SOCIALIZZAZIONE PREDISPOSIZIONE AD ASCOLTARE PUNTI DI VISTA DIVERSI COMUNCIAZIONE STATI D’ANIMO E RICONOSCIMENTO SENTIMENTIma Punti deboli: CONOSCENZA DI TUTTE LE UDA PER SCEGLIERE QUELLA PIU’ ADEGUATA FORMAZIONE MIRATA ALLA COSTRUZIONE DI UDA PERSONALIZZATE POSSIBILITA’ DI RENDERLE MAGGIORMENTE VERTICALI
PUNTI DI CRITICITA’ Non sempre è stato facile integrare gli obiettivi della sperimentazione con quelli del processo della letto-scrittura. Sarebbe stato più semplice ridurre la sperimentazione ad una o due unità di apprendimento che avrebbero richiesto tempi più concentrati.
SCUOLE PRIMARIE DA VINCI E MARCONI CLASSI QUARTE CONFRONTARE I DATI COME VERIFICA DELLA SPERIMENTAZIONE POST-TEST maggio 2015
COMUNICARE IN CLASSE GESTIONE DEL CONFLITTO RELAZIONE CON I COMPAGNI INTERIORIZZAZIONE E RISPETTO DELLE REGOLE PREPOTENZE
INDICATORI SPERIMENTAZIONE COMUNICAZIONE EMPATIA RELAZIONE CON I COMPAGNI RICONOSCIMENTO E GESTIONE EMOZIONI RICONOSCIMENTO E GESTIONE COMPORTAMENTI NON ADEGUATI
PRE-TEST POST-TEST Nelle due classi sperimentali è aumentato il comportamento di aspettare il proprio turno mentre nella IV campione è diminuito come è diminuita la percentuale dei comportamenti inadeguati. In una delle classi sperimentali, in cui era presente, è scomparso l’indicatore del non rispetto dell’altro. Andrebbe approfondito nel contesto classe la risposta « non partecipo ma ascolto» poiché essa rientra nella comunicazione assertiva e nel riconoscere i propri limiti
Nella relazione con l’altro l’indicatore dell’allontanamento o isolamento del comportamento di rifiuto dell’altro quando chiede aiuto mentre nella classe campione risulta aumentato in una delle due classi sperimentali è aumentato il riconoscimento del sentimento di disturbo mentre nell’altra è aumentato il desiderio di aiuto. Da porre particolare attenzione alla domanda successiva in cui a prima vista potrebbe risultare un rifiuto del nuovo. Nelle due classi sperimentali, in realtà si è lavorato sull’empatia. Gli alunni attraverso un gioco hanno sperimentato che il cercare a tutti i costi di coinvolgere l’altro senza conoscere le sue usanze o il suo modo di agire non è proficuo. Per rendere positiva una relazione è necessaria la conoscenza e la comprensione di come l’altro interagisce, dei suoi tempi e delle sue modalità. La risposta « non ci parlo» va vista in tale ottica e ciò è confermato dal risultato della percentuale delle risposta di rifiuto che sono diminuite o addirittura scomparse. Vediamo come questo viene confermato nelle relazioni multiple come quella all’interno di un gruppo. Vi è una netta predominanza nelle classi sperimentali di ricerca di accordo o di condivisione di idee piuttosto che un’accettazione del proprio ruolo. Scopo della sperimentazione era quello di incentivare una partecipazione attiva attraverso la relazione io vinco tu vinci e superare io vinco tu perdi o io perdo e tu vinci
SE UN COMPAGNO MI CHIEDE AIUTO.. ARRIVA UN NUOVO COMPAGNO... PRE-TEST POST-TEST PRE-TEST POST-TEST
RELAZIONE CON I COMPAGNI PRE-TEST POST-TEST
CHIEDO IL PERMESSO, MI VIENE NEGATO... REGOLE PRE-TEST POST-TEST
Nel gestire un conflitto di gioco notiamo come la situazione confermi quanto detto precedentemente e come prevale il cercare di accettare una sconfitta o un provare a rimettersi in gioco. Nelle due classi sperimentali vi è un’ammissione dei propri sentimenti di rabbia e di diminuzione di autocontrollo mentre nella classe campione questa è aumentata. Occorrerebbe verificare se si tratta di una autoconsapevolezza dei propri stati d’animo e delle gestioni di emozioni o un reprimerli. Nella comunicazione assertiva l’accettare la sconfitta o il rimettersi in gioco è importante esattamente come controllare i propri stati d’animo pur riconoscendoli. Il riconoscere il sentimento provato e dargli un nome faceva parte della sperimentazione. Questo riconoscimento ero assente nel pre test mentre risulta nel post test. Nella classe campione è interessante l’aumento della percentuale nella risposta «cerco di non arrabbiarmi» perché potrebbe indicare la ricerca di un autocontrollo o l’acquisizione che arrabbiarsi è un aspetto negativo e che per costruire relazioni positive devo controllare le emozioni.
GESTIONE DEL CONFLITTO QUANDO NON SONO D'ACCORDO... QUANDO PERDO IN UN GIOCO... PRE-TEST POST-TEST
PRE-TEST POST-TEST GESTIONE DEL CONFLITTO
Nella gestione e autoriconoscimento di prepotenze fatte o subite rientra anche una parte delle regole. In una delle due classi sperimentali è stata messa in atto un tecnica di autogestione e di denuncia di ciò che l’altro percepiva come prepotenza. Infatti si nota la discrepanza tra ciò che si è fatto almeno una volta e ciò che si è subito. Essa è stata attuata attraverso l’assemblea di classe cioè se qualcuno subiva ciò che per se stesso era doloroso o vissuto come prepotenza lo esponeva agli altri superando il concetto di omertà e cercando insieme agli altri coetanei una possibile soluzione. Il docente diveniva mediatore e facilitatore della comunicazione. La possibile soluzione del conflitto spettava a tutti gli alunni che insieme dovevano cercare di risolvere la questione nel rispetto reciproco. Lo scopo era quello di decostruire il silenzio che spesso si costruisce attorno a chi è considerato leaders e che certi comportamenti considerati da alcuni amichevoli o giocosi non erano percepiti come tali e che quindi innescavano risposte non adeguate. Nella classe sperimentale in cui si è provata questa modalità è presente sia la denuncia al compagno di quanto è stato pensato nei suoi confronti sia il cercare di risolvere il conflitto da soli piuttosto che ricercare l’intervento dell’insegnante che a quel punto assume un ruolo punitivo ma non risolutore del disagio innescato.
NON HO RISPETTATO UNA REGOLA E VENGO RIMPROVERATO... SE UN COMPAGNO MI CHIEDE DI FARE UN DISPETTO... PRE-TEST POST-TEST
FATTE ALMENO UNA VOLTA.. SUBITE ALMENO UNA VOLTA.. FATTE ALMENO UNA VOLTA.. PRE-TEST POST-TEST
PRE-TEST PREPOTENZE POST-TEST