IL DISEGNO INFANTILE 18 aprile 2015 Dott.ssa Francesca Carpani personale lavoro
Che cos’è un disegno? È un processo di riproduzione del proprio soggettivo vedere un fatto, un fenomeno. Inoltre, ciò che è prodotto può essere osservato, visto da chi disegna e visto da altri.
Dal punto di vista psicoanalitico, il disegno – come il sogno – è “una finestra aperta sull’inconscio” ma, in quanto prodotto dell’IO e dell’inconscio, è più facilmente interpretabile.
A cosa serve il disegno? Per descrivere e narrare gli esseri e le cose Per esprimere la propria vita emotiva, comunicando il proprio mondo interiore
Pertanto… disegnando o dipingendo liberamente bambini e ragazzi esprimono stati d’animo, sensazioni e sentimenti profondi, la loro visione del mondo, l’immagine di sé ed esprimono tutto questo a qualcuno che veda e se ne faccia carico.
“In principio vi sono l’atto e il gesto. Fantasia, pensieri, giochi ed immaginazione vengono dopo. La realtà psichica ha, a suo fondamento, l’atto e il gesto che ne determineranno la sorte, il destino che poi in seguito diventerà parola”
“La parola altro non è se non un atto mancato” Masud Khan
Il gesto grafico del bambino sarà accompagnato dalle parole che noi diremo al bambino e da quelle che lui dirà a noi.
Come capire il disegno? Vedere e sentire cosa muove dentro di noi, come quando si guarda un’opera d’arte Osservare le componenti formali e strutturali
Il disegno deve essere libero, vissuto come un gioco. In caso contrario diventa un compito o la risposta alla richiesta di un adulto.
Il foglio è lo spazio di vita interna del bambino
Il bambino, nel disegno, racconta come vede se stesso o come vorrebbe essere, qual è il suo nucleo di sofferenza, quali e come sono i legami con i genitori.
ATTEGGIAMENTO Calmo – ritmo adeguato, lineamenti distesi, racconto del significato del disegno Ansioso – eccessiva loquacità, movimenti ripetitivi o non coordinati, rigidità muscolare, mano che copre il disegno, ecc Aggressivo, nervoso – tipico di bambini che faticano a stare seduti, non riescono a disegnare dentro il foglio, scarabocchiano e tendono a distruggere il loro lavoro
POSIZIONE Orizzontale (madre) Verticale (padre)
Zona centrale – equilibrio, sicurezza ma anche egocentrismo e narcisismo Parte superiore – luogo della fantasia, delle aspirazioni, dei desideri Parte inferiore – pesantezza, depressione, pessimismo Parte sinistra – lato materno, bambini orientati al passato e alla soddisfazione immediata di istinti e affetti Parte destra – lato paterno, bambini orientati al futuro, al progresso, all’attività COLLOCAZIONE NELLO SPAZIO
SEQUENZA CANCELLATURE Insoddisfazione nei confronti di se stesso, rifiuto verso altri DETTAGLIO Bambino che non si esprime, con poca energia mentale (disegno spoglio) – Bambino che sente di dovere apparire (disegno molto abbondante di particolari)
DIMENSIONI Disegni grandi – bambini rassicurati e accolti nelle loro richieste, naturale senso di onnipotenza (fino a 5/6 anni) Disegni piccoli – bambini timidi, ambiente che li blocca o reprime, genitori chiusi o depressi
PRESSIONE Adeguata Esagerata Molto debole
TRATTI Lunghi Brevi Dritti Curvi Dentati Linee tratteggiate ed indecise Disordinati e irregolari
TRASPARENZA Indipendentemente da ciò che è possibile vedere nella realtà, il bambino esprime quello che per lui è affettivamente significativo.
USO DEL FOGLIO AVANTI E RETRO Mondo interno nascosto e protetto USO DI PIU’ FOGLI Esigenza di un allargamento dello spazio di vita
I COLORI ROSSO – aggressività elaborata, pensata, utile a mettermi in gioco e a scoprire l’ambiente GIALLO – rabbia esplosiva, non controllata e spesso non agita ARANCIONE – chiusura, paura, inibizione VERDE – crescita, speranza, tranquillità BLU – legato al pensiero, all’intelligenza, ma anche alla freddezza affettiva e al controllo razionale VIOLA – rassegnazione, penitenza, masochismo, espiazione
FUCSIA – femminilità depressa, svalorizzata, rassegnata MARRONE – bisogni concreti, fatica ROSA – identità femminile, intima e seduttiva CELESTE – femminilità sublimata AZZURRO – identità maschile BIANCO – fuga, momento di pausa, di solitudine, di svuotamento di vitalità GRIGIO – immobilità, attesa, mancanza di autodefinizione NERO – paura, angoscia, blocco, rinuncia
BIBLIOGRAFIA A. S. Bombi, G. Pinto “Le relazioni interpersonali del bambino”- Carocci M. R. Costanza, “Cuori che aspettano di essere considerati”- Franco Angeli G. Crocetti, “Il bambino nella pioggia”- Armando Editore A. Oliverio Ferraris “Il significato del disegno infantile”- Bollati Boringhieri