Didattica Speciale: codici del linguaggio logico e matematico SECONDA LEZIONE 15 GENNAIO 2015 Prof. Ivan Di Pierro Pedagogista Clinico e Giuridico

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
SEZIONE PRIMAVERA a. s Istituto Scolastico Paritario  "VINCENZA  ALTAMURA“ Via David Salinieri, 5 – Roma Tel.: Fax:
Advertisements

LA SCUOLA DEL FUTURO: “Indicazioni per il nuovo curricolo”
IN CLASSE PRIMA consideriamo fondamentale, per creare un buon ambiente e un clima di vero apprendimento, la costruzione di una sana relazione: insegnanti/alunni.
La ricerca guidata in Internet
Cooperative Learning. Incontro di zona a Pinerolo. 28 maggio 2004
La valutazione personalizzata Alessandra La Marca.
Intervista alla maestra
ORIENTAMENTO ALL’AUTONOMIA NELLA SCUOLA
LA FIGURA PROFESSIONALE DEL
dispone di un proprio METODO o di tanti metodi di cui si avvale per fare nuove ricerche è un insieme di conoscenze acquisite dalluomo mediante lesperienza.
Incontro con qualche tipo di Ostacolo o di Rallentamento nei Processi di Apprendimento che dovrebbero svolgersi in ambito scolastico familiare sociale.
ABILITA CONOSCENZE CAPACITACOMPETENZE Relazione daiuto.
Gestione delle classe con alunni stranieri
Liceo delle Scienze Umane “Clemente Rebora”
La scuola Epistemologico-genetica
Laboratorio di matematica
Attività di tutoraggio sulle simmetrie
Socializzazione e integrazione un intreccio di linguaggi
4^ - 5^ scuola primaria 1^-2^-3^scuola secondaria di primo grado
MOTIVAZIONE LA MOTIVAZIONE RISULTA QUINDI UN TEMA
Discalculia e apprendimento
BRUNER VIAGGIO VERSO LA MENTE:
LE ABILITA’ CHE FANNO DA SFONDO AGLI APRRENDIMENTI COMPLESSI
Disturbi dellApprendimento: INTRODUZIONE Dr.ssa Barbara Arfé Dipartimento di Psicologia e Antropologia Culturale Facoltà di Scienze della Formazione.
PROGETTO LABORATORIO DIDATTICO CREATIVO
PON-FSE IT 05 1 PO007 – Competenze per lo sviluppo Annualita ̀ 2013/ tel. : 0963/ /41805.
Tappe dello sviluppo nel bambino con Sindrome di Down
La mia autostima.
PROBLEMI E “PAROLACCE” Nucleo: Relazioni e Funzioni
Riferimenti normativi: Decreto 22 agosto 2007 n Allegati
PROGETTO CLIL INGLESE VEICOLARE
SCUOLA DELL’INFANZIA DI ASSO A.S. 2010/2011
PROCESSI DI APPRENDIMENTO
STRATEGIE per superare le difficoltà in MATEMATICA
LA CONTINUITA’ EDUCATIVA E DIDATTICA
L’Alternanza scuola lavoro nel Liceo Economico Sociale
(DIRETTIVA MINISTERIALE 27 DICEMBRE 2012)
Obiettivi generali del P.o.f Istituto Tecnico Statale “A. Bianchini”
I bes GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E IL MODELLO ANTROPOLOGICO ICF DELL'OMS.
Finalità generale della scuola: sviluppo armonico e integrale della persona all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale.
TECNOLOGIE E DISABILITÀ Prof.ssa Floriana Falcinelli.
Il progetto di vita: la funzione del docente
San Miniato, 4 giugno 2008 Valutare… Cosa… e come…?
Perché alcuni bambini non funzionano come gli altri?
Laboratorio didattica dell’area antropologica
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
Certificazione delle competenze disciplinari
Attività di RICERCA AZIONE per una Didattica Inclusiva
ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBINO
I BISOGNI EDUCATIVI Dr.ssa Francesca Loffredo Psicloga Età Evolutiva.
La didattica ermeneutica esistenziale.
LA BUSSOLA ORIZZONTE DI SENSO QUALE PERSONA QUALE ALUNNO/BAMBINO QUALE INSEGNANTE QUALE SCUOLA QUALE METODOLOGIA QUALE SAPERE QUALE APPRENDIMENTO.
  Lingua materna (LM o L1): la lingua che acquisiamo ‘inconsciamente’, del nostro vivere quotidiano  Lingua seconda (L2): la lingua che si impara in.
L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia
LA DIDATTICA LABORATORIALE
Piano Provinciale di Formazione rivolta ai docenti neoassunti A.S. 2015/16 attività laboratoriale a cura di Davide Ceccaroni – I.P.S. Versari/Macrelli.
CLIL PER UNA DIDATTICA INNOVATIVA Gina Muscarà Tione, Novembre 2008 Gina Muscarà Tione, Novembre 2008.
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
BES - ICF Michele Cirelli, PhD Psychologist
Il metodo di studio Cos’è, come si impara
DIRITTI A SCUOLA Matematica IIS “L. DA VINCI - G. GALILEI” DI NOCI SEDE ITI “G. GALILEI” Gioia del Colle Classi 1 a.s Prof.ssa A.Quero.
La collaborazione fra pari nel recupero di competenze in matematica: il ruolo della riflessione metacognitiva Aosta, 8 aprile 2011 Angela Pesci Dipartimento.
SCARSA MOTIVAZIONE ALL’ APPRENDIMENTO DISINTERESSE PER LE ATTIVITA’ CURRICULARI DIFFICOLTA’ DI INTEGRAZIONE NEL GRUPPO – CLASSE POCA CONSAPEVOLEZZA DELLE.
SINDROME DI DOWN È UNA CROMOSOMOPATIA LEGATA AL CROMOSOMA 21.
Il Progetto network Tutti segnalano che l’educare e il prendersi cura oggi richiede un investimento consistente non solo in termini emotivi - affettivi,
SVILUPPO PSICOMOTORIO E SINDROME DI DOWN
1-INCLUSIONE E VALUTAZIONE 2- DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE E MOTIVAZIONE ALL’APPRENDIMENTO 3- DIDATTICA INCLUSIVA.
L’ANALISI DEI BISOGNI DI FORMAZIONE Laboratorio per la formazione Spi Atto Primo Gruppo Arancio Lido di Camaiore 1- 3 febbraio 2011.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO SCUOLA DELLE SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO-SOCIALI Corso di Studio in Scienze Motorie Lo sviluppo psicomotorio nel.
Verticalità intesa come continuità nello sviluppo dei contenuti e nella costruzione dei concetti nella scuola primaria e secondaria di I° e II° grado Didattica.
Transcript della presentazione:

Didattica Speciale: codici del linguaggio logico e matematico SECONDA LEZIONE 15 GENNAIO 2015 Prof. Ivan Di Pierro Pedagogista Clinico e Giuridico UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

Quale matematica per adolescenti Down?

La sindrome di Down La trisomia 21 o Sindrome di Down, prende il nome dal noto nome Langdon Down, medico inglese che, nel 1866 fu il primo a dare una descrizione ampia alla malattia. In un normale individuo umano il un corredo genetico è di 46 cromosomi. In ogni cellula i cromosomi sono presenti in coppia, uno derivante dalla madre e uno dal padre. In tutto quindi 23 coppie di cromosomi omologhi. Per gli individui Down il corredo cromosomico è pari a 47 cromosomi, uno in più rispetto al normale cariotipo umano. In particolare il ventunesimo è presente in triplice copia in ogni cellula somatica e germinale.

Questo materiale genetico presente, causa non solo alterazioni a livello somatico, ma anche a livello dello sviluppo del sistema nervoso condizionando tutti quegli aspetti che riguardano il comportamento, l'emozione e elaborazione dell'informazione.

Caratteristiche fenotipiche In generale una persona con Sindrome di Down, indipendentemente dalla modalità di alterazione cromosomica, presenta anomalie riconosciute sin dalla nascita o poco dopo. Nella SD sono state riconosciute 120 caratteristiche diverse; molti bambini ne hanno sei o sette, altri invece di più. Per questo la malattia si manifesta in modo diverso. Il deficit intellettivo però ne fa eccezioni, tutti i down presentano ritardo mentale o come meglio viene declinato oggi, deficit intellettivo più o meno grave.

- Il viso tende ad essere arrotondato con un profilo piatto. - Gli occhi sono a mandorla e possono avere macchie intorno all'iride che non interferiscono con la qualità della visione. - I capelli sono in genere molto morbidi sottili e lisci. - Il collo è corto e largo. - Il cavo orale è più piccolo del normale e la lingua è più larga e grande e protusa fra le arcate.

- Le mani tendono ed essere più grandi del normale e i piedi sono tozzi. - Il tono muscolare è anomalo in quanto i bambini sono ipotonici, quindi hanno muscoli "flaccidi" non deboli; mentre la forza muscolare generalmente è normale. - Le dimensioni corporee sono leggermente inferiori. Anche il peso alla nascita è inferiore rispetto alla media. Con la crescita i bambini crescono lentamente e da adulti la loro altezza si trova al limite inferiore rispetto alla norma.

Lo sviluppo cognitivo I soggetti che presentano la SD non superano lo stadio del pensiero formale e quindi non riescono a sviluppare quello che è il ragionamento ipotetico deduttivo, mostrando difficoltà di astrazione. La mancanza di astrazione è accompagnata da irreversibilità di pensiero ovvero non si pensa ad un'azione e il suo opposto. Il soggetto down segue la legge del tutto o nulla ovvero o si sofferma su un compito in modo eccessivo oppure lo tralascia perché disinteressato. Il pensiero è limitato proprio perché manca la pianificazione, la creatività e l'immaginazione.

Insieme al deficit intellettivo in generale si evidenzia un ritardo delle competenze cognitive come: -abilità linguistiche -calcolo matematico.

Sono compromesse: - l'area del calcolo; - la memoria; - la capacità di orientarsi nello spazio e nel tempo. La memoria di lavoro è deficitaria. Questa infatti ci permette di mantenere temporaneamente le informazioni prima di essere processate e quindi ci consente di fare facilmente calcoli e operazioni o leggere un testo e comprenderlo. Essendo questa area compromessa, le informazioni vengono perdute rapidamente.

Tipico della sindrome di Down è un precoce invecchiamento che si manifesta con un certo declino intellettivo, soprattutto relativamente a compiti che richiedono: - prontezza di riflessi; - buon uso della memoria a breve termine; - buon uso della memoria di lavoro; - orientamento spaziale; - minore è il declino relativamente alle capacità verbali e numeriche già acquisite. Tale declino è più marcato nel caso di una vita caratterizzata da scarsi stimoli cognitivi.

La capacità di apprendimento dipende dalla motivazione ed emozione al compito in quanto hanno difficoltà a concentrarsi

spesso si rendono conto delle loro difficoltà nell'eseguire ciò che gli viene richiesto e questo li demotiva e li intristisce.

Per migliorare le capacità di ragionamento, di logica, di astrazione, bisogna quindi partire da situazioni attraenti, motivanti che li incuriosisce ma che allo stesso tempo a volte sono spesso lontani dalla realtà scolastica. Essere motivati alla studio costituisce un prerequisito necessario per tutto il percorso. Inoltre gli alunni down si comportano in modo da esaudire le aspettative di chi gli sta vicino e quindi è importante dare a loro fiducia nel compito.

lo sviluppo sociale dipende dal contesto in cui l'alunno viene inserito, gli insegnanti e il gruppo classe. Più l'ambiente è "ospitale" maggiori sono le possibilità di evitare comportamenti disadattivi.

Un mito da sfatare Spesso si pensa che le persone con la SD sono sempre molto affettuose, socievoli e con un buon umorismo. Come nelle persone "normali", il buon umore e la serenità dipendono dal carattere, dall'ambiente in cui si vive, dal clima familiare, dalla qualità della vita.

Il ruolo dell'insegnante di sostegno L'insegnante specializzato esercita la propria professionalità attraverso la presa in carico della persona in tutti i suoi aspetti mediante l'intenzionalità educativa Un’ osservazione attenta e continua non deve essere casuale, ma mirata. Ogni individuo, manifesta la propria personalità, in qualsiasi contesto. Gli adolescenti Down, come tutti gli altri, manifestano la propria identità nella completa interezza e quindi abilità intellettive, salute fisica ma anche emozioni, senso di appartenenza, attaccamento ad altre persone e ambiente. La disabilità intellettiva non deve alterare il valore della vita, per questo l'insegnante deve pianificare un intervento educativo multiprospettico per assicurare il benessere psicofisico dell'individuo.

La matematica, da sempre è quella disciplina che ci dà gli strumenti necessari per affrontare i problemi nella vita quotidiana. Ci permette di svolgere semplici operazioni, come contare oggetti, confrontarli tra loro, fare calcoli ecc...

Occorre perciò adoperarsi per uscire dalla logica del >.

Approccio laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo di ciascun allievo che si impegna e mette in atto le proprie capacità di problem solving.

Il laboratorio, oltre ad essere un luogo dove fare "attività e esperienze", l'alunno può lavorare insieme con i suoi compagni e quindi sviluppare la socialità e in più trovare soluzioni a problematiche reali. Il laboratorio perciò si pone come spazio multimediale ovvero diventa : luogo della motivazione; luogo della curiosità e creatività; luogo della partecipazione e della socializzazione; luogo della trasversalità; luogo delle molteplici intelligenze.

la capacità del counting in bambini normodotati avviene tra i 2-5 anni, quando grazie allo sviluppo del linguaggio, l'individuo passa da un'operatività analogica sulle numerosità ( competenza pre-verbale) a un'operatività linguistico verbale che gli permette di associare alla numerosità di un insieme osservato la corrispettiva parola-numero. Quindi grazie alla graduale espressione dei principi del conteggio che guidano l'esperienza, una volta stabilita la procedura del conta, il bambino nell'arco della sua individuale maturazione sarà in grado di poggiare le proprie competenze su tutta una serie di apprendimenti aritmetici avvenuti.

Nel bambino con la sindrome di Down spesso la maturazione e il consolidamento di queste attività hanno bisogno di essere supportate costantemente e allo stesso tempo ripetute più volte.

Ciò che infatti risulta banale per un adulto o un adolescente normodotato, non è scontato per chi ha difficoltà matematiche.

La memoria è infatti per i down labile e quindi le attività devono essere ripetute più volte nel tempo. Queste limitazioni a volte impediscono di portare a termine le attività didattiche a causa delle difficoltà che incontrano i bambini down nello svolgere i compiti.

Il noto neurologo Gerhard Roth disse "lernen funktioniert autobiografisch" ovvero ciò che si apprende in modo autobiografico è più semplice.

l'insegnante deve riuscire a individuare quelle strategie e metodologie che permettono agli alunni Down di sviluppare l'importanza del numero in modo sensato, attraverso attività (normalmente svolte nel quotidiano) che li avvicinano in modo inconsapevole alla matematica.

Come diceva Pitagora, tutto è numero, la paghetta settimanale, la spesa, il tempo che passa sono contenuti espressi da numeri. Affinché il lavoro risulti efficace è fondamentale individuare quelle che sono le pre- conoscenze individuali per collegare in modo costruttivo le cose apprese con quelle già in possesso. Poiché le attività devono avere "un senso", bisogna sviluppare quella che Bruner definisce motivazione intrinseca. Per gli alunni Down infatti ciò che non ha attinenza con la propria vita o con gli interessi o hobby, non viene assimilato.

La capacità di apprendimento degli alunni Down dipende dalla motivazione ed emozione al compito in quanto la loro capacità di concentrazione è piuttosto limitata. Essere motivati alla matematica costituisce un prerequisito necessario per tutto il percorso. Inoltre gli alunni down si comportano in modo da esaudire le aspettative di chi gli sta vicino e quindi è importante dare a loro fiducia nel compito. Ecco quindi il ruolo delle emozioni che guidano l' operosità e voglia di portare a termine il compito.

L'obiettivo di fondo del laboratorio di matematica è quello di approcciare la disciplina come "materia viva" Il laboratorio di matematica diventa così un luogo dove lavorare insieme alla ricerca delle soluzioni. Il ruolo del gioco è fondamentale perché attraverso attività ludiche si possono raggiungere gli obiettivi prefissati. Ad esempio introdurre argomenti con domande stimolo, attività grafico pittoriche, esercizi svolti in palestra ecc...

Il laboratorio muove dalla consapevolezza che tutte le esperienze umane sono immerse in una realtà spazio-temporale, attraverso cui comprendere la realtà. L'azione didattica non si basa su formule e memorizzazione di queste ma parte dall'esperienza. Sia lo studio dell'aritmetica che della geometria possono essere affrontate in laboratorio.

IL CASO DI ANGELICA