BENI PAESAGGISTICI. Che cos’è il paesaggio Il secondo gruppo di beni che compongono il patrimonio culturale sono i beni paesaggistici. Si intende per.

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BENI PAESAGGISTICI.
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BENI PAESAGGISTICI.
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BENI PAESAGGISTICI

Che cos’è il paesaggio Il secondo gruppo di beni che compongono il patrimonio culturale sono i beni paesaggistici. Si intende per paesaggio – il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall' azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni. La sua tutela mira a riconoscere e a salvaguardare i valori culturali che il paesaggio stesso esprime attraverso i suoi caratteri particolari.

Caratteristiche Tra i beni paesaggistici rientrano così i beni immobili che hanno cospicui caratteri – di bellezza naturale – di singolarità geologica – di memoria storica Le bellezze panoramiche e quei punti di vista accessibili al pubblico dai quali si goda uno spettacolo panoramico (belvedere)

Chi individua i beni Apposite Commissioni costituite a livello regionale individuano le aree che, per il loro notevole interesse, meritano di essere sottoposte a specifica tutela. Sulla base della proposta della Commissione, la Regione emana il provvedimento di dichiarazione di notevole interesse pubblico che va notificato al proprietario e iscritto nei registri immobiliari.

Dichiarazione di notevole interesse La dichiarazione indica regole, limiti e divieti per assicurare la conservazione degli immobili e delle aree protette. I proprietari – non possono distruggere né alterare tali beni. – devono farsi autorizzare prima di qualunque lavoro sui beni oggetto di protezione (autorizzazione paesaggistica).

Pianificazione regionale Per assicurare che il paesaggio sia adeguatamente tutelato e valorizzato le Regioni - congiuntamente al ministero per alcuni aspetti – approvano i piani territoriali paesaggistici con i quali – pianificano la gestione del territorio, – delimitano i beni paesaggistici da tutelare, – individuano i fattori di rischio – programmano gli interventi da effettuare per la conservazione e la salvaguardia del paesaggio

Piani territoriali paesaggistici I piani paesaggistici, oltre alla conservazione e alla riqualificazione delle aree compromesse e degradate, devono rivolgere una speciale attenzione alla salvaguardia dei siti inseriti nella lista Unesco del patrimonio dell'umanità.

I Musei Un museo è una struttura permanente che si occupa dei beni culturali: li raccoglie, conserva, cataloga, li espone e li fa conoscere allo scopo di educazione e di studio. Favoriscono lo sviluppo della cultura e della ricerca come dettato dall' art. 9 Cost e quindi si posono considerare enti di rilevanza costituzionale Si tratta di una strutture aperte al pubblico, al servizio della società e senza scopo di lucro.

I MUSEI In Italia le strutture aperte al pubblico sono quasi 4600, di queste circa 3800 sono musei, gallerie o collezioni, 240 aree o parchi archeologici, e circa 500 monumenti; Nel 2011 sono quasi 104 milioni i visitatori che si sono recati presso le istituzioni culturali italiane, mostrando la tendenza a concentrarsi in poche destinazioni: il 51% degli ingressi si concentra in sole tre regioni: Toscana (22,1%), Lazio (20,1%) e Lombardia (8,8%).

Tipi di musei L’offerta museale italiana è fortemente polarizzata: – vi è una grande quantità di strutture di piccola dimensione diffuse in modo capillare su tutto il territorio nazionale (quasi un comune su 3 ospita un museo) che però risultano poco efficaci in termini di attrazione della domanda; – vi sono poi poche grandi istituzioni di rilievo internazionale che generano quasi la metà dei visitatori (nei primi 15 istituti si concentra quasi un terzo del totale della domanda).

Musei pubblici e privati I musei possono essere di proprietà privata e gestione privata (Casa Museo di Giorgio De Chirico a Roma, tutti i musei ecclesiastici) di proprietà privata e gestione pubblica (es. quadri di Giorgio Morandi di proprietà della Zanichelli editore e depositati presso il Museo Morandi di Bologna) la maggior parte è di proprietà pubblica e gestione pubblica dello Stato o degli enti locali

Collezioni private Le collezioni private e gli immobili privati di eccezionale interesse culturale possono essere assoggettati all' apertura al pubblico secondo modalità di visita concordate tra la Soprintendenza e proprietario. L’impegno a rendere il bene accessibile al pubblico è previsto in tutti i casi in cui i beni culturali siano stati restaurati o sottoposti a interventi conservativi grazie a contributi statali.

Ingresso Nelle biblioteche e gli archivi pubblici l'accesso per letture e studi deve essere gratuito. Nei musei può essere disposto un biglietto a pagamento. La somma pagata nei museo "statale”dovrebbe servire per migliorare i servizi e le dotazioni del patrimonio culturale pubblico. In Italia l’ingresso è gratuito per quasi la metà delle strutture; nel 2011 il 26% degli istituti che prevedono il pagamento del biglietto d’ingresso realizzano un introito massimo di euro. Solo una piccolissima parte (1,2%) vanta un incasso superiore al milione di euro.

Musei italiani più visitati Musei Vaticani- Roma di turisti l’anno Palazzo Ducale -Venezia Galleria degli Uffizi - Firenze Museo Nazionale del Bargello- Firenze Galleria dell’Accademia- Firenze Museo Egizio- Torino Galleria Borghese- Roma

Gli Ecomusei Il cuore del museo tradizionale è una collezione di oggetti di particolare valore artistico o storico o culturale, che per questo vengono tutelati ed esposti al pubblico. Tali oggetti sono tolti dal loro ambiente originario che spesso è anche molto lontano, come è il caso dei reperti archeologici prelevati nei secoli scorsi dagli studiosi europei in diversi luoghi del mondo e conservati nei grandi musei d’Europa.

Gli ecomusei L’idea di ecomuseo è completamente diversa. L’ecomuseo guarda all’ambiente nel suo insieme e si prefigge di tutelare un certo territorio ricco di beni artistici o storici o naturali e di far conoscere al pubblico i beni di quel territorio e le relazioni che li legano uno all’altro. Un ecomuseo è un museo su un intero territorio, che permette di confrontarsi con il patrimonio naturale e culturale di un’area e con il modo di vivere dei suoi abitanti.

Esempi di ecomusei un intero centro storico, in cui è possibile osservare i monumenti di particolare valore, come le chiese e i palazzi, ma anche le case, le botteghe di un tempo, le strade ecc.; un ambiente naturale, con i suoi habitat, la fauna e la flora caratteristici e le opere dell’uomo tipiche di quell’ambiente; un territorio rurale in cui si potranno scoprire i luoghi di lavoro e di vita tradizionali degli abitanti e i prodotti tipici; e così via.

Coinvolgimento della comunità locale L’ecomuseo opera coinvolgendo la popolazione e le istituzioni locali e promuove attività di ricerca, percorsi di visita, attività didattiche nel territorio che vuole valorizzare. In un certo senso, attraverso un ecomuseo è la comunità locale stessa, attraverso le sue istituzioni e associazioni, a prendersi cura e valorizzare il proprio territorio.

Leggi regionali Si tratta di istituzioni che possono essere promosse da diversi soggetti pubblici (in primo luogo gli enti locali, singoli o associati) e privati (come associazioni e fondazioni culturali e ambientalistiche senza scopo di lucro, enti di ricerca e simili). Tutte le leggi regionali prevedono il riconoscimento da parte della Regione sulla base di un progetto di fattibilità sottoposto, di norma, a organi specifici incaricati di vagliare le proposte da punto di vista tecnico scientifico.

Marchio e finanziamenti Con il riconoscimento la Regione – assegna agli ecomusei una denominazione esclusiva e il diritto di utilizzare il marchio apposito previsto dalle leggi regionali; – eroga contributi e finanziamenti per le spese sostenute per le opere edilizie e le attrezzature necessarie per la realizzazione e lo sviluppo degli ecomusei.

Ampie le finalità perseguite Il coinvolgimento e la partecipazione attiva della popolazione; la ricostruzione delle trasformazioni sociali, economiche, culturali e ambientali vissute dalle comunità locali e dai territori; la valorizzazione dei patrimoni immateriali quali i saperi, le pratiche locali, i dialetti, i canti, le feste e le tradizioni gastronomiche attraverso attività rivolte alla loro catalogazione e alla loro promozione

Finalità Se in generale il fine è di degli ecomusei è quello di promuovere la cultura in una prospettiva attenta ai caratteri identitari del territorio, non meno importante è il loro ruolo per la “valorizzazione turistica” della cultura e delle tradizioni locali di un determinato territorio.

Ravenna- Ecomusei e musei affini Ecomuseo della Civiltà Palustre - Villanova di Bagnacavallo (RA) MUSA - Museo del Sale - Cervia (RA) Giardino delle Erbe A. Rinaldi Ceroni - Casola Valsenio (RA) Museo del Paesaggio dell'Appennino Faentino - Riolo Terme (RA)