e completa didattica per competenze richiederà ancora tempi non brevi. La certificazione delle competenze è uno tra gli strumenti opportuni (…) perché retroagisce sulla progettazione didattica.

29 4) Le pratiche didattiche sono ancora troppo centrate sulla trasmissione di contenuti, per questo sono presenti ancora "isole" che stentano ad adeguarsi ai nuovi modelli di certificazione. Se si insegna per contenuti si valuta per contenuti, se si insegna per mobilitare competenze sarà più facile valutare per competenze”

30 5) Il maggior problema rilevato sta nell’evidente incongruenza tra: lle modalità di progettazione iniziale lla metodologia di conduzione del lavoro in classe iil momento della certificazione

31 rischio di adempimento burocratico Affinché la certificazione delle competenze non si risolva in un mero atto compilativo, sarebbe opportuno accompagnare i docenti con c cc corsi di formazione e ricerca-azione per l'adozione e la messa in atto di una didattica per competenze

32 Richiesta di formazione I docenti hanno evidenziato l’opportunità che l’uso del modello di certificazione ha dato loro per confrontare e condividere le pratiche didattiche e le modalità di valutazione. Apprezzata anche l’occasione offerta per lavorare con i colleghi delle classi parallele. -I docenti hanno evidenziato l’opportunità che l’uso del modello di certificazione ha dato loro per confrontare e condividere le pratiche didattiche e le modalità di valutazione. Apprezzata anche l’occasione offerta per lavorare con i colleghi delle classi parallele. Potenziare le attività di formazione rivolte ai docenti. Sviluppare incontri in presenza e on- line tra comunità di pratiche. -Potenziare le attività di formazione rivolte ai docenti. Sviluppare incontri in presenza e on- line tra comunità di pratiche. Attivare ulteriori percorsi di formazione per un coinvolgimento ancora più consapevole del personale”. -Attivare ulteriori percorsi di formazione per un coinvolgimento ancora più consapevole del personale”.

33 Bisogni specifici Si potrebbero attivare corsi di formazione specifica sull'argomento tenuti da esperti del settore. Si richiede qualche suggerimento su come collegare lo spirito di iniziativa e imprenditorialità ad una specifica disciplina del curricolo

34 Comunicazione verso le famiglie - il linguaggio utilizzato è complesso, di difficile interpretazione già da parte di genitori con livello medio di istruzione - Emerge la necessità di una semplificazione del linguaggio impiegato nella descrizione delle competenze al fine di rendere il documento più trasparente alle famiglie (si pensi ai genitori non italofoni)

35 Seppur realizzata in tempi ristretti ( marzo- giugno 2015) l’iniziativa ha stimolato nelle scuole e nei territori: numerose azioni di formazione, ricerche didattiche, momenti di incontro e confronto. L’impatto con la scuola reale è stato positivo, anche se i primi effetti di possibile miglioramento della didattica richiederanno: continuità delle azioni, supporto formativo, partecipazione degli insegnanti Orientamenti emergenti dai report degli staff regionali

36 Le indicazioni emergenti dagli audit (1) Oltre alle stesse finora considerate:  Incertezze si riferiscono alle competenze digitali, circa la loro “attribuzione” didattica, le implicazioni pedagogiche (non sempre univoche) o la difformità di situazioni e di dotazioni tecnologiche

37 (2)  Rispetto all’utilizzo della scala a 4 livelli, in qualche caso, si prefigura il superamento del riferimento ai voti numerici anche per la valutazione degli apprendimenti in favore di una scala descrittiva  Si registra, tra i docenti di discipline diverse, l’aumento di osservazioni integrate su ambiti di competenze concordate.  Si ravvisa l’esigenza di un equilibrio tra momenti osservativi (con protocolli condivisi e snelli) e utilizzo di prove (aperte e strutturate)

38 (3)Specifica attenzione alle caratteristiche personali degli allievi  La personalizzazione della descrizione delle competenze viene considerato un aspetto positivo, ma non compiutamente garantito dal nuovo modello  Il 13° indicatore (in bianco) è stato utilizzato in pochi casi e comunque con modalità troppo differenziate (mentre sarebbe utile finalizzarlo alla “personalizzazione”)  Si segnala l’esigenza di una diversa trattazione del problema della certificazione per gli alunni con disabilità o con BES o DSA, per difficoltà di uso del documento integrale.  Da chiarire la rilevazione/valutazione delle competenze acquisite in situazioni informali e non formali

39 Suggerimenti per la prosecuzione delle misure di accompagnamento

40 Le attività formative dovrebbero essere sistematiche e obbligatorie. Sono preferibili attività a livello di istituto (per tutti i docenti) piuttosto che diffuse per pochi in rete!

41 Necessità di piani di formazione su pratiche didattiche coerenti con i nuovi modelli

42 La formazione dovrebbe assumere un carattere nettamente operativo: -come strutturare un compito autentico autentico -come costruire ed utilizzare una rubrica di valutazione -come raccogliere “evidenze” sulle competenze in via di acquisizione -….

43 Le metodologie formative dovrebbero ispirarsi allo scambio tra pari, all’autoformazione con materiali strutturati, a laboratori di ricerca-azione, in piccoli gruppi (magari aiutando i docenti a ripensare e ristrutturare le attività che già si fanno)

44 Le migliori pratiche dovrebbero essere repertoriate

45 Nodi da sciogliere (1) I nuovi modelli di certificazione non rappresentano solo il “cambio” di format di un attestato, perché implicano una retro-azione sulle pratiche valutative, didattiche e progettuali. Necessità di ulteriore generalizzazione del modello nell’a. sc 2015/16

46 Le attività di ricerca prioritarie debbono riguardare la rilevazione delle competenze attraverso pluralità di strumenti relativi : a.agli apprendimenti prove semi-strutturate, aperte, situazioni-problema, compiti di realtà, produzioni degli allievi, diari di bordo, rubriche… Nodi da sciogliere (2)

47 b) agli atteggiamenti strumenti di osservazione dei processi messi in atto, comportamenti pro-sociali, spirito di iniziativa, livelli di collaborazione, capacità di assumere decisioni, di coinvolgere gli altri, …

48 c)alla dimensione riflessiva strumenti per verificare la capacità di autovalutazione, di ricostruzione delle esperienze, di leggere i contesti, di collegare i nuovi apprendimenti alle esperienze pregresse, consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti

49 Sono chiamati in causa  gli ambienti di apprendimento  le risorse da utilizzare  la gestione del tempo  l’organizzazione della classe  lo stile di insegnamento  la costruzione di un clima sociale favorevole

50

Duplice riferimento al profilo delle competenze e alle competenze chiave Potranno continuare a coesistere? Ci dovrà essere una prevalenza? Se si, quale prevarrà? Perché? 51

Una migliore evidenziazione del rapporto! Apprendimenti disciplinari Competenze trasversali 52

Semplificazione, accorpamento, pertinenza di alcuni indicatori di competenza 53

Struttura logica e linguistica degli enunciati dei livelli di competenza 54

Scelte certificative in presenza di alunni con bisogni speciali 55 Domande stimolo: I processi di insegnamento attivati sono efficaci? Gli strumenti e le procedure predisposte sono adeguate alla rilevazione e misurazione delle competenze? Il modello di certificazione è adeguato? Potrebbe essere utile inserire uno spazio aperto nel quale declinare descrittori di competenza personalizzati?

Esigenze di personalizzazione e valorizzazione delle caratteristiche e dei talenti personali 56

Collocazione temporale e caratteristiche del giudizio orientativo 57

Cosa si chiede alle scuole? Realizzare percorsi di ricerca-azione Produrre documenti, proposte di integrazione, soluzioni alternative…attraverso gli Staff regionali 58

Modalità Automatico reinserimento nell’elenco per le scuole sperimentatrici nel 2014/15 (salvo motivata rinuncia scritta del DS sentiti gli OO CC) Nuove adesioni attraverso richiesta formale del DS + delibera del Collegio, entro il 15 dicembre

60 Grazie per l’attenzione e….. Innalziamo la percentuale!