1 Piani di studio provinciali Scuola secondaria I grado Incontri territoriali - settembre 2010.

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1 Piani di studio provinciali Scuola secondaria I grado Incontri territoriali - settembre 2010

2 IL CONTESTO PROVINCIALE: dalla legge al Regolamento LEGGE PROVINCIALE LEGGE PROVINCIALE n° 5 del 7 agosto 2006 art. 55 “Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino ” Regolamento stralcio ( DPG n , 17 giugno 2010 ) Regolamento stralcio per la definizione dei Piani di studio provinciali relativi al percorso del I ciclo di istruzione ( DPG n , 17 giugno 2010 ) Linee guida Parere Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione Parere Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione del 27 aprile 2010

3 Contenuti del Regolamento Contenuto generale degli Articoli Contenuto generale degli Articoli : discipline obbligatorie e aree di apprendimento quantificazione oraria annuale (obbligatorio e facoltativo) Attuazione progressiva e misure di accompagnamento Allegato A Finalità Profilo globale dello studente al termine del I ciclo di istruzione Discipline, aree di apprendimento e competenze Quadro orario Piani di studio delle istituzioni scolastiche

4 Linee guida: dai PSP ai piani di studio di istituto Finalità Finalità: - Dare indicazioni alle scuole di carattere metodologico-didattico - Proporre la declinazione delle competenze in abilità e conoscenze - Indicare il percorso per lo sviluppo di competenze V primaria – III secondaria di I grado Carattere non prescrittivo e testo in progress

5 Aspetti valutati positivamente: aree di apprendimento funzione servente di saperi e discipline approccio per competenze fondato sulle discipline metodologie attive e laboratoriali, superamento modello trasmissivo articolazione in periodi biennali come garanzia di continuità Il parere del CNPI

6 Gli assi del profilo 1. Identità e orientamento La costruzione del sé personale e sociale la maturazione di un “progetto di vita” la maturazione di un “progetto di vita” conoscenza di sé e sviluppo di tutte le dimensioni del sé : autonomia di pensiero e di giudizio e responsabilità personale: acquisizione di saperi e competenze capacità riflessiva e di autovalutazione in prospettiva futura maturazione di una scelta consapevole di orientamento Una scuola attenta a … instaurare fiducia e relazione instaurare fiducia e relazione favorire l’autonomia favorire l’autonomia promuovere il giudizio critico valorizzare le diversità ….

7 2. La relazione con gli altri e la cittadinanza attiva Gli ambiti: la relazione la relazione in un clima di rispetto, dialogo e cooperazione la conoscenza la conoscenza delle istituzioni statali e civili, dei principi e valori delle società democratiche la maturazione la maturazione di atteggiamenti, comportamenti e convinzioni per agire in modo responsabile e dare un contributo alla comunità Una scuola attenta a favorire la dimensione di gruppo (classe, squadra, di progetto…) creare occasioni di reale coinvolgimento, partecipazione e confronto valorizzare i contributi personali e sperimentare ruoli diversi favorire il rispetto delle regole della comunità

8 3.La progettualità e la dimensione del fare Parole chiave competenza laboratorialità esecutività, operatività, progettazione progettualità, spirito di iniziativa, creatività, originalità Una scuola attenta a favorire l’autonomia operativa potenziare l’autonomia progettuale portare la dimensione laboratoriale nella didattica disciplinare saldare la dimensione del “fare” con la dimensione del “sapere”

9 4.Gli strumenti culturali competenze trasversali Le discipline di studio sono strumenti che concorrono alla costruzione di competenze trasversali di tipo: cognitivo cognitivo (problem solving, giudizio critico, mappe concettuali…) comunicativo comunicativo ( interagire utilizzando la lingua madre, le lingue straniere, utilizzare linguaggi specifici…) metodologico metodologico (interrogarsi, formulare ipotesi e verificarle, pianificare e gestire progetti, selezionare informazioni …) personali e sociali personali e sociali ( agire con autonomia, sapersi relazionare, riflettere, cooperare, gestire conflitti …) e di atteggiamenti … e di atteggiamenti: essere curiosi, disponibili all’ascolto, accettare le sfide, avere spirito di iniziativa,, assumersi responsabilità … Una scuola attenta a veicolare un’immagine complessa e non settoriale del sapere promuovere in tutte le discipline una didattica “sovra-disciplinare” favorire il potenziamento delle competenze “di vita”

10 Dai Piani di studio provinciali una visione unitaria e coerente profilo dello studente competenze Tra il profilo dello studente e l’approccio per competenze (funzione servente di saperi e discipline) curricolarità verticale terzo biennio Sul piano della curricolarità verticale e del raccordo tra primaria-secondaria di I grado (terzo biennio a scavalco) e dell’unitarietà del percorso dell’obbligo scolastico 6-16 condivisione tra docentimetodologie attive e laboratoriali Nella condivisione tra docenti di metodologie attive e laboratoriali aree di apprendimento Tra le discipline nelle aree di apprendimento

11 Aree di apprendimento Lingua italiana Lingue comunitarie Matematica scienze tecnologia Storia con educazione alla cittadinanza, geografia Arte e immagine, musica, scienze motorie e sportive Religione cattolica (per chi se ne avvale)

12 Perché aree di apprendimento? AREE: specificità connessioni interazioni tra saperi APPRENDIMENTO: sapere saper fare saper essere sempre più autonomo e consapevole del soggetto che apprende Italiano Musica arte corpo Religione cattolica Lingue comunitarie Storia geografia cittadinanza Matematica scienze tecnologia

13 Alcune caratteristiche di un approccio per competenze finalità conoscenze, abilità, competenze docente mediatore nell’incontro tra sapere esperto e studente valutazione diagnostica, formativa e sommativa – regolatrice del percorso di insegnamento/apprendimento apprendimento concezione costruttiva, processo significativo e attivo setting spazio organizzato - laboratorio mentale e fisico studente costruttore consapevole e attivo della propria conoscenza curricolo verticale ed essenziale (analisi della disciplina e selezione dei contenuti …)

14 Situazioni a confronto Il problema di matematica Il problema di matematica: un compito tradizionale o un approccio motivante e in situazione Un argomento di storia Un argomento di storia: studio del comune medievale o realizzazione di un pieghevole informativo sul centro storico Le regole di uno sport di squadra Le regole di uno sport di squadra: la conoscenza e la pratica a scuola o l’organizzazione della squadra del quartiere

15 Programmare per obiettivi o per competenze: alcuni aspetti Programmazione per obiettivi Programmazione per competenze ruolo del docente Programma il percorso di apprendimento in modo graduale e rigido Valuta conoscenze o abilità in relazione a singoli obiettivi Docente responsabile ed esperto della sua disciplina e “solo” Individuati i traguardi formativi, predispone situazioni in cui può avvenire un apprendimento significativo Modula il percorso sui processi di apprendimento degli studenti Valuta le competenze, quale esercizio consapevole e autonomo di conoscenze e abilità in situazione Docenti che condividono percorsi educativi mirati a competenze trasversali ruolo dello studente Esegue e impara seguendo la gradualità e i tempi del percorso disciplinare proposto “il bravo studente” Partecipa al processo di apprendimento in modo attivo, collaborativo, consapevole, riflessivo - autovalutazione “lo studente efficace” finalità Riprodurre un sapere codificato “scuola autoreferenziale” Attrezzare per una società in mutamento, complessa ecc. “scuola che proietta e colloca nel mondo”

16 Pratiche scolastiche diffuse e coerenti con i PSP

17 Lavorare per competenze trasversali, di vita e disciplinari Nell’ambito dei progetti: - programmare una gita scolastica o un’uscita didattica: pluri o interdisciplinarità - competenze sociali e relazionali; competenze metodologiche; competenze comunicative, utilizzo nuove tecnologie - lavorare su compito ( es:partecipare a un concorso): pluridisciplinarità - competenze sociali e relazionali, comunicative metodologiche, utilizzo nuove tecnologie, ma anche fantasia, originalità, valorizzazione di talenti e competenze personali … - partecipare a un gemellaggio - progetti di educazione ambientale, scuola-montagna …

18 Una didattica laboratoriale Il laboratorio come luogo fisico: laboratorio di scienze, falegnameria, fotografia, storia, tecnologia, cucina … Il laboratorio come luogo mentale: laboratorio di poesia, di intercultura, giochi matematici … Il laboratorio fuori dalla scuola: il bosco, il prato, il fiume, la discarica … Il laboratorio come risorsa del territorio: laboratori didattici presso i Musei, Parchi, ecomusei … Il laboratorio come modalità didattica in cui gli alunni siano protagonisti e co-costruttori del proprio sapere

19 Dai PSP ai Piani di studio di istituto alle UdL Il sistema di coerenza tra PSP e PSI e la specificità/autonomia delle scuole Format PSI utilizzato dai progetti pilota come possibile esempio Dai PSI alle Unità di lavoro: il sistema di coerenza, il ruolo dei Dipartimenti disciplinari e la specificità del contesto classe Buone pratiche didattiche trasferibili

20 Esempi di Unità di lavoro per competenze Progetti Pilota IPRASE