Sequenza logica Qualità della strategia: le diagnosi e l’analisi swot.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La conoscenza del contesto territoriale
Advertisements

Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
Statistiche forestali per la programmazione e la pianificazione a livello regionale Mario Perosino coordinatore del gruppo di.
La Valutazione.
Prof. Mario Malizia LIstituzione Scolastica Gli Esiti dellApprendimento Interventi sulle Politiche Scolastiche Interventi sulla Professionalità docente.
Progetto PERGAMON Sviluppo delle competenze della PA locale a sostegno della progettazione integrata PERCORSO FORMATIVO DELLA PROVINCIA DI LECCE “Il ruolo.
La logica dell’intervento /1
Lautovalutazione come strumento a supporto della programmazione regionale Roma, 9 novembre 2011 Silvia Ciampi Isfol.
Il percorso di analisi autovalutativa nelle regioni Convergenza e in Sardegna: Prime considerazioni di sintesi Silvia Ciampi Isfol.
Un altro welfare: esperienze generative I risultati dellanalisi valutativa: Valori generati e meccanismi generativi Giuseppe Silvestris.
Architettura della programmazione Programmazione Strategica: UE OSC – Orientamenti Strategici Comunitari STATOQSN Quadro Strategico Nazionale Programmazione.
2 PAROLE CHIAVE 1) Sistema di accreditamento Valida e credibile attestazione della capacità delloggetto della valutazione di soddisfare i bisogni dei.
Geografia dellUnione Europea LEADER Giovedì19 maggio 2011 Dott. Pierluigi Magistri.
Coordinatore della Segreteria Tecnica del Progetto Monitoraggio
STRUMENTI Quadri ed Indirizzi metodologici e normativi Le figure pianificatorie Corso di Pianificazione Territoriale Arch. Daniele Ronsivalle Facoltà di.
Progettare lauto-valutazione di un piano di sviluppo locale Milano 26 gennaio 2005.
OBIETTIVO STRATEGIA PREVALENTE STRUMENTI PRINCIPALI ATTORI PRINCIPALI Politiche settoriali basate sullincentivazione alle imprese Varie forme di incentivazione.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE Dalle politiche di sviluppo top- down alle politiche di sviluppo bottom-up Dalla programmazione negoziata ai PIT/PISL.
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema (FSE) Obiettivo 1 - Convergenza [IT051PO006]
UNA RETE PER LA COOPERAZIONE TERRITORIALEUROPEA Dolores Deidda Catanzaro 15 dicembre 2008.
LA DOCUMENTAZIONE EDUCATIVA Comunicazione, Formazione e Ricerca nel sistema formativo dellEmilia Romagna 5 novembre 2009 Claudia Vescini.
Il Nord-Ovest uscirà della stallo?
Il piano di valutazione unitario della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Roma, 12 Marzo 2008 Direzione Generale Servizio Pianificazione strategica,
Attuazione Approccio Leader Nelle Terre Pescaresi PSR 2007 – 2013 Asse IV.
Provincia di Padova Pianificazione Territoriale - Urbanistica
Area Innovazione Sociale 1 1 IV ConferenzaPAR Bologna, 20 gennaio 2012 Raffaele Tomba Il Bilancio sociale di ambito distrettuale Agenzia sanitaria e sociale.
LINTESA REGIONE-PROVINCE PER LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE 4 GIUGNO 2008.
Ambiti possibili di progettazione integrata Antonio Di Stefano Potenza – 21 aprile 2006.
Verso l’Intesa Programmatica d’Area Comelico-Sappada Linee-guida del documento programmatico d’area
AZIONE CHIAVE 2 Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche Partenariati strategici nell’aria dell’educazione, formazione e giovani.
A cura di A. Augenti e M.Gabriella de Judicibus
Sfide 2004 Buone prassi e trasferibilità nelle politiche di sviluppo del territorio Maurizio Sorcioni Responsabile comunicazione di Italia Lavoro s.p.a.
GAL GIAROLO srl Stazzano (Al). OBIETTIVO STRATEGICO: Integrare le realtà territoriali favorendo il flusso di risorse all’interno dell’area e valorizzarne.
Il marketing del territorio
ALESSANDRO ALFIERI RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI E POLITICHE EUROPEE DELLA PROVINCIA DI MILANO Il progetto di dialogo tra cittadini e Comuni del.
Laboratorio Intercomunale di Serracapriola e Chieuti Per la pianificazione partecipata del processo di rigenerazione territoriale e di rivitalizzazione.
1 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE La nuova città è già nata facciamola crescere insieme Piano Strategico della Spezia Comune della Spezia Provincia della Spezia.
2005 la riforma della Politica di sviluppo rurale per il Regolamento (CE) 1290/05 Introduzione di due strumenti finanziari Fondo Europeo Agricolo.
Geografia dell’Unione Europea LEADER Martedì 4 maggio 2010 Dott. Pierluigi Magistri.
Piano di Sviluppo Rurale GAL APPENNINO BOLOGNESE.
Orientamento per il successo scolastico e formativo PIANO REGIONALE ORIENTAMENTO USR Lombardia 1° incontro – Introduzione.
IL PNSD # Documento di sintesi A cura dell’Animatore Digitale
I fondi Par. Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) è lo strumento con il quale il Governo e le Regioni programmano interventi finalizzati al riequilibrio.
La cooperazione per lo sviluppo delle aree rurali L’eredità Leader+ Barbara Zanetti LEADER+ - Le reti e la cooperazione tra le aree rurali del Mediterraneo.
Laboratorio Valutazione in Promozione della Salute Torino, 23 novembre 2006 Pillola Formativa La “sostenibilità” di un programma di promozione della salute.
1 Prospettive ed opportunità dello sviluppo locale: i Progetti Integrati Locali (PIL) Lorenzo Bisogni Fermo – 7 marzo 2016 SERVIZIO AMBIENTE E AGRICOLTURA.
PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA dall’elaborazione del progetto all’attuazione I progetti integrati di filiera in Italia: obiettivi e strategie regionali.
CORSO DI FORMAZIONE Elaborare un PSL con il Metodo Leader novembre 2007 c/o Abbazia di San Michele Arcangelo di Montescaglioso (Matera) Con la prossima.
PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA dall’elaborazione del progetto all’attuazione PSR Progettazione Integrata Progetti Integrati di Filiera a cura.
1 Seminario L’Approccio LEADER stato dell’arte e prospettive future Roma martedì 16 ottobre Carlo Ricci (Task Force Leader.
Sviluppo Rurale Direzione Generale Agricoltura e Sviluppo Rurale Approccio Leader.
1 Start up dei Gal Circuiti amministrativi e finanziari dell’approccio Leader Ruolo e compiti del Gal nelle differenti modalità di attuazione delle operazioni.
1 L’attuazione delle strategie di sviluppo locale Superare le criticità nel nuovo quadro di riferimento normativo e programmatico.
Presentazione della Rete Rurale Nazionale Task Force Leader La Dimora dei Cavalieri - Vaglio di Basilicata (PZ) Laboratorio LEADER 21 giugno M. Assunta.
1 Start up dei Gal L’approccio Leader In Italia Confronti regionali ed avanzamento La Dimora dei Cavalieri – Vaglio (PZ)
02/06/2016 Catania 1 Evento di Lancio del Programma e presentazione primo bando Auditorium Monastero dei Benedettini Catania 25 gennaio 2010 Presidenza.
. Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale Autodiagnosi del processo di predisposizione del piano 2° parte: Processo di predisposizione del piano.
PSR SICILIA Animazione, attivazione e coinvolgimento del Partenariato per l’elaborazione della Strategia Comune di Sviluppo del Territorio.
PIC RM AMAT II PRESENTATION DU PROJET D’INITIATIVE COMMUNE LABORATORIO TERRITORIALE STRATEGICO DEL MEDITERRANEO REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEL TERRITORIO.
Prospettiva di genere:integrare la dimensione di pari opportunità tra donne e uomini nei progetti che beneficiano di finanziamenti europei. La metodologia.
Regione Sicilia LA VALUTAZIONE INTERMEDIA DEL PROGRAMMA LEADER+ BASILICATA Comitato di Sorveglianza delle forme di intervento comunitario in Basilicata.
IL DOCUMENTO STRATEGICO PRELIMINARE DELLA VALLE D’AOSTA Nadia Savoini - Luigi Malfa Aosta, 20 marzo 2006.
Elaborare una strategia di sviluppo locale con il Metodo Leader Regione Toscana Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale 30 giugno (Firenze Fiera - Piazza.
Forum partenariale Aosta, 4 febbraio L’integrazione tra gli interventi 1.La valutazione dei dispositivi d’integrazione 2.L’attuazione dei “progetti.
Valutazione indipendente del PSR Toscana 2007 – 2013 Le attività di Valutazione Comitato di Sorveglianza Firenze, 28 Ottobre 2011.
Claudio Brédy Capo Servizio Politiche comunitarie Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali Gli scenari condivisi delle evoluzioni attese del contesto.
La progettazione integrata nel Fondo FEASR: pacchetti di azioni, progetti di filiera, progetti territoriali e metodo LEADER L’approccio integrato nelle.
1 Start up dei Gal Circuiti amministrativi e finanziari dell’approccio Leader Ruolo e compiti del Gal nelle differenti modalità di attuazione delle operazioni.
1 L’animazione e l’autovalutazione per creare valore aggiunto e darne evidenza Laboratorio LEADER 22 giugno Carlo Ricci (Rete Rurale Nazionale – Task Force.
Transcript della presentazione:

Sequenza logica Qualità della strategia: le diagnosi e l’analisi swot

Analisi SWOT PUNTI DI FORZA Sono gli attributi che possono essere efficacemente utilizzati per conseguire gli obiettivi: ◊ il progetto si costruisce su di loro PUNTI DI DEBOLEZZA Sono i limiti, i difetti o le falle che impediranno il raggiungimento degli conseguire gli obiettivi: ◊ il progetto deve essere in grado di eliminarli (o aggirarli) OPPORTUNITÀ. Sono le condizioni favorevoli (esterne e quindi non modificabili) che potranno aiutare a raggiungere gli obiettivi: ◊ il progetto deve essere in grado di approfittarne ed utilizzarle MINACCE. Sono gli impedimenti e le condizioni sfavorevoli (esterne e quindi non modificabili) che si “…trovano lungo la strada” che porta al raggiungimento degli obiettivi: ◊ il progetto deve essere in grado di mitigare i loro effetti Qualità della strategia: le diagnosi e l’analisi swot

BisogniSWOTCoerenzaConsistenzaAzioni Bisogna istituire una segnaletica stradale specifica 2 pf2 2 pd4 2 o3 Alta Analisi circuiti brevi Studio guida slow-food Confermato partenariato Esperienza attrattori culturali e naturali Provincia-PIT Aggiornamento analisi Verifica propensione Approfondimento tasse e autorizzazioni Bisogni >>>>> S W O T Obiettivi >>>>> Bisogni Obiettivi op.BisogniCoerenzaFattibilità PSRFattibilità Altri Realizzazione segnaletica stradale per attrattori rurali 2.4Alta 313 Tip.A x programmazione Locale: con Provincia e AEL per tasse su strade Qualità della strategia: le diagnosi e l’analisi swot Esempio…

Quadro di domanda valutativa riferito alla diagnosi Qualità della strategia: le diagnosi e l’analisi swot

2 ragioni principali per adottare un approccio bottom up (1/2) 1. Raccogliere le conoscenze necessarie Un’attività di diagnosi strategica orientata ad un sistema territoriale circoscritto non può prescindere, sia nella fase di analisi che in quella di decisione strategica, dalla raccolta e dal confronto di elementi conoscitivi detenuti esclusivamente dai diversi gruppi di attori locali che operano nell’ambito di quel sistema. “……… una pianificazione corretta deve identificare le reali esigenze dei beneficiari e ciò non può essere possibile senza un’analisi della situazione locale così come viene percepita dai diversi gruppi di attori interessati” (PCM – Commissione Europea) Qualità della strategia: diagnosi e bottom up

2. Creare un senso di appartenenza al progetto È necessario creare un senso di appartenenza al progetto tra gli attori che saranno mobilitati in fase di implementazione e nulla è più efficace del dare evidenza di un uso convinto del bottom-up. Questo processo, che nelle concezioni meno illuminate viene interpretato come un’attività propagandistica di “costruzione del consenso”, implica in realtà un’evoluta capacità di ascolto ed animazione per compiere il percorso che porta da un primo “allineamento delle visioni” ad una vera progettazione partecipativa delle strategie di intervento. 2 ragioni principali per adottare un approccio bottom up (2/2) Qualità della strategia: diagnosi e bottom up

Basi del processo della pianificazione partecipativa (1/2) 1. Gli “atti di fede”: La creatività di un gruppo è maggiore di quella della somma delle individualità che lo compongono L’appartenenza ad un progetto può essere ottenuta solo se gli attori partecipano nel processo di pianificazione 2 Il principio: Le informazioni necessarie per un progetto possono essere ottenute attraverso il coinvolgimento di una massa critica di persone implicate con diverse posizioni Qualità della strategia: diagnosi e bottom up

Basi del processo della pianificazione partecipativa (2/2) 3 La dinamica: Attivare “un percorso di elaborazione analitica e diagnostica, costantemente visualizzato, sostenuto da risorse umane e strumenti di facilitazione (animazione)” Introdurre “diverse posizioni di percezione” per stimolare la condivisione tra gli attori coinvolti di informazioni e percezioni di natura conscia ed inconscia Qualità della strategia: diagnosi e bottom up

Quadro logico con struttura ad albero Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante Obiettivo specifico n. 1 Obiettivo operativo n.1.1 Obiettivo operativo n.1.2 Obiettivo generale Obiettivo operativo n.1.3 Obiettivo specifico n. 2 Obiettivo operativo n.2.1 Obiettivo operativo n.2.2 Obiettivo specifico n. 3 Obiettivo operativo n.3.1 Obiettivo operativo n.3.2

Obiettivo generale Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante Funzione Rappresenta i benefici a lungo termine che il piano dovrebbe apportare alla comunità locale. Esso deve altresì illustrare come il piano sia coerente con le politiche di riferimento (comunitarie, nazionali e regionali). Come si misura Indicatori di impatto Si riferiscono agli effetti che il piano produce al di là delle ricadute immediate che si vengono a determinare sui beneficiari degli interventi (effetti a lungo termine)

Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante Funzione Chiariscono come il piano concorra a conseguire l’ obiettivo generale (apportando quali benefici e/o risolvendo quali problematiche). Possono coincidere con le “misure”. Normalmente tra di essi si generano una serie di connessioni logiche utili che li rendono interdipendenti. Come si misurano Indicatori di risultato Misurano l'effetto diretto ed immediato prodotto dal programma. Obiettivi specifici

Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante Funzione Il conseguimento di ogni obiettivo specifico è affidato, sul piano operativo, ad uno o più obiettivi operativi. Essi possono rappresentare le azioni del piano, ciascuna delle quali presenta uno specifico quadro di descrizione e viene attuata con uno o più interventi (operazioni). Come si misurano Indicatori di realizzazione Sono riferiti alle specifiche attività e si misurano in unità fisiche o finanziarie (beni e servizi prodotti) Obiettivi operativi

Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante Rappresenta- zione dell’idea guida del PISL del medio Olona

Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante La visione del GAL Delta 2000: riposizionamento dell’immagine del delta del PO

Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante Diagnosi qualitativa del territorio effettuata con il metodo SEP

Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante Schema logico per l’impostazio- ne dell’analisi dei problemi

Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante particolare dell’albero dei problemi legati alla fruizione turistica

Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante

geografia delle politiche di cooperazione sovracomunale attivate nel contesto di una delle aree PIT attivate nella Regione Puglia

Analisi del quadro strategico Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante

Il processo di definizione del Programma: fasi Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante 1.Avviamento del programma - formazione e organizzazione del partenariato locale; - analisi del contesto e rappresentazione dei bisogni; - individuazione dell’orientamento strategico (scelta dei temi catalizzatori) 2.Definizione della diagnosi strategica 3.Pianificazione dei risultati attesi Sulla base dell’orientamento individuato, si approfondisce l’analisi del contesto locale traendone conclusioni diagnostiche per giungere alla definizione di una strategia operativa di intervento. Definizione del quadro operativo del Piano confrontando la strategia delineata con i fattori vincolanti in termini di fattibilità (tempi, risorse, condizioni attuative ecc.)

Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante Decisioni prese dal partenariato locale Progettazione partecipativa Lavoro di ricerca e documentazione Fasi principali di avanzamento del piano DIAGNOSI STRATEGICA DEFINIZIONE DELLA DIAGNOSI ED ARTICOLAZIONE DELLA STRATEGIA 2 AVVIAMENTO ORGANIZZAZIONE DELLA PARTNERSHIP ED INDIVIDUAZIONE DELL’ ORIENTAMENTO STRATEGICO 1 PIANIFICAZIONE DEI RISULTATI DEFINIZIONE DI RISULTATI ATTESI, IMPEGNI E PIANO FINANZIARIO 3 DEFINIZIONE DEL PROGRAMMA CONFEZIONAMENTO DEL PIANO ED APPROVAZIONE 4 Analisi di contesto e storia del progetto Sviluppo di visioni condivise Orientamenti strategici e “percorso” Raccolta di elementi conoscitivi specifici Analisi dei problemi Articolazione della strategia di intervento Analisi degli attori e simulazioni Analisi di scenario e verifica degli interessi Definizione di priorità ed impegni Verifica in momenti di confronto pubblico Descrizione delle procedure di gestione ed eventuali revisioni Approvazione del piano Il processo di definizione del Programma

I risultati delle analisi devono trovare un diretto collegamento con gli obiettivi d’intervento: verificare l’esistenza di questi collegamenti ed eventualmente riorientare e calibrare meglio l’articolazione degli obiettivi Considerare che il PSR individua già, per le macroaree ammissibili all’approccio Leader, alcuni fabbisogni d’intervento cui sono collegati obiettivi specifici 1. Coerenza degli obiettivi specifici con i fabbisogni dell’area Il tema unificante può essere interpretato come “mission” del PSL. Ciascun obiettivo deve convergere verso l’obiettivo globale. Esempio: in aree a forte spopolamento, la mission può essere rappresentata dall’incremento del grado di attrattività del territorio per le popolazioni e le attività economiche. Su tale obiettivo globale possono essere opportunamente modulati gli obiettivi della diversificazione con quelli del miglioramento della qualità della vita 2. Coerenza con fabbisogni e grado di integrazione del tema unificante Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante

Ciascuna linea d’intervento attinge a misure diverse del PSR e può essere interpretata come “progetto collettivo” ovvero iniziativa a carattere unitario che lega destinatari operanti in settori diversi. 3. Livello di multiultisettorialità Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante animazionesensibilizzazione Per costruire linee d’intervento multisettoriali è fondamentale agire sul versante dell’animazione e sensibilizzazione sia nel processo di costruzione del PSL, sia in fase di attuazione. settori non immediatamente contigui E’ importante interloquire ed aprirsi anche a rappresentanze di soggetti che operano in settori non immediatamente contigui a quello agroalimentare o turistico. L’esempio che segue parte dalla necessità di rispondere ad alcuni fabbisogni specifici di un’area appenninica, nella quale sono emerse alcune problematicità che investono il settore zootecnico (sistema di allevamento pastorale e transumante dei bovini podolici): Usi civiciconflittualità multifunzionalibiodiversità produttivafiliera cortaambientale turistica Usi civici; conflittualità tra allevatori e residenti; mantenimento di attività multifunzionali; conservazione delle biodiversità; valorizzazione produttiva; sostegno della filiera corta; tutela ambientale; valorizzazione dell’offerta turistica (enogastronomia e naturalistico-ambientale)

Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante Esempio: Obiettivo globale “Valorizzazione della cultura e dei sistemi pastorali transumanti” Obiettivi specifici: Creazione del sistema di offerta sostenibile; Tutela e riqualificazione del patrimonio culturale e paesaggistico Valorizzazione e miglioramento della qualità dei prodotti lattiero-caseari; Linea d’ intervento (Mis. principale): Mis. collegate Destinatari/ settori Imprenditori, cooperative agricole Trasf.ne agroalimentare Formazione PMI servizi, manifatturiero Ricerca Soggetti coinvolti: Amministrazioni comunali Centro di ricerca Allevatori Ristoratori PMI trasformazione agroalimentare Servizi turistici Artigianato

L’integrazione non è l’obiettivo, ma un modello organizzativo ed attuativo capace di favorire l’innesco di effetti sinergici tra interventi, e l’accumulo di competenze Nell’approccio Leader l’integrazione si sviluppa su tre dimensioni: Micro-integrazione Integrazione locale o settoriale Integrazione inter-programmatica Progettazione integrata Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante

Adozione di modalità di selezione dei progetti in coerenza con il tema unificante e gli obiettivi perseguiti Animazione, informazione, sensibilizzazione e condivisione obiettivi; Creazione e rafforzamento delle reti relazionali; Individuazione del tema unificante Analisi degli obiettivi delle singole misure del PSR attivabili nell’Asse 4; Articolazione delle misure del PSR funzionali al perseguimento di obiettivi comuni, coerenti con il tema; Struttura delle reti e delle relazioni … in fase di progettazione… … in fase di attuazione L’integrazione tra le azioni del PSL Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante

… misure… … programmi Politiche di coesione Altri strumenti e programmi speciali PSR … tra interventi… PSL Integrazione… Qualità della strategia: definizione strategia e tema unificante

Criteri di autovalutazione del Programma