Le scuole della seconda opportunità le radici di un modello Anna Maria Ajello Università di Roma “La Sapienza”
2 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Scuole della Seconda Opportunità: Iniziale approccio compensativo Target iniziale, definito da comunità europea: Soggetti a rischio, svantaggiati, con insufficienti abilità per il mercato del lavoro Target attuale: soggetti demotivati all’apprendimento ulteriore
3 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Le esperienze di cui si tratta qui si possono considerare lungo un continuum perché si va da situazioni molto critiche (ad es. Chance!) a quelle più “normali” che muovono dalla demotivazione all’apprendimento ulteriore (v. Progetti Ponte Trento- v Icaro… ma non troppo Reggio Emilia)
4 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Caratteristica comune : non teorie ma richiami ad autori diversi: Gardner, Feuerstein, Goldstein, Bateson e altri. Eclettismo come dimensione pervasiva comuni i presupposti/valori
5 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Questo eclettismo non elemento deteriore, di confuso richiamo ma centratura “sul problema” e utilizzo di spunti diversi volti tutti alla soluzione J.Dewey “pedagogia scienza pratica”
6 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Valori presupposti/1 Ottica compensativa: adulti assumono responsabilità dell’insuccesso formativo dell’adolescente non un suo fatto privato ma assunzione di prospettiva relazionale/sistemica (collab.operatori diversi) recupero di un danno (danno di motivazione) prospettiva di empowerment dei soggetti
7 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Valori presupposti/2 ricostruire un rapporto educativo basato sull’autenticità valore fondante (non finzione di interesse/comprensione v rituali scolastici) esplorare possibilità diverse (formazione professionale: progetti Ponte a Trento)
8 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Valori Presupposti/3 aggancio ai saperi dei giovani adolescenti, ai saper fare “insegnante come archeologo alla scoperta di abilità nascoste” (Commissione Europea 2001) continuità fra saperi informali, non formali, formali ricostruzione del senso di fiducia in sé e di autoefficacia
9 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Valori presupposti/4 Dimensione di pieno coinvolgimento Uso di conoscenze apprese (non incapsulate, Engestrom, 1995; non conoscenza inerte Brown e Campione 1998) Apprendimento come costruzione di senso e di significato Le azioni svolte in contesti di formazione professionale a Trento rispondono esplicitamente a queste caratteristiche
10 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Valori presupposti/5 Dimensione progettuale dell’apprendere Rispondere ad un bisogno profondo dell’adolescente, di costruzione di sè Identità proiettata nel futuro: nelle esperienze di apprendistato è più connotata l’identità a cui si aspira
11 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Le pratiche/1 Costruire una relazione educativa autentica: adolescente con i suoi bisogni, sperimentazione di attività diverse, manifestazioni di parti diverse del sé ampliando la gamma delle esperienze
12 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Le pratiche /2 Ricorso alle tecnologie come pratiche che fanno sentire competenti (non necessariamente computers, ma anche ad es. macchine a controllo numerico, macchine per cucire: senso di autoefficacia) Prodotti visibili, superano il senso di inadeguatezza tipica dei compiti scolastici Acquisizioni complesse
13 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Le pratiche /3 Esperienze condotte in situazioni reali: rapporto con il mondo del lavoro, mediato da tutor, fonte di acquisizioni complesse. Ruolo dell’alternanza (di grado diverso) nell’induzione di abilità di rielaborazione fondate sull’esperienza
14 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Le pratiche/4 Documentazione delle esperienze realizzate come fondamento della valutazione (v ad es. portfolio, prime sperimentazioni a Trento nella formaz profess,Pellerey 1996) Rendere visibili, riconoscere, documentare, valutare i saperi Emersione di un processo ignorato/implicito nella scuola ordinaria
15 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Flessibilità organizzativa e dei percorsi Da orari ridotti a periodi più intensi:costruzione di una relazione con adulto prima di quella con i pari (v. SSO roma) Es. di percorsi differenziati per lunghezza a Trento Progetti Ponte Colloqui costanti con le famiglie
16 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Assunzione di responsabilità Stipula di patti espliciti come induzione di responsabilità Aspetto fondante della “buona relazione educativa” Ruolo delle regole come contenitive e di definizione del sé Patti anche con la famiglia: ruoli diversi talora scarsamente supportive, genitori invischianti, deficit di risorse, non sempre economiche
17 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Costruzione di reti Rapporti come manifestazione esplicita di interesse da parte della società esterna Capitale sociale dell’adolescente e della scuola nel suo complesso
18 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Lavoro degli adulti: insegnanti, tutors, operatori sociali Caratteristica di coloro che lavorano in questi progetti: funzionamento come gruppo Si sfata il mito del “bravo insegnante” Efficacia al gruppo professionale che lavora come tale (verticale ed orizzontale)
19 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Il lavoro degli adulti Gruppo professionale: valori condivisi, collaborazione, dialoghi di riflessione, centratura su apprendimento dei ragazzi/e, deprivatizzazione delle pratiche didattiche
20 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Il lavoro degli adulti Insegnanti come professionisti riflessivi: La riflessione accompagna costantemente il lavoro e si perviene a soluzioni originali e contestualmente efficaci
21 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Il lavoro degli adulti Ruolo della maggiore o minore istituzionalizzazione delle SSO (caso diverso Ponte Trento) Fluidità/stabilità (talora “continuità” delle relazioni) fra insegnanti e con gli operatori: Ruolo contenitivo dell’istituzione v già Bernstein curricoli integrati vs a collezione
22 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Il lavoro degli adulti Figure di supporto: Tutors come mediatori e riduttori di estraneità: Adolescenti Famiglie Mondo produttivo Operatori sociali per “casi complicati” Ricostruzione di reti di supporto
23 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Ruolo delle istituzioni locali Riconoscere l’importanza delle SSO Manifestazione esplicita di capitale sociale in azione (Putnam,2004) Educare come interesse della società (v. proverbio africano: per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio ) Precarietà istituzionale di alcuni di questi progetti, consolidati rapporti interistituzionali per altri (v. Trento Ponte)
24 di 24 Prof.ssa Anna Maria Ajello – University of Rome “La Sapienza” Per il futuro… Quali aspetti possono diventare esemplari anche per la scuola ordinaria? Quali modalità di “contagio”?