20 Rappresenta gruppi di figure all’aperto, nelle vie o in riva alla Senna. Renoir mostra immagini gioiose della Parigi del suo tempo. Le figure comunicano un senso di leggerezza e serenità. Scene di festa Pittura Ballo al Moulin de la Galette, 1876 Impiega piccole macchie di colore, ma allungate e disposte in una fitta tessitura. Pierre-Auguste Renoir La seconda metà dell’Ottocento
21 Predilige i soggetti ripresi in interni. Attratto dalla vita mondana, Degas esplora le corse dei cavalli, il teatro, i concerti, il cabaret. Fotografia e studio del movimento Pittura La classe di danza, Edgar Degas Le figure sono “tagliate” in modo nuovo, come fossero in una fotografia, dando senso di immediatezza. I colori sono sfumati, anche se c’è la presenza della linea che definisce qualche contorno. Sceglie delle prospettive che sembrano casuali. La seconda metà dell’Ottocento
22 Cerca di rappresentare il movimento soffermandosi sulla dinamica dei gesti. Degas è influenzato dagli studi sulla fotografia. Pittura Tinozza, 1886 Edgar Degas Le sue tele sembrano tratte da un’istantanea, attraverso il punto di vista di un osservatore di passaggio. Il nudo femminile è qui associato a gesti quotidiani, diventa un semplice momento di vita. Il punto di vista rialzato ed obliquo dà profondità al pavimento e consente una visione spontanea. Fotografia e studio del movimento La seconda metà dell’Ottocento
23 Tecnicamente consiste nel fissare immagini reali su un supporto sensibile ai raggi luminosi. Nel XIX secolo nasce la fotografia, che letteralmente significa “scrittura con la luce”. L’invenzione della fotografia Fotografia Nadar, Autoritratto su pallone, 1860 Rappresenta un’importante scoperta perché riproduce esattamente la realtà, rendendo ombre e dettagli. Molti artisti la usano come modello della realtà. Quando si scoprì la possibilità di modificare le immagini, la fotografia divenne una forma d’arte. La seconda metà dell’Ottocento
24 Si sviluppano diverse direzioni: L’ultima mostra impressionista si tiene nel 1886, nella fase di declino del movimento. Il linguaggio dell’arte postimpressionista Nascono linguaggi nuovi e diversi, espressione individuale delle emozioni degli artisti. Simbolica EspressivaSperimentale La seconda metà dell’Ottocento
25 Le immagini perdono il carattere di realtà. Le immagini assumono un valore evocativo. Il linguaggio dell’arte postimpressionista Ritornano temi mitologici o fantastici. C’è assenza di volumi e di spazio. Denis, Le muse nel bosco sacro, 1893 Tendenza Simbolica I colori sono innaturali. La seconda metà dell’Ottocento
26 Gli elementi del linguaggio visivo vengono usati con effetto espressivo. Il linguaggio dell’arte postimpressionista Si esprime il mondo interiore dell’artista. Van Gogh è il caso più rappresentativo. Van Gogh, La camera dell’artista ad Arles, 1889 Tendenza Espressiva La seconda metà dell’Ottocento
27 Con tocchi di colore separati viene riprodotto il fenomeno della scomposizione della luce nelle sue componenti. Studio dei fenomeni fisici della luce, con atteggiamento sperimentale e positivista. Il linguaggio dell’arte postimpressionista Seurat, Studio per il Chahut, 1889 Tendenza sperimentale Sono i Pointillistes ad approfondire in modo rigoroso queste ricerche. La seconda metà dell’Ottocento
28 Tra il 1885 e il 1890 nasce il Puntinismo. Pointillisme Viene sfruttato il principio di scomposizione dei colori. I colori vengono disposti sulla tela non mescolati, ma puri, sotto forma di punti. Una domenica pomeriggio alla Grande Jatte, La scomposizione della luce Georges Seurat Composizione rigorosa, quasi geometrica. La luminosità è intensa, generata dall’uso di colori complementari. La zona d’ombra in primo piano aumenta la luminosità dello spazio in profondità. La seconda metà dell’Ottocento
29 Non usa il disegno preparatorio, ma tutti gli elementi prendono forma dal colore, attraverso larghe macchie uniformi o pennellate diagonali. Cèzanne sostituisce un metodo rigoroso all’immediatezza della pittura impressionista. Paul Cézanne Montagna Sainte-Voictorie, Cerca di rappresentare ciò che si fissa nella nostra mente osservando la natura. Sottolinea la struttura della composizione: gli oggetti sono disposti secondo un equilibrio di forme. La seconda metà dell’Ottocento
30 Lo spazio è costruito su una griglia di linee orizzontali e verticali. Il realismo della scena è dato dalla leggera asimmetria delle figure: non sempre la realtà si presenta come struttura simmetrica. Due giocatori di carte Ma le numerose corrispondenze geometriche indicano un metodo di lavoro astratto e mentale. La luminosità è intensa, generata dall’uso di colori complementari. Il giocatore di sinistra ha forme cilindriche. Paul Cézanne Lettura dell’opera Il giocatore di destra è più piegato in avanti. La seconda metà dell’Ottocento
31 Tutte le sue opere sono molto luminose, realizzate con tratti di colore puro. La pittura di Van Gogh è espressione del suo mondo interiore. Vincent Van Gogh Strada con cipresso, 1889 Esalta il colore rendendolo violento, caldo e intenso, come i propri stati d’animo. Dipinge direttamente con i colori, spesso accostandoli con tratti separati per accentuare la luminosità. Dipinge la realtà sulla base di ciò che sente, immaginando un mondo fantastico. La seconda metà dell’Ottocento
32 I colori sono accesi e molto contrastati. Il colore intenso del cielo fa risaltare la chiesa. La chiesa di Notre-Dame ad Auvers Il segno è immediato, le linee sono sempre curve anche quando descrivono le architetture. L’immagine reale è trasfigurata dal mondo interiore dell’artista. Lettura dell’opera 1890 L’ombra dell’abside fa intuire la presenza del sole, anche se non viene rappresentato. Vincent Van Gogh La seconda metà dell’Ottocento
33 Supera gli Impressionisti perché elimina le ombre, stende i colori in modo uniforme e non naturalistico. Gauguin è alla continua ricerca di un mondo non contaminato dal progresso. Paul Gauguin Il Cristo giallo, 1889 Le figure risultano bidimensionali e definite da linee di contorno. Il colore è usato in modo simbolico per esprimere ciò che sente il pittore. Il giallo esprime il dramma e il dolore, mostrando la ricerca di spiritualità. La seconda metà dell’Ottocento
34 Parte per la Polinesia alla ricerca di un mondo primitivo. Le figure umane sono piccole perché protagonista è la natura con i suoi colori vivaci. Mata Mua La profondità è resa accostando semplici piani cromatici. Celebra il rapporto tra uomo e natura che appartiene al mondo delle origini, estraneo alla modernità. Paul Gauguin Lettura dell’opera 1892 Le forme sono essenziali, create con macchie di colore. La seconda metà dell’Ottocento
35 Artisti come Gustave Moreau e Odilon Redon descrivono realtà immaginarie per evadere dagli aspetti della realtà. L’arte simbolista nasce in Francia dal movimento del Decadentismo. Simbolismo G. Moreau, Edipo e la Sfinge, 1864 I simbolisti si riferiscono al mondo della leggenda e della religione. Il primo a fissare le regole simboliste in pittura è stato Gauguin: tecnica del colore piatto e linea continua. Il simbolismo ha influenzato il Divisionismo e l’Espressionismo. La seconda metà dell’Ottocento
36 Crea atmosfere inquiete attraverso un linguaggio realistico. Rappresenta una dimensione senza tempo, tra sogno e realtà. L’isola rappresenta il silenzio per il lutto. Simbolismo Arnold Böcklin L’isola dei morti, 1883 La seconda metà dell’Ottocento
37 Touluse-Leutrec descrive in tutti i suoi aspetti il quartiere parigino di Montmartre. Un osservatore attento I diversi piani sono definiti dai colori che creano le forme. I colori sono piatti e le figure un po’ caricaturali. Toulouse-Lautrec Ritrae le persone con un realismo quasi caricaturale. Gli interni sono definiti da prospettive originali. Au Salon de la rue de Moulins, 1894 Moulin Rouge, 1891 La seconda metà dell’Ottocento
38 È una tecnica simile al puntinismo, ma ai punti vengono sostituite delle piccole linee. Le immagini hanno un profondo senso di spiritualità e suggestioni simboliste. Divisionismo Principali interpreti del divisionismo sono: Giuseppe Pelizza da Volpedo, Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Angelo Morbelli e Emilio Longoni. G. Previati, Maternità, La seconda metà dell’Ottocento
39 Raffigura un corteo di protesta. Divisionismo Il quadro unisce i due interessi principali del Divisionismo: il simbolismo e il tema sociale. Giuseppe Pellizza da Volpedo Quarto Stato Lettura dell’opera 1892 Attento equilibrio compositivo che divide l’opera in tre parti. La fascia buia in alto e quella molto luminosa in basso esaltano le figure umane. La folla, illuminata dalla luce frontale, emerge dallo sfondo buio verso la luce della speranza. La seconda metà dell’Ottocento