Inclusione e democrazia Francesca Valentini Difficoltà d’apprendimento e Bisogni Educativi Speciali
IL RUOLO DELL’INSEGNANTE La figura dell’insegnante di sostegno rappresenta una risorsa di coordinamento per la classe che accoglie allievi con difficoltà di apprendimento, ma l’azione dell’inclusione è compito di tutti i docenti.
IL PERCORSO FORMATIVO Evoluzione del processo di formazione in una ottica finalizzata a fornire strumenti efficaci per l’acquisizione dell’autonomia sociale dell’allievo con Bisogni Educativi Speciali. Valorizzazione delle attività disciplinari in funzione della risposta ai bisogni educativi e formativi dell’allievo. Confronto tra teorie e pratiche educative. Stimolo ad approfondire i fondamenti di aree disciplinari diverse per favorire la cooperazione.
Alunni con BES Alunni con disabilità per i quali esiste una documentazione medica (legge 5 febbraio 1992, n.104). Alunni con disturbi evolutivi specifici, con documentazione medica (legge 8 ottobre 2010, n.170). Alunni con svantaggio socio - economico, linguistico, culturale (Dir. Min. 27/12/2012; Circolare n. 8 del 6 Marzo 2013) per i quali esiste documentazione medica, pedagogica o segnalazione dei servizi sociali, che renda necessaria “…. una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto di caratteristiche peculiari del soggetto …”
Dall’integrazione all’inclusione Organizzare la distribuzione delle risorse di sostegno e recupero a favore di allievi con: difficoltà di apprendimento problematiche causate da motivi familiari, sociali, economici, etnici.
DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO Rallentamento dei processi di apprendimento con esiti negativi se non si attivano necessari interventi individualizzati/personalizzati.
ALLIEVI CON DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO Alunni che presentano deficit di sviluppo certificati, con difficoltà negli apprendimenti scolastici, a causa di diverse difficoltà nelle abilità di autonomia, nella socialità, nella comunicazione, nelle abilità cognitive. Alunni “normali” che incontrano difficoltà significative negli apprendimenti scolastici tradizionali della lettura, della matematica e del calcolo, della scrittura, delle capacità di autoregolazione cognitiva e comportamentale.
INDIVIDUALIZZAZIONE/PERSONALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO Attiva una didattica avanzata Contribuisce a ridurre le difficoltà di apprendimento Rende gli apprendimenti più facili, alla portata di un maggior numero di alunni.
INDIVIDUALIZZAZIONE O PERSONALIZZAZIONE “..la didattica individualizzata consiste in attività di recupero individuale per potenziare abilità o acquisire specifiche competenze … la didattica personalizzata calibra l’offerta sulla specificità e unicità personale dei bisogni educativi …. per favorire l’accrescimento dei punti di forza, …… lo sviluppo consapevole del talento di ciascun alunno.
APPRENDIMENTO La sinergia tra didattica individualizzata e didattica personalizzata determina per l’alunno con DSA, le condizioni per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. individualizzazionepersonalizzazione
Strumenti compensativi Utilizzo, commisurato alle necessità individuali e all’entità del disturbo di apprendimento, di strumenti come calcolatrici, tabelline, formulari, sintesi vocale, registratore e altri. Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA (Decreto Ministeriale 2011)
Misure dispensative Interventi che consentono allo studente, senza differenziare il percorso in ordine agli obiettivi, di non svolgere prestazioni che, a causa del disturbo, risultano difficoltose e non migliorano l’apprendimento. Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA (Decreto Ministeriale 2011)
LE RISORSE DELL’INDIVIDUALIZZAZIONE Le risorse dell’individualizzazione sono utilizzate per il beneficio di tutti gli allievi. L’elaborazione della Diagnosi Funzionale del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato era limitata solo agli allievi certificati. Ogni alunno apprenderà meglio tutti possono trarre benefici da una didattica individualizzata
IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO E’ lo strumento che consente il passaggio da una scuola differenziata ad una scuola per tutti dove ognuno può seguire un percorso didattico costruito sulle sue specifiche necessità. il fine è realizzare, all’interno del Piano Educativo Individualizzato, un percorso che renda significativa la presenza dell’allievo in classe.
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Strumento personalizzato didattico - pedagogico per favorire i processi di apprendimento, rendere funzionale la comunicazione scuola/famiglia. La personalizzazione non richiede un rapporto individuale ma indica l’uso di strategie didattiche finalizzate a garantire a ogni studente di coltivare le proprie potenzialità intellettive. Viene redatto a scuola dagli insegnanti.
LA COLLABORAZIONE E LA COOPERAZIONE La qualità dell’inclusione è opera di tutti gli insegnanti della classe. Alcuni insegnanti credono di non possedere le competenze per lavorare con determinati allievi.
Gli insegnanti curriculari Alcuni insegnanti di sostegno pensano di essere gli unici titolari dell’insegnamento all’allievo in situazione di handicap. Molti pensano che l’insegnante di sostegno sia un insegnante con compiti, più che didattici, di controllo e di custodia.
I PRIMI PASSI Osservazione sistematica Analisi degli obiettivi della classe Scelta degli obiettivi individualizzati Confronto con il gruppo/classe
Una risorsa per tutti Siamo sicuri che in una classe tutti gli allievi sappiano leggere l’orologio, siano in grado di usare il denaro, sappiano pianificare un acquisto? Forse molte attività che l’allievo svolge isolato potrebbero trovare un piccolo spazio nella programmazione di classe!
AIUTARE UN COMPAGNO Può darsi che gli allievi di una classe non necessitino di nessuno degli interventi programmati per l’allievo in difficoltà! Tutto ciò che fa riferimento al compagno disabile è una perdita di tempo!
Aiutare un compagno Davanti alla necessità di insegnare qualcosa si impara a: individuare tutti gli elementi fondamentali di un problema; portare qualcuno, passo dopo passo, a cercare la soluzione; dividere un compito complesso in parti più semplici; fornire aiuti e facilitatori.
Il tema di Gerta, una alunna albanese L’acqua e il suo immaginario Resto seduta di fronte a lui e mi ciama, mi ciama in nome e mi sorride con la sua facia dolce. Il suo colore qualche parte blu e qualche parte celeste mi tranquilla l’anima. E facciamo a parlare. Lo racconto tutte le mie cose e lui mi ascolta, è il migliore amico che ho, che non mi tradisce mai. Il mio migliore amico è l’acqua, il mare. Tutte le volte quando sto con lui aspettiamo il tramonto. Quando sono triste lui mi abbraccia forte e mi tranquilla il corpo e mi toglie tutti pensieri tristi della mente, ma quando è triste lui io non facio niente io solo lo vedo e lui questo vuole …. (da Insegnare a chi non vuole imparare di Bagni Conserva 2005 EGA Editore)
Il rapporto tra studenti e insegnanti Gli insegnanti sono la risorsa più preziosa della scuola. Una migliore prestazione degli studenti sembra correlata: alle aspettative che gli insegnanti hanno nei confronti dei loro allievi; al livello di soddisfazione che gli insegnanti traggono dal loro lavoro.
LA QUALITA’ DEL LAVORO UNA SCUOLA INCLUSIVA E’ UNA SCUOLA IN CUI SI OPERA IN UN GRUPPO DI QUALITA’!
LA QUALITA’ NEL PERCORSO FORMATIVO DEL DOCENTE La qualità del percorso formativo è garantita dallo stimolo costante ad imparare per trasferire in ambiti sempre diversi le proprie capacità.
Il METODO COOPERATIVO La strategia è quella di stimolare interazioni che attivino opportunità di collaborazione e di cooperazione. La cooperazione è la vera strategia per amplificare ogni esperienza individuale oltre gli ambiti strettamente disciplinari.
LA SOLA MOTIVAZIONE Un livello elevato di motivazione non garantisce la continuità dell’impegno in un lavoro di gruppo.
L’ INTERAZIONE La motivazione, deve essere intesa in una prospettiva interattiva tra le persone ed una ampia gamma di circostanze.
IL RISULTATO La motivazione on è una condizione preesistente, una serie di caratteristiche personali immodificabili, è un obiettivo formativo, da raggiungere tramite l’interazione, all’interno di un contesto.
Risorse per l’ Inclusione Costituzione del GLI (Direttiva 2012, Circolare n.8 6/3/2013) Presenza di una funzione strumentale Uso efficace degli strumenti di inclusione: P E I (Legge 104/92) e PDP (Legge170/2010) Collegialità degli interventi Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) (Direttiva 2012, Circolare n.8 6/3/2013)
IL PAI Piano Annuale per l’Inclusività Direttiva 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8 del 6/3/2013 Il PAI non è un adempimento burocratico. Promuove consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi Determina un contesto educante per realizzare concretamente la scuola “per tutti e per ciascuno”.