C-3-FSE-2010-160 “OPERA DI NATURA FRUTTO DI CULTURA” PESCA LAMPEDUSACARETTA - CARETTA AMBIENTE MARINO CENTRO RECUPERO TARTARUGHE MARINE MINACCE E CONSERVAZIONI.

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C-3-FSE “OPERA DI NATURA FRUTTO DI CULTURA” PESCA LAMPEDUSACARETTA - CARETTA AMBIENTE MARINO CENTRO RECUPERO TARTARUGHE MARINE MINACCE E CONSERVAZIONI NOI A LAVORO … E NON SOLO

AMBIENTE MARINO BENTHOS PLANCTON NECTON

PLANCTON Il plancton è costituito da microorganismi (larve, alghe unicellulari, piccoli animali), ma anche da organismi più grandi come meduse e alghe pluricellulari. Fluttuano nella colonna d'acqua, incapaci di opporsi ai movimenti del mare quali onde e correnti.

BENTHOS Il benthos comprende organismi, che vivono in stretto contatto con il fondo. Comprende alghe, animali che camminano o strisciano sul substrato, animali sessili e tubicoli.

NECTON Il necton comprende organismi che nuotano attivamente come le tartarughe marine, molti pesci, i cefalopodi ed i mammiferi marini.

PESCA PESCA A STRASCICO PALANGRESE DERIVANTE A mare una delle principali minacce per le tartarughe marine è la cattura accidentale nelle attività di pesca.

PESCA A STRASCICO Lo strascico utilizza una rete che viene trainata sul fondo del mare. Se la rete viene tenuta sott’acqua a lungo le tartarughe catturate possono annegare. In caso di cattura: 1. non rimettere subito in mare gli esemplari; 2. non lasciarli sul ponte all’asciutto; 3. mettersi in contatto con un centro di recupero.

Pescherecci con reti a strascico

PALANGRESE DERIVANTE Il palangrese è una lunga lenza con centinaia di ami ed è l’attrezzo che cattura più tartarughe. Molte muoiono dopo il rilascio a causa della lenza o dell’amo ingeriti. In caso di cattura: 1. non issare la tartaruga tirando la lenza il peso del corpo sull’amo potrebbe incrementare le lesioni interne, 2. tagliare la lenza il più vicino alla bocca; un tratto di lenza più lungo provoca fatali ostruzioni a livello intestinale.

Peschereccio con palangrese derivante

PESCATORI ESEMPLARI Lodevole è il contributo che viene dato dai pescatori, nel momento in cui si trovano a recuperare un esemplare rimasto impigliato nelle loro reti, attivandosi prontamente per portarlo al centro, dove verranno date le cure necessarie.

LAMPEDUSA… Lampedusa fa parte del minuscolo arcipelago Pelagio, che significa “d’alto mare”. Ultimo lembo dello stato italiano, un piccolo pezzo d’Africa che il destino ci ha regalato. Con i suoi 20 Kmq di superficie, è l’isola più a sud, a 205 Km della Sicilia.

Lampedusa poggia sulla piattaforma continentale africana, dista dall’africa meno di 90 Km ed il tratto di mare che la separa dalla Tunisia, non supera mai i 120 m di profondità. Le sue coste, alte a nord, basse e frastagliate a sud, si snodano in tante calette, impreziosite da un’acqua trasparente che consente di vedere i fondali anche ad oltre 50 m di profondità. … LE SUE COSTE …

… E IL SUO PAESINO!

Le tartarughe marine appartengono all’ordine dei Cheloni; hanno gli arti a forma di palette adatte al nuoto. Caretta-caretta è la specie più comune nel Mediterraneo. CARETTA – CARETTA …

Caretta caretta è onnivora. Nel corso della sua vita attraversa diverse fasi ecologiche: i piccoli sono trasportati dalle correnti e si nutrono di organismi planctonici. Da adulti, intorno ai 25 anni, si spostano in aree costiere e si alimentano di organismi bentonici. Tra queste c’è una fase intermedia in cui alternano cibi di provenienza pelagica e bentonica. … LA SUA VITA e …

… I SUOI PICCOLI

MINACCE Tutte le specie di tartarughe marine sono in pericolo di estinzione: dopo milioni di anni, i mari rischiano di perdere alcuni dei loro ospiti più affascinanti, a causa delle sempre più intense attività umana (pesca, inquinamento, turismo, navigazione) che interferisce con la vita naturale di questi animali.

CONSERVAZIONE Per la salvaguardia dei nidi: segnalare la presenza di tracce che potrebbero indicare un sito di nidificazione. Rispettare le zone riconosciute come siti di deposizione seguendo le norme di comportamento indicate sul posto. Se si trova una tartaruga marina: rivolgersi alla Capitaneria di Porto e /o al Centro di Recupero più vicini. L’esemplare va tenuto all’ombra e bagnato spesso con acqua di mare, specialmente sulla testa e sugli occhi. Tutti noi possiamo aiutare le tartarughe marine mantenendo pulito l’ambiente e informando gli altri su questi animali e sulle attività che minacciano la loro sopravvivenza.

Centro Recupero Tartarughe Marine Il Centro di Recupero Tartarughe Marine di Lampedusa è nato 10 anni fa grazie all’impegno della Dott.ssa Daniela Freggi, ed è patrocinato dal WWF. E’ attualmente ospitato presso la stazione marittima, comprende uno spazioso ambulatorio con sala operatoria, una terapia intensiva dove trovano sistemazione le vasche per la stabulazione delle tartarughe marine ed una saletta con funzione di museo in cui prende spazio una piccola mostra a carattere scientifico-divulgativo. Il Centro va avanti tra tante difficoltà, grazie a Daniela ed ai volontari, impegnati nelle attività di monitoraggio, recupero, cura e marcatura delle tartarughe marine e nell’informazione e sensibilizzazione dei turisti che ogni anno visitano l’isola.

NOI A LAVORO …

..E NON SOLO