SVILUPPI DELLE NEO-AVANGUARDIE: ANNI ’60-70 attenzione non all’opera ma all’analisi del metodo, dell’idea, dell’atteggiamento mentale, del processo l’artista progetta, teorizza, riflette poi altri (falegnami, meccanici, tecnici vari…) realizzano protesta contro il sistema commerciale contaminazione con altri ambiti creativi (musica, teatro, danza..) AVREMO QUINDI: MINIMALISMO AMERICANO ARTE CONCETTUALE EARTH WORKS (o LAND ART) BODY ART ARTE POVERA
MINIMALISMO AMERICANO Uso di forme primarie ed elementari, spesso tratte dal modo industriale e sviluppate in sequenze ripetitive animate da minime variazioni sul tema (come fa il computer, il DNA, i frattali…) Ripetizione, sequenza, permutazione abolizione dell’emotività Frank Stella, La grande bandiera, 1959 Donald Judd, Senza titolo, 1965 Sol LeWitt, ABCD 9 (Row), 1966,
ARTE CONCETTUALE Arte smaterializzata, non conta l’opera, conta il processo, l’idea. Joseph Kosuth riflette sul linguaggio, sulla formazione del pensiero, sull’ambiguità del testo On Kawara riflette sul senso della storia (dei popoli e individuale). Nauman sulla difficoltà di comunicare J. Kosuth, Orologio (uno e cinque), 1965 On Kawara, Bruce Nauman, Green Light Corridor, 1970
EARTH WORKS (o LAND ART) L’uomo da sempre ha disegnato il territorio con l’agricoltura o il giardinaggio. I nuovi rischi ecologici sollecitarono una nuova riflessione Robert Smithson, Spiral Jetty, 1970 James Turrell, Sky Space I, 1976 Richar Long, Installazione
BODY ART Processo di liberazione del corpo dai vincoli di una morale molto rigida. Corpo come unico strumento di espressione (flagellanti, travestimenti, parto…rapporto con la natura Gina Pane, Joseph Beuys, Gilbert & George
ARTE POVERA italiana Per l’arte non è più tempo della bellezza classica e ideale. Deve trovare la sua ragione nell’energia primaria come fonte di ogni creatività (fuoco, tana, vita come crescita….) Michelangelo Pistoletto, La Venere degli stracci, 1967 Jannis Kounellis, Senza titplo, 1967 Mario Merz, Luoghi senza strada, 1987