Misurare e valutare l’apprendimento degli studenti Le prove Maria Galperti 2.04.2014 IS Fantoni - Clusone.

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Misurare e valutare l’apprendimento degli studenti Le prove Maria Galperti IS Fantoni - Clusone

Una proposta: la progettazione a ritroso Esiti di apprendimento Prove - griglie di misurazione (correlazione le competenze e gli item o richieste della prove) Progettazione del percorso formativo annali Maria Galperti, Laboratorio di sviluppo e sostegno all’innovazione dell’istruzione tecnica. L’esperienza lombarda verso la progettazione a ritroso, Annali della pubblica Istruzione Qualità e istruzione tecnica Edizione /2010

Accertare e valutare l’apprendimento nei percorsi di secondo ciclo La normativa del riordino prevede l’accertamento e la valutazione di: Competenze Discipline Per accertare e valutare è necessaria l’ individuazione delle strategie più appropriate per l’interazione disciplinare e per l’intersezione dei saperi

Risultati di apprendimento (primo passo della progettazione a ritroso) COMPETENZE – ABILITA’ - CONOSCENZE Il nuovo orientamento intende mettere: il soggetto al centro dell’azione l’azione al centro dell’apprendimento.

I risultati di apprendimento nei DPR 87 – 88 – 89 del 2010 Gli elenchi di competenze Enunciati di competenza e competenze Tavole di competenze da perseguire nel singolo percorso e indirizzo di studi Sergio Bassi, Maria Galperti Risultati d’apprendimento e valutazione nei nuovi ordinamenti, Nuova Secondaria numeri 3 e Sergio Bassi, Maria Galperti Risultati d’apprendimento e valutazione nei nuovi ordinamenti, Nuova Secondaria numeri 3 e

I risultati di apprendimento nei regolamenti del 2010 I DPR 87 e 88/2010 negli allegati A, B e C descrivono i percorsi professionali e tecnici attraverso enunciati di competenza distinti in –competenze comuni a tutti i percorsi professionali, –competenze comuni al singolo indirizzo, –competenze specifiche di indirizzo. La media delle competenze riportate per ciascun percorso è di 60: un numero decisamente alto e poco dominabile in un curricolo. Per questo abbiamo effettuato una lettura ragionata degli enunciati di competenza e li abbiamo ridotti numericamente attraverso un’operazione di traduzione essenziale e finalizzata alla didattica. I criteri di traduzione permettono di conservare la ricchezza e la profondità dei profili L’esito del lavoro è stata la costruzione di tavole di competenza che danno identità al singolo percorso professionale e rendono possibile la progettazione didattica. Ciascun percorso professionale è descritto attraverso max 22 competenze. Riferimenti bibliografici: S. Bassi, 6Maria Galperti

Quale livello di padronanza degli esiti? Il QEQ ci fornisce otto livelli di padronanza: dal primo al quarto descrivono il livello degli esiti per la scuola superiore dal quinto all’ottavo qualificazioni accademiche Indicatori di livello: responsabilità e autonomia

I livelli del QEQ: autonomia e responsabilità  Conoscenze  Abilità  Competenze Nel QEQ, le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche Nel QEQ, le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano la destrezza manuale e l’uso di metodi, materiali, attrezzature e strumenti) Nel QEQ, la competenza è descritta in termini di responsabilità e autonomia. Livello 3 Gli esiti di apprendimento rilevanti per il Livello 3 sono  conoscenze di fatti, principi, processi e concetti generali, in un ambito di lavoro o di studio  una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie per svolgere compiti e risolvere problemi selezionando e applicando metodi, strumenti, materiali e informazioni di base  assumersi la responsabilità dello svolgimento di compiti sul lavoro e nello studio [1]  adattare il proprio comportamento alle circostanze per risolvere problemi Livello 4 Gli esiti di apprendimen to rilevanti per il Livello 4 sono  conoscenze pratiche e teoriche in ampi contesti in un ambito di lavoro o di studio  una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie per creare soluzioni a problemi specifici in un ambito di lavoro o di studio  autogestirsi all’interno di linee guida in contesti di lavoro o di studio solitamente prevedibili, ma soggetti al cambiamento  supervisionare il lavoro di routine di altre persone, assumendosi una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento delle attività di lavoro o di studio

Le prove sommative (secondo passo della progettazione a ritroso) Sono evidenze ai fini della certificazione delle competenze e della valutazione disciplinare Chiarificano gli esiti di apprendimento e ne sanciscono l’applicabilità descrivendo in modo INCONTROVERTIBILE le caratteristiche in uscita del soggetto in formazione Sono il punto di partenza della progettazione didattica e allontanano il rischio di appiattimento del percorso sulle sole conoscenze o su un saper fare “atomico”

Le prove sommative Significatività, validità e attendibilità Significatività: –numerosità –riferimento a snodi cognitivi e temporali cruciali (per unità di esiti, per unità temporali) Validità: congruità tra lo strumento osservativo e l’oggetto, la caratteristica da accertare Attendibilità: oggettività del giudizio (test a risposta univoca, a scelta multipla … prove aperte) 10

Il processo didattico (terzo step della progettazione a ritroso) Comprende: 1.Attività disciplinare con ricorso a didattiche attive 2.Attività coinvolgenti più ambiti di sapere strutturate intorno ad analisi di casi, soluzione di problemi complessi e contestualizzati - il compito di realtà (esempio Unità formativa “Il moto accelerato”)

ALCUNI ESEMPI MODULO COSTRUZIONI AMBIENTE TERRITORIO Maria Galperti12

La certificazione delle competenze acquisite in ambito non formale e informale Dlgs. 13/2013 Al fine di promuovere la crescita e la valorizzazione del patrimonio culturale e professionale acquisito dalla persona nella sua storia di vita, di studio e di lavoro, garantendone il riconoscimento, la trasparenza e la spendibilita', il presente decreto legislativo definisce le norme generali e i livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali 13Maria Galperti

Alcune definizioni Dlgs. 13/2013 «apprendimento formale»: apprendimento che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta, nel rispetto della legislazione vigente in materia di ordinamenti scolastici e universitari; «apprendimento non formale»: apprendimento caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi di istruzione e formazione, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese; «apprendimento informale»: apprendimento che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero; 14Maria Galperti

Il processo di certificazione Enti titolari: Miur, Province aut, regioni, Mlps, … Ente titolato: per il MIUR gli istituti scolastici Repertori di competenze: istruzione e qualificazioni Processo: identificazione, valutazione, attestazione Dorsale unica nazionale su cui registrare le attestazioni 15Maria Galperti