Il piacere e il dispiacere sono considerati “modi di comportarsi” in rapporto alla valutazione. La parola piacere viene usata per indicare un modo di comportarsi. Cosa rappresenta? Un apprezzamento. Uno dei significati principali attribuiti al verbo inglese to value.
Queste parole denotano attività che si intraprendono per mantenere o procurare certe condizioni. È possibile distinguere ciò che esse indicano da quello che è il loro significato. Ad esempio: enjoy = godere di Ricevere gratificazione da qualcosa che già esiste. Impiegare le proprie energie per assicurare le condizioni necessarie per raggiungere la soddisfazione.
Noi siamo portati a richiamare specifiche situazioni esistenziali e ad osservare ciò che in esse accade. Ad esempio: la madre che dichiara di voler trascorrere del tempo con il figlio, ma poi lo trascura; oppure che dimostra affetto verso il figlio solo in presenza di altre persone. Attraverso l’osservazione dell’energia impiegata possiamo tra valutazioni “positive” o “negative”.
La valutazione implica il desiderio, ma quest’ultimo deve essere distinto dal vagheggiare. Volere fortemente qualcosa senza impegnarsi per ottenerlo. Qualcosa di irraggiungibile non può essere ottenuto nonostante l’impegno.
Quando si definisce il “valore” in termini di desiderio, va collocato nel contesto esistenziale in cui nasce e agisce. Se è inteso come qualcosa che inizia e si completa in se stesso non è possibile discriminare un desiderio dall’altro e attribuirgli un valore superiore. Quando i desideri nascono e funzionano in certi contesti il rapporto tra desiderio e valutazione richiede l’esposizione di entrambi in situazioni verificabili.
Il contenuto e l’oggetto del desiderio dipendono dal contesto nel quale nascono e dalla condizione individuale delle persone. Ad esempio: i desideri di cibo cambiano in base al tempo trascorso dall’ultimo pasto. Il desiderio è una relazione attiva dell’organismo con l’ambiente. La sua esistenza dipende dalla situazione e dal modo in cui si adegua ad essa.
Il termine interesse si riferisce alla connessione fra l’attività personale e le condizioni che devono essere considerate nella teoria della valutazione. Dal punto di vista etimologico indica qualcosa a cui sia la persona che le condizioni circostanti partecipano reciprocamente in connessione tra loro. L’oggetto del desiderio è la motivazione che spinge l’individuo ad agire (posta in gioco).
Non si può avere una teoria della valutazione se non si stabilisce la natura di un desiderio o un interesse. Gli impulsi vitali rappresentano la condizione necessaria per l’esistenza di desideri e interessi. Gli interessi sono esaminati in base all’oggetto a cui si rivolgono e alle esigenze che si vogliono soddisfare e rispecchiano le azioni intraprese per raggiungere lo scopo.
Gli interessi non sono tutti uguali, in quanto differiscono dal contesto e sono situazioni che fanno parte dell’attività vitale di una persona. Ad esempio: l’interesse per il furto e per i suoi proventi, susciterà un interesse diverso da parte del ladro e del poliziotto. Poiché gli interessi si manifestano in contesti definiti e poiché sono situazioni insite nell’attività di vita di una persona o di un gruppo, gli interessi sono legati l’uno con l’altro e la valutazione di ognuno di essi è parte dell’insieme al quale esso appartiene.