CENTRO EDUCATIVO MINORI “Casa Regina Elena, Una carezza per Carla”

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Transcript della presentazione:

CENTRO EDUCATIVO MINORI “Casa Regina Elena, Una carezza per Carla”

Attività che ha come scopo principale il piacere di svolgere l’attività stessa, non il risultato ottenuto.

* Cognitiva: sviluppa le competenze di pianificazione e sequenziamento, immaginative e creative * Sociale: “allena” il bambino ai ruoli sociali * …è divertente!

GIOCO MANIPOLATIVO E SENSO-MOTORIO: il bambino gioca prestando attenzione alle caratteristiche fisiche del giocattolo (lo sbatte, lo guarda, lo succhia…) GIOCO FUNZIONALE: I giocattoli sono usati per la loro funzione. L’organizzazione del materiale segue uno scopo. es. dare da bere ad una bambola. GIOCO DI FINZIONE Fare finta che un oggetto «prende vita» es. la macchinina sul pavimento e fare «brrrrum» o dare da bere ad una bambola perché è stata invitata ad una merenda. GIOCO SIMBOLICO Usare un oggetto come fosse qualcos’altro Es. avvicinare il telecomando all’orecchio e dire «pronto?»

Gioco simbolico e sociale Costruzione di abilità comunicative e sociali Sviluppo intelligenza emotiva Sviluppo teoria della mente

Ci sono anche caratteristiche positive che possono essere viste come modo di funzionare e come punti di forza

 tendenza alla ripetizione, alla stereotipia, al rituale BISOGNO DI PREVEDIBILITA’  memoria meccanica e visuo-spaziale particolarmente sviluppata  abilità nel processare le informazioni sul canale visivo BISOGNO DI CHIAREZZA  abilità di seguire e usare i dettagli

Interesse e motivazione di molti bambini autistici per oggetti e giochi il più possibile privi di significato simbolico e sociale, ma ricchi di movimento, di aspetti visivi e percettivi, dotati di un funzionamento, belli da svolgere in modo ripetitivo e stereotipato. Valorizzazione delle differenze per insegnare nuovi comportamenti e aumentare l’adattamento e lo sviluppo dell’intersoggettività!

 è necessario che l’ambiente gioco sia prevedibile e costante;  è necessario che i tentativi di interazione sociale possano ripetersi con costanza;  non si può contare su significati sociali per motivare il bambino, il lavoro deve passare attraverso significati concreti legati alle cose e alle attività, non al piacere reciproco del contatto fra le persone che va costruito

SCELTA DEL GIOCO DA PROPORRE VALUTAZIONE DELL’INTERESSE E DELLE ABILITA’ A SVOLGERE IL GIOCO: Osservare se il materiale offerto e le modalità di presentazione permettono di trascorrere del tempo prestando attenzione continuata, se il corpo assume postura di attenzione e concentrazione, se le sue stereotipie si fermano o diminuiscono VALUTAZIONE DELLE ABILITA’ SOCIALI MOSTRATE DURANTE IL GIOCO Osservare se, quando gioca, è disposto anche alla vicinanza, al contatto, a condividere il gioco e a rispettare il turno. Quando interrompete il gioco fa qualcosa per indicare il suo desiderio di ripeterlo?

L’IMPORTANZA DI DISTINGUERE TRA ABILITA’ NEL GIOCO E ABILITA’ SOCIALI Solo dopo aver valutato l’interesse in quel gioco, le abilità pratiche per lo svolgimento dello stesso potrete introdurre richieste di tipo sociale

L’EQUIPE DEL CENTRO: Luisella Rapegno Sara Viglio Giorgia Trinelli Maria Grazia Tibaldi Si ringrazia per la collaborazione la tirocinante Francesca Aime