Gruppo di lavoro “Edilizia e Climatizzazione” Per info e contatti: Autori Analisi ambientale con il metodo LCA della produzione di tessuto non tessuto usato in edilizia Abstract. Il presente lavoro consiste nella valutazione degli impatti ambientali determinati dalla produzione di prodotti in tessuto non tessuto di poliestere destinati all’impermeabilizzazione di tetti a partire da bottiglie in PET post-consumo. Introduzione. La produzione di substrati in tessuto non tessuto di poliestere ad alta tenacità sono un buon esempio di promozione dell’utilizzo di prodotti innovativi ottenuti utilizzando materiale riciclato, facilitando il processo di riciclo, in armonia con gli standard internazionali per i prodotti, con le esigenze di design avanzato e con le richieste da parte dei consumatori di elevati livelli di qualità. Materiali e metodi. Il supporto in Poliestere per membrane bituminose (roofing) è costituito da un tessuto non tessuto di PET post consumo da filo continuo (Spun bond), rinforzato longitudinalmente con fibra di vetro. Conclusione Dallo studio iniziale effettuato, quindi, si rileva che il tessuto non tessuto da PET riciclato è un prodotto da proporre per un’edilizia sostenibile, in quanto promuove l’uso di materiali riciclati, riduce il problema dei rifiuti, riduce l’immissione di CO 2 eq in atmosfera e valorizza le piccole azioni quotidiane di raccolta differenziata dei cittadini. Francesca Intini* Silvana Kühtz* e Massimo Migliavacca° *Università degli Studi della Basilicata, Matera °FreudenbergPolitex srl, Novedrate (CO) Lavaggio e Produzione flakes Estrusione e Filatura polimero Termofissaggio, Resinatura, Polimerizzazione Formazione rotolo, Stoccaggio prodotto finito Essiccamento, Deumidificazione Formazione velo, inserimento filo di vetro, Agugliatura Fig.2 - Distribuzione del consumo energetico nel processo di produzione di 1 ton di tessuto non tessuto (■=150 kWh). Risultati e discussione. Nelle tabelle sono indicate per ciascuna categoria di impatto, l’incidenza di ciascun componente sul valore complessivo. In particolare si nota che la fase di termofissaggio, resinatura e polimerizzazione è quella che incide maggiormente. Categorie di danno Totale Lavaggio prod.flakes EssicamentoFilatura Termofis- saggio Agugliatura Stoccag- gio Salute umana [DALY] 0,003050, , , ,001180,000410, Qualità ecosistema [PDF*m2yr] 74492, Esaurimento Risorse [MJsurplus] Tabella 1 – Valutazione dell’impatto con metodologia Eco-indicator 99 per 1 ton di prodotto finito. Categoria d’impattoUnitàTotale Riscaldamento Globale (GWP 100 ) kg CO 2 eq3660 Riduzione Ozonokg CFC-11 eq0,00037 Formazione ossidanti fotochimici kg C 2 H 4 1,27 Acidificazionekg SO 2 eq15,7 Eutrofizzazionekg PO eq1,57 Risorse non rinnovabiliMJeq64300 Rifiuti pericolosikg0,27 Tab.2 – Valutazione del danno con metodologia EDP per 1 ton di prodotto finito LCA Dati raccolti presso il sito Freudenberg Politex di Pisticci Scalo Dati riferiti all’anno 2007 Trasporti materie prime e semilavorati, rifiuti, movimentazione interna Elementi con flusso di materia maggiore Banca dati Ecoinvent Unità funzionale: 1 ton di prodotto finito Mix energetico italiano Metodo di valutazione Eco-indicator ed EPD Fig.3 – Metodologia LCA applicata Fig.4 – Carbon footprint di 1 tonnellata di tessuto non tessuto. Silvana Kühtz Fig.1 – Flakes e tessuto non tessuto