Il Progetto All inclusive Sport Le finalità Creare le condizioni affinché le persone con disabilità possano praticare sport Promuovere contesti sportivi.

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Il Progetto All inclusive Sport Le finalità Creare le condizioni affinché le persone con disabilità possano praticare sport Promuovere contesti sportivi inclusivi dove ragazzi/e con disabilità possano interagire, praticare sport e partecipare alla vita sociale e organizzativa delle società sportive tradizionali, tenendo conto delle loro capacità motorie e relazionali.

Le attività svolte 1. Promozione/sensibilizzazione dello sport come fattore di inclusione delle persone con disabilità: per l’organizzazione di eventi sul territorio aperti a tutta la cittadinanza e incentrati su iniziative sportive inclusive, sul modello del già citato “Giochi senza Barriere”. Vi è un ulteriore scopo: rafforzare le partnership pubbliche/private già esistenti sul tema e attivarne di nuove. 2. Indagine sulle pratiche di inclusione sportiva delle persone con disabilità: attraverso un questionario si vuole indagare le pratiche di inclusione sportiva per persone con disabilità nei territori in cui sono presenti le associazioni promotrici ovvero il distretto della Val d’Enza, Albinea e comuni limitrofi e Castelnovo Monti. Tale indagine permetterà di conoscere quelle realtà del territorio che praticano attività sportive per disabili, con particolare attenzione alle esperienze inclusive; verranno esplorati quei fattori che permettono alle società sportive di realizzare o meno le attività sportive inclusive per persone con disabilità. Il fine non è quello di mappare ma di avere uno strumento di consapevolezza su cui poter attuare percorsi di miglioramento. 3. Formazione dei “portatori di interesse” all’inclusione sportiva : Il percorso formativo è propedeutico alle sperimentazioni inclusive da attivare sui territori e di sostegno all’azione di sensibilizzazione rivolta alla comunità. E’ dedicato ad “allenare” alla conoscenza, accoglienza e gestione della disabilità, ovvero a fornire competenze tecniche e relazionali agli addetti delle società sportive (dirigenti, allenatori), volontari, famigliari ed altri operatori del terzo settore. Il programma formativo sarà articolato in una parte generale, aperta a tutti i “portatori di interesse” della provincia, ed in una parte specifica tarata sulle esigenze dei soggetti che implementeranno le sperimentazioni sui territori. 4. Sperimentazione di attività sportive inclusive : In questa fase i partner sperimenteranno azioni concrete a Reggio Emilia, Albinea, distretto di S. Ilario, Castelnuovo Monti (ma con disponibilità di apertura ad altri territori): a) Inserimenti di disabili nelle società sportive, ove necessario con la supervisione di esperti/supporto di volontari e/o educatori che facciano da “mediatori” con allenatore e squadra; b) Laboratori di attività motoria, in collaborazione con il sistema educativo, per gruppi misti di bambini disabili e non in età pre-scolare, per promuovere l’inclusione e ridurre il gap motorio fin dall’infanzia. Le sperimentazioni rappresentano dei “progetti pilota”, circoscritti per numero di organizzazioni e destinatari, al fine di testare modelli/prassi efficienti ed efficaci, garantire un impatto concreto ed ottimizzare le risorse disponibili, vista la complessità del tema. Promozione/sensibilizzazione dello sport come fattore di inclusione delle persone con disabilità, attraverso eventi come Giochi Senza Barriere a S. Ilario d’Enza 3 edizioni 200 partecipanti 22 organizzazioni coinvolte

Le attività svolte 1. Promozione/sensibilizzazione dello sport come fattore di inclusione delle persone con disabilità: per l’organizzazione di eventi sul territorio aperti a tutta la cittadinanza e incentrati su iniziative sportive inclusive, sul modello del già citato “Giochi senza Barriere”. Vi è un ulteriore scopo: rafforzare le partnership pubbliche/private già esistenti sul tema e attivarne di nuove. 2. Indagine sulle pratiche di inclusione sportiva delle persone con disabilità: attraverso un questionario si vuole indagare le pratiche di inclusione sportiva per persone con disabilità nei territori in cui sono presenti le associazioni promotrici ovvero il distretto della Val d’Enza, Albinea e comuni limitrofi e Castelnovo Monti. Tale indagine permetterà di conoscere quelle realtà del territorio che praticano attività sportive per disabili, con particolare attenzione alle esperienze inclusive; verranno esplorati quei fattori che permettono alle società sportive di realizzare o meno le attività sportive inclusive per persone con disabilità. Il fine non è quello di mappare ma di avere uno strumento di consapevolezza su cui poter attuare percorsi di miglioramento. 3. Formazione dei “portatori di interesse” all’inclusione sportiva : Il percorso formativo è propedeutico alle sperimentazioni inclusive da attivare sui territori e di sostegno all’azione di sensibilizzazione rivolta alla comunità. E’ dedicato ad “allenare” alla conoscenza, accoglienza e gestione della disabilità, ovvero a fornire competenze tecniche e relazionali agli addetti delle società sportive (dirigenti, allenatori), volontari, famigliari ed altri operatori del terzo settore. Il programma formativo sarà articolato in una parte generale, aperta a tutti i “portatori di interesse” della provincia, ed in una parte specifica tarata sulle esigenze dei soggetti che implementeranno le sperimentazioni sui territori. 4. Sperimentazione di attività sportive inclusive : In questa fase i partner sperimenteranno azioni concrete a Reggio Emilia, Albinea, distretto di S. Ilario, Castelnuovo Monti (ma con disponibilità di apertura ad altri territori): a) Inserimenti di disabili nelle società sportive, ove necessario con la supervisione di esperti/supporto di volontari e/o educatori che facciano da “mediatori” con allenatore e squadra; b) Laboratori di attività motoria, in collaborazione con il sistema educativo, per gruppi misti di bambini disabili e non in età pre-scolare, per promuovere l’inclusione e ridurre il gap motorio fin dall’infanzia. Le sperimentazioni rappresentano dei “progetti pilota”, circoscritti per numero di organizzazioni e destinatari, al fine di testare modelli/prassi efficienti ed efficaci, garantire un impatto concreto ed ottimizzare le risorse disponibili, vista la complessità del tema. Formazione dei “portatori di interesse” all’inclusione sportiva Un corso di 13 ore, organizzato a Castelnovo né Monti (RE), rivolto a dirigenti/allenatori e tecnici delle società sportive, per trasferire le competenze necessarie per accogliere ed inserire i ragazzi con disabilità all’interno dei diversi contesti sportivi. Temi del corso: le reti educative e l’istruttore educatore; approfondimenti sul tema delle disabilità; formazione pratica «in situazione». 14 partecipanti provenienti da 7 organizzazioni sportive

Le attività svolte 1. Promozione/sensibilizzazione dello sport come fattore di inclusione delle persone con disabilità: per l’organizzazione di eventi sul territorio aperti a tutta la cittadinanza e incentrati su iniziative sportive inclusive, sul modello del già citato “Giochi senza Barriere”. Vi è un ulteriore scopo: rafforzare le partnership pubbliche/private già esistenti sul tema e attivarne di nuove. 2. Indagine sulle pratiche di inclusione sportiva delle persone con disabilità: attraverso un questionario si vuole indagare le pratiche di inclusione sportiva per persone con disabilità nei territori in cui sono presenti le associazioni promotrici ovvero il distretto della Val d’Enza, Albinea e comuni limitrofi e Castelnovo Monti. Tale indagine permetterà di conoscere quelle realtà del territorio che praticano attività sportive per disabili, con particolare attenzione alle esperienze inclusive; verranno esplorati quei fattori che permettono alle società sportive di realizzare o meno le attività sportive inclusive per persone con disabilità. Il fine non è quello di mappare ma di avere uno strumento di consapevolezza su cui poter attuare percorsi di miglioramento. 3. Formazione dei “portatori di interesse” all’inclusione sportiva : Il percorso formativo è propedeutico alle sperimentazioni inclusive da attivare sui territori e di sostegno all’azione di sensibilizzazione rivolta alla comunità. E’ dedicato ad “allenare” alla conoscenza, accoglienza e gestione della disabilità, ovvero a fornire competenze tecniche e relazionali agli addetti delle società sportive (dirigenti, allenatori), volontari, famigliari ed altri operatori del terzo settore. Il programma formativo sarà articolato in una parte generale, aperta a tutti i “portatori di interesse” della provincia, ed in una parte specifica tarata sulle esigenze dei soggetti che implementeranno le sperimentazioni sui territori. 4. Sperimentazione di attività sportive inclusive : In questa fase i partner sperimenteranno azioni concrete a Reggio Emilia, Albinea, distretto di S. Ilario, Castelnuovo Monti (ma con disponibilità di apertura ad altri territori): a) Inserimenti di disabili nelle società sportive, ove necessario con la supervisione di esperti/supporto di volontari e/o educatori che facciano da “mediatori” con allenatore e squadra; b) Laboratori di attività motoria, in collaborazione con il sistema educativo, per gruppi misti di bambini disabili e non in età pre-scolare, per promuovere l’inclusione e ridurre il gap motorio fin dall’infanzia. Le sperimentazioni rappresentano dei “progetti pilota”, circoscritti per numero di organizzazioni e destinatari, al fine di testare modelli/prassi efficienti ed efficaci, garantire un impatto concreto ed ottimizzare le risorse disponibili, vista la complessità del tema. Sperimentazione di attività sportive inclusive con due modalità Inserimenti di ragazzi con disabilità nelle società sportive, con la supervisione, dove necessario, di tecnici o educatori che facciano da “mediatori” con allenatore e squadra. Sono stati inseriti 6 ragazzi che hanno o stanno praticando: tennis, basket, pattinaggio, ginnastica, calcio. Un laboratorio di attività motoria rivolti a gruppi misti di bambini disabili e non in età pre-scolare, per promuovere l’inclusione e ridurre il gap motorio fin dall’infanzia.

Le attività svolte Indagine sulle pratiche di inclusione sportiva delle persone con disabilità nelle società sportive

1. Promozione/sensibilizzazione dello sport come fattore di inclusione delle persone con disabilità: per l’organizzazione di eventi sul territorio aperti a tutta la cittadinanza e incentrati su iniziative sportive inclusive, sul modello del già citato “Giochi senza Barriere”. Vi è un ulteriore scopo: rafforzare le partnership pubbliche/private già esistenti sul tema e attivarne di nuove. 2. Indagine sulle pratiche di inclusione sportiva delle persone con disabilità: attraverso un questionario si vuole indagare le pratiche di inclusione sportiva per persone con disabilità nei territori in cui sono presenti le associazioni promotrici ovvero il distretto della Val d’Enza, Albinea e comuni limitrofi e Castelnovo Monti. Tale indagine permetterà di conoscere quelle realtà del territorio che praticano attività sportive per disabili, con particolare attenzione alle esperienze inclusive; verranno esplorati quei fattori che permettono alle società sportive di realizzare o meno le attività sportive inclusive per persone con disabilità. Il fine non è quello di mappare ma di avere uno strumento di consapevolezza su cui poter attuare percorsi di miglioramento. 3. Formazione dei “portatori di interesse” all’inclusione sportiva : Il percorso formativo è propedeutico alle sperimentazioni inclusive da attivare sui territori e di sostegno all’azione di sensibilizzazione rivolta alla comunità. E’ dedicato ad “allenare” alla conoscenza, accoglienza e gestione della disabilità, ovvero a fornire competenze tecniche e relazionali agli addetti delle società sportive (dirigenti, allenatori), volontari, famigliari ed altri operatori del terzo settore. Il programma formativo sarà articolato in una parte generale, aperta a tutti i “portatori di interesse” della provincia, ed in una parte specifica tarata sulle esigenze dei soggetti che implementeranno le sperimentazioni sui territori. 4. Sperimentazione di attività sportive inclusive : In questa fase i partner sperimenteranno azioni concrete a Reggio Emilia, Albinea, distretto di S. Ilario, Castelnuovo Monti (ma con disponibilità di apertura ad altri territori): a) Inserimenti di disabili nelle società sportive, ove necessario con la supervisione di esperti/supporto di volontari e/o educatori che facciano da “mediatori” con allenatore e squadra; b) Laboratori di attività motoria, in collaborazione con il sistema educativo, per gruppi misti di bambini disabili e non in età pre-scolare, per promuovere l’inclusione e ridurre il gap motorio fin dall’infanzia. Le sperimentazioni rappresentano dei “progetti pilota”, circoscritti per numero di organizzazioni e destinatari, al fine di testare modelli/prassi efficienti ed efficaci, garantire un impatto concreto ed ottimizzare le risorse disponibili, vista la complessità del tema. informazioni sugli elementi chiave per il successo di un progetto di inclusione sportiva raccogliere informazioni sugli elementi chiave per il successo di un progetto di inclusione sportiva, secondo quanto pensano e praticano le organizzazioni sportive documentazione per orientare meglio gli attori in campo nella discussione offrire una documentazione per orientare meglio gli attori in campo nella discussione, nell’incontro e nella formulazione di eventuali progettazioni di sistema sul territorio L’ indagine: gli OBIETTIVI

1. Promozione/sensibilizzazione dello sport come fattore di inclusione delle persone con disabilità: per l’organizzazione di eventi sul territorio aperti a tutta la cittadinanza e incentrati su iniziative sportive inclusive, sul modello del già citato “Giochi senza Barriere”. Vi è un ulteriore scopo: rafforzare le partnership pubbliche/private già esistenti sul tema e attivarne di nuove. 2. Indagine sulle pratiche di inclusione sportiva delle persone con disabilità: attraverso un questionario si vuole indagare le pratiche di inclusione sportiva per persone con disabilità nei territori in cui sono presenti le associazioni promotrici ovvero il distretto della Val d’Enza, Albinea e comuni limitrofi e Castelnovo Monti. Tale indagine permetterà di conoscere quelle realtà del territorio che praticano attività sportive per disabili, con particolare attenzione alle esperienze inclusive; verranno esplorati quei fattori che permettono alle società sportive di realizzare o meno le attività sportive inclusive per persone con disabilità. Il fine non è quello di mappare ma di avere uno strumento di consapevolezza su cui poter attuare percorsi di miglioramento. 3. Formazione dei “portatori di interesse” all’inclusione sportiva : Il percorso formativo è propedeutico alle sperimentazioni inclusive da attivare sui territori e di sostegno all’azione di sensibilizzazione rivolta alla comunità. E’ dedicato ad “allenare” alla conoscenza, accoglienza e gestione della disabilità, ovvero a fornire competenze tecniche e relazionali agli addetti delle società sportive (dirigenti, allenatori), volontari, famigliari ed altri operatori del terzo settore. Il programma formativo sarà articolato in una parte generale, aperta a tutti i “portatori di interesse” della provincia, ed in una parte specifica tarata sulle esigenze dei soggetti che implementeranno le sperimentazioni sui territori. 4. Sperimentazione di attività sportive inclusive : In questa fase i partner sperimenteranno azioni concrete a Reggio Emilia, Albinea, distretto di S. Ilario, Castelnuovo Monti (ma con disponibilità di apertura ad altri territori): a) Inserimenti di disabili nelle società sportive, ove necessario con la supervisione di esperti/supporto di volontari e/o educatori che facciano da “mediatori” con allenatore e squadra; b) Laboratori di attività motoria, in collaborazione con il sistema educativo, per gruppi misti di bambini disabili e non in età pre-scolare, per promuovere l’inclusione e ridurre il gap motorio fin dall’infanzia. Le sperimentazioni rappresentano dei “progetti pilota”, circoscritti per numero di organizzazioni e destinatari, al fine di testare modelli/prassi efficienti ed efficaci, garantire un impatto concreto ed ottimizzare le risorse disponibili, vista la complessità del tema. questionario fattori messa a punto di un questionario con domande mirate a far emergere i fattori che, per gli intervistati, definivano il concetto di inclusione promosso dal progetto. elenco creazione di un elenco di contatti di organizzazioni sportive a cui sottoporre il Questionario, suddivise in: organizzazioni sportive già conosciute: organizzazioni promotrici del progetto, altre progettazioni presenti sul territorio, Uisp; organizzazioni non conosciute: elenchi forniti e recuperati dai siti web dei Comuni dei territori di riferimento del progetto; Sono state inserite nell’elenco 156 organizzazioni L’indagine: le FASI

somministrazione del questionario, tramite telefonata e contatto mail; 28 organizzazioni sportive definizione del «gruppo campione»: 28 organizzazioni sportive che hanno risposto al Questionario. L’indagine: le FASI

1. Promozione/sensibilizzazione dello sport come fattore di inclusione delle persone con disabilità: per l’organizzazione di eventi sul territorio aperti a tutta la cittadinanza e incentrati su iniziative sportive inclusive, sul modello del già citato “Giochi senza Barriere”. Vi è un ulteriore scopo: rafforzare le partnership pubbliche/private già esistenti sul tema e attivarne di nuove. 2. Indagine sulle pratiche di inclusione sportiva delle persone con disabilità: attraverso un questionario si vuole indagare le pratiche di inclusione sportiva per persone con disabilità nei territori in cui sono presenti le associazioni promotrici ovvero il distretto della Val d’Enza, Albinea e comuni limitrofi e Castelnovo Monti. Tale indagine permetterà di conoscere quelle realtà del territorio che praticano attività sportive per disabili, con particolare attenzione alle esperienze inclusive; verranno esplorati quei fattori che permettono alle società sportive di realizzare o meno le attività sportive inclusive per persone con disabilità. Il fine non è quello di mappare ma di avere uno strumento di consapevolezza su cui poter attuare percorsi di miglioramento. 3. Formazione dei “portatori di interesse” all’inclusione sportiva : Il percorso formativo è propedeutico alle sperimentazioni inclusive da attivare sui territori e di sostegno all’azione di sensibilizzazione rivolta alla comunità. E’ dedicato ad “allenare” alla conoscenza, accoglienza e gestione della disabilità, ovvero a fornire competenze tecniche e relazionali agli addetti delle società sportive (dirigenti, allenatori), volontari, famigliari ed altri operatori del terzo settore. Il programma formativo sarà articolato in una parte generale, aperta a tutti i “portatori di interesse” della provincia, ed in una parte specifica tarata sulle esigenze dei soggetti che implementeranno le sperimentazioni sui territori. 4. Sperimentazione di attività sportive inclusive : In questa fase i partner sperimenteranno azioni concrete a Reggio Emilia, Albinea, distretto di S. Ilario, Castelnuovo Monti (ma con disponibilità di apertura ad altri territori): a) Inserimenti di disabili nelle società sportive, ove necessario con la supervisione di esperti/supporto di volontari e/o educatori che facciano da “mediatori” con allenatore e squadra; b) Laboratori di attività motoria, in collaborazione con il sistema educativo, per gruppi misti di bambini disabili e non in età pre-scolare, per promuovere l’inclusione e ridurre il gap motorio fin dall’infanzia. Le sperimentazioni rappresentano dei “progetti pilota”, circoscritti per numero di organizzazioni e destinatari, al fine di testare modelli/prassi efficienti ed efficaci, garantire un impatto concreto ed ottimizzare le risorse disponibili, vista la complessità del tema. cosa potrebbe favorire l’inclusione di ragazzi disabili nelle vostre attività? Domanda: cosa potrebbe favorire l’inclusione di ragazzi disabili nelle vostre attività? istruttori formati competenze adeguate disponibilità di altri educatori preparazione degli operatori retribuita L’indagine: i RISULTATI

1. Promozione/sensibilizzazione dello sport come fattore di inclusione delle persone con disabilità: per l’organizzazione di eventi sul territorio aperti a tutta la cittadinanza e incentrati su iniziative sportive inclusive, sul modello del già citato “Giochi senza Barriere”. Vi è un ulteriore scopo: rafforzare le partnership pubbliche/private già esistenti sul tema e attivarne di nuove. 2. Indagine sulle pratiche di inclusione sportiva delle persone con disabilità: attraverso un questionario si vuole indagare le pratiche di inclusione sportiva per persone con disabilità nei territori in cui sono presenti le associazioni promotrici ovvero il distretto della Val d’Enza, Albinea e comuni limitrofi e Castelnovo Monti. Tale indagine permetterà di conoscere quelle realtà del territorio che praticano attività sportive per disabili, con particolare attenzione alle esperienze inclusive; verranno esplorati quei fattori che permettono alle società sportive di realizzare o meno le attività sportive inclusive per persone con disabilità. Il fine non è quello di mappare ma di avere uno strumento di consapevolezza su cui poter attuare percorsi di miglioramento. 3. Formazione dei “portatori di interesse” all’inclusione sportiva : Il percorso formativo è propedeutico alle sperimentazioni inclusive da attivare sui territori e di sostegno all’azione di sensibilizzazione rivolta alla comunità. E’ dedicato ad “allenare” alla conoscenza, accoglienza e gestione della disabilità, ovvero a fornire competenze tecniche e relazionali agli addetti delle società sportive (dirigenti, allenatori), volontari, famigliari ed altri operatori del terzo settore. Il programma formativo sarà articolato in una parte generale, aperta a tutti i “portatori di interesse” della provincia, ed in una parte specifica tarata sulle esigenze dei soggetti che implementeranno le sperimentazioni sui territori. 4. Sperimentazione di attività sportive inclusive : In questa fase i partner sperimenteranno azioni concrete a Reggio Emilia, Albinea, distretto di S. Ilario, Castelnuovo Monti (ma con disponibilità di apertura ad altri territori): a) Inserimenti di disabili nelle società sportive, ove necessario con la supervisione di esperti/supporto di volontari e/o educatori che facciano da “mediatori” con allenatore e squadra; b) Laboratori di attività motoria, in collaborazione con il sistema educativo, per gruppi misti di bambini disabili e non in età pre-scolare, per promuovere l’inclusione e ridurre il gap motorio fin dall’infanzia. Le sperimentazioni rappresentano dei “progetti pilota”, circoscritti per numero di organizzazioni e destinatari, al fine di testare modelli/prassi efficienti ed efficaci, garantire un impatto concreto ed ottimizzare le risorse disponibili, vista la complessità del tema. quali sono gli elementi chiave di un progetto di inclusione sportiva? Domanda: quali sono gli elementi chiave di un progetto di inclusione sportiva? Preparazione specifica degli operatori Possibilità di instaurare rapporti sociali con altri atleti e apprendimento della capacità motoria Accessibilità in termini di orari, attrezzature e trasporto Le esperienze accertate della società Costi Raggiungimento dei risultati sportivi L’indagine: i RISULTATI

1. Promozione/sensibilizzazione dello sport come fattore di inclusione delle persone con disabilità: per l’organizzazione di eventi sul territorio aperti a tutta la cittadinanza e incentrati su iniziative sportive inclusive, sul modello del già citato “Giochi senza Barriere”. Vi è un ulteriore scopo: rafforzare le partnership pubbliche/private già esistenti sul tema e attivarne di nuove. 2. Indagine sulle pratiche di inclusione sportiva delle persone con disabilità: attraverso un questionario si vuole indagare le pratiche di inclusione sportiva per persone con disabilità nei territori in cui sono presenti le associazioni promotrici ovvero il distretto della Val d’Enza, Albinea e comuni limitrofi e Castelnovo Monti. Tale indagine permetterà di conoscere quelle realtà del territorio che praticano attività sportive per disabili, con particolare attenzione alle esperienze inclusive; verranno esplorati quei fattori che permettono alle società sportive di realizzare o meno le attività sportive inclusive per persone con disabilità. Il fine non è quello di mappare ma di avere uno strumento di consapevolezza su cui poter attuare percorsi di miglioramento. 3. Formazione dei “portatori di interesse” all’inclusione sportiva : Il percorso formativo è propedeutico alle sperimentazioni inclusive da attivare sui territori e di sostegno all’azione di sensibilizzazione rivolta alla comunità. E’ dedicato ad “allenare” alla conoscenza, accoglienza e gestione della disabilità, ovvero a fornire competenze tecniche e relazionali agli addetti delle società sportive (dirigenti, allenatori), volontari, famigliari ed altri operatori del terzo settore. Il programma formativo sarà articolato in una parte generale, aperta a tutti i “portatori di interesse” della provincia, ed in una parte specifica tarata sulle esigenze dei soggetti che implementeranno le sperimentazioni sui territori. 4. Sperimentazione di attività sportive inclusive : In questa fase i partner sperimenteranno azioni concrete a Reggio Emilia, Albinea, distretto di S. Ilario, Castelnuovo Monti (ma con disponibilità di apertura ad altri territori): a) Inserimenti di disabili nelle società sportive, ove necessario con la supervisione di esperti/supporto di volontari e/o educatori che facciano da “mediatori” con allenatore e squadra; b) Laboratori di attività motoria, in collaborazione con il sistema educativo, per gruppi misti di bambini disabili e non in età pre-scolare, per promuovere l’inclusione e ridurre il gap motorio fin dall’infanzia. Le sperimentazioni rappresentano dei “progetti pilota”, circoscritti per numero di organizzazioni e destinatari, al fine di testare modelli/prassi efficienti ed efficaci, garantire un impatto concreto ed ottimizzare le risorse disponibili, vista la complessità del tema. ci sono elementi chiave non presenti nell’elenco? Domanda: ci sono elementi chiave non presenti nell’elenco? La continuità nel tempo di una progettualità, possibile grazie al supporti di altri soggetti, come le cooperative sociali La situazione famigliare Possibilità di creare una rete associazioni-società sportive Condivisione con le famiglie del percorso didattico Il supporto della sua famiglia o dell'assistente sociale se c'è Condivisone di momenti e attività della società Sono questi gli elementi su cui continuare a lavorare per dare continuità a solidatà al progetto! L’indagine: i RISULTATI