Science and Technology Studies Storia – Geografia Prospettive Conoscenza, Apprendimento e Tecnologie nelle Organizzazioni – 15 Ottobre 2015
STS: storie e geografie (1) 1958: Society for the History of Technology (SHOT), USA. Rivista: Technology and Culture. 1964: la Science Studies Unit, Edimburgo, David Edge. 1975: Society for Social Studies of Science (4S). Rivista: Science, Technology, and Human Values. 1981: European Association for the Study of Science and Technology (EASST)
STS: storie e geografie (2) 2005: STS Italia, Società Italiana di Studi su Scienza e Tecnologia. Rivista: Tecnoscienza. 2006: Sociedad Latinoamericana De Estudios Sociales De La Ciencia y La Tecnología (ESOCITE). 2008: Asia-Pacific Science, Technology and Society Network (APSTSN).
Primi corsi accademici – anni ‘60 Program on Science, Technology, and Society – Stanford University. Department of Science & Technology Studies – Cornell University. Science, Technology and Society (STS) + History and Philosophy of Science and Technology (HPST). Program on Science, Technology and Society, Harvard University. Program on Science, Technology, and Society – MIT.
DOMANDE Il contenuto della conoscenza scientifica è anch’esso materia di costruzione sociale? La conoscenza e la pratica scientifica sono portatrici di agende politiche e valori oppure no? La struttura della logica scientifica è patriarcale? Che differenza c’è tra pratica scientifica e pratica artistica?
Thomas Kuhn The Structure of Scientific Revolutions (1962) Paradigma (paradigm shift) Anomalia, errore, scoperta Rivoluzione scientifica Scienza normale Comunità scientifica Strumenti, linguaggi, prassi
Visione evolutiva (≠ accumulativa) del progresso scientifico (1) Negli anni recenti, però, alcuni storici della scienza hanno trovato sempre più difficile adeguarsi ai compiti che il concetto di accumulazione assegna loro. Come cronisti di un processo incrementale, essi scoprono che ulteriori ricerche rendono più difficile, non più facile, rispondere a domande come: quando fu scoperto l’ossigeno? Chi fu il primo a concepire la conservazione dell’energia? Alcuni di loro sospettano in misura sempre maggiore che, semplicemente è sbagliato fare domande di questo genere. Forse la scienza non si sviluppa per accumulazione di singole scoperte e invenzioni. (p.20)
Visione evolutiva (≠ accumulativa) del progresso scientifico (2) Le teorie fuori moda non sono in linea di principio prive di valore scientifico per il fatto di essere state abbandonate. Una simile scelta, però, rende difficile guardare allo sviluppo scientifico come ad un processo di accrescimento. La ricerca storica stessa, che mette in luce le difficoltà derivanti dall’isolare singole invenzioni e scoperte, fa nascere profondi dubbi circa il processo cumulativo per cui, si pensava, questi contributi particolari alla scienza si sarebbero aggiunti gli uni agli altri. (p. 21)
Che cos’è un paradigma? 22 definizioni! 1.L’intera costellazione di credenze, valori, tecniche e così via, condivisi da I membri di una data comunità. (p. 175) 2.Esso denota un elemento specifico in questa costellazione, il concreto problema-risoluzione (puzzle-solutions) che, impiegata come modello o esempio, può prendere il posto di regole esplicite come base per la risoluzione dei restanti problemi della scienza normale (p. 175) 3.[…] ‘matrice disciplinare’: disciplinare perchè si riferisce al patrimonio comune dei professionisti in una data disciplina; ‘matrice’ perchè esso è composto da elementi di varia sorta ordinati, ciascuno dei quali richiede ulteriori specidiczaioni (p. 182) TRADUZIONE MIA
Sociologia della Conoscenza Scientifica (SSK) – Il Programma Forte - Edimburgo Causalità Riflessività Imparzialità Simmetria
Un esempio classico di SSK Steven Shapin & Simon Schaffer, Il leviatano e la pompa ad aria. Hobbes, Boyle e la cultura dell'esperimento. Titolo originale: Leviathan and the Air- Pump: Hobbes, Boyle, and the Experimental Life, Spiegazioni interne/esterne > come bisogna indagare le scoperte scientifiche? -Che cosa è interno o esterno alla scienza? -Studio delle controversie -Tradizione dei “case studies” -Attenzione ai casi di fallimento
Fact Making: costruzione del fatto scientifico Tecnologie materiali (es. pompa ad aria) Tecnologie letterarie (rappresentazione, framework, retorica, persuasione) Tecnologie sociali (potere sociale e politico)
Laboratory Studies Etnografia/etnometodologia Fatti/artefatti Inscriptional devices Pratiche Costruzione sociale della scienza
Laboratory Studies/SSK: un confronto Può la sociologia della conoscenza indagare e spiegare il contenuto stesso e la natura della conoscenza scientifica? Molti sociologi pensano che non si possa fare. Essi sostengono che la conoscenza in quanto tale, distinta dalle condizioni della sua produzione, sia oltre la loro comprensione. Essi limitano intenzionalmente il raggio di azione alle loro proprie questioni. Io sostengo che questo è un tradimento della visione della loro disciplina. Tutta la conoscenza, sia essa relativa alle scienze empiriche o anche alla matematica, dovrebbe essere trattata come materia di analisi. Questi limiti esistenti per i sociologi finiscono per consegnare materia di studio a discipline alleate come la psicologia oppure nella dipendenza della ricerca di esperti in altri ambiti. Non ci sono limiti che si basano nel carattere assoluto e trascendente della conoscenza scientifica in se stessa o nella speciale natura della razionalità, validità, verità o oggettività. David Bloor, Knowledge and Social Imagery, 1976 (traduzione mia).
Laboratory Studies/SSK: un confronto Ogni mattina, I lavoratori si recano in laboratorio, portando con sè il pranzo all’interno di sacchetti marroni. I tecnici cominciano a preparare test, sistemando le tavole chirurgiche e maneggiando elementi chimici. Raccolgono dati dai banconi che hanno lavorato nella notte. Le segretarie siedono alle macchine da scrivere e iniziano a revisionare manoscritti che inevitabilmente sono in ritardo rispetto alla scadenza della pubblicazione. Le persone dello staff, che in parte sono arrivate al lavoro presto, entrano in ufficio uno alla volta e brevemente si scambiano informazioni sul lavoro da svolgere in giornata. Dopo un po’ raggiugono il bancone. Bruno Latour & Steve Woolgar, Laboratory life. The construction of scientific facts, 1979 (traduzione mia).
Gli studi sociali sulla tecnologia “Flessibilità interpretativa” “Gruppi sociali rilevanti” “Chiusura/stabilizzazione” VS modello lineare e diffusionista della tecnica Oggetti liminari SCOT – Social Construction of Technology, 1984
SCOT – Approccio costruzionista Lo sviluppo tecnologico è un processo sociale; Carattere costruito e non obbligato dell’innovazione tecnologica; Scienza e tecnologica non sono in rapporto gerarchico; Interpretazione dell’artefatto tecnico; Quadro tecnologico (Bijker, 1998)
SCOT (Pinch, Bijker, 1984) I gruppi sociali pertinenti non si limitano semplicemente a discernere aspetti diversi in un certo artefatto. I significati attribuiti da un gruppo sociale pertinente, infatti, sono costitutivi dell’artefatto stesso. Esistono quindi altrettanti artefatti quanti sono I gruppi sociali pertinenti; e non esiste nessun artefatto che non sia costituito da un gruppo sociale pertinente. (p.55)
Gli oggetti liminari – Boundary objects (Star & Griesemer, 1989) Gli oggetti liminari sono oggetti sia abbastanza plastici da adattarsi ai bisogni locali ed alle costrizioni imposte dalle diverse parti che li impiegano, che abbastanza robusti da mantenere un’identità comune attraverso I luoghi. Sono debolmente strutturati nell’uso comune, e diventano strutturati in modo solido nell’uso che se ne fa nei singoli luoghi. Questi oggetti possono essere astratti e concreti. Essi hanno significati diversi nei mondi sociali differenti, ma la loro struttura è abbastanza comune a più di un solo mondo, tanto da renderli riconoscibili come strumenti di traduzione. (p. 393)
L’Actor-Network Theory non è una teoria L’ANT non è una teoria. Ed è questo carattere che gli conferisce forza è adattabilità. (Callon, 1999, p. 194) Immaginate che un progetto si sia sviluppato in un ambiente che muta costantemente – in cui I bisogni, gli interessi e perfino gli stessi attori cambino nel corso della loro esitenza. Immaginate che non centinaia ma centinaia di migliaia di decisioni vengano assunte. Ed immaginate che che al termine esso venga annullato in mezzo ad un tumulto di astio. Ciò di cui necessitiamo è uno strumento che ci permetta di descrivere e di spiegare la coevoluzione di quel che abitualmente caratterizziamo in modo distinto come contesto sociotecnico e come contenuto sociotecnico. (Law & Callon, 1992, p. 21)
Actor-Network Theory Traduzione Arruolamento Umani/non umani Tecnoscienza Assemblaggi Ingegneria dell’eterogeneo Script
Ingegneria dell’eterogeneo (J. Law, 1985, 1986) La stabilità e la forma degli artefatti dovrebbe essere vista come funzione dell’interazione di elementi eterogenei, dal momento che questi sono modellati e assimilati all’interno di un network. In questo modo, la spiegazione della forma della tecnologia si basa sullo studio delle condizioni e delle tattiche di costruzione dei sistemi. Siccome le tattiche dipendono dall’interrelazione di una serie di elementi disparati, di un grado diverso di malleabilità, io definisco tale attività ingegneria dell’eterogeno e suggerisco che il suo risultato può essere visto come un network di componenti giustapposte. (Law, 1985, p. 113)
Studi di genere, coloniali, post-coloniali su scienza e tecnologia Che relazione c’è tra genere e tecnoscienza? Critica al carattere universale della scienza moderna Scienza e tecnica come strumenti al servizio di una “missione civilizzatrice” (Seth, 2009) Conoscienza e pratiche scientifiche, medicina come strumenti del potere coloniale? Co-costruzione di tecnoscienza e (asimmetrie di) genere Co-costruzione di tecnoscienza e colonialismo
Bibliografia (parziale) Thomas S. Kuhn, (1962) The Structure of Scientific Revolutions. Ed. Italiana: La struttura delle rivoluzioni scientifiche. David Bloor (1976) Knowledge and Social Imagery. S. Shapin & S. Schaffer (1985), Leviathan and the Air-Pump: Hobbes, Boyle, and the Experimental Life. Ed. italiana: Il leviatano e la pompa ad aria. Hobbes, Boyle e la cultura dell'esperimento. Titolo originale.. Bruno Latour & Steve Woolgar (1979), Laboratory life. The construction of scientific facts. Susan Leigh Star & James R. Griesemer (1989), ‘Institutional Ecology, “Translation,” and Boundary Objects: Amateurs and Professionals in Berkeley’s Museum of Vertebrate Zoology, ,’ Social Studies of Science 19: ; reprinted in Biagioli, Science Studies Reader, pp John Law (1986) On the Methods of Long-distance Control: Vessels, Navigation and the Portuguese Route to India, in J. Law (ed.), Power, Action and Belief (London: Routledge and Kegan Paul), pp John Law (1986), Technology and heterogenous engineering: the case of portuguese expansion, in, in Bijker, Hughes & Pinch (eds.), The Social Construction of Technological Systems. Trevor Pinch and Wiebe Bijker (1984), ‘The Social Construction of Facts and Artefacts: Or, How the Sociology of Science and the Sociology of Technology Might Benefit Each Other,’ Social Studies of Science 14(3): Also in Bijker, Hughes & Pinch (eds.), The Social Construction of Technological Systems (Cambridge, MA: MIT Press,1987), pp Michele Callon (1999), Actor-Network Theory - The Market Test, in J. Law & J. Hassard, Actor Network Theory and After.