24 aprile 2007 Alberobello Lo sviluppo rurale e il ruolo dei GAL nella programmazione Francesco Mantino (INEA, Rete Nazionale per lo sviluppo rurale) Convegno GAL “Terre dei Trulli e del Barsento”
L’applicazione del LEADER sul territorio. Quali insegnamenti?
Preferenza per interventi “a sportello”(POR e PSR) delle amministrazioni regionali Leader come fonte di finanziamento qualsiasi per enti e operatori locali Duplicazioni e sovrapposizione con altri programmi Lentezza nell’applicazione del programma e difficoltà attuative 1) Minore comprensione della specificità dell’approccio QUALI PUNTI DEBOLI del LEADER?
Costruzione del PSL attorno a temi prioritari Individuazione temi catalizzatori molto ampi e generici Assenza di progetti innovativi Frammentazione delle risorse su tanti interventi slegati tra loro 2) Scarsa concentrazione su tematiche prioritarie PSL brutta copia dei PLR QUALI PUNTI DEBOLI del LEADER?
Scarsa attenzione alle sinergie con altri fondi Scarsa cooperazione con soggetti gestori altri programmi nell’area Ridotta efficacia degli interventi del PSL (“dimensione immateriale” troppo stretta) Sovrapposizione nella stessa area con altri soggetti che fanno cose analoghe 3) Assenza di complementarità con altri programmi QUALI PUNTI DEBOLI del LEADER?
Qualità dei prodotti locali Beni culturali e identità locali 1) Il Leader ha coperto spazi di intervento trascurati da altri programmi QUALI PUNTI DI FORZA del LEADER? Ingegneria finanziaria Servizi alla popolazione, agricoltura sociale
2) Il Leader ha creato in alcune realtà delle vere Agenzie di sviluppo che oggi sono autonome dal Leader QUALI ALTRI PUNTI DI FORZA? 3) Ha creato una comunità professionale di tecnici con esperienza in progettazione e gestione di progetti, animazione, ecc. 4) Ha creato/rafforzato una immagine del territorio
1) ruolo di sperimentazione e promozione dell’innovazione nelle aree rurali. QUALE RUOLO EMERGE PER IL LEADER NEI PSR ? 2) l’Asse IV come un metodo di gestione ordinaria delle risorse, diverso da quello tradizionale e basato sulle caratteristiche essenziali del LEADER e/o su alcune varianti di questo 3) LEADER come un approccio già sperimentato, ma con un peso residuale e marginale, dettato solo ed esclusivamente dalla necessità di rispettare un obbligo del Regolamento comunitario.
1) MIGLIORE QUALITA’ PROGETTUALE. DARE AL LEADER UN RUOLO PIU’ INCISIVO ED EFFICACE. I PUNTI CHIAVE DEL PSN (DA RECEPIRE NEI PSR) 2) STRUTTURE FUNZIONANTI E PARTENARIATI RAPPRESENTATIVI DELLA REALTA’ LOCALE 4) CRITERI DI SELEZIONE PIU’ EFFICACI. 3) DIMENSIONE DELLE AREE ADEGUATA ALLE RISORSE FINANZIARIE MESSE IN CAMPO
- «La strategia di sviluppo locale si concentri su pochi temi, con contenuti ben definiti e strettamente legati agli obiettivi prioritari dei Programmi regionali»(PSN ). 1) MIGLIORE QUALITA’ PROGETTUALE - due diversi approcci: 1) selezionare i temi già all’interno del PSR (si veda ad es. la Calabria e la Liguria); 2) lasciare che siano i GAL a farlo nella loro proposta progettuale - passare da una progettazione locale di tipo strategico e onnicomprensivo, come quella delle precedenti edizioni del LEADER, ad una progettazione forse più operativa e focalizzata su pochi e essenziali obiettivi concreti (es. bio-energie, turismo nelle aree protette, ecc.) - attorno a questi temi più limitati coagulare le risorse finanziarie e le misure più coerenti (e non necessariamente tutte le misure attivabili del PSR).
I TEMI PROPOSTI DA ALCUNE REGIONI NEI PSR Liguria 30% delle risorse del PSR Leader = progettazione integrata N.GAL = numero proponenti prog. Integrati 1 - AREA “COMPETITIVITÀ” Ricambio generazionale e aumento delle dimensioni aziendali Agricoltura di mercato Sviluppo di nuovi prodotti, processi produttivi e tecnologie Associazionismo e cooperazione 2 - AREA “TURISMO, TERRITORIO, PRODOTTI LOCALI” Valorizzazione dei prodotti tipici e biologici Sviluppo delle filiere corte Sviluppo dell’entroterra Educazione alimentare 3 - AREA “VALORIZZAZIONE DELL’AMBIENTE E DEL PAESAGGIO” Ambiente e turismo naturalistico Agricoltura e selvicoltura di presidio territoriale 4 - AREA “UTILIZZO SOSTENIBILE DELLE RISORSE” Energia Risorse idriche Friuli Venezia Giulia turismo rurale sostenibile e da attuare nelle aree rurali con problemi complessivi di sviluppo Valle d’Aosta La famiglia rurale Sardegna Ripopolare il territorio Marche Certificazione e promozione territoriale
- la futura programmazione è aperta a strutture più flessibili (unico requisito: designazione del soggetto capofila). Strutture dei GAL e partenariati - il carico amministrativo-finanziario dei futuri GAL è destinato a ridursi con il passaggio delle funzioni di erogazione finanziaria e di controllo all’organismo pagatore. - Introdurre meccanismi che assicurino una effettiva partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, con particolare riferimento a quelli privati - criteri di selezione che premino quei partenariati che hanno ben funzionato sino ad ora
1) Aspetti da inserire nella valutazione: territorio, progetto locale, GAL e partenariato, efficienza/efficacia gestione precedente Criteri di selezione più efficaci 2) Maggiore attenzione all’operatività dei progetti e ai soggetti destinati a realizzarli 3) Priorità a progetti locali capaci di generare valore aggiunto, es. interventi di sistema, capaci di aggregare intorno a sé altre iniziative individuali. 4) Priorità a GAL capaci di utilizzare anche altri Fondi strutturali e/o nazionali (sinergie con altri fondi).
PIU’ AZIONI DI SOSTEGNO E ACCOMPAGNAMENTO AI GAL IN FASE DI PREPARAZIONE DEI PSL (DA PREVEDERE NEI PSR) 1) Concertazione tra gal e regione nella fase di presentazione delle candidature; 2) Assistenza tecnica per orientare la preparazione dei PSL verso una migliore qualità progettuale; 3) Concertazione a più livelli (tra Assessorati e tra gal e regione) per creare sinergie tra Leader e altre forme di progetti integrati (finanziati dallo stesso PSR e da FESR e FSE); 4) Spiegare i nuovi circuiti finanziari tra organismo pagatore, GAL e destinatari finali.