18 gennaio 2005 -Incontro Provincia di Genova La relazione d’aiuto nella rete Intervento di Enrico Lisei.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
EDUCARE ALLA LEGALITA’
Advertisements

LA FORMAZIONE DEL TUTOR AZIENDALE
LUVI PROGETTI PER CRESCERE. 2 CHI SIAMO LUVI (Unione Volontari per lInfanzia), fondata nel 1967 da Lina Toniatti, è al suo 40mo anno di attività. Fin.
Breve panoramica sugli interventi
Giugno Dal pensiero lineare al pensiero complesso: educare “alla” e “attraverso” la complessità Giugno
Progettare lo stage.
L’educazione Ambientale e la “Valutazione”
Cooperative Learning. Incontro di zona a Pinerolo. 28 maggio 2004
Un nuovo profilo professionale: il Tutor di rete
Lo sport è un diritto Carta dei diritti delle bambine e dei bambini nello sport Comitato UISP del Trentino Provincia Autonoma di Trento.
EDUCARE ALLA LEGALITA’
Incontro di formazione per educatori alla I esperienza
Progetto Giovani Insieme educare alla solidarietà, scoprire il volontariato Soggetti coinvolti: Centro di Servizio per il Volontariato Associazioni di.
Convegno Nazionale A.V.U.L.S.S., San Giovanni Rotondo, 18-19/11/2006
1 Spunti di riflessione emersi rispetto al problema accompagnare la costruzione di competenze La sostenibilità nel sistema organizzativo (piano istituzionale)
Direzione Didattica II Circolo di Moncalieri Scuola Primaria
1 Progettare e operare nella scuola dellautonomia Attività di formazione del personale del sistema scolastico Tratto da LA SCUOLA per lo Sviluppo Programma.
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE C.CAURGA CHIAVENNA ORIENTARSI ED OPERARE NEL MONDO DEL LAVORO.
L’esperienza dei gruppi di post-adozione nella Provincia di Parma
GESTIRE LA CLASSE COMUNITA’ DI APPRENDIMENTO
GIOCO DI RUOLO Attività per il superamento delle difficoltà nella comunicazione e nella relazione Classe 2D.
PRESENTAZIONE DELLATTO DI INTESA TRA IL COMUNE DI CREMONA E LUFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE SUL TEMA: INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI FRAGILI Progetto.
Psicologia delle emozioni e della comunicazione
“Per far crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”
l’evoluzione spirituale dell’adulto”
Tappe dello sviluppo nel bambino con Sindrome di Down
A.N.DI.S Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici Sezione Regionale della Toscana 18 ottobre 2013 I Bisogni Educativi Speciali nella Scuola di Tutti.
07 Febbraio 2013 c/o Cipat, Firenze
Scuola come proprio AMBIENTE DI VITA. Lalunno a scuola deve crescere, aprirsi, comunicare, cooperare ed essere artefice del proprio sapere in modo critico.
TI RACCONTO IL “MIO” PEIV
Istituto Cinque Giornate
QUESTIONARIO ALUNNI classi 1° sede di Casei Gerola
Il Progetto Riabilitativo Individualizzato
Scuola media “L.Coletti” Treviso
TIROCINIO E GUIDA AL TIROCINIO
Bisogno di autonomia e iperprotezione svalutativa
Obiettivi Tutte le disciplineItaliano-StoriaScienzeScienze motorie Educare alla conoscenza E all’accettazione di sé Atteggiamento di ascolto.
LA DISABILITA’ NELLA SCUOLA
ISTITUTO COMPRENSIVO “GIUSEPPE GARIBALDI”
UNO SPAZIO APERTO E UN LUOGO DI INCONTRO Cos’è un punto di riferimento dove trovare informazioni…
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
GENITORI: SE LI CONOSCI LI EVITI?
DIVERSI … alla PARI Peer education e cittadinanza attiva per gli alunni sinofoni di Bagnolo Piemonte (CN)
Perché le TIC nella Didattica
Sperimentazione Rete Innova Gruppo metodologico: metacognizione
La formazione come asset strategico per la crescita del business
Giornata di formazione per volontari
Progettazione “Conto su di te”.  scoprire l'altro da sé e attribuire progressivamente importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi.
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
PROGETTO DI COLLABORAZIONE ‘ABITARE SUPPORTATO: APPARTAMENTI
UNO SPAZIO PER ME ! Momenti di ascolto a scuola Creazione, all’interno di un Istituto Professionale Alberghiero della città di Ferrara, di uno sportello.
Il Progetto Cicogna Comunità Sperimentale con Famiglie Accoglienti in Rete Caterina Pozzi.
Sperimentazione classi seconde a.s. 2015/2016. Riflessioni e stimoli per educatori in crescita.
Genova 4 maggio Sala Sivori PROVINCIA DI GENOVA –AREA 10 A Servizio Formazione Professionale I nuovi percorsi di Istruzione eFormazione Genova 4.
Avviso pubblico n. 7/2012 P.O. Puglia ASSE III – Inclusione sociale.
Home Autismo Sabato 26 Maggio 2007 Clusone, ore
1 Il metodo TPR: perché utilizzarlo con gli alunni neo arrivati (NAI) in Italia? Dal vissuto. alla teoria, all’esperienza pratica con risultati positivi…
nella Scuola dell’Infanzia
IL PUNTO D’ASCOLTO. IL PUNTO D’ASCOLTO PER IL SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’
“La relazione con le famiglie come dimensione della qualità dei servizi educativi” Coordinamento Pedagogico Provinciale Parma, 4 settembre 2013.
IL DOCENTE TUTOR E LA METODOLOGIA PEER TO PEER
PERCORSI PER L’INCLUSIONE Formazione Professionale Provincia di Genova 2003: Anno Europeo della persona disabile Comitato di sorveglianza – P.O.R Obiettivo.
PROVINCIA DI GENOVA AREA 10 A Servizio Formazione Professionale – Ufficio Programmazione Attività formative di avviamento al lavoro rivolte a persone con.
Periplo s.n.c. Via Appiani Milano - Tel Fax “Il senso della qualità dei servizi.
1 Incontro sul tema “Disabilità e Famiglia ” Venerdì 15 ottobre 2004 Provincia di Genova – Genova Quarto Il punto di vista della formazione professionale.
IL PERCORSO INTEGRATO INDIVIDUALIZZATO PER L’INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA La qualità dei servizi per l’inserimento lavorativo: politiche e buone prassi.
Il Progetto network Tutti segnalano che l’educare e il prendersi cura oggi richiede un investimento consistente non solo in termini emotivi - affettivi,
Formazione in rete e ruolo del tutor: un’esperienza nella scuola secondaria superiore Angela Berto I. M. S. “Sandro Pertini” di Genova.
Creuzedema I soggetti attuatori “Le comunità di accoglienza”
Transcript della presentazione:

18 gennaio Incontro Provincia di Genova La relazione d’aiuto nella rete Intervento di Enrico Lisei

UNA STORIA..posso portare anche mio zio ?

CONTESTO Agenzia di formazione

PROGETTO ALBATRO

Per chi? Giovani adulti dai 18 ai 30 anni con problemi di tipo psichiatrico in carico al Servizio di Salute Mentale Con nessuna o poche esperienze lavorative

OBIETTIVI Sviluppo e/o recupero autonomie sociali e relazionali Aumento dell’autostima Riconoscere ruoli e regole sociali e lavorative Sviluppo motivazione al lavoro Sostegno alla parte “sana”permettendo un ruolo diverso da quello di “malato” Sviluppo competenze,abilità lavorative

TEMPI 600 ore ( da marzo a dicembre con pausa ad agosto) Impegno di 4 giorni settimanali dalle 4 alle 6 ore Il progetto è di un anno ripetibile per tre

Caratteristiche Gruppo d’aula da 8 a 10 persone max Possibilità di progetti individualizzati

Gruppo di lavoro Un educatore con funzioni di tutor Uno psicologo con funzioni di coordinamento e interventi specifici Tre, quattro educatori Consulenti di vario genere Psichiatra supervisore

ARTICOLAZIONE Modulo di accoglienza Modulo di formazione al lavoro Modulo di alfabetizzazione informatica Modulo di attività integrative di supporto Modulo di bilancio conclusivo

Modulo accoglienza Costruzione del gruppo Conoscenza delle esperienze della persona Prima valutazione competenze e capacità Definizione degli obiettivi

Modulo attività integrative di supporto Sostegno e supporto ( in senso “to support”, fare il tifo per) alla persona Sviluppo delle competenze trasversali Strumenti vari ( gite, soggiorni, pasti in comune, attività espressive, discussioni a tema, role playing, attività culturali)

Posso portare anche mio zio? ……..e così fu “vengo anch’io..no tu no” E.Jannacci

Mattia Chiuso,silenzioso,osservatore Fragilità palpabile Competenze:guida la vespa “con il silenzio delle mie labbra confondo totalmente lo scettico” W.Whitman

Cosa chiede il corso? Presenza tutti i giorni Frequentare il gruppo aula Compilare schede Esprimere opinioni ……………. “come mi vuoi?

Cosa facciamo? Rispetto delle sue difficoltà Flessibilità nell’orario Rispetto delle sue minime decisioni Riconoscimento della sua motivazione Possibilità di coinvolgimento della famiglia …cosa mi dai?..dove mi porti tu?” P.Conte

Fase di avvio Contratto con il Servizio (burocratico e concordato) Contratto a tre: noi, servizio, persona Contratto con la famiglia

LA COSTRUZIONE DELLA RELAZIONE (..mescola il sangue col sudore.. I.Fossati)

La partenza o avvio della vespa Sperimentarsi poche ore in gruppo Visite in eventuali stage Attività espressive Colloqui individuali per la verifica del percorso “.. intanto mi compro una moto.. con tanti bottoni e accessori più strani.. far finta di essere sani” G.Gaber

Scaldare il motore Una figura educativa di riferimento nelle diverse esperienze : In aula In stage in piccolo gruppo per tutto il primo anno “vieni vieni in città che stai a fare in campagna.. se vuoi farti una vita..” G.Gaber

L’accelerata Frequenza al gruppo anche nei pasti Nuovi contesti, altro stage in piccolo gruppo Esprime competenze riconosciute dal gruppo (disegno, acutezza nelle osservazioni) Visita guidata fuori città Fino a metà del secondo anno “io penso positivo perché son vivo..niente e nessuno al mondo potrà fermare quest’onda..” Jovanotti

EVIDENZA DEL LIMITE

La sosta Permette una maggiore vicinanza dell’educatore al problema dell’autonomia Fare il punto in seguito alla crisi da parte di tutti gli operatori, di Mattia, della famiglia “forse lo stage da meccanico mi piace troppo e mi ha agitato” “diavolo rosso dimentica la strada.. vieni qui con noi a bere un’aranciata contro il buio tutto il tempo se ne va.” P.Conte

La ripresa Durante il terzo anno il “tifo” per lui ha permesso un recupero più veloce rispetto alle precedenti ricadute Uno stage di gruppo focalizzato sulle sue abilità (restauro barche)favorisce il processo di crescita rinforzando la stima di sé “….quanta strada nei miei sandali quanta ne avrà fatta Bartali..quegli occhi allegri da italiano in gita” P.Conte

In viaggio Lo stage diviene individuale e durante l’ultimo anno c’è una nuova figura educativa Al termine, si inserisce nella coop. dello stage come socio di tipo B “ I can live with or without you..” U2

In giro per le strade della vita Allenamento al lavoro (2 anni), seguito da un riferimento che conosceva solo per la parte dei colloqui. Al termine “basta, tu non ci sei più, altri lo sai non mi va’ tanto … posso farcela anche senza un progetto..” “ ne me quitte pas…” J.Brel

La supervisione Intreccio dato clinico e quello sociale Le dinamiche di M. sul tema dipendenza/autonomia con l’educatore referente Il cambio della figura educativa necessario come momento di sviluppo, di affrancamento da un vecchio modello Il tema famigliare sei un malato versus sei un fannullone Il tema delle dinamiche competitive rispetto ai compagni in stage. Nello stage individuale funzionava meglio da solo e con poche responsabilità La dinamica famigliare riportata nel contesto educativo

Mentre viaggiamo alcune riflessioni su Il metodo Educatore è primus inter pares Gruppo luogo delle molteplicità e laboratorio della comunicazione sociale e affettiva Stage dal piccolo gruppo con l’educatore a quello individuale con la presenza dell’educatore saltuaria Approccio individuale ed educativo con la famiglia Lavoro in rete e condivisione degli obiettivi Coordinamento costante tra educatori Supervisione

…..sulla relazione PUNTI FORTI Contesto non di cura Ascolto Riconoscimento motivazione, capacità,problemi Supporto alle problematiche famigliari Aspetto ludico Una certa direttività CRITICITA’ Ascolto (della parte patologica) Sostituirsi a Non direttività Non lavoro di rete e obiettivi condivisi

….ma il viaggio non finisce

….intanto se io sto bene.. anche mio zio può venire qui.. così trova lavoro.. sai.. è fuori di testa ….. “zio zio com’è com’è spiega la vita spiega cos’è..” P.Conte