Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria Dipartimento di Agraria Corso di Diritto dei mercati agroalimentari Docente titolare: Dott. Roberto.

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Diritto Privato Europeo Traccia della lezione Sistema normativo dell’UE - 1 prof. A. Venchiarutti.
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Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria Dipartimento di Agraria Corso di Diritto dei mercati agroalimentari Docente titolare: Dott. Roberto S AIJA

Diritto dei mercati agroalimentari Lezione quinta I PRINCIPI DEL DIRITTO ALIMENTARE le norme UE in tema di alimenti, da “legislazione” a sistema. Principi di creazione giurisprudenziale: Il mutuo riconoscimento.

Diritto dei mercati agroalimentari Il diritto alimentare: i principi di fonte giurisprudenziale : Mutuo riconoscimento: Finalità dell’ordinamento UE: -creazione del mercato interno (art. 3, par. 3), TUE, art. 4, par. 2, lett. a), e artt TFUE) -libera circolazione delle merci(artt TFUE) →necessario che la coesistenza delle diverse legislazioni nazionali non si risolva in un impedimento al libero commercio di un alimento legittimamente ottenuto e immesso in commercio in un Paese membro

Diritto dei mercati agroalimentari Principio “ Cassis de Dijon ”: “ Ogni prodotto legalmente fabbricato e posto in vendita in uno Stato membro dev’essere, in linea di massima, ammesso sul mercato di ogni altro Stato membro”, se è “conforme alla normativa od ai procedimenti di fabbricazione legittimi e tradizionali del paese d’esportazione, e commercializzato sul territorio di quest’ultimo ”. (Corte di giustizia, sent. 20 febbraio 1979, in causa C-120/78, Rewe Zentrale )

Diritto dei mercati agroalimentari Mutuo riconoscimento: problema delle “norme tecniche” (sulla composizione, la forma, la denominazione, la qualità, il condizionamento, l’etichettatura ed in generale la presentazione dei prodotti): -es. per prodotti “agricoli” (all. I al TFUE) sono stabilite dalla legislazione dell’UE (“norme di commercializzazione” dell’OCM) →Stati membri non possono introdurne né in contrasto, né in conformità. -quando non sono stabilite dalla legislazione dell’UE  competenzadegli Stati membri Tuttavia … “ le normative tecniche e commerciali non possono creare ostacoli se non quando siano necessarie per soddisfare esigenze imperative e perseguano un obiettivo di interesse generale, di cui esse costituiscono la garanzia essenziale. Tale obiettivo dev’essere di natura tale da prevalere sulle esigenze della libera circolazione delle merci, che costituisce una delle regole fondamentali della Comunità [oggi Unione] ”

Diritto dei mercati agroalimentari Mutuo riconoscimento : Implicazioni : -ad un produttore è sufficiente conformarsi agli standard normativi “tecnici” di un solo Paese membro per poter immettere in commercio la propria merce in tutta la UE - eccezione : norme che tutelano esigenze imperative →necessità di armonizzazione UE (art. 114 TFUE) -divieto di applicare le norme in materia di produzione e/o commercio di un dato alimento ai prodotti legittimamente ottenuti e commercializzati in altro Stato membro. →non divieto di adottarle, né di applicarle ai prodotti nazionali.

Diritto dei mercati agroalimentari Mutuo riconoscimento : -v. ad es. art. 48, l. n. 128/98: “ le disposizioni concernenti gli ingredienti, la composizione e l'etichettatura dei prodotti alimentari, di cui alla legge 4 luglio 1967, n. 580, sulla lavorazione e il commercio dei cereali, degli sfarinati, del pane e delle paste alimentari, non si applicano ai prodotti alimentari legalmente fabbricati e commercializzati negli altri Stati membri dell'Unione europea o negli altri Paesi contraenti l'Accordo sullo spazio economico europeo, introdotti e posti in vendita nel territorio nazionale ”. -v. ad es. d.m.23 settembre 2005, sulla passata di pomodoro: “ Il prodotto avente la denominazione di vendita ‘passata di pomodoro’ o ‘passato di pomodoro’, legalmente fabbricato o commercializzato negli altri Stati dell'Unione europea può essere commercializzato nel territorio italiano. Tuttavia è vietato utilizzare la denominazione, anche se accompagnata da integrazioni o specificazioni, per designare un prodotto che si differenzi in modo sostanziale da quello indicato nel presente decreto dal punto di vista della sua composizione o della sua fabbricazione ”. -v. ad es. d.P.R.23 giugno 1993, n. 283, “ Regolamento relativo alle denominazioni legali di alcuni prodotti da forno” (per denominazioni “creckers”, “fette biscottate” e “crostini ”): “ i prodotti legalmente fabbricati e commercializzati negli altri Stati membri della CEE denominati crackers, fette biscottate e crostini, possono essere liberamente commercializzati in Italia, anche se non conformi alle caratteristiche indicate nel presente regolamento” (art. 4). -v. ad es. d.m.21 settembre 2007 (prodotti di salumeria): “ i prodotti legalmente fabbricati o commercializzati negli altri Stati membri … possono essere commercializzati nel territorio italiano. Tuttavia è vietato utilizzare le denominazioni di vendita previste dal presente decreto, anche se accompagnate da integrazioni o specificazioni, per designare prodotti che si differenziano in modo sostanziale da quelli indicati nel presente decreto dal punto di vista della composizione o della fabbricazione ”.

Diritto dei mercati agroalimentari Mutuo riconoscimento : Clausola di armonizzazione: -nei regolamenti: “ gli Stati membri non possono limitare o vietare il commercio di alimenti che siano conformi a quanto disposto nel presente regolamento e negli atti comunitari adottati per la sua esecuzione attraverso l’applicazione di disposizioni nazionali non armonizzate che regolino [l’oggetto del presente regolamento] ”. -nelle direttive: “ gli Stati membri non possono limitare o vietare il commercio di alimenti che siano conformi a quanto disposto nella presente direttiva per ragioni attinenti all’oggetto della presente direttiva ”.

Diritto dei mercati agroalimentari Grazie per l’attenzione!