LA RELIGIONE A ROMA Istituto Comprensivo Lanzara Classe V B
LA FUNZIONE Nella progressiva unificazione culturale dell’Italia, la religione svolse una funzione molto importante. La religione romana, sviluppatasi attraverso i contatti con le altre genti italiche e mediterranee, si arricchì con il procedere della conquista: dei, miti, riti stranieri entrarono a far parte dell’universo religioso dei Romani e composero un quadro estremamente complesso. Fonte: “Storia e geografia” di Corradi, Giardina, Gregori, ed. Laterza
I SACERDOTI Erano scelti tra i patrizi e praticavano i riti religiosi. Il più importante era il PONTEFICE MASSIMO che stabiliva il calendario delle feste e delle cerimonie (ANNALES). Uniche donne a svolgere una funzione pubblica erano le VESTALI, custodi del fuoco nel tempio della dea Vesta.
I TEMPLI All’ inizio erano molto simili a quelli etruschi, poi ci si riferì all’ arte greca. Erano sopraelevati ed accessibili da una lunga scala. Una parte interna era riservata solo ai sacerdoti e una esterna era per il pubblico. PAROLE CHIAVE: bosco sacro, altare o ara, edicole, sacelli.
LE PRINCIPALI DIVINITA’ GIOVE Padre degli dei, dei tuoni,dei fulmini, marito di Giunone.
LE DIVINITA’ NATURALI CERERE Dea dei raccolti. VESTA Dea del fuoco. POMONA Dea dei frutti.
LA MOGLIE DI GIOVE GIUNONE Dea delle donne; ebbe come figlio Marte, ma senza l’aiuto di Giove.
APOLLO E MARTE APOLLO Dio della musica, della poesia, della guarigione e della profezia. MARTE Dio della guerra,del tuono, della pioggia, della natura e della fertilità.
DIANA E VENERE DIANA E VENERE DIANA Dea dei boschi e della caccia. VENERE Dea della bellezza. Sposò Vulcano.
MERCURIO E MINERVA MERCURIO Dio dei commercianti, degli avvocati e dei ladri. Messaggero degli dei. MINERVA Dea delle arti e degli artigiani. Corrisponde ad Atena per i Greci.
NETTUNO E VULCANO NETTUNO Dio del mare, dei cavalli e delle corse. Fratello di Giove, corrisponde al greco Poseidone. VULCANO Dio del fuoco,figlio di Giove e Giunone.
I SACRIFICI AGLI DEI Gli animali sacrificati erano buoi, pecore, maiali, capre. Il giorno del sacrificio la vittima veniva lavata ed adornata con ghirlande vegetali e cosparsa di un miscuglio di farro e sale preparato dalle vestali.
IL SENSO RELIGIOSO: IERI E OGGI Greci e Romani non pensavano di doversi conquistare un paradiso nell’aldilà. Le pratiche religiose servivano ad evitare spiacevoli eventi nel quotidiano attraverso i riti. Gli dei non chiedevano amore e timore, ma solo offerte e riti o sacrifici di animali.