Prof. Ing. Maurizio Tira Università degli Studi di Brescia Presidente del Centro Nazionale di Studi Urbanistici Presidente del Coordinamento Agende 21.

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Transcript della presentazione:

Prof. Ing. Maurizio Tira Università degli Studi di Brescia Presidente del Centro Nazionale di Studi Urbanistici Presidente del Coordinamento Agende 21 locali italiane Milano, 18 marzo 2016

FUNZIONI, VALORI E NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL TERRITORIO EXTRAURBANO COME LEVA PER IL CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO

Una domanda di fondo: quale sarà, in una prospettiva di riduzione/annullamento del consumo di suolo e di fronte all’esigenza di incremento della qualità ambientale, il ruolo che le aree extraurbane ed, in particolare, le aree marginali, potranno assumere?

Alcune premesse in negativo Molte recenti «sensibilità» rispetto al contenimento del consumo di suolo sono nate dalla crisi edilizia Non è la forma del piano a determinarne la qualità Non bastano le leggi per promuovere la sostenibilità Non si ferma il consumo di suolo solo i target, ma ridando valore ai servizi delle aree agricole Non si innesca la rigenerazione senza una iniezione di risorse

Alcune premesse in positivo Il ruolo di alcuni «pionieri della ricerca» e amministratori «illuminati» La consapevolezza delle comunità rispetto ai temi ambientali è cresciuta (soprattutto riguarda gli effetti sulla salute) La crisi strutturale dell’edilizia obbliga tutti a ripensare il modello di offerta La domanda di qualità cresce Le questioni ambientali sono divenute (parzialmente) trasversali alle posizioni politiche Serve una nuova cultura del progetto urbanistico

IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE D’AREA DELLA FRANCIACORTA

Il progetto “Franciacorta sostenibile”

Definizione di un obiettivo generale del Piano Qualità di un territorio come risultante della qualità dei suoi prodotti e del modo di vivere dei suoi abitanti Documento Propedeutico

In sostanza ci si riferisce al fatto che la qualità del territorio sotto il profilo ambientale, sociale ed economico – in una parola la sua sostenibilità – paesaggistico e culturale è strettamente connessa, si riflette e dipende dalla qualità dei beni che in quel territorio vengono prodotti (in tutti i settori produttivi di beni materiali e immateriali ed in particolare per la produzione del vino) e dallo stile di vita dei suoi abitanti. Queste tre componenti sono strettamente interrelate tra loro e in ciascuna delle quali si vada ad agire si potranno realizzare degli effetti anche sulle altre.

OBIETTIVO GENERALE Qualità di un territorio come risultante della qualità dei suoi prodotti e del modo di vivere dei suoi abitanti OBIETTIVO SPECIFICO 1 Orientare lo sviluppo del territorio basato sulla riduzione del consumo di suolo e sulla rigenerazione urbana OBIETTIVO SPECIFICO 2 Promuovere l’attrattività e competitività territoriale OBIETTIVO SPECIFICO 3 Sostenere un sistema accessibile e integrato di servizi e mobilità sostenibile

L’obiettivo specifico 1 si propone di ricercare innovative soluzioni di sviluppo territoriale finalizzate ad orientare gli enti ad una razionalizzazione dell’uso del territorio attraverso la formulazione di regole condivise per la rigenerazione urbana, il riuso dei contesti compromessi, la minimizzazione del consumo di suolo libero anche attraverso la sperimentazione di strumenti di perequazione territoriale.

IL CONFINE Il confine DOCG risponde al confine riconosciuto dal Disciplinare di produzione vitivinicola e non ai confini territoriali/amministrativi esistenti, ponendo una serie di problemi nell'edificato esistente. E' chiaro che la valorizzazione dell'identità e della qualità di un territorio non possa essere esclusivamente ricondotta al limite legato alla produzione DOCG, ma passa attraverso l'implementazione di azioni intersettoriali (turismo, mobilità, qualità edilizia) capaci di determinare riflessi su un territorio più ampio

I comuni del vino Aree a vigneto

La rivincita delle aree agricole Prezzo al mq di terreno edificabile (indice = 1/1) = 100 €/mq Prezzo al mq di terreno a vigneto Franciacorta docg = 45 €/mq

I COSTI DELL’INFRASTRUTTURAZIONE URBANISTICA

Un circolo vizioso: uno dei motivi che induce il consumo di suolo Squilibrio della parte corrente del bilancio dei comuni Utilizzo oneri di urbanizzazione, in senso lato, in parte corrente (soprattutto dopo Fin. 2005) Nuove previsioni di Piano Nuove edificazioni con relativi servizi Nuovi costi di realizzazione delle opere di urbanizzazione e nuovi costi di gestione e manutenzione degli spazi pubblici

Impatti e costi delle nuove urbanizzazioni residenziali: il caso studio del comune di Rovato (BS) 1.I costi dell’infrastrutturazione urbana; 2.La gestione degli spazi pubblici; 3.Il bilancio tra entrate ed uscite determinate dalle nuove trasformazioni; 4.Impatti e compensazioni ambientali delle aree di trasformazione; 26 nuovi insediamenti residenziali tra il 2006 e il 2011, per la maggior parte già costruiti, che prevedono circa 2˙800 nuovi abitanti teorici su un’area complessiva di circa 412˙000 m 2. 2

Il caso studio del comune di Rovato (BS) La disponibilità del progetto delle reti si è rivelata fondamentale per le valutazioni 3

Il Contributo di costruzione Analisi svolta in 26 ambiti residenziali tra i ed i mc realizzati tra il 2006 ed il 2011, che prevedono l’insediamento di circa 2˙800 nuovi abitanti teorici su un’area complessiva di circa 412˙000 m 2 Il Comune riceve un contributo medio di 36, 4 €/mq di slp

Acquedotto Fognatura Gas Rete elettrica e telefono Strade Stima dei costi delle seguenti opere di urbanizzazione: Marciapiedi Illuminazione Parcheggi Verde pubblico

Isolato ad alta densità

Isolato a media densità

Isolato a bassa densità

Tipologia di opere Bassa densità µ =0,5 m 3 /m 2 Media densità µ =2 m 3 /m 2 Alta densità µ =4,5 m 3 /m 2 Sottoservizi € € € Viabilità € € € Verde pubblico € € Parcheggi € € € Totale opere € € € Costi delle opere di urbanizzazione primaria

Dall’analisi risulta che il valore assegnato agli oneri cresce all’aumentare della popolazione residente; I costi teorici legati alle opere di urbanizzazione primaria crescono al diminuire della densità abitativa (meno che linearmente); Gli oneri di urbanizzazione teorici sono superiori a quelli realmente applicati dalle amministrazioni; Possibile soluzione: incentivare le ristrutturazioni, per sfruttare le opere di urbanizzazione già presenti.

I costi dell’infrastrutturazione urbana Stima dei costi di realizzazione delle reti di: Acquedotto; Fognatura; Gas; Illuminazione pubblica. Interventi aggiuntivi I costi complessivi di realizzazione delle reti variano tra i 9 e il 40 €/m 2. Un dato medio di riferimento può essere €/m 2. Forte incidenza della spesa per la realizzazione della rete fognaria. Gli interventi aggiuntivi hanno determinato incrementato tra il 7% e il 30%. 4

La gestione degli spazi pubblici Stima dei costi di gestione annuali sostenute dal comune per: Tipo di servizioCosto annuale Aree verdi0,75 €/m 2 Strade15 €/m 2 Parcheggi3 €/m 2 Illuminazione120 €/punto luce Per le nuove 26 aree residenziali sono stati previsti 634˙000 € di spese di gestione annuali, in media 0,66 €/m 2. Maggiore incidenza della spesa riguarda la manutenzione delle strade. 5

Il bilancio tra entrate ed uscite determinate dalle nuove trasformazioni OnereEntrata Onere di urbanizzazione primario6,38 €/m 3 Onere di urbanizzazione secondario8,32 €/m 3 Monetizzazioni90 €/m 2 capoluogo 75€/m 2 frazioni Contributo commisurato al Costo di costruzione 10% del Costo di costruzione (378,81 €/m 2 spl) Indice di fabbricazione di 1 m 3 /m 2 Per le nuove aree residenziali in media sono stati riscossi 36,4 €/m 2. 6

Il bilancio tra entrate ed uscite determinate dalle nuove trasformazioni N° di Ambito Differenza tra onere primario e costi di realizzazione (euro) Differenza tra contributo di costruzione e costi di realizzazione (euro) % del contributo di costruzione utilizzato per realizzare le opere primarie Autonomia di gestione (anni) %6, %4, %15, %9, %16, %14, %4, %0, %15, %2, %4, %12, %15, %14, %7, %12, %6, %17, %16, %4, %18, %15, %25, %0, %22, %4,5 Media %11,0

Gli impatti ambientali delle trasformazioni  Le componenti ambientali impattate sono numerose –Atmosfera: Aria –Ambiente idrico: Acque superficiali ed Acque sotterranee –Litosfera: Suolo e sottosuolo –Interferenze: Rumore, Vibrazioni, Radiazioni non ionizzanti, Radiazioni ionizzanti –Biosfera: Vegetazione e flora, Fauna, Ecosistemi –Antroposfera: Salute, Paesaggio e beni culturali, Assetto territoriale e socio-economico  La quantificazione degli impatti può risultare disomogenea e non sempre valutabile in termini monetari. Emissioni di CO 2 o altri gas serra Concentrazioni di inquinanti

Impatti e compensazioni ambientali delle aree di trasformazione Le componenti ambientali impattate sono numerose; La quantificazione degli impatti potrebbe risultare disomogenea e non sempre valutabile in termini monetari. Saranno proposte come esempio 2 compensazioni relative alle emissioni di CO 2 : Realizzazione e manutenzione dell’edificio; Traffico indotto dalla presenza di nuovi abitanti; determinate tramite il metodo dell’Impronta ecologica, la cui compensazione monetaria potrebbe essere realizzata tramite la cessione di “crediti” a Carbon providers (valore proposto dall’unica società italiana: 7,5 €/t CO 2 ) (Fonte: Carbon Catalog, 2011). 9

Le compensazioni delle aree di trasformazione Si propongono come esempio 2 compensazioni relative alle emissioni di CO 2 :  Realizzazione e manutenzione dell’edificio;  Traffico indotto dalla presenza di nuovi abitanti; la cui compensazione monetaria potrebbe essere realizzata tramite la cessione di “crediti” a Carbon providers (valore proposto dall’unica società italiana: 7,5 €/t CO 2 ) 9 Un incremento del Contributo di costruzione del + 6 % potrebbe compensare parte della CO 2 emessa (costruzione dell’edificio e traffico indotto) per 50 anni COMPENSAZIONE: interventi che cercano di migliorare le condizioni dell’ambiente, ma senza ridurre direttamente l'impatto ambientale previsto dall'esecuzione di opere

Considerazioni conclusive (1/4) Il contributo di costruzione richiesto per le nuove aree di trasformazione non è commisurato ai costi di realizzazione e gestione delle opere pubbliche; Secondo l’ipotesi che gli oneri derivanti dalle urbanizzazioni debbano servire per gestire le infrastrutture nel tempo, ci si è resi conto che ciò è possibile per periodi molto variabili. Incremento del contributo di costruzione + 63% per gestire i servizi per almeno 25 anni + 6 % per compensare parte della CO 2 emessa per 50 anni ≈ + 70 % 12

Considerazioni conclusive (2/4) Si può sperare che l’incremento del 70% del contributo di costruzione vada ad incidere sull’attività edilizia, limitando il consumo di nuovo suolo, a patto che si governino i contributi richiesti per il recupero di aree già urbanizzate, dove i costi di realizzazione delle reti e di gestione delle aree sono già ammortizzati e assorbiti nel bilancio corrente. In sostanza si tratterebbe di diminuire il contributo di costruzione per i recuperi e aumentarlo per le nuove trasformazioni. Ciò avrebbe effetti ambientali indubitabili che potrebbero essere quantificati. 13

 Sarebbe auspicabile un aggiornamento dei valori degli oneri di urbanizzazione comunali, ma come combinare questa esigenza con la crisi di interi settori produttivi?  Si può sperare che l’incremento del contributo di costruzione vada ad incidere sull’attività edilizia, limitando il consumo di nuovo suolo, a patto che si governino i contributi richiesti per il recupero di aree già urbanizzate, dove i costi di realizzazione delle reti e di gestione delle aree sono già ammortizzati e assorbiti nel bilancio corrente. Considerazioni conclusive (3/4)

 Il recupero di aree già urbanizzate avrebbe effetti ambientali indubitabili che potrebbero essere quantificati.  La compensazione degli impatti ambientali indotti dalle trasformazioni potrebbe essere inclusa quale pratica “non contrattabile” all’interno degli standard di qualità e delle convenzioni urbanistiche Considerazioni conclusive (4/4)

GRAZIE PER L’ATTENZIONE Prof. Ing. Maurizio TIRA Università degli Studi di Brescia – DICATAM - Si ringraziano le società del gruppo COGEME di Rovato - La Fondazione COGEME Rovato onlus - L’Ing. Anna Richiedei