La città che vorrei La creatività dei più giovani per progettare il futuro Progetto ideato e realizzato da Santa Sicali Gruppo dei Giovani della Croce.

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Transcript della presentazione:

La città che vorrei La creatività dei più giovani per progettare il futuro Progetto ideato e realizzato da Santa Sicali Gruppo dei Giovani della Croce Rossa Italiana di Fiumefreddo di Sicilia (CT) Indirizzo mail :

La città che vorrei I punti di partenza del progetto A tale proposito si ricorda: la Convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia(1989) la Conferenza Onu di Rio de Janeiro del 1992, nella quale è stata approvata l'Agenda XXI, la Conferenza Europea sulle Città Sostenibili di Aalborg (1994) la Conferenza Onu Habitat 2 di Istanbul (1996). Negli anni '90 numerose conferenze, accordi e convenzioni inter- governative hanno affermato e intrecciato i concetti di città sostenibile, con i temi dei diritti dell'infanzia e con la centralità della condizione urbana.

In questi documenti si raccomanda che, in tutte le decisioni politiche, gli interessi e le proposte dei bambini siano sempre considerati. PERCHÉ I BAMBINI DOVREBBERO PROGETTARE LE CITTA’ ? Promuovere la cittadinanza attiva

E se nei contesti di “normalità” vi sono stati i primi tentativi di far partecipare i più piccoli alle decisioni della vita comunitaria, nei contesti emergenziali bambini e ragazzi sono spesso “meri osservatori” di ciò che accade attorno a loro. Questo può spesso dar vita a sentimenti di passività e la percezione che vi sia un disinteresse nei confronti dei loro bisogni

Il Progetto “La città che vorrei “ è uno strumento per promuovere il benessere di bambini e adolescenti partendo dalla qualità dell’ambiente urbano in cui vivono Stiamo lavorando … per Noi Attraverso un’esperienza di progettazione partecipata, bambini e ragazzi possono proporre idee per migliorare lo spazio urbano in cui vivono, nelle fasi successive ad un’emergenza..

6 aprile 2009 Emergenza Sisma Abruzzo Nel territorio aquilano la Croce Rossa Italiana ha implementato il Progetto La città che vorrei realizzando presso il Campo del Comune di Cagnano Amiterno il primo laboratorio di architettura partecipata rivolto a bambini e adolescenti che vivono nelle zone colpite dal sisma. Quali obiettivi ci siamo prefissati?

Obiettivi del Progetto La città che vorrei Riattivare la progettualità e la fiducia nel futuro Promuovere il protagonismo dei bambini nella costruzione del proprio futuro, secondo un approccio partecipativo.

Obiettivi specifici del Progetto La città che vorrei Sviluppare il senso di appartenenza alla propria Comunità “Ricucire” i rapporti affettivi con gli spazi urbani, le periferie, i luoghi sociali e le routines quotidiane Favorire la coesione sociale tra soggetti che vivono la vulnerabilità e la perdita del senso di sicurezza del proprio ambiente.

Contribuire alla formazione di una “cittadinanza consapevole e responsabile” Obiettivi del Progetto La città che vorrei Sviluppare nei bambini la coscienza del cittadino che progetta la sua città: un luogo a misura di bambino, ma soprattutto più sicuro

La città che vorrei Estate Campo della Croce Rossa presso il Comune di Cagnano Amiterno (AQ) Attività educative finalizzate alla promozione della cittadinanza attiva Laboratori espressivi per rappresentare attraverso linguaggi simbolici il territorio colpito dal sisma. Analisi e studio della planimetria del Comune di Cagnano Amiterno. Nozioni di architettura e di arte plastica per bambini e ragazzi Proposte di riqualificazione urbana del territorio sottoforma di plastico tridimensionale

I destinatari del Progetto sono diventati promotori di un progetto di riqualificazione urbana dell’area dove la Comunità di Cagnano Amiterno si riunì la notte del 6 aprile 2009.

Risultati raggiunti Il 31 agosto 2009 si è svolta presso l’aula consiliare del Comune di Cagnano Amiterno la presentazione del plastico tridimensionale rappresentante l’idea progettuale dei ragazzi

L’amore non crolla mai e vince tutte le catastrofi del mondo Nasce il calendario “La città che vorrei” che raccoglie i disegni realizzati dai bambini che sono stati ospitati nei Campi della Croce Rossa Italiana durante l’emergenza. Ogni mese è l’espressione di un’idea, un sogno, un progetto di un bambino.

Giugno 2010: firma del protocollo di intesa tra il Comune di Cagnano Amiterno e l’Assemblea Regionale Siciliana per la donazione che servirà a realizzare la piazza progettata dai bambini

Cagnano Amiterno (AQ) 21 luglio 2011 inaugurazione piazza “Casa dello studente” progettata dai bambini e dai ragazzi de “La città che vorrei” Nelle fasi successive al tragico sisma che ha colpito l’Abruzzo nel 2009, i bambini e i ragazzi di Cagnano Amiterno hanno vissuto un’esperienza di progettazione urbana partecipata in cui hanno espresso il bisogno di sentirsi “protagonisti” del proprio territorio in una fase critica della loro vita che ne ha compromesso la vivibilità e il senso di sicurezza. Bambini e ragazzi, interlocutori primari dell’intervento, hanno rappresentato un canale d’accesso all’intera comunità: l’approccio partecipativo alla progettazione del proprio territorio è stato strumento per attivare il protagonismo dei più piccoli, ma anche intervento psicosociale per “ricostruire” l’insieme significativo delle relazioni sociali fra i cittadini, le organizzazioni e le istituzioni dopo il tragico evento.

La città che vorrei secondo una prospettiva psicosociale Tutti i programmi che utilizzano una prospettiva psicosociale, ribadiscono la necessità che il soggetto assuma una posizione attiva nella gestione della propria salute e tendono a sottolineare il ruolo svolto da alcuni fattori protettivi quali i sentimenti di coesione al gruppo e il senso di appartenenza alla comunità.

La città che vorrei Per quel che riguarda i bambini, questi programmi sono finalizzati a sostenere la tendenza a mantenere uno sviluppo sano, nonostante le esperienze traumatiche, attraverso interventi finalizzati a promuovere esperienze di solidarietà fra pari, la possibilità di vedere la vita e le relazioni come in continuità tra loro, la possibilità di impegnarsi in attività creative ed in attività che confermano le capacità personali, le competenze e le adeguate strategie di adattamento.

Dalle interviste effettuate il 21 luglio 2011 ai bambini e ragazzi che hanno partecipato a "La città che vorrei“ "Se non ci fosse stato questo progetto forse ci saremmo allontanati, tra di noi non ci sarebbe adesso questo rapporto…" - Alessia, 14 anni “Non ci dimenticheremo mai di voi perchè con il vostro sostegno morale, intrattenendoci in attività come il progetto "La città che vorrei" avete aiutato noi ragazzi a superare un momento molto difficile della nostra vita come è stato quello di due anni fa” - Pamela, 14 anni