EMILIA ROMAGNA 5 STELLE REDDITO DI CITTADINANZA NESSUNO DEVE RIMANERE INDIETRO
EMILIA ROMAGNA COS’È IL REDDITO DI CITTADINANZA IL REDDITO DI CITTADINANZA DELL’EMILIA-ROMAGNA È UNA MISURA REGIONALE DI POLITICA DEL LAVORO E DI POLITICA SOCIALE, COSTITUITA DA SERVIZI ED AZIONI DIRETTE ALL’INSERIMENTO OCCUPAZIONALE E DA INDENNITÀ ECONOMICA TEMPORANEA. L’INDENNITÀ ECONOMICA TEMPORANEA ASSICURA AL NUCLEO FAMILIARE BENEFICIARIO, ANCHE UNIPERSONALE, IL RAGGIUNGIMENTO DI UN REDDITO ANNUO NETTO AI FINI IRPEF PARI ALLA SOGLIA DI POVERTÀ RELATIVA. LE AZIONI PER L’OCCUPAZIONE SONO DEFINITE NEI SINGOLI PAINI DI AZIONE INDIVIDUALI E SONO ATTUABILI ATTRAVERSO CPI, AGENZIE PER IL LAVORO, STRUTTURE FORMATIVE ACCREDITATE, SCUOLE ETC
EMILIA ROMAGNA CHI NE BENEFICIA I CITTADINI ITALIANI O DI ALTRI PAESI UE, GLI EXTRACOMUNITARI IN POSSESSO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO CE, PER SOGGIORNANTI DI LUNGO PERIODO, CHE CORRISPONDANO A TUTTI QUESTI REQUISITI: RESIDENZA E PRESENZA EFFETTIVA, STABILE E CONTINUATIVA IN EMILIA-ROMAGNA DA ALMENO 36 MESI PROVENIENZA, PER GLI STRANIERI, DA PAESI CHE HANNO ACCORDI BILATERALI DI RECIPROCITÀ CON L’ITALIA MAGGIORE ETÀ; NON PERCEPIRE REDDITI DA PENSIONE DI ANZIANITÀ O VECCHIAIA; ATTESTAZIONE ISEE CORRENTE DEL NUCLEO FAMILIARE INFERIORE ALLA SOGLIA DI POVERTÀ RELATIVA; ESSERE INOCCUPATO O DISOCCUPATO, O AVERE UN REDDITO DI LAVORO INFERIORE ALLA SOGLIA DI POVERTÀ; AVERE SOTTOSCRITTO UN PIANO D’AZIONE INDIVIDUALE CON IL CENTRO PER L’IMPIEGO DISPONIBILITÀ AD AZIONI IN FAVORE DELLA COLLETTIVITÀ, IN PROGETTI SOCIALI ORGANIZZATI DAI COMUNI.
EMILIA ROMAGNA QUANTO DURA HA UNA DURATA MASSIMA DI TRENTASEI MESI ANCHE NON CONSECUTIVI, NELL’ARCO DI CINQUE ANNI. È SOSPESO SE IL BENEFICIARIO SOGGIORNA ALL’ESTERO PER DURATE SUPERIORI A TRENTA GIORNI SI DECADE DAL DIRITTO SE: SI RAGGIUNGE UN REDDITO PARI O SUPERIORE ALLA SOGLIA DI POVERTÀ RELATIVA NON SI RISPETTANO GLI IMPEGNI DEL PATTO INDIVIDUALE CON IL CENTRO PER L’IMPIEGO SI RIFIUTANO OFFERTE CONGRUE DI LAVORO SI PERDONO I REQUISITI DI ACCESSO, SE SI CONSEGUE UNA PENSIONE DI ANZIANITÀ O VECCHIAIA LA RESIDENZA È SPOSTATA FUORI REGIONE
EMILIA ROMAGNA COME SI ACCEDE LA RICHIESTA PUÒ ESSERE PRESENTATA IN OGNI MOMENTO AL COMUNE DI RESIDENZA, ALLEGANDO AUTOCERTIFICAZIONE: DELLA CITTADINANZA ITALIANA O DI ALTRI PAESI UE, OPPURE, DEL PERMESSO DI SOGGIORNO CE PER DELLA RESIDENZA DA ALMENO TRENTASEI MESI SUL TERRITORIO REGIONALE; DELLO STATO DI FAMIGLIA ATTESTAZIONE ISEE CORRENTE DEL NUCLEO FAMILIARE IN CORSO DI VALIDITÀ; AUTODICHIARAZIONE ATTESTANTE I REDDITI PRESUNTI; COPIA DEL PAI SOTTOSCRITTO. LA REGIONE EROGA MENSILMENTE IL BENEFICIO DAL PRIMO MESE SUCCESSIVO ALL’AMMISSIONE.
EMILIA ROMAGNA COME SI ATTUA LA REGIONE PROGRAMMA E FINANZIA GLI INTERVENTI. LA GIUNTA REGIONALE STABILISCE LE MODALITÀ OPERATIVE DI PRESENTAZIONE, ACCOGLIMENTO O DINIEGO DELLE RICHIESTE, DI EROGAZIONE DELLE INDENNITÀ, DI EVENTUALE AGEVOLAZIONE PER LE PERSONE CON DISABILITÀ. I COMUNI RICEVONO LE DOMANDE DA PARTE DEI RICHIEDENTI, I CENTRI PER L’IMPIEGO STRINGONO I PATTI DI AZIONE INDIVIDUALI E CURANO LE AZIONI PER L’OCCUPAZIONE. LA REGIONE EFFETTUA CONTROLLI (ALMENO IL 10% DELLE DOMANDE ACCOLTE) ANCHE IN CONVENZIONE CON GLI ENTI COMPETENTI IN MATERIA DI LAVORO O DI ACCERTAMENTO DELLE EVASIONI FISCALI, LE FORZE DI POLIZIA STATALE O LOCALE.
EMILIA ROMAGNA PERCHÉ SERVE I NUCLEI FAMILIARI EMILIANO-ROMAGNOLI AL DI SOTTO DELLA SOGLIA DI POVERTÀ RELATIVA SONO IL 4,5% DEL TOTALE (ISTAT). E QUESTO IN UNA REALTÀ CONNOTATA DA UN COSTO DELLA VITA FRA I PIÙ ELEVATI DEL PAESE. C’È UNA FORTE E DIRETTA ASSOCIAZIONE TRA POVERTÀ, BASSI LIVELLI D’ISTRUZIONE, BASSI PROFILI PROFESSIONALI (WORKING POOR) ED ESCLUSIONE DAL MERCATO DEL LAVORO, CUI SI AGGIUNGONO FENOMENI MOLTO DIFFUSI QUALI LA PRECARIETÀ, LA BASSA REDDITIVITÀ, LA DEQUALIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE LAVORATIVA LE MISURE DI WELFARE ATTUALI INTERVENGONO SU BISOGNI SETTORIALI, IN MODO FRAMMENTARIO E COMPLESSO, CREANDO SQUILIBRI, DA UN LATO ESCLUDENDO SOGGETTI, DALL’ALTRO CREANDO AREE DI VANTAGGIO INGIUSTIFICATO
EMILIA ROMAGNA GLI OBIETTIVI IL REDDITO DI CITTADINANZA È DIRETTO A CONTRASTARE POVERTÀ, DISUGUAGLIANZA ED ESCLUSIONE SOCIALE, A RENDERE EFFETTIVO IL DIRITTO AL LAVORO, IN PARTICOLARE PER CHI È A RISCHIO DI EMARGINAZIONE. CON IL REDDITO DI CITTADINANZA: CAMBIA E DIVENTA PIÙ GIUSTO, SOSTENIBILE ED EFFICACE IL WELFARE; SI PROMUOVE LA PARTECIPAZIONE AL MERCATO DEL LAVORO, SI SOSTIENE L’OCCUPAZIONE, SI FAVORISCE LA PARTECIPAZIONE ATTIVA E RESPONSABILE DEI BENEFICIARI, LA CONDIVISIONE DI UN IMPEGNO CIVICO. SI INNOVANO E RENDONO PIÙ EFFICACI I SERVIZI PER IL LAVORO OPERANTI SUL TERRITORIO
EMILIA ROMAGNA LE RISORSE DI RIFERIMENTO PER IL REDDITO DI CITTADINANZA LA REGIONE ISTITUISCE UNO SPECIFICO FONDO REGIONALE. IL FONDO REGIONALE È ALIMENTATO ANCHE DALLE RIDUZIONI DI SPESA (DIRETTA O TRASFERITA AI COMUNI) DETERMINATE DALL’ATTUAZIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA, I CUI BENEFICIARI RAGGIUNGONO CONDIZIONI REDDITUALI CHE NON RICHIEDONO/CONSENTONO SPECIFICI INTERVENTI ASSISTENZIALI. VIENE QUINDI SEMPLIFICATO, SUL PIANO OPERATIVO, IL QUADRO DEGLI INTERVENTI DI NATURA SOCIALE ED ASSISTENZIALE SOSTENUTI DALLA REGIONE IN VIA DIRETTA OVVERO TRASFERIMENTI IL REDDITO DI CITTADINANZA È FINANZIATO ANCHE CON L’UTILIZZO DEI FONDI UE E DESTINATI AL CONTRASTO DELLA POVERTÀ E ALLO SVILUPPO DELL’OCCUPAZIONE. LA GIUNTA REGIONALE PUÒ RIDETERMINARE LE INDENNITÀ SULLA BASE DELLE RISORSE DISPONIBILI.
EMILIA ROMAGNA IL RAPPORTO CON ALTRI INTERVENTI REGIONALI IL REDDITO DI CITTADINANZA È INTEGRATO CON LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI LAVORO, FORMAZIONE E PROMOZIONE DELL’AUTOIMPIEGO. IL REDDITO DI CITTADINANZA È EQUITATIVO DI ALTRE MISURE SETTORIALI IL REDDITO DI CITTADINANZA È ATTUATO ANCHE ATTRAVERSO I PROGRAMMI DI IMPEGNO SOCIALE E DI VOLONTARIATO CIVILE DEI COMUNI.
EMILIA ROMAGNA IL RAPPORTO CON I PROVVEDIMENTI STATALI IL REDDITO DI CITTADINANZA È UNA MISURA REGIONALE “CEDEVOLE”. EVENTUALI ED AUSPICATI PROVVEDIMENTI NAZIONALI POSSONO CONSENTIRE ALL’INTERVENTO REGIONALE DI CONCENTRARSI SULLE AZIONI DIRETTE ALLO SVILUPPO DELL’OCCUPAZIONE COME PRINCIPALE VIA D’USCITA DALLE TRAPPOLE DELLA POVERTÀ.
EMILIA ROMAGNA SOGLIA DI POVERTÀ RELATIVA - ISTAT