La crisi di Cuba. La situazione di Cuba L’isola di Cuba era protettorato statunitense dal 1898, dopo che era stata sottratta al dominio spagnolo. Anche.

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La crisi di Cuba

La situazione di Cuba L’isola di Cuba era protettorato statunitense dal 1898, dopo che era stata sottratta al dominio spagnolo. Anche se formalmente era indipendente, lo stato era sotto stretto controllo politico ed economico degli Stati Uniti D’America. La popolazione viveva in condizioni di miseria, dovuta al fatto che le più importanti imprese dell’isola era concentrate nelle mani di pochissime persone.

La rivoluzione Nel 1956 un gruppo di intellettuali presenti sul territorio dell’isola, tra i quali spiccano per importanza Fidel Castro e Ernesto ‘Che’ Guevara, diedero vita alla prima vera attività di guerriglia contro il regime dittatoriale presente sull’isola. Nel 1959 con la vittoria dei rivoluzionari e la destituzione di Fulgencio Batista, viene instaurato a Cuba un regime di tipo socialista, l’unico regime con questo tipo di ideologie tra tutti gli stati dell’America, sotto controllo degli Stati Uniti.

Reazione degli Stati Uniti Per tentare di riportare ordine sull’isola e instaurare nuovamente un governo filo-americano, gli Stati Uniti approvarono una spedizione militare sul territorio; la CIA(servizi segreti statunitensi) si occupò di finanziare e supportare la spedizione, con l’invio di aerei per il trasporto dei dissidenti cubani decisi a rovesciare il governo di Fidel Castro. Il 17 Aprile del 1961 sbarcarono sull’isola in una località denominata Baia dei Porci i dissidenti cubani, dove trovarono però, con grande sorpresa, una decisa resistenza nella popolazione favorevole al nuovo regime. La spedizione fu quindi un enorme fallimento.

Le soluzioni Americane Vista l’impossibilità di rovesciare il regime con l’uso della forza, gli Stati Uniti ricorsero all’embargo economico, sospesero e vietarono quindi i commerci tra i due paesi. Ciò portò come conseguenza un impoverimento del piccolo stato, che aveva un’economia per lo più basata sul commercio proprio con gli Stati Uniti.

L’intervento della Russia La Russia valutata la situazione del governo di Castro, considerando l’esistenza di ideologie molto simili, si offrì come sostenitrice del nuovo regime. L’isola riuscì così a sopravvivere economicamente; in cambio di canna da zucchero, la Russia offriva petrolio, una risorsa indispensabile per lo sviluppo industriale di qualsiasi paese.

Le cause della crisi Il governo di Krusciov notata la presenza di basi missilistiche statunitensi in Turchia, decise di iniziare nel 1962 sul suolo cubano la costruzione di postazioni capaci di minacciare gli Stati Uniti da vicino. Immediata fu la reazione americana che scoperte le basi missilistiche, grazie a lettere inviate da disertosi russi o da cittadini dell’isola e con l’invio di ricognitori aerei, nello stesso anno dispose un blocco navale al largo di Cuba, così da impedire l’ingresso e l’uscita di materiali e prodotti che servissero alla produzione nelle basi.

La fine delle ostilità La Russia propose allora agli Stati Uniti di scendere a patti, così da evitare di incorrere in un conflitto nucleare che avrebbe provocato notevoli problemi al mondo intero. Il ‘conflitto’ si risolse con lo smantellamento delle basi missilistiche presenti sia sul suolo cubano che in Turchia e la solenne promessa da parte del governo di Kennedy di rinunciare definitivamente a rovesciare il governo socialista di Fidel Castro.

Le conseguenze della crisi La crisi missilistica di Cuba portò gravi conseguenze solamente a questo paese, gli Stati Uniti e la Russia infatti non dovettero sopportarne gli effetti. Per Cuba significò invece un grave collasso dell’economia, dovuto sia all’embargo che al blocco navale, poichè l’isola non poteva più contare sulle esportazioni dei propri prodotti negli altri paesi e sulle importazioni.

La situzione attuale Il presidente Obama ha deciso di riprendere i rapporti commerciali con l’isola di Cuba, attraverso l’eliminazione dell’embargo. Il presidente degli Stati Uniti ha infatti intrapreso diverse conversazioni con Raul Castro e ha visitato Cuba, dopo 88 anni durante i quali nessun capo di stato americano era mai andato in visita ufficiale nel piccolo stato. Tuttora l’embargo esiste ancora ma grazie alle decisione prese da Obama i due paesi si stanno riavvicinando.

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