La tipologia delle forme organizzative Il governo e l’amministrazione ministeriale Le autonomie locali.

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Transcript della presentazione:

La tipologia delle forme organizzative Il governo e l’amministrazione ministeriale Le autonomie locali

«in principio sono le funzioni» Le funzioni condizionano le scelte organizzative Funzioni sovrane/grandi politiche pubbliche → governo e amministrazione ministeriale Esigenze di decentramento/istanze di autonomia → Regioni ed enti locali Espansione intervento pubblico → amministrazione parallela/enti specializzati Attività commerciali → imprese pubbliche Stato regolatore → Autorità indipendenti

Amministrazione pubblica e interessi privati Ogni figura soggettiva pubblica (ministeri, autonomie locali, enti pubblici, imprese, autorità indipendenti) risponde ad una specifica logica dell’azione collettiva È caratterizzata da un particolare rapporto con: -gli organi politici rappresentativi -i gruppi di interesse -i cittadini singoli e associati Le tecniche di influenza: indirizzo politico, rappresentanza istituzionale, scelte di mercato, partecipazione procedimentale

Il governo Stabilità dell’istituzione “governo” (cfr. artt. 92 e ss. Cost.) L’articolazione governativa e la disciplina del potere esecutivo, però, variano nel tempo e nello spazio Il governo e il core business dello Stato: dalle funzioni sovrane e alle grandi politiche pubbliche (sviluppo economico, promozione del benessere, ambiente) La partecipazione del governo alle decisioni europee: il Consiglio (dei ministri) dell’Ue e il c.d. metodo intergovernativo

Il vertice politico dell’amministrazione governativa Presidente del Consiglio, Ministri (che compongono il Consiglio dei ministri), vice-ministri e sottosegretari di Stato La trasmissione dell’indirizzo politico a livello amministrativo L’organizzazione degli uffici è sottoposta a riserva di legge (art. 95 Cost.) / Un disegno normativo organico: d.lgs. n. 300/1999 e n. 303/1999 I regolamenti di organizzazione dei singoli ministeri

La Presidenza del Consiglio L. n. 400/1988 e d.lgs n. 303/1999 Funzioni di coordinamento: poteri di disciplina, indirizzo e di direttiva; strumenti informali (riunioni, tavoli, ecc.) Compiti di amministrazione attiva (es., editoria e protezione civile): rischio di snaturamento delle funzioni di coordinamento

I ministeri Disciplina organica (d.lgs. n. 300/1999) Uffici-organi dello Stato (assenza di personalità giuridica, anche se autonoma soggettività) Ministeri con portafoglio: Funzioni d’ordine, Funzioni economiche, Funzioni del benessere (welfare, istruzione, ambiente, salute e beni culturali) Ministeri senza portafoglio (attuazione del programma, politiche regionali, turismo, ecc.)

Decentramento e autogoverno Art. 114 Cost.: «la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane dalle Regioni e dallo Stato» → equiordinazione Elettività degli organi → Autonomo indirizzo politico-amministrativo Sono enti a fini generali → pluralità di funzioni/cura degli interessi della comunità territoriale Elevata frammentazione del sistema: 20 regioni, 110 province, oltre Comuni

Gli organi delle autonomie locali Consiglio: organo collegiale di indirizzo e di controllo politico-amministrativo Capo dell’esecutivo (presidente della Regione/presidente della Provincia/Sindaco): eletto direttamente dai cittadini/responsabile del buon funzionamento dell’amministrazione Giunta: organo esecutivo con competenza residuale rispetto al Consiglio e al Capo dell’esecutivo Enti strumentali e società partecipate

Gli istituti di partecipazione Istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli e associati Azione popolare per la tutela di interessi collettivi Accesso alle strutture e ai documenti Istanze e reclami al difensore civico Disfunzioni del sistema →debolezza dei poteri di controllo → prevalenza di interessi particolari e concentrati

Le funzioni Art. 118, co. 1 e 2, Cost. «Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.» Funzioni proprie e Funzioni delegate (v. gestione liste aventi diritto al voto/sindaco come ufficiale di governo)

La leale collaborazione Dalla gerarchia alla equiordinazione Il principio di leale collaborazione tra Stato, regioni, ed enti locali Le strutture di coordinamento La Conferenza Stato-regioni (funziona consultiva generale, procedura di intesa con singole regioni) La Conferenza Stato-città e la Conferenza unificata