Il Futurismo è un movimento artistico italiano appartenente alle cosiddette AVANGUARDIE STORICHE Si distingue in: un primo.

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Transcript della presentazione:

Il Futurismo è un movimento artistico italiano appartenente alle cosiddette AVANGUARDIE STORICHE Si distingue in: un primo (1909 – 18) e in un secondo (dopoguerra -quaranta ) Futurismo

Il Primo Futurismo « Compagni! Noi vi dichiariamo che il trionfante progresso delle scienze ha determinato nell'umanità mutamenti tanto profondi, da scavare un abisso fra i docili schiavi del passato e noi liberi, noi sicuri della radiosa magnificenza del futuro… » Nel Manifesto Futurista (1909), pubblicato inizialmente in vari giornali italiani, la Gazzetta dell'Emilia di Bologna, la Gazzetta di Mantova, L'Arena di Verona e poi sul quotidiano francese Le Figaro il 20 febbraio 1909, Marinetti espone i principi-base del movimento. Poco tempo dopo a Milano nel febbraio 1910 i pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini e Luigi Russolo, firmano il Manifesto dei pittori futuristi e nell'aprile dello stesso anno il Manifesto tecnico della pittura futurista[

Il Secondo Futurismo Il secondo Futurismo è sostanzialmente diviso in due fasi, la prima va dal 1918, due anni dopo la morte di Umberto Boccioni, al 1928 ed è caratterizzata da un forte legame con la cultura postcubista e costruttivista, la seconda invece va dal 1929 al 1938 ed è molto più legata alle idee del surrealismo. Se la prima fase del Futurismo fu caratterizzata da una ideologia guerrafondaia e fanatica (in pieno contrasto con altre Avanguardie) ma spesso anche anarchica, la seconda stagione ebbe un effettivo legame con il regime fascista, nel senso che abbracciò gli stilemi della comunicazione governativa dell'epoca e si valse di speciali favori. Fortunato Depero Mario Sironi - cm. 46x65

Manifesto dei pittori futuristi (1910) Manifesto tecnico della pittura futurista(1910) Aereopittura futurista Manifesto dell’architettura futurista (Sant’Elia) firmati da: Boccioni Carrà Russolo Severini Balla

Manifesto del futurismo "Le Figarò" 20 Febbraio Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. 2-Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3-La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. 4-Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità 5-Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. 6-Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e magnificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.

7-Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. 8-Noi siamo sul patrimonio estremo dei secoli! poichè abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente. 9-Noi vogliamo glorificare la guerra-sola igene del mondo-il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore 10-Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria 11-Noi canteremo le locomotive dall'ampio petto, il volo scivolante degli areoplani. E' dall'Italia che lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il Futurismo Queste le parole con cui Filippo Tommaso Marinetti fonda il 20 Febbraio 1909 a Parigi il manifesto futurista.

Pittura Nelle opere futuriste è quasi sempre costante la ricerca del dinamismo; cioè il soggetto non appare mai fermo, ma in movimento: ad esempio, per loro un cavallo in movimento non ha quattro gambe, ne ha venti. Così la simultaneità della visione diventa il tratto principale dei quadri futuristi; lo spettatore non guarda passivamente l'oggetto statico, ma ne è come avvolto, testimone di un'azione rappresentata durante il suo svolgimento. Per rendere l'idea del moto nelle arti visive, immobili per costituzione, il futurismo si serve, in pittura e in scultura, principalmente delle “linee-forza”. Oggetti, colori e piani si sospingono in una catena di “contrasti simultanei”, determinando la resa del “dinamismo universale”. Giacomo Balla – «Dinamismo di un cane al guinzaglio»

UMBERTO BOCCIONI Boccioni nasce a Reggio Calabria il 19 ottobre 1882, da genitori romagnoli della provincia di Forlì, trasferitisi in Calabria. Nel 1901 si trasferisce a Roma presso una zia e comincia a frequentare lo studio di un cartellonista. Risale a questo periodo il suo incontro con Severini, insieme al quale diventa discepolo di Giacomo Balla, dal quale entrambi si allontaneranno molto presto. E' dell'aprile 1906 il suo primo soggiorno a Parigi, seguito da quello in Russia dopo pochi mesi. Tornato in Italia si stabilisce a Padova e si iscrive all'Accademia di Belle Arti. Dopo la pubblicazione sul "Figaro" del primo manifesto futurista ad opera di Marinetti, Boccioni si avvicina al movimento avanguardista e nel 1910 scrive, con Carrà e Russolo, il "Manifesto dei pittori futuristi" e il "Manifesto tecnico della pittura futurista", firmati anche da Severini e Balla. Boccioni diventa il massimo e più rappresentativo esponente del movimento, sviluppando un linguaggio proprio e riconoscibile. Con l'inizio del Primo Conflitto mondiale nasce l'adesione di certi intellettuali all'interventismo. Boccioni, e come lui molti altri pittori, si arruola nei ciclisti e parte per il fronte. Nel frattempo la sua arte si trasforma sull'onda delle nuove avanguardie europee. Collabora con la rivista "Avvenimenti" e si riavvicina al suo vecchio maestro Balla. Il 17 agosto 1916 muore dopo una caduta da cavallo nella periferia di Verona

Umberto Boccioni «La città che sale -1910» «A Boccioni non interessa riprodurre la semplice sensazione del movimento relativo, bensì rendere il dinamismo universale, o assoluto, insito nelle forme stesse.»

Forme uniche della continuità nello spazio – U. Boccioni ,20_€_Italia

Elasticità olio su tela, 100x 100" collezione Jucker, Milano

Stati della mente: addii olio su tela, 70.5 x 96.2 cm Museum of Modern Art, New York

Stati della mente: quelli che partono olio su tela, 70.8 x 95.9 cm Museum of Modern Art, New York

Stati della mente: quelli che restano olio su tela, 70.8 x 95.9 cm Museum of Modern Art, New York

Giacomo Balla Torino Roma 1958; pittore Nel 1910 è tra i firmatari dei manifesti della pittura futurista. Inizia le ricerche sul dinamismo accostandosi agli esperimenti fotodinamici di Bragaglia. Si afferma come il capofila del futurismo romano influenzando dopo il '20 la seconda ondata del movimento. Negli anni ‘20 il suo lavoro è caratterizzato da una fantasiosa stilizzazione di motivi naturalistici, da un cromatismo di volta in volta intenso e violento, sfumato e iridescente, in consonanza con il diffuso "stile 1925", come dimostrano svariate prove nella decorazione e nelle arti applicate. Morì a Roma il 1º marzo 1958 all'età di 87 anni. Fanciulla bionda, Ondata di capelli, Riflessi d’oro, Ritratto di Elica, 1937 pastello su carta Fabriano su cartone, cm. 40x50

Giacomo Balla – «Dinamismo di un cane al guinzaglio»

Giacomo Balla, “Velocità d’automobile”,

VELOCITÀ D'AUTOMOBILE (VELOCITÀ N. 1) Data 1913 Dimensioni 60 x 46,5 cm