Retribuzioni ottimali
Il problema Scegliere come compensare i lavoratori Due obiettivi: Massimizzare i profitti Incentivare a lavorare con impegno Problemi: L’impegno non è osservabile Il risultato dipende dall’impegno ma anche dal caso
Sommario Schema generale Caso di riferimento: lavoratore neutrale al rischio Deviazioni dal caso di riferimento: Vincoli salariali Lavoratore avverso al rischio Lavoratori eterogenei
Schema generale
Lo schema generale: produzione Il lavoratore produce un output x che viene venduto al prezzo p L’output dipende da due fattori: Impegno profuso dal lavoratore (e) Fortuna/caso (η) L’output (x) è osservabile mentre e e η non sono osservabili
Lo schema generale: produzione η è una variabile aleatoria con media 0 e varianza ν: E(η)=0 Var(η)= ν L’output (x=e+ η) è anch’esso una variabile aleatoria: E(x)=e Var(x)= ν
Lo schema generale: retribuzione La retribuzione del lavoratore è composta da una componente fissa e una variabile: w = α + βx = α + β (e + η) La retribuzione w è anch’essa una variabile aleatoria: E(w) = w e = α + β E(x) = α + βe Var(w)= β 2 Var(x) = β 2 Var(η) = β 2 ν
Lo schema generale: retribuzione Esistono tre tipi di retribuzioni: Retribuzione fissa α > 0 ; β = 0 w = α w e = α Retribuzione a bonus 0 < β < p w = α + βx w e = α + βe Franchising β = p w = α + px w e = α + pe
Retribuzioni: rappresentazione grafica
Lavoratore neutrale al rischio
Un lavoratore neutrale al rischio è interessato solo alla media della retribuzione Non importa se la retribuzione è molto variabile L’utilità del lavoratore neutrale al rischio aumenta con la media della retribuzione e diminuisce con l’impegno:
Lavoratore neutrale al rischio Le curve di indifferenza sul piano w e -e sono: Inclinate positivamente Associate a utilità maggiore allontanandosi dall’origine convesse
Curve di indifferenza di un lavoratore neutrale al rischio wewe
Lavoratore neutrale al rischio Utilità marginale della retribuzione media: MU w = 1 (Dis)utilità marginale dell’impegno: MU e = -δe Inclinazione delle curve di indifferenza:
Lavoratore neutrale al rischio Deve risolvere due problemi 1.Dato lo schema retributivo offerto dall’impresa (α e β), quanto impegno profondere nel lavoro? Quello che massimizza l’utilità 2.Dato lo schema retributivo e il conseguente impegno ottimale, conviene accettare il lavoro? Se mi garantisce utilità maggiore dell’alternativa (u)
Lavoratore neutrale al rischio Problema n.1: impegno ottimale La scelta ottimale si colloca nel punto di tangenza tra retribuzione e curve di indifferenza Inclinazione delle curve di indifferenza = inclinazione della retribuzione e * = β e * = β / (IC = incentive conpatibility constraint)
Lavoratore neutrale al rischio: impegno ottimale
Lavoratore neutrale al rischio Impegno ottimale: Retribuzione fissa (β = 0 ) e * = 0 Retribuzione a bonus (0 < β < p ) e * = β / Franchising (β = p ) e * = p /
Lavoratore neutrale al rischio Problema n. 2: partecipazione Il lavoratore accetta il contratto solo se garantisce un livello di utilità uguale o maggiore a quello che ottiene con l’alternativa (stare a casa, fare un altro lavoro, etc.) Utilità se accetto il contratto: con e * = β /
Comportamento dell’impresa con lavoratore neutrale Dato un lavoratore neutrale che si comporta come descritto fino a qui, quale è il comportamento ottimale dell’impresa Problema n. 1: Quale retribuzione (α e β) offrire? Quella che massimizza i profitti, dato il comportamento del lavoratore Problema n. 2: i profitti così ottenuti sono positivi? Altrimenti mi conviene chiudere
L’impresa: retribuzione ottimale La scelta di α è semplice (IC) non dipende da α Offro l’ α minore che soddisfa (P):
L’impresa: retribuzione ottimale Ora, scelgo β in modo da massimizzare i profitti attesi: Sostituendo e * = β / δ
L’impresa: retribuzione ottimale I profitti attesi dipendono da 3 termini: 1. Profitti per unità di prodotto (p - β) 2. Quantità venduta che dipende dall’impegno del lavoratore (β / δ) 3. La componente fissa del salario (α)
L’impresa: retribuzione ottimale Quale è la scelta ottimale di β? Notate che β entra in tutti i 3 termini dei profitti attesi : α = u – β 2 /2δ Sostituiamo α nell’espressione dei profitti attesi:
L’impresa: retribuzione ottimale Quindi, massimizziamo i profitti attesi rispetto a β Il contratto ottimale è: β = p α = u – (p 2 /2δ)
L’impresa: retribuzione ottimale Problema n. 2: Questo contratto garantisce profitti attesi positivi? Sostituendo il contratto ottimale i profitti attesi diventano: Certamente positivi se : ovvero, se 0.
Lavoratore neutrale: riassunto Il contratto ottimale è un franchising: Il lavoratore profonde un impegno pari a e * =p/δ Ottiene utilità pari a u L’impresa ottiene profitti positivi (≥ 0)
Lavoratore neutrale con limitazione del franchising
Lavoratore neutrale senza franchising Non è possibile far pagare il lavoratore (α≥0) Norme legali Vincoli di liquidità Per semplicità, normalizziamo u=0 La scelta ottimale di α è ovvia e sarà la più vicina all’ottimo senza vincoli:
Lavoratore neutrale senza franchising I profitti diventano solo variabili: La scelta ottimale di β è:
Lavoratore neutrale senza franchising Il lavoratore in questo caso ottiene utilità pari a:
Lavoratore neutrale senza franchising: riassunto Il contratto ottimale è : Il lavoratore profonde un impegno pari a e^=p/2δ minore di e* Ottiene utilità pari a
Lavoratore avverso al rischio
È un lavoratore che non ama la variabilità del reddito La sua funzione di utilità aumenta con la media del reddito e diminuisce con la varianza: Per semplicità, normalizziamo u=0
Lavoratore avverso al rischio La varianza della retribuzione è: La sua funzione di utilità diventa:
Lavoratore avverso al rischio La scelta ottimale del lavoratore è: L’impegno ottimale non dipende dall’avversione al rischio!
Lavoratore avverso al rischio Il secondo problema del lavoratore è il vincolo di partecipazione:
Lavoratore avverso al rischio Ricordiamo il vincolo di partecipazione del lavoratore neutrale: Ora, il lavoratore avverso al rischio richiede un’utilità maggiore per partecipare perché lo stesso reddito offre più o meno utilità a seconda di quanto è variabile
Lavoratore avverso al rischio Come risponde l’impresa a questo nuovo tipo di lavoratore? Sceglierà α in modo da soddisfare il vincolo di partecipazione con uguaglianza: E β per massimizzare i profitti…
Lavoratore avverso al rischio Scelta di con lavoratore avverso al rischio: Sostituendo i vincoli nella funzione dei profitti:
Lavoratore avverso al rischio La massimizzazione: con
Lavoratori eterogenei
Eterogeneità Ci sono lavoratori bravi e lavoratori meno bravi Il livello di abilità è misurato da a L’abilità non è osservabile dal datore di lavoro Semplifichiamo su altri aspetti Lavoratori neutrali al rischio
Abilità e disutilità dell’impegno Lavoratori più bravi hanno una minore disutilità dell’impegno In alternativa, avremmo potuto inserire l’abilità nella funzione di produzione Lavoratori più bravi producono di più con lo stesso impegno Non cambia nulla (o quasi) Facciamo così perché nella funzione di produzione abbiamo già la complicazione di
Lavoratori bravi e meno bravi Bassa abilitàAlta abilità Impegno (e) Salario atteso (w e )
Impegno ottimale e partecipazione Lavoratori più bravi si impegnano di più: Lavoratori più bravi è più probabile che accettino un sistema incentivante:
Effetto incentivo e selezione Se introduco un sistema di retribuzioni legate alla performance (o rendo un sistema esistente più premiante) la produzione aumenta per due motivi: Tutti lavorano con più impegno (Effetto incentivo) Seleziono lavoratori più bravi (Effetto selezione)
Il caso Safelite (Lazear, 2000) Maggiore società americana che installa parabrezza a domicilio (Carglass) Fino a gennaio 1994 tutti pagati a ore, con un minimo di sostituzioni giornaliere richieste Tra il 1994 e il 1995 viene introdotto in momenti diversi nelle varie sedi un nuovo sistema Paga base + 20$ per ogni sostituzione
Il caso Safelite (Lazear, 2000)