Agrometeorologia e viticoltura: applicazioni dei dati meteoclimatici Paolo Storchi Unità di ricerca per la Viticoltura, Arezzo
Ecologia viticola La vite si adatta a climi temperati e temperato-caldi, è coltivata in una latitudine mediana compresa fra circa 30° e circa 50°. La possibilità di coltivazione può estendersi a latitudini più basse se viene effettuata in altura ed a latitudini più alte nelle regioni dove ampi corpi d’acqua hanno una moderata influenza sulle temperature, come nell’Ovest dell’Europa (Germania, Svizzera), oppure dove l’oceano Atlantico ha un effetto riscaldante.
Clima e viticoltura QUALITA’ Caratterizzazione climatica Monitoraggio Scelte varietali, tecniche d’impianto e colturali Gestione integrata difesa fitosanitaria QUALITA’
Influenza del clima sulla viticoltura Il fattore temperatura La distribuzione delle differenti varietà di vite dipende dalla temperatura. I fabbisogni termici specifici dei vitigni sono l’elemento più importante per la loro distribuzione nelle regioni viticole.
ELEMENTI DEL CLIMA parametro Forma d’allevamento Interventi sull’ambiente Interventi sul genotipo Acqua Controllo della traspirazione da parte della forma d’allevamento e della gestione in verde. Ottimizzazione della fotosintesi Gestione del suolo. Irrigazione. Scelta del portinnesto e del vitigno nei riguardi dell’efficienza per l’acqua. Luce Controllo dell’indice fogliare e del microambiente luminoso delle foglie e dei grappoli. Azioni sull’indice fogliare. Portamento dei vitigni e interazione con la forma d’allevamento. Efficienza fotosintetica dei vitigni sotto stress Temperatura Captazione dell’irraggiamento. Altezza della fascia produttiva e della parete. Orientamento dei filari. Localizzazione sul versante in collina Precocità dei vitigni e loro reattività alle temperature.
Rapporto clima-pianta Parametro Effetto positivo Effetto negativo Epoca germogliamento Alte temperature del mese precedente, dopo un periodo iniziale di basse temperature Basse temperature dell’aria, basse temperature dei suoli Accrescimento germogli Alte temperature medie Basse temperature medie Epoca fioritura Temperature fino ad una soglia ottimale di 31-32 °C Eccessi termici, carenze termiche Fertilità gemme Elevata temperatura e insolazione durante la differenziazione a fiore (maggio – giugno dell’anno precedente) Basse temperature, scarsa insolazione Agostamento / invaiatura Piogge non elevate, temperature medie alte ma senza eccessi Eccessi idrici Epoca maturazione Moderato stress idrico, temperature medie alte ma senza eccessi Eccessi idrici, temperature basse
La fenologia della vite 105 50 70 55 variabili 170 giorni (± 5) Temp. medie marzo 115 stabili (120 Sangiovese) Temp. medie e massime, piogge germ.-fioritura Piogge agosto - settembre
Cambiamenti climatici e viticoltura aumento CO2 maggiore fotosintesi potenziale diminuzione delle piogge nel periodo autunno-invernale minore rifornimento delle falde innalzamento delle temperature in inverno anticipo delle prime fasi di sviluppo e rischio danni da gelate tardive crescente frequenza ed intensità delle ondate di calore primaverili-estive, riduzione dell’attività vegeto-produttiva discontinuità delle piogge primaverili e maggiore frequenza di precipitazioni temporalesche brevi ed intense perdita per scorrimento superficiale delle acque, presupposto per una crescente suscettibilità del territorio alla siccità e all’erosione dei suoli. riduzione del numero di giorni piovosi nel periodo estivo aumento del fabbisogno di acqua, con rischio di di carenza idrica
Montalcino temperature medie annuali °C
Montalcino piogge annuali 1951-2004
Deficit (Piogge – ET)
Danni da gelate tardive
DANNI DA GELATE TARDIVE
Sensibilità varietale alle gelate Scarsa Media Alta Molto alta Cabernet franc Canaiolo Aleatico Alicante Bouchet Cabernet sauvignon Merlot Colorino del Valdarno Chardonnay Foglia tonda Petit verdot Malvasia nera Ciliegiolo Malbech Pinot nero Pinot bianco Grechetto Malvasia bianca lunga Sauvignon Sangiovese CH21 S.Colombano Malvasia di candia Vernaccia S.Gimignano Sangiovese CH22 Sangiovese CH20 Malvasia istriana Sangiovese F9 Sangiovese R10 Riesling italico Sangiovese R24 Sangiovese AP2 Trebbiano toscano Sangiovese T2 Verdello Sangiovese T12 Teroldego
La viticoltura si sposta a nord Nuove scelte varietali (Nero d’Avola, Fiano) Espansione nelle zone interne ed a maggiore altitudine Orientamento verso vini strutturati e alcolici
Valori termici raggiunti nel corso di una giornata serena da acini al sole e all’ombra
Escursione termica e aromi nel Sauvignon
Sauvignon b. - zona Chianti Composti aromatici μg Kg-1 T1: Ψstem > -0.8 MPa T2: Ψstem = -0.8 MPa T3: Ψstem < -0.8 MPa T3: test asciutto
Sauvignon Contenuto norisoprenoidi in vari ambienti y = - 21.82x + 422.03 R 2 = 0.4747 50 100 150 200 250 300 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Media Temperature minime settembre (°C) mg/L
Qualità del vino Chardonnay in Toscana
Temperature e Sangiovese Influenza positiva sul contenuto totale in zuccheri, antociani e polifenoli. Diminuzione tannini astringenti Maggiore Quercetina (rischio precipitazioni di quercetina aglicone). Diminuzione acidità e aumento pH Diminuzione APA
Principali Indici bioclimatici Indice Periodo di riferimento Parametri climatici Winkler (temperature attive) aprile - ottobre ∑ T med - 10° Huglin aprile- settembre ( ∑ Tmax – 10° ) + ( ∑ Tmed – 10° ) --------------------------------------------- x K lat 2 Branas ∑ Te x Ie Gladstones 1) [Tmed (10°÷19°) – 10] x K1 x K2 2) Escursione + (Tmax – Tmin) Seleaninov ∑ pioggia ------------ x 10 ∑ T att Ribereau-Gayon Peynaud ∑ T att - Pioggia Popa ∑ Tmed x ∑ Ie ---------------------------------------- ∑ Evapotraspirazione reale x 10 Fregoni settembre ∑ (Tmax – Tmin) x ∑(n° giorni < 10 °C) Legenda: Ie: ore di luce K lat: coefficiente latitudine K1: coefficiente di latitudine e durata giorno K2: coefficiente ambientale del vigneto
Aree climatiche Winkler Zone caratteristiche Siti Indici climatici aprile - ottobre Vitigni di riferimento 1 Temperata fresca Geisenheim (D), Vienna (A) Dijon (F) T media T attive < 17.0 °C 1.390 Sauvignon Pinot n. Chardonnay Gamay 2 Temperata Bordeaux (F), Napa (USA), Trento (I), Santiago (Cile), Budapest (U) 17.1-18.5 °C 1.390-1.670 Riesling Cabernet franc Cabernet s. Merlot 3 Temperata calda Montpellier (F) Siena (I) 18.6-20.0 °C 1.670-1.950 Trebbiano Sangiovese Sirah 4 Calda Perpignan (F), Bari (I), Mendoza (Arg) 20.1-21.5 °C 1.950-2.220 Primitivo Catarratto Nero d’Avola 5 Molto calda Cadice (E), Atene (Gr) Fresno (U.S.A.), Algeri, Trapani (I) 21.5 °C 2.220 Sultanina Tauriga n.
Indice Huglin 1500: Müller Thurgau, Riesling renano 1600: Pinot bianco e grigio, Gamay 1700: Pinot nero, Chardonnay, Sauvignon 1800: Cabernet franc 1900: Cabernet s., Chenin blanc, Merlot, Semillon 2000: Vermentino 2100: Syrah, Grenache, Sangiovese, Trebbiano 2200: Carignan, Nero d’Avola, Aglianico 2300: Tauriga national, Aramon Bolgheri, Montalcino: 2440 Montepulciano: 2270 Chianti: 2150 In Toscana
La superficie irrigata in Toscana MS LU PT PO PI FI SI AR LI GR totale Ha vigneto 1310 1670 1200 490 4010 17760 17450 7060 2010 5820 58500 Ha irrigati < 10 30 20 200 750 950 350 600 1300 4210 % - 2 4 5 22 7
AWC (Available Water Capacity) Riserva idrica (AWC) per un profilo di 1 m: Molto bassa < 50 mm Bassa 50-100 mm Moderata 100-150 mm Elevata 150-200 mm Molto elevata > 200 mm
Il Bilancio idrico
Gestione della difesa fitoiatrica LETTURA E CONTROLLO DEI DATI METEOROLOGICI, GEO-TOPOGRAFICI E COLTURALI SIMULAZIONE BAGNATURA FOGLIARE INTERPOLAZIONE SPAZIALE SIMULAZIONE MALATTIE DELLA VITE MAPPE TEMATICHE e INDICE DI RISCHIO
Modelli per la gestione dei trattamenti antiperonosporici
Modello di rischio per la muffa grigia Il rischio inizia dopo la prima infezione Il rischio aumenta: ad ogni periodo di bagnatura fogliare Il rischio diminuisce del 20% del reale valore di rischio: ogni giorno in cui la durata della bagnatura fogliare è inferiore a 4 ore
Modelli per la gestione dei trattamenti antibotritici
Modello di infezione delle Ascospore dell’oidio L’infezione da parte delle ascospore dopo lo svernamento nelle gemme inizia: se la temperatura è maggiore di 10°C ed è presente Bagnatura Fogliare.
Modello di rischio per l’oidio Il modello di rischio riflette la grande influenza della temperatura sulla formazione dei conidi, sulla loro germinazione e sulla crescita di questo patogeno. Il rischio inizia con: - 3 giorni con 6 o più ore di: 21°C < Temperatura < 32°C Il rischio aumenta: - per ogni giorno con 6 o più ore di: 21°C < Temperatura < 32°C Il rischio diminuisce: - per ogni giorno in cui la temperatura non raggiunge i 21°C - per ogni giorno con 6 ore di: 32°C < Temperatura
Modelli per la gestione dei trattamenti antioidici