Sala Parto.

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Sala Parto

REPARTO PARTO - ALLATTAMENTO Vengono ospitate le scrofe in prossimità del parto fino alla fine del periodo di allattamento (19 – 28 giorni) ed i suinetti dalla nascita a 5/7 kg di p.v. Controllo ambientale perfetto (sbalzi di temperatura, umidità, gas nocivi, diverse esigenze tra scrofa e lattonzolo) Tranquillità delle scrofe Numero di sale in base alle dimensioni dell’allevamento (esigenze di vuoto sanitario) Isolamento da fonti di contaminazione Facile allontanamento delle deiezioni

DIMENSIONAMENTO Sala Parto IN BASE A: Periodo di occupazione N° di parti l’anno Numero di parti mensili (che deve essere multiplo delle sale previste) S x PA x PO x 1,1 = --------------------- 3 6 5 DOVE: S = n° scrofe produttive presenti in allevamento PA = n° medio di parti / scrofa / anno PO = periodo di occupazione del settore (g. adattamento + gg. Allattamento + gg vuoto sanitario)

TIPO DI STABULAZIONE GABBIA SINGOLA spazio per la scrofa separato dal suinetto, nido riscaldato, accorgimenti contro lo schiacciamento, facile ingresso della scrofa, facile ispezione durante e dopo il parto BOX con paglia per la scrofa e nido riparato per i lattonzoli, possono ospitare una nidiata o più nidiate.

SCELTE STRUTTURALI PAVIMENTAZIONE PER GABBIA SINGOLA GRIGLIATI con potere autopulente, ridotta scivolosità, lunga durata, resistenza agli agenti chimici (tondino in acciaio, barrette a sezione triangolare, pannelli di materiale plastico, pannelli in lamiera forata PER I LATTONZOLI; griglie in ghisa, pannelli in calcestruzzo, pannelli di materiale plastico PER LE SCROFE) RIVESTIMENTO per il nido, spesso riscaldato PAVIMENTAZIONE PER BOX PIENO con lettiera ORGANIZZAZIONE DEI LOCALI ALIMENTAZIONE ABBEVERAGGIO

SALA PARTO ALLATTAMENTO

GABBIA PARTO ALLATTAMENTO

GABBIA PARTO ALLATTAMENTO

GABBIA PARTO ALLATTAMENTO

LATTONZOLI

LATTONZOLI SOTTOSCROFA

DOSATORE PER ALIMENTAZIONE MECCANICA

MANGIATOIA PER LATTONZOLO A PIATTO

MANGIATOIA PER LATTONZOLO A TRAMOGGIA

GRIGLIATO PER LATTONZOLI

GRIGLIATO POSTO SCROFA

TEMPERATURE OTTIMALI 27 – 30 ° C SUINETTI A 2 SETTIMANE DI VITA SUINATTI ALLA NASCITA 27 – 30 ° C SUINETTI A 2 SETTIMANE DI VITA 25 – 27 ° C SUINI IN ACCRESCIMENTO KG P.V. 15 23 ° C KG P.V. 18 21 ° C KG P.V. 25 20 ° C KG P.V. 45 - 60 18 ° C NNNNNN KG P.V. 60 - 100 16 – 18 ° C KG P.V. 100 - 150 12 – 14 ° C 16 – 18 ° C SCROFE IN GESTAZIONE 22 – 24 ° C SCROFE IN ALLATTAMENTO

MANAGEMENT DEL PARTO

OBIETTIVI MASSIMO NUMERO POSSIBILE DI SUINETTI NATI VIVI TASSO DI CRESCITA PIU’ ALTO POSSIBILE MANTENIMENTO DELLE CONDIZIONI NUTRITIVE DELLA SCROFA (punteggio 2,5 – 3) CONTENIMENTO DELLA MORTALITà SOTTO SCROFA

MEZZI PER REALIZZARLI CONTROLLO DELL’AMBIENTE ATTREZZATURE ALIMENTAZIONE DELLA SCROFA IGIENE DELLA SCROFA IGIENE DELLA SALA TUTTO PIENO TUTTO VUOTO ASSISTENZA AL PARTO STORIA RIPRODUTTIVA DELLA SCROFA

DISTANZIATORE PER EVITARE SCHIACCIAMENTI

SCHEDA INDIVIDUALE Data copertura Gg trascorsi Svezz. / calore Verro N° ORECCHINO . . . . . . . . . TATUAGGIO . . . . . . . . RAZZA . . . . . . . . . . . DATA DI NASCITA . . . . . . . . . . . . Data copertura Gg trascorsi Svezz. / calore Verro n° Ritorni E aborti Data pres. parto Data del parto Peso medio Numero parto Nati vivi Peso medio Nati morti Data Svezz. Svezzati N° mortalità N O T E

PREPARAZIONE AL PARTO LAVARE CON BRUSCA E DISINFETTARE GLI ANIMALI INTRODURRE LE SCROFE 3 – 4 GIORNI PRIMA DEL PARTO MOSTRARE IL FUNZIONAMENTO DELL’ABBEVERATOIO CONTARE I CAPEZZILI UTILI (esposti) TENERE PULITA LA PARTE POSTERIORE DELLA GABBIA ACCENDERE LA LAMPADA IL GIORNO PREVISTO LAMPADA NELLA PARTE POSTERIORE DELLA GABBIA (parto non programmato) IMPOSTARE TEMPERATURA AMBIENTALE SE ESCE LATTE DAL CAPEZZOLO MUNTO LA SCROFA PARTORIRA’ AL MASSIMO ENTRO 6 ORE

ASSISTENZA AL PARTO ANTIBIOTICO L.A. AL PARTO OSSITOCINA DOPO IL PRIMO NATO ROMPERE IL CORDONE OMBELICALE TOGLIERE MUCO DAL MUSO E SE NECESSARIO DALLE CAVITA’ NASALI ASCIUGARE IL SUINETTO SUINETTI SOTTOPESO (colostro artificiale ed incubatrice) I SUINETTI DEVONO NASCRE CON UN INTERVALLO MASSIMO DI 1/2ORA I PRIMI 5 – 6 NATI, 1/4D’ORA GLI ALTRI PER TEMPI PIU’ LUNGHI ESPLORAZIONE CON GUANTO

Decreto Legislativo 20 febbraio 2004, n. 53 "Attuazione della direttiva n. 2001/93/CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 2004 - Supplemento Ordinario n. 30

Art. 8: Sono vietate tutte le operazioni effettuate per scopi diversi da quelli terapeutici o diagnostici o per l'identificazione dei suini e che possono provocare un danno o la perdita di una parte sensibile del corpo o un'alterazione della struttura ossea, ad eccezione: a) di una riduzione uniforme degli incisivi dei lattonzoli mediante levigatura o della troncatura, entro i primi sette giorni di vita, che lasci una superficie liscia intatta; delle zanne dei verri che possono essere ridotte, se necessario, per evitare lesioni agli altri animali o per motivi di sicurezza; b) del mozzamento di una parte della coda; c) della castrazione di suini di sesso maschile con mezzi diversi dalla lacerazione dei tessuti; d) dell'apposizione di un anello al naso, che è ammessa soltanto quando gli animali sono detenuti in allevamenti all'aperto e nel rispetto della normativa nazionale.

C. LATTONZOLI 1. Una parte del pavimento, sufficientemente ampia per consentire agli animali di riposare insieme contemporaneamente, deve essere piena o ricoperta da un tappetino, da paglia o da altro materiale adeguato. 2. Nel caso si usi uno stallo da parto, i lattonzoli devono disporre di spazio sufficiente per poter essere allattati senza difficoltà. 3. Nessun lattonzolo deve essere staccato dalla scrofa prima che abbia raggiunto un'età di 28 giorni, a meno che la permanenza presso la madre influenzi negativamente il benessere o la salute del lattonzolo o di quest'ultima. 4. I lattonzoli possono tuttavia essere svezzati fino a sette giorni prima di tale età qualora siano trasferiti in impianti specializzati. Tali impianti devono essere svuotati e accuratamente puliti e disinfettati prima dell'introduzione di un nuovo gruppo e che siano separati dagli impianti in cui sono tenute le scrofe, in modo da ridurre al minimo i rischi di trasmissione di malattie ai piccoli.

SUINETTI SOTTOSCROFA ASSUNZIONE DI COLOSTRO ENTRO LA PRIME 6 ORE PAREGGIAMENTO DELLE NIDIATE VACCINAZIONI FERRO E TAGLIO CODA (se necessario, DENTI) A 2 GIORNI DI VITA CASTRAZIONE A 8/10 GIORNI DI VITA

TAGLIA CODA CON TERMOCAUTERIO

OPERAZIONE DI CASTRAZIONE

Produzione di latte nella scrofa % range Pg 6,1 (4,8-8,6) Lg 8,5 (6,2-11,7) Lattosio 4,7 (5,3-5,6) Ceneri 0,8 (0,7 -1,0) Mcal 1,2-1,3

LA SCROFA E’ UN’OTTIMA LATTIFERA: N° medio di suinetti per figliata = 12; N° pasti giornalieri x suinetto al giorno = 20; Quantità assunta in media in un pasto = 50 g; PRODUZIONE MEDIA GIORNALIERA = 12 suinetti x 20 pasti x 50g = 12 KG DI LATTE Appetito scarso dopo il parto  DEFICIT ENERGETICO Da limitare con: Steaming-up adeguato; Razione in molti pasti e umidificata; Controllo dei parametri ambientali in sala parto;

FATTORI che INFLUENZANO la QUANTITA’ del LATTE PRODOTTO: La lattazione FATTORI che INFLUENZANO la QUANTITA’ del LATTE PRODOTTO: Giorno di lattazione: (picco intorno alla 2a-3a settimana); Fattori genetici: di razza e individuali; Ordine di parto: (meno in una primipara); Appetito della fattrice: influenza lo stato delle riserve corporee e quindi la produttività; Temperamento e istinto materno: (risposta allo stress del parto e della lattazione); Numero di suinetti: maggiore è il numero, maggiore sarà la secrezione lattea.

SVEZZAMENTO SV. TRADIZIONALE (28 giorni di vita) SV. PRECOCE (21 giorni di vita possibile solo se motivato) SVEZZAMENTO FRAZIONATO SVEZZAMENTO COMPLETO FASE DI GRANDE STRESS CONTROLLO ALL’AMBIENTE DEGLI SPAZI DELL’ALIMENTAZIONE DELLE PATOLOGIE (profilassi) FARE GRUPPI OMOGENEI (per peso, per età) TUTTO PIENO TUTTO VUOTO

METODI di SVEZZAMENTO 1)SEPARAZIONE BRUSCA  Scrofa e suinetti allontanati bruscamente  Metodo drastico  STRESS 2) SVEZZAMENTO FRAZIONATO Suinetti piùpesanti allontanati prima; -Graduale messa in asciutta meno stress x la scrofa 3) SVEZZAMENTO in SALA PARTO Allontanare la scrofa e lasciare i suinetti in sala parto riduzione stress nei suinetti

Fabbisogno in lattazione Mcal 1,1 x kp peso metabolico + Latte Mcal 1,2-1,3 Fabbisogno in lattazione Mcal 1,1 x kp peso metabolico + Mcal 1,3x kg latte/0,68 (efficienza di utilizzazione dell'ED) = Mcal di ED necessarie Esempio: 1,1 x 165 kg 0,75 = 5,064 Mcal ED 1,3 x 7 kg latte/0,68= 13,38 Mcal ED =5,064+13,38= 18,446 Mcal ED = 5,76 kg mangime

Fabbisogno proteico Lattazione 750-800 g/d Lisina 40-45 g/d 13% 0,85 %