Report delle Sessioni parallele Sergio De Luca Direttore Centrale Comunicazione e Immagine Confcommercio-Imprese per l’Italia Bari, giugno 2014
DEMOGRAFIA Tra il 1995 e il 2013 Sud - 0,2% Nord-Est + 11% Il Mezzogiorno si spopola
PIL PRO CAPITE Sud euro Nord-Ovest euro Solo nel 2027 il Mezzogiorno tornerà ai livelli pre-crisi
CONSUMI PRO CAPITE Sud euro Nord-Ovest euro Occorreranno oltre 14 anni per tornare ai livelli pre-crisi nel Mezzogiorno
CAPITALE PRODUTTIVO Sud 28% (31% nel 1995) Nord 54% Continua a ridursi nel Mezzogiorno
OCCUPAZIONE Tra il 1995 e il 2013 Sud - 5,2% Nord-Ovest + 5,2% Italia + 3,6% Puglia - 8% Trentino Alto Adige + 12,7 Al Meridione si riduce drasticamente e al Settentrione aumenta
EXPORT DI BENI Sud 13% Nord 32% Nel Meridione politiche di sviluppo inefficaci
NATI-MORTALITA’ IMPRESE DEL TERZIARIO DI MERCATO Sud (saldo) Nord (saldo)
TURISMO Sud13,2% di turisti stranieri Nord-Est44,3% di turisti stranieri Scarsa attrattività del Meridione
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI L’accessibilità delle regioni meridionali è il 50% della media nazionale. A livelli di accessibilità del Sud pari a quelli della Lombardia, nel 2012 il Pil italiano sarebbe aumentato di 48 miliardi di euro (+3,1% rispetto al dato reale). Nel Sud si è speso male, si è realizzato meno, si è ridotta l’accessibilità 10
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Valore economico infrastrutture (ITALIA=100) Mezzogiorno 99,20 Centro 93,62 Nord-Ovest107,13 Nord Est104,14 11
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI La dotazione di infrastrutture (ITALIA=100) StradeFerroviePortiAeroporti Mezzogiorno88,1482,0795,6862,38 Centro97,25127,7589,44159,63 Nord-Ovest114,5795,7663,73122,78 Nord-Est106,51109,26159,5481,52 12
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Revisione del Titolo V della Costituzione Disegno unico e vincolante dei sistemi di trasporto nazionali Dibattito pubblico preventivo per realizzazione opere infrastrutturali Centralità del trasporto marittimo e riforma portuale che accresca e non penalizzi la competitività del Mezzogiorno Importanza strategica della mobilità urbana, dell’accessibilità, dell’efficienza del trasporto pubblico locale con regole e risorse certe 13
LAVORO Senza impresa non c’è motore dell’economia reale, non c’è occupazione, non c’è benessere, non c’è futuro. Tre sono i nodi che non possiamo più eludere per costruire l’ossatura di un’agenda politica: -L’attuale carico fiscale sul lavoro è insostenibile ed incompatibile con la crescita; -La strada della semplificazione va percorsa fino in fondo, con meno burocrazia, regole semplici e chiare; -la legislazione sul lavoro deve sviluppare tutte le opportunità di occupazione ed essere orientata anche verso l’impresa L’IMPRESA AL CENTRO DELLE POLITICHE ECONOMICHE
LAVORO In particolare: Sul costo del lavoro non possiamo più percorrere la strada frammentata e incerta dei soli incentivi, occorre un piano reale, che affronti il tema nel suo complesso, che ridisegni una prospettiva per il futuro. Occorre definire subito un principio fondamentale: non si può incrementare il costo del lavoro per compensare ogni arretramento della spesa sociale. Va progressivamente invertita questa tendenza! Va, inoltre, pensata una fiscalità di vantaggio per il Sud. In una economia che ha bisogno di strumenti diversi, adatti a rispondere a diversi bisogni limitare le forme di assunzione, anche flessibili, significa, limitare le opportunità, che non vanno compresse ma che possono costituire occasioni di ingresso e di sviluppo. Il contratto ‘unico’ non ci convince C’è bisogno di creare lavoro, non di ridurre le tipologie contrattuali.
LAVORO Vanno trovati strumenti che aiutino l’impresa italiana a generare produttività, e a distribuire premi retributivi non solo dentro gli schemi tipici delle grandi imprese manifatturiere. Chi fa impresa crea lavoro, non investe nell’economia di carta, produce ricchezza e benessere per la collettività, ma è consapevole che le condizioni di contesto non sono variabili indipendenti
INNOVAZIONE Sui servizi va fatta una premessa che è di carattere culturale. Il modello a cui siamo storicamente “affezionati” si basa su quello industriale, mentre l’innovazione, concetto molto più ampio, in linea con un mercato che ha subito trasformazioni rapidissime, è connaturato alle imprese dei servizi. Per aiutarci in questo percorso nuovo proviamo a definire il concetto di innovazione secondo il manuale di Oslo: nuovo prodotto, nuovo processo, nuovi modelli di business, formati distributivi, modelli organizzativi e di marketing. Un’innovazione, che non implica necessariamente tecnologia ma neanche grandi investimenti. (Collana Le Bussole) Usciamo dai luoghi comuni
INNOVAZIONE Chiediamo due diversi sistemi di incentivi: uno per la ricerca, tarato sostanzialmente per l’industria e per le grandi imprese e uno per l’innovazione, che sostenga tutto il sistema delle imprese del terziario, e in particolare le start- up. E che questa sia la direzione del futuro è confermato dal fatto che anche in Europa sono state sviluppate queste linee di incentivo per le imprese che adesso noi chiediamo di inserire nei piani operativi nazionali (PON) nei piani operativi regionali (POR).