Introduzione A partire dagli anni 80 lo smaltimento dei rifiuti ha assunto un rilevanza sempre maggiore. Sia perché lo sviluppo economico e la crescita dei consumi hanno prodotto un notevole incremento dei materiali di scarto. Sia per una sensibilità maggiore verso le tematiche ambientali. La produzione dei rifiuti continua a crescere con un incremento annuo medio del 4-6% e in alcuni casi anche del 10%.
Cosa è un rifiuto Per rifiuto intendiamo qualsiasi sostanza od oggetto derivante da attività umane o da cicli naturali, abbandonato o destinato all’abbandono. Decreto Ronchi
Decreto Ronchi Rochi bis ( Dlgs 389/97 ) Ronchi ter ( L 426/989 ) 1) Prevenzione nella produzione e nella pericolosità; 2) Recupero di materiali; 3) Recupero di energia; 4) Smaltimento in sicurezza.
Classificazione dei rifiuti RIFIUTI SOLIDI URBANI (R.S.U) RIFIUTI SOLIDI URBANI (R.S.U) RIFIUTI SPECIALI RIFIUTI SPECIALI RIFIUTI TOSSICI E NOCIVI RIFIUTI TOSSICI E NOCIVI La classificazione dei rifiuti serve ad indirizzare in modo corretto operazioni di smaltimento dei rifiuti
Rifiuti solidi urbani (R.S.U) Provengono dalle attività quotidiane della vita dell’uomo, sono in altre parole i rifiuti domestici di tutti i giorni, cui vanno aggiunti quelli a carattere saltuario come ad esempio i mobili vecchi e gli elettrodomestici.
Rifiuti speciali Derivano da attività produttive di vario tipo e comprendono tutti quei materiali di scarto che non hanno particolari caratteristiche di pericolosità. Entrano in questa categoria anche i rifiuti ospedalieri, in gran parte rifiuti dello stesso tipo di quelli solidi urbani, ma che richiedono trattamenti particolari visto l’ambiente da cui hanno origine.
Rifiuti tossici e nocivi Sono quelli che contengono sostanze elencate dalle leggi in apposite tabelle e richiedono trattamenti di tipo molto specializzato. C CC C’è da notare che rifiuti tossici possono essere prodotti anche nelle normali attività domestiche: Pile scariche; Residui di vernici sintetiche; Medicinali scaduti;
La sostanza organica La sostanza organica si origina in natura per accumulo di residui vegetali e, in misura minore, animali. Una volta giunta al terreno, questa sostanza organica viene trasformata ad opera di numerosi microrganismi (batteri e funghi( e di animali terricoli (lombrichi). Questa trasformazione avviene in due fasi: biodegradazione biodegradazione, la prima e umificazione la seconda.umificazione
Biodegradazione Serve a demolire i composti organici presenti nelle foglie e nei vari residui.
Umificazione Serve a trasformare i composti della biodegradazione in sostanze umiche.
Perché recuperare la sostanza organica IL recupero della sostanza organica presente nei rifiuti produce numerosi benefici: Riduce fortemente la massa dei RSU destinati all’introduzione in discarica; Riduce la produzione di percolato in discarica; Riduce la produzione di biogas; Riduce le maleodoranze che si determinano nelle discariche; Riduce i costi e le difficoltà di gestione della discarica; Aumenta il potere calorico dei rifiuti, Riduce l’emissione di diossine nei processi di combustione dei rifiuti.
Ruolo della sostanza organica nei terreni La sostanza organica subisce una scomposizione da parte di microrganismi, fino alla formazione di una sostanza amorfa, nerastra, ad alto peso molecolare, resistente ad ulteriori trasformazioni,detta humus.
Proprietà chimiche Gli elementi nutritivi presenti nel terreno sono resi maggiormente disponibili all’assorbimento da parte delle piante grazie alla formazione di legami colloidali. L’humus esercita un controllo su quelle sostanze che sono tossiche per le piante formando dei legami insolubili con i metalli pesanti che trattengono queste sostanze in modo tale da non farle assorbire dalle piante.
La degradazione della sostanza organica si sviluppa in natura con tempi di completamento che variano da pochi mesi ad alcuni anni in base al materiale di partenza e all’influenza dei fattori esterni. Il compostaggio è un processo biologico di trasformazione della sostanza organica non vivente. Il processo biochimico del compostaggio è una stabilizzazione aerobica. I principali microrganismi attivi nel processo di compostaggio sono batteri, funghi, alghe e protozoi, presenti naturalmente nelle biomasse organiche, o apportati artificialmente.
MATERIALI COMPOSTABILI : Scarti vegetali; Rifiuti ad elevato contenuto di sostanza organica biodegradabile derivanti da attività produttive, commerciali e di servizio; Frazioni organiche provenienti da utenze domestiche; Fanghi di depurazione urbani e agro-alimentari; Deiezioni zootecniche.
TEMPERATURE (°C) MICRORGANISMI PSICROFILI0 − 30 MICRORGANISMI MESOFILI30 − 45 MICRORGANISMI TERMOFILI45 − 90
Fasi del compostaggio Il processo del compostaggio si articola in quattro fasi fondamentali: 1. Fase mesofila, Fase mesofila, 2. Fase termofila, Fase termofila, 3. Fase di raffreddamento, Fase di raffreddamento, 4. Fase di maturazione, Fase di maturazione,
Fase mesofila In questa fase il substrato è in condizioni ottimali per la notevole attività frenetica di decomposizione delle sostanze facilmente degradabili che induce ad un innalzamento, in ore, della temperatura oltre i 45 °C.
Fase termofila Questa è la fase attiva del compostaggio in cui si verifica la diminuzione del consumo di ossigeno con il relativo decremento della produzione di anidride carbonica e l’abbassamento del pH per la marcata presenza di sottoprodotti acidi del metabolismo. In questa fase la temperatura può alzarsi fino ad 80 °C provocando la morte dei microrganismi tranne i termofili.
Fase di raffreddamento Questa fase è caratterizzata dalla diminuzione di temperatura e da un ridotto tenore di attività microbica in cui scompaiono i microrganismi più deboli sopraffatti da quelli più forti e con elevate capacità di riproduzione.
Fase di maturazione In questa fase si sviluppano processi di stabilizzazione chimica del substrato. Vengono metabolizzate le tossine formate nelle precedenti fasi del processo.
Umidità I microrganismi incaricati dello svolgimento del processo di compostaggio hanno bisogno di un liquido per effettuare gli spostamenti, per riprodursi e per svolgere le funzioni metaboliche. Le condizioni ottimali per il processo si avranno con tassi di umidità che variano dal 50% al 60%. T < 40% rallenta il processo T > 65% insufficiente aerazione (putrefazione)
Aerazione Un elemento indispensabile per consentire lo sviluppo di processi ossidativi e il raffreddamento della biomassa. Garantisce l’eliminazione delle sostanze gassose residue e del vapore acqueo dall’interno del cumulo.
Temperatura Fattore dinamico che varia in funzione dell’attività metabolica dei microrganismi. La variazione termica oscilla dalla temperatura ambiente fino a quella di 75 °C. E’ indispensabile un suo puntuale controllo per effettuare eventuali interventi di aerazione, rivoltamento o eventuali irrigazioni del cumulo.
pH Il valore di pH subisce molte variazioni nel processo del compostaggio, ossia un livellamento determinato dal ciclo dell’azoto. Valori ottimali 6,5 8
Metodologie di compostaggio Le metodologie utilizzate per il compostaggio hanno sviluppato numerose soluzioni impiantistiche che possono essere ricondotte a due sistemi principali: gli impianti a ciclo naturale; gli impianti a ciclo naturale; gli impianti a ciclo forzato; gli impianti a ciclo forzato;
Impianti a ciclo naturale Forniscono le condizioni fisiche ottimali attraverso la miscelazione dei materiali che costituiranno il cumulo. ( 6 – 10 mesi)
Impianti a ciclo forzato Fornisce le condizioni ottimali di aerazione accelerando soprattutto la fase termofila e quindi riducendo notevolmente il tempo i espletamento del processo ( 2,5 – 5 mesi)
Destinazione del compost Settore del florovivaismo; Vendita al minuto presso l’impianto; Aziende agricole;
Sbocchi commerciali
VANTAGGI GARANTISCE LA FERTILITA’ DEL SUOLO, fornendo un fertilizzante naturale (utilizzabile nell’orto, in giardino e per le piante da vaso);
CONSENTE UN RISPARMIO ECONOMICO, limitando l’acquisto di terricci, substrati e concimi organici.
PREVIENE LA PRODUZIONE DI INQUINANTI ATMOSFERICI, che si genererebbero dalla combustione di questi scarti.
CONTRIBUISCE A RISOLVERE IL PROBLEMA DEI RIFIUTI, in quanto il rifiuto organico è circa un terzo dei rifiuti prodotti, recuperando in proprio significa diminuire i costi di smaltimento, ridurre gli odori e il percolato da essi prodotti.