XIX CONVEGNO GISCEL COME DIVENTO UN PARLANTE ITALIANO Rosaria Solarino Simonetta Rossi ( Giscel Puglia- Polo di Bari) UNIVERSITA’ PER STRANIERI Siena, 8 aprile 2016
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCA- AZIONE Rendere i docenti di italiano di una scuola secondaria di primo grado capaci di diagnosticare l'interlingua dei loro allievi e le loro esigenze formative, e di comprendere le variabili - anche socio-familiari - che contribuiscono a facilitare o a rendere più difficile l’ingresso nella nuova lingua. Mettere i docenti in condizione di adeguare l’input linguistico, offerto nelle lezioni e nelle interazioni comunicative, allo stadio di interlingua raggiunto dagli allievi di origine straniera.
IL PERCORSO I SOGGETTI: Allievi di una secondaria di I grado, che vivono in Italia in un periodo compreso tra i quattro mesi e i due anni, studiati attraverso interviste registrate di colloqui informali (durata media 14 min.) GLI INSEGNANTI (adesione spontanea): Insegnanti curricolari di italiano e di sostegno: incontri con l’esperto; trascrizione delle interviste; 'supervisione' del processo di assistenza all'apprendimento di ciascuno degli allievi individuati.
IL CAMPIONE Primo sottoinsieme: 2 ragazzi georgiani in Italia da meno di un anno. Secondo sottoinsieme: 4 studenti che hanno più di un anno di scolarizzazione in Italia. Le due coppie sono di genere misto (un ragazzo e una ragazza), ma omogenee per lingua ed etnia di provenienza (due cingalesi e due filippini).
In Italia da meno di un anno In Italia da più di un anno Due soggetti georgianiDue soggetti cingalesi Due soggetti filippini Luka, A. 11 anni, M., II classe, in Italia da 4 mesi. Luka K., M, 13 anni, III classe, in Italia da 5 mesi Prasadi W, F., 14 anni, I classe, in Italia da un anno, ha frequenta to la V elementar e Santhush W., M., 15 anni, in Italia da un anno e mezzo. Ha frequenta to l’anno scorso la II. Ripete quest’ann o la II classe. Jan R., M., 12 anni, in Italia da due anni, ha frequenta to l’anno scorso la II. Ripete quest’ann o la II classe. Nicole A., F., 11 anni, I classe, in Italia da due anni. Ha frequenta to la V elementar e.
ASPETTI SOCIO- PSICOLOGICI Luka K: “(Anche venuto in Italia studiare qua +++) questo prima mesi molto difficile perché non ho capito niente non ce l’ho amica ++ amico lasciare ++ solo a casa parlare …..” K1 MP3 K1
ASPETTI SOCIO- PSICOLOGICI LUKA K. “ Mio padre ce l’ha un amico a parcheggiare a machina a garage … anche sempre parlare a lui e studiare poco poco.Secondo me (incomprensibile) so io lo so italiano e parlare poco e vado a giocare(?) amici che vado a piazzetta e dopo parlare……” MP3 K2
ASPETTI LINGUISTICI MORFOLOGIA NOMINALE Lukas A. Luka s K. Pra- sadi San tus h JanNic ole Microsistema in -a/oXXXXXX Presenza del plurale dei nomi in -a/-o XXXX Aggettivo possessivo o dimostrativo accordato col nome XXX Presenza di nomi in -eXXXX Presenza di preposizioni X Pronomi tonici (io, lui) XXX
MORFOLOGIA VERBALE Luka s A. Lukas K. Prasa di Sant ush Ja n Nic ole Microsistema presente/- ato XXXXX Infinito per presenteXXXXX Forma basica del presente in -a XXX Presenza significativa della terza persona singolare X Altre forme verbali vicine alla lingua target lavoran do Chies con (per chied ono)
STUDIO DI CASO PRASADI, cingalese, 13 anni, in Italia da 1 anno e mezzo. Ha frequentato la V elementare. Al momento del colloquio frequentava da due mesi la I classe della secondaria di I grado. Tratti della sua interlingua postbasica: Morfolologia nominale: conosce i nomi in –e e li usa al femminile; sta elaborando un microsistema per i pronomi indefiniti. Correttamente: qualcosa non lo so; un errore di apprendimento: io non aiuta qualcuni = 'a me non mi aiutava nessuno', con l'uso sovraesteso di qualcuno in frase negativa. Alterna l’uso dei pronomi indefiniti con parafrasi lessicale dell'indefinito: una persona, questa persona.
Subordinazione: usa più volte e correttamente quando e perché: “Quando venire altra bambina?; Quando stato venuto andare a mare; Perché un giorno morta cugina; Perché quando io sto a Sri Lanka; ecc.”; “ qualcosa non lo so andare mio cugino”; adozione di un mezzo parzialmente lessicale (l'uso del verbo dovere) per realizzare una finale: “devi imparare italiano, e poi lei ha trovato altra maestra di si chiama”; strategia ripetuta in passo successivo: “praticamente loro due xx un maschio e una femmina xx sorella e fratello xx andare deve rubare mango”. MP3 P2.2Mp3 P.2.1
Gli insegnanti hanno “scoperto”: regolarità e prevedibilità delle fasi acquisizionali presentate nelle tabelle; strategie creative offerte dall'interlingua postbasica di Prasadi; costruzione del microsistema di espressione del tempo linguistico attraverso l'opposizione di una forma 'basica' per il presente (variamente realizzata) e l'uso del participio passato per il tempo passato perfettivo; possibilità di utilizzare i fenomeni del parlato (altezza, velocità, segnali di sospensione) per interpretare i rapporti che esistono tra le frasi.
Per concludere: qualche domanda… La frequenza della scuola primaria ha un effetto più positivo, ai fini dell'integrazione linguistica, di quello realizzato dalla scuola secondaria di primo grado? Nella disinvoltura e nella capacità di interagire con gli altri gioca anche il fattore di genere? … e qualche proposta Necessità di : trovare momenti di incontro istituzionali e collegiali tra esperti e insegnanti; sviluppare nei docenti almeno una capacità, che potremmo chiamare di interazione inclusiva, attenta all'ascolto, a cogliere le richieste di aiuto linguistico espresse dagli allievi attraverso i loro errori di italiano; raccogliere i preziosi errori di interlingua per lavorarci sopra.
GRAZIE!