Offerta di lavoro e ottima imposta sul reddito Rielaborazione cap 14 (par ) e 15(par)
Offerta di lavoro: vincolo di bilancio Assumiamo che Ercole possa decidere quanto tempo dedicare ogni settimana al lavoro e quanto al tempo libero. Nella figura che segue il segmento OT sull’asse delle ascisse misura la dotazione di tempo che è pari al numero di ore dedicate al lavoro più il numero di ore dedicate al tempo libero. Procedendo dall’origine verso destra aumenta il numero di ore dedicate al tempo libero, mentre andando da destra verso l’origine aumenta il numero di ore dedicate al lavoro. Le combinazioni di tempo libero e di reddito disponibili per un individuo, dato il salario, sono rappresentate graficamente dalla retta TD, che è il vincolo di bilancio. L’intercetta orizzontale T è il massimo tempo libero cui corrisponde un reddito nullo; l’intercetta verticale D è il massimo reddito ottenibile se dedica tutto il tempo al lavoro ed è misurata dal prodotto del salario orario s per la dotazione di tempo : sT
Offerta di lavoro Prima dell’imposta Intercetta verticale : Pendenza in valore assoluto s
Offerta di lavoro: scelta Per ogni ora sottratta al tempo libero e dedicata al lavoro l’individuo ottiene un incremento di reddito pari al salario orario s che è il prezzo del tempo libero inteso come costo opportunità. La pendenza della retta di bilancio indica quanto reddito devo rinunciare se voglio ottenere un’ora di tempo libero aggiuntiva ed è quindi misurata, in valore assoluto dal salario orario Il punto scelto sul vincolo di bilancio dipende dalle preferenze individuali che rappresentiamo con curve di indifferenza convesse, indicate con i, ii e iii. Ercole massimizza la sua utilità quando si trova nel punto E 1 in cui dedica OF ore al tempo libero e FT ore al lavoro, ottenendo un reddito OG.
Offerta di lavoro
Offerta di lavoro ed imposta sul reddito da lavoro Supponiamo che il Governo decida di introdurre un’imposta sul reddito da lavoro di aliquota t che incide interamente sui lavoratori. Il salario orario si riduce in misura pari all’imposta e diventa (1-t)s. L’imposta riduce il costo opportunità del tempo libero: se Ercole decide di dedicare un’ora in più al tempo libero non rinuncia più ad un reddito s ma a (1-t)s. Ovviamente se tutta la dotazione di tempo era dedicata al tempo libero (intercetta orizzontale sul grafico) l’imposta non ha alcun effetto perché il reddito era nullo. Nel grafico la retta di bilancio ruota intorno all’intercetta orizzontale spostandosi verso il basso e diventando più piatta perché la sua pendenza è (1-t)s. L’intercetta verticale si riduce perché si riduce il reddito ottenibile dedicando tutta la dotazione di tempo al lavoro. Per lo stesso motivo si contrae l’insieme di bilancio
Imposta sul reddito Dopo l’imposta Intercetta verticale Pendenza in valore assoluto (1 – t)s La scelta è nel punto E2 a destra di E1
Imposta sul reddito riduce offerta di lavoro
Effetto dell’imposta sull’offerta di lavoro L’imposta ha avuto l’effetto di ridurre la sua offerta di lavoro da FT a IT ore. Dobbiamo concludere che un individuo “razionale” riduce sempre l’offerta di lavoro se viene introdotta un’imposta proporzionale? Consideriamo Poseidone,che ha esattamente gli stessi vincoli di bilancio di Ercole, e che prima dell’imposta lavorava il suo stesso numero di ore. Come mostra la figura che segue, quando viene stabilita l’imposta, Poseidone aumenta le ore di lavoro da FT a JT. Come possiamo spiegare questo risultato apparentemente contradditorio?
Imposta sul reddito aumenta offerta di lavoro
Effetto reddito ed effetto sostituzione dell’imposta sul reddito Questa apparente ambiguità deriva dal conflitto tra due effetti provocati dall’imposta: l’effetto sostituzione e l’effetto reddito. Quando l’imposta riduce il salario netto, il costo opportunità del tempo libero diminuisce e quindi si tende a sostituire il lavoro con il tempo libero (cosiddetto effetto sostituzione) riducendo l’offerta di lavoro. Contemporaneamente, l’imposta riduce il reddito individuale e, se il tempo libero è un bene normale, questa perdita di reddito porta a una riduzione del consumo di tempo libero, ceteris paribus. Ma una riduzione delle ore dedicate al tempo libero equivale ad un aumento di quelle dedicate al lavoro (effetto reddito). In altri termini, l’individuo deve lavorare di più se vuole mantenere inalterato il suo reddito. I due effetti agiscono in direzione opposta e la teoria, da sola, non è in grado di prevedere quale dei due prevarrà. E l’analisi non cambia molto se si considera un’imposta progressiva.
Curva di offerta di lavoro Se prevale l’effetto sostituzione, all’aumentare del salario, si riduce la domanda del tempo libero e aumenta l’offerta di lavoro; al ridursi del salario, aumenta la domanda di tempo libero e si riduce l’offerta di lavoro: la curva d’offerta di lavoro è crescente nel salario Se prevale l’effetto reddito, all’aumentare del salario, aumenta la domanda di tempo libero e si riduce l’offerta di lavoro; al ridursi del salario, si riduce la domanda di tempo libero ed aumenta l’offerta di lavoro: la curva d’offerta di lavoro è decrescente nel salario
Alcuni avvertimenti Considerazioni sul settore della domanda (all’aumentare dell’offerta di lavoro può corrispondere una riduzione del salario; effetti su altri mercati) Reazioni individuali e reazioni di gruppo Altre dimensioni dell’offerta di lavoro Costi e benefici di un corso di formazione B – C, se > 0 il corso viene frequentato Con tassazione (1-t)B – (1-t)C Forme alternative di remunerazione del lavoro La spesa pubblica (attività ricreative Vs. asili nido)
Offerta di lavoro e gettito tributario O L : Quantità ottimale di Offerta di lavoro individuale tracciata per ogni livello di salario netto nel caso in cui prevalga l’effetto sostituzione (al diminuire del salario netto aumenta la richiesta di tempo libero/si riduce l’offerta di lavoro). Per ogni incremento dell’aliquota, il salario netto si riduce e quindi si riduce l’offerta di lavoro Il gettito è dato dal prodotto dell’aliquota per la quantità di lavoro offerta in corrispondenza del salario netto.All’aumentare dell’aliquota si hanno due effetti opposti sul gettito:un aumento dovuto all’aumentare dell’aliquota, una riduzione dovuta alla riduzione dell’offerta di lavoro per effetto della riduzione del salario netto.
Offerta di lavoro e gettito tributario Come notiamo nel grafico all’aumentare dell’aliquota il gettito aumenta ma in misura sempre inferiore fino a ridursi In corrispondenza di L1 gettito tributario abdc In corrispondenza di L2 eakf < abdc In corrispondenza di L3 ajih < eakf In corrispondenza di LA un aumento di t non provoca un aumento di gettito; sotto LA il gettito si riduce
Offerta di lavoro e gettito tributario
Il grafico appena illustrato è al centro di un acceso dibattito politico nato da un’affermazione molto nota di Arthur B. Laffer, secondo il quale negli anni ’70 le aliquote d’imposta degli Stati Uniti erano così alte che se fossero state ridotte, l’effetto positivo sull’offerta di lavoro avrebbe permesso di recuperare il gettito “perso” riducendo le aliquote. Ciò è evidenziato dalla curva di Laffer che mette in relazione il gettito con l’aliquota dell’imposta sul reddito: per valori bassi dell’aliquota (minori di tA) il gettito cresce al crescere dell’aliquota, mentre per valori elevati (maggiori di tA) il gettito si riduce per ulteriori aumenti dell’aliquota d’imposta.
La curva di Laffer
Offerta di lavoro e gettito tributario E’ importante evidenziare sotto quali assunzioni relative al comportamento individuale, l’economia può trovarsi lungo il tratto decrescente della curva di Laffer In termini più rigorosi il gettito dell’imposta sul reddito è dato dal prodotto dell’aliquota d’imposta per l’offerta di lavoro; questa è funzione del salario netto che dipende dall’aliquota d’imposta:
La curva di Laffer Un aumento dell’aliquota dell’imposta sul reddito ha due effetti sul gettito: Un effetto positivo:il gettito aumenta perché si applica sulla stessa base imponibile un’aliquota maggiore; questo effeto è rappresentato dal primo termine dell’espressione precedente Un effetto di segno ambiguo: un aumento dell’aliquota riduce il salario netto e ciò, a sua volta, aumenta l’offerta di lavoro se prevale l’effetto reddito, riduce l’offerta di lavoro se prevale l’effetto sostituzione. Un aumento dell’aliquota riduce la base imponibile e quindi, a parità d’aliquota, riduce il gettito solo se la funzione d’offerta di lavoro è crescente nel salario (prevale effetto sostituzione). Questo secondo effetto è rappresentato dal secondo termine nell’espressione precedente
La curva di Laffer Dall’analisi precedente consegue che, poiché il primo effetto è positivo, condizione necessaria affinchè un aumento dell’aliquota riduca il gettito (tratto decrescente della curva di Laffer) è che l’offerta di lavoro sia crescente nel salario Ma non è sufficiente! Infatti la riduzione dell’offerta di lavoro deve essere così consistente da comportare una riduzione di gettito che più che compensa l’aumento del gettito dovuto all’aumento dell’aliquota (primo effetto) In termini rigorosi ciò vuol dire che l’elasticità dell’offerta di lavoro rispetto al salario deve essere maggiore di 1