La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana Consuntivo II trimestre 2013 Aspettative III trimestre 2013 Firenze, agosto 2013.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Conferenza stampa Camera di CommerCio di Perugia 24 settembre 2012 Congiuntura del settore manifatturiero e del settore CommerCiale CrusCotto di indiCatori.
Advertisements

Andamenti congiunturali del manifatturiero italiano
Outlook dei consumi Clima di fiducia e previsioni di spesa delle famiglie italiane Sintesi del periodo luglio 2005-giugno 2006 e focus sul secondo trimestre.
Demografia delle Imprese In tutto il periodo aumenta il numero delle imprese registrate La curva rallenta la propria inclinazione nellultimo anno Nel.
Ufficio Studi La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana Consuntivo II trimestre 2005 Aspettative III trimestre 2005 Riccardo Perugi Unioncamere.
La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana 1° e 2° trimestre 2007 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
Ufficio Studi La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana Consuntivo II trimestre 2005 Aspettative III trimestre 2005 Sandro Bencini Centro.
La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana 4° trimestre 2006 e anno 2006 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
1 Leditoria quotata nel 2010 e nel 1° trimestre 2011 a cura dell' Ufficio studi della Fieg.
IRES settembre 2004 Distribuzione del reddito e produttività Il calo della produttività, il declino dellItalia, la questione retributiva.
Ufficio Studi La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana Consuntivo II trimestre 2006 Aspettative III trimestre 2006 Riccardo Perugi Unioncamere.
Struttura e Dinamica della Cooperazione toscana A cura di Andrea Cardosi Ufficio Studi Unioncamere Toscana Le imprese cooperative nel sistema economico.
OSSERVATORIO REGIONALE SUL COMMERCIO Previsioni di famiglie ed imprese sullandamento delle vendite nel periodo natalizio e nei saldi invernali Firenze,
La situazione della metalmeccanica e della subfornitura tecnica in Toscana Confindustria Firenze, 30 ottobre 2008 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana -
La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana 4° trimestre 2007 e anno 2007 Firenze, 18 marzo 2008 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio.
Consuntivo Anno Previsioni 2012 LA CONGIUNTURA DELLEDILIZIA IN TOSCANA NEL 2011 Firenze, 17 Maggio 2012 Silvia Pincione Ufficio Studi Unioncamere.
L'ECONOMIA TOSCANA ALLA FINE DEL 2009 Fra recessione e stabilizzazione del ciclo Incontro con la III Commissione consiliare permanente Attività produttive.
La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana Consuntivo IV trimestre 2006 Aspettative I trimestre 2007 Firenze, 8 marzo 2007.
La congiuntura dellartigianato e della micro impresa in Toscana nel 2011 Consuntivo Anno Previsioni 1° semestre 2012 Osservatorio Regionale Toscano.
La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana Consuntivo II° trimestre 2013 Aspettative III° trimestre 2013 Firenze, agosto 2013.
1 Leditoria quotata nel 2010 e nel 1° trimestre 2011 a cura del Centro Studi Fieg.
La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana: consuntivo II trimestre 2012 aspettative III trimestre 2012 Firenze, 4 ottobre 2012 Riccardo Perugi.
Ufficio Studi La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana Approfondimenti Sandro Bencini Centro Studi Confindustria Toscana.
INDAGINE TRIMESTRALE SUL SISTEMA PRODUTTIVO DELLE REGIONI MERIDIONALI II trimestre 2006.
IMPRESE FAMIGLIE P.A. IMPORT ESTERO EXPORT Redditi Lavoro e Capitale Beni e Servizi Imposte Servizi Pubblici Spesa Il flusso del reddito in economia aperta.
La situazione economica della Toscana Il quadro macro e meso economico del 2002 IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana Unioncamere.
Quick AdEx Gli indicatori e le tendenze delleconomia e della pubblicità Aprile 2006 Ad esclusivo uso interno Sipra.
La congiuntura dell’industria manifatturiera in Toscana 1° e 2° trimestre 2008 Firenze, 23 settembre 2008 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio.
Un esempio nel settore commerciale
Conferenza stampa Camera di CommerCio di Perugia 24 settembre 2012 Congiuntura del settore manifatturiero e del settore CommerCiale CrusCotto di indiCatori.
Centro Studi Unindustria Frosinone, 19 giugno 2012 Tendenze e indicatori economici del Lazio.
1 VALUTAZIONE DELL’IMPATTO DELLA CRISI ECONOMICA SULLE PMI ITALIANE ED ADEGUAMENTO DEGLI STUDI DI SETTORE.
OSSERVATORIO ASSOBETON 2007 Informazioni di sintesi e tendenze a breve e medio periodo Milano, 26 marzo 2008.
La situazione economica della Toscana alla fine del 2011 Firenze, 1°dicembre 2011 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
La congiuntura dell’industria manifatturiera in Toscana II trimestre 2009 Firenze, 15 settembre 2009 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
La congiuntura dell’industria manifatturiera in Toscana 4° trimestre 2008 e anno 2008 Firenze, 24 febbraio 2009 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio.
La congiuntura dell’artigianato in Toscana Consuntivo 1° semestre 2009 Previsioni 2° semestre 2009 Unioncamere Toscana CNA Toscana Confartigianato Imprese.
Il credito in Toscana I trimestre 2015 Firenze, Luglio 2015.
La congiuntura italiana. Produzione industriale A novembre, l’attività produttiva nel settore industriale (al netto delle costruzioni) ha mostrato un.
A NALISI PREVISIONALE SULL ’ ANDAMENTO DELLE IMPRESE COOPERATIVE D ICEMBRE 2015.
 In questa parte del nostro lavoro andremo ad analizzare i dati relativi ai consumi delle famiglie presenti nel sito ISTAT. I comportamenti di consumo.
Fiepet Convegno Nazionale Cesena 5 Ottobre 2015 Ufficio economico Confesercenti.
GRUPPO TELECOM ITALIA STUDI ECONOMICI ED INTERNET POLICY Andamento del settore delle Telecomunicazioni in Italia Bologna, 21 Novembre 2013 Osservatorio.
Ufficio Studi La congiuntura dell’industria manifatturiera in Toscana Industria manifatturiera e sviluppo regionale: appunti di lavoro Luciano Pallini.
LE TENDENZE DEMOGRAFICHE DELLA TOSCANA Anno 2015 SINTESI “Settore Sistema Informativo di Supporto alle Decisioni. Ufficio Regionale di Statistica”
L’AGRICOLTURA NAZIONALE Quarto trimestre del 2013 Roma 27/02/2014 Fabio Del Bravo - ISMEA.
IL SETTORE DEL FRUMENTO TENERO STRUTTURA, OFFERTA E MERCATO Roma, 23 novembre 2011.
Rapporto sull’economia della provincia di Chieti A cura dell’U.O. Studi e Statistica – Marketing territoriale della CCIAA di Chieti 2004.
Imprese e settori economici fiorentini nel 2011 un anno vissuto pericolosamente Informazione Economica, Studi, Statistica e Prezzi Silvio Calandi.
Le imprese cooperative in Toscana I e II trimestre 2013 Firenze, settembre 2013.
GIUSTIZIA CIVILE Analisi delle pendenze e dell’anzianità delle cause civili nei Tribunali e nelle Corti di Appello Aggiornamento al 31 dicembre 2015 e.
O SSERVATORIO DEL C OMMERCIO PROVINCIA DI B RINDISI 1° semestre 2015 A cura del Servizio Economia Locale della CCIAA di Brindisi.
LE IMPRESE DEL SETTORE AGRICOLO E ALIMENTARE NELLA APERTURA DEL 2014 Il monitoraggio dell’economia reale a partire dai dati dei registri camerali Roma.
La situazione economica della Toscana Consuntivo anno 2008 Previsioni Previsioni Firenze, 19 giugno 2009.
6. Gli Impieghi del Reddito 5. Il Prodotto Regionale 7. La Distribuzione del Reddito 1. Il Territorio 4. L’Impresa 3. Il Lavoro 2. La Società Sviluppo.
Dr. Mario Pera Segretario Generale Segretario Generale Camera di Commercio di Perugia GLI INDICATORI CHIAVE DELLA PROVINCIA.
Osservatorio sulle imprese femminili in provincia di Firenze - primo trimestre 2015 Firenze, Giugno 2015
La Spezia, 10 Giugno Demografia Sostanziale incremento della popolazione ( unità: abitanti a novembre 2013). Il leggero incremento.
Il tessuto cooperativo toscano. Dinamiche e prospettive per uno sviluppo “al femminile” A cura di Andrea Cardosi su dati elaborati da Silvia Rettori Firenze,
Milano, 3 dicembre 2008 OSSERVATORIO CONGIUNTURALE ANIE INTESA SANPAOLO UNIONCAMERE Le imprese dell’elettrotecnica e dell’elettronica dai bilanci del 2007.
Territori di piccola impresa e specializzazioni produttive. Cristina Marullo Ufficio Studi Unioncamere Toscana
IL SETTORE DEL FRUMENTO DURO STRUTTURA, OFFERTA E MERCATO Roma, 27 settembre 2011.
Le società partecipate dagli enti locali Rapporto 2009 Unioncamere Elaborazione Ufficio Statistica e Prezzi su dati Unioncamere Le società partecipate.
Ufficio Studi La congiuntura dell’industria manifatturiera in Toscana “ La magia del credito svelata” Luciano Pallini Centro Studi Confindustria Toscana/Ance.
L’AGRICOLTURA NAZIONALE: IL PUNTO CON AgrOsserva Terzo trimestre del 2013 Roma 9/01/2014 Fabio Del Bravo - ISMEA.
Presentazione 2009/ : (continua) il miglioramento della banca dati INEA Brevi cenni sulle dinamiche del 2010 e dei primi 9 mesi del
Risultati del 3° trimestre 2011 e previsioni per il 4° trimestre 2011 l’evoluzione congiunturale dell’industria manifatturiera delle Marche Centro studi.
Assessorato al Turismo Il turismo nel Comune di Venezia Venezia, 12 Dicembre 2012 Auditorium Santa Margherita.
Assessorato al Turismo – Città di Venezia Il turismo nel Comune di Venezia Venezia, 19 Novembre 2010 Telecom Future Centre.
La situazione economica della Provincia di Pistoia nel 2012.
Transcript della presentazione:

La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana Consuntivo II trimestre 2013 Aspettative III trimestre 2013 Firenze, agosto 2013

Si attenua la contrazione delle vendite al dettaglio Nel II trim si registra la prima frenata di rilievo al costante calo delle vendite al dettaglio in sede fissa: il dato complessivo per la Toscana è del -4,8%, miglior risultato dalla fine del 2011, a chiusura di una serie di performance trimestrali il cui picco negativo è stato toccato nel III trim (-7,4%). La Toscana va meglio dell’Italia (-7,6%), si restringe comunque il margine di tre punti e mezzo percentuali fra l’andamento regionale e quello nazionale conseguito alla fine del I trim (-6,8% Toscana, -10,3% Italia). Le regioni del Centro Italia considerate nel loro insieme (-8,7%) peggiorano il dato dell’Italia e si posizionano quattro p.p. al di sotto del valore della Toscana. Si conferma un trend che vede, a partire dall’inizio del 2012, la nostra regione subire di meno gli effetti del calo generalizzato dei consumi sia rispetto al macrocontesto in cui è inserita che al livello nazionale.

L’analisi della composizione del dato generale offre almeno due elementi di rilievo: -per la prima volta dal settembre del 2009 le piccole strutture, pur acquisendo l’ennesimo risultato negativo (-5,2%), non sono le tipologie distributive col dato trimestrale più basso, superate, in questo caso, di mezzo p.p. dalle medie strutture; -le grandi strutture (almeno 20 addetti) perdono il 3,5%, peggior risultato trimestrale per tale classe dimensionale da quando esiste la rilevazione. In generale, nel II trim i differenziali fra le performance delle tre tipologie distributive si riducono a poco più di due punti percentuali. Anche in questo caso si tratta di una novità di rilievo: dal 2005 differenziali simili (non superiori ai due p. p. e mezzo) si erano registrati solo in due occasioni (II trimestre 2007 e II trimestre 2011), e tanto più rilevante se si considera che nella rilevazione sul III trimestre 2012 tale gap aveva raggiunto il livello record di 7,3 punti percentuali. Si riducono i differenziali di performance fra le differenti tipologie distributive

Sul risultato delle grandi strutture incide, in parte, la perdita secca degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini (-2,3% Toscana, -1,9% Italia), che hanno attraversato gli ultimi tre anni con dinamiche trimestrali praticamente pari a zero fino a settembre 2012, chiudendo lo stesso anno con un balzo del +2,4% a cui è seguita la piccola contrazione del I trim e la flessione del II trim (la peggiore per questa tipologia distributiva da quando è stata attivata la rilevazione). Gli specializzati alimentari e non alimentari chiudono il II trimestre 2013 con risultati sostanzialmente allineati, registrando una perdita di circa il 5% ma migliorando comunque i corrispondenti dati nazionali di 5 p.p. per quanto concerne gli alimentari, di due punti e mezzo per i non alimentari. Peggiorano gli andamenti nella grande distribuzione

Tutte le tipologie merceologiche del non alimentare rallentano le loro dinamiche negative rispetto al I trimestre 2013; nel medio periodo si tratta delle singole perdite trimestrali più contenute dal settembre La miglior performance è quella degli altri prodotti non alimentari (farmaceutici, profumeria, libri, giornali, cartoleria, articoli di seconda mano etc.) che nel II trimestre 2013 si riducono del 4,3%. A seguire troviamo abbigliamento ed accessori (-6,0%), tre p.p. al di sopra del risultato del I trimestre I prodotti per la casa ed elettrodomestici si attestano in coda (-6,3%), circa un p.p. al di sotto della media del non alimentare considerato nel suo complesso. Si riducono sensibilmente le contrazioni all’interno del segmento non alimentare

I risultati del II trimestre hanno confermato il leggero miglioramento che era già stato previsto dai commercianti nel corso della precedente rilevazione, ed anche le aspettative degli operatori sulle VENDITE per il III trimestre prefigurano un’ulteriore piccola attenuazione delle criticità fin qui riscontrate. Il saldo fra quanti prevedono un aumento delle vendite e quanti una diminuzione è infatti sempre negativo, ma l’indicatore si riduce da -16 a -15. Nella piccola distribuzione il saldo si assottiglia ulteriormente (passando da -26 a - 23), e lo stesso trend si riscontra, per segno ed entità, nelle medie strutture (da -19 a - 17). Sul dato complessivo incide, in senso opposto, la dinamica della grande distribuzione, il cui saldo è per la prima volta pari a zero, 4 punti al di sotto della precedente rilevazione (nella prima parte del 2012 era ancora superiore a +20). In particolare, per la prima volta il saldo è negativo per ipermercati, supermercati e grandi magazzini (da +7 a -3), mentre gli specializzati (alimentari e non) si attestano a -17, con un miglioramento compreso, rispettivamente, fra i 2 ed i 3 p.p. rispetto alla precedente rilevazione. Le aspettative confermano il recupero già osservato nel corso della precedente rilevazione

Anche per gli ORDINATIVI la dinamica complessiva è all’insegna del miglioramento, con i medesimi distinguo rilevati per le previsioni sulle vendite: il saldo totale si riduce da -25 a -24 grazie alle contrazioni di tre p.p. nella piccola distribuzione (da -36 a -33) e nella media (da -29 a -26) che hanno più che bilanciato l’aumento dei pessimisti nelle grandi strutture (saldo da -3 a -6). Il forte calo delle aspettative sugli ordinativi in ipermercati, supermercati e grandi magazzini (da +1 a -10) compensa inoltre il lieve miglioramento fra gli specializzati alimentari (da -23 a -22) e quello più deciso fra i non alimentari (da -31 a -27). Il miglioramento delle aspettative sembra riconducibile anche a quanto registrato sul fronte delle scorte di magazzino, con la tendenza ad un ritorno su valori relativamente «normali». Il saldo fra quanti hanno dichiarato le GIACENZE in «esubero» e quanti le hanno ritenute «scarse» alla fine del II trimestre 2013 è infatti pari a +7 punti percentuali, 5 al di sotto del massimo registrato fra aprile e giugno In particolare, nel confronto fra i due suddetti periodi, le giacenze si sono ridotte in maniera sensibile per le piccole (il saldo passa dal +15 a +6) e le medie strutture (da +15 a +8), mentre le grandi fanno registrare un peggioramento (da +5 a +10). Scendendo nello spaccato settoriale, ad ulteriore conferma del fatto che qualcosa di positivo sta maturando, si riducono le giacenze per gli specializzati del non alimentare (il saldo passa dal +18 del II trimestre 2012 al +10 della presente rilevazione) e dell’alimentare (da +6 a +1), mentre salgono per ipermercati, supermercati e grandi magazzini (da 0 a +7). Il miglioramento delle aspettative appare legato anche ad un calo delle giacenze di magazzino

L’indice dei prezzi al consumo dei beni e servizi in Toscana, nel II trimestre 2013, tocca i livelli minimi (+1,1%) dopo il progressivo raffreddamento verificatosi a partire dalla prima metà del 2012 (allorché si attestava al +3,2%). I beni del commercio al dettaglio si collocano leggermente al di sopra del dato generale (+1,5%), pur seguendo un analogo trend discendente (il dato del II trimestre 2012 era al +2,4%) che appare generalizzato a tutte le principali categorie di beni. Per i beni del commercio al dettaglio il risultato complessivo è trascinato verso l’alto soprattutto dagli alimentari (+2,6%), mentre i non alimentari registrano un’espansione contenuta in mezzo punto percentuale. Fra questi, sono praticamente fermi abbigliamento e calzature (+0,2%) e gli altri prodotti non alimentari, mentre l’unica dinamica di un qualche rilievo si ha per i mobili e prodotti per la casa (+1,1%). Si raffredda ulteriormente l’andamento dei prezzi al consumo

Nel II trimestre 2013 si riduce ulteriormente la rete del commercio al dettaglio (-0,3%), anche se su ritmi leggermente più contenuti rispetto alla chiusura del 2012 ed al I trimestre del 2013 (-0,5%). Il risultato è determinato dall’ennesima flessione dei non alimentari (-0,6%), la cui componente debole è quella degli specializzati (-0,7%) mentre continuano ad aumentare i non specializzati (+1,2%). Il buon risultato degli specializzati (+1,6%) è dunque trascinato dal dato degli alimentari (+0,7%), mentre dopo sette trimestri consecutivi di risultati positivi calano i non specializzati alimentari (-0,4%). Prosegue il processo di razionalizzazione della rete distributiva regionale

Continua in Toscana, nel II trimestre 2013, il calo delle vendite al dettaglio: si registra tuttavia una sensibile riduzione dell’entità delle perdite rispetto alle precedenti rilevazioni, e si conferma una situazione meno negativa rispetto ad altre aree del Paese. La piccola distribuzione ha conseguito la contrazione di entità più ridotta dalla fine del 2011, evidenziando giacenze più equilibrate ed un recupero sul fronte delle aspettative, che esprimono un certo miglioramento del clima di fiducia fra gli operatori: qualcosa, in positivo, sembra maturare! In flessione le grandi strutture di vendita, in termini sia congiunturali che di aspettative, e perdono anche ipermercati- supermercati-grandi magazzini: è questa, in un certo senso, la principale novità di questa rilevazione. In attesa dei risultati sul trimestre estivo, lo scenario di leggero recupero sul fronte dei consjmi sembrerebbe confermato anche dai dati pubblicati da ISTAT a fine agosto, riferiti al livello nazionale. L’indice che misura il clima di fiducia dei consumatori è infatti salito al valore massimo dall’agosto del 2011 (98,3). Anche per le imprese l'indice del clima di fiducia mostra un marcato aumento (da 82,7 di luglio a 85,9); la crescita è sensibile nella grande distribuzione (da 73,3 a 80,6) e, in misura inferiore, nella distribuzione tradizionale (da 91,0 a 92,7). Alcune considerazioni finali

Redazione: Andrea Cardosi Elaborazioni: Lauretta Ermini Coordinamento: Riccardo Perugi Analisi condotta nell’ambito dell’Osservatorio Regionale sul Commercio della Toscana, realizzato da Regione Toscana e Unioncamere Toscana. Per informazioni: Unioncamere Toscana – Ufficio Studi Via Lorenzo il Magnifico, Firenze Tel Webwww.tos.camcom.itwww.tos.camcom.it Il presente materiale è disponibile anche sul sito nell’area territoriale Toscana, dove è scaricabile anche l’appendice statistica e la nota metodologica.