Capitolo 21 Le tecniche di valutazione dell’efficienza aziendale Università di Napoli, Federico II Prof. Sergio Sciarelli.

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Capitolo 21 Le tecniche di valutazione dell’efficienza aziendale Università di Napoli, Federico II Prof. Sergio Sciarelli

21.1 TECNICHE DI VALUTAZIONE DELL’EFFICIENZA AZIENDALE La valutazione dell’efficienza è un classico controllo di tipo susseguente. Generalmente avviene sui dati annuali, ma può riguardare anche periodi infrannuali (in tal caso si avvicina alla logica del controllo concomitante). Alcune delle tecniche e degli strumenti utilizzati per la valutazione dell’efficienza aziendale possono essere impiegati anche per il controllo antecedente, concomitante e susseguente.

Prof. Sergio Sciarelli 21.2 VALORI SINTETICI DELL’EFFICIENZA AZIENDALE Il reddito di esercizio misura il risultato economico complessivo della gestione aziendale. Il cash-flow rappresenta la misura dell’autofinanziamento aziendale Il margine o reddito operativo rappresenta il risultato della sola gestione caratteristica. RICAVI DI ESERCIZIO – COSTI DI ESERCIZIO RISULTATO DI ESERCIZIO + AMMORTAMENTI NETTI + ACCANTONAMENTI NETTI RISULTATO DI ESERCIZIO + ACCANTONAMENTI NETTI RICAVI OPERATIVI – COSTI OPERATIVI Cash flow finanziario Cash flow reddituale

Prof. Sergio Sciarelli 21.3 INDICATORI SINTETICI DELL’EFFICIENZA AZIENDALE Margine o reddito operativo Valore della produzione - costi di produzione (escluso ammortamenti) = Margine Lordo Industriale - Costi commerciali e amministrativi (esclusi oneri finanziari e inclusi ammortamenti) = Margine netto industriale o Margine Operativo Cash-flow Valore della produzione - costi di produzione (escluso ammortamenti) = Margine Lordo Industriale - Costi commerciali e amministrativi e finanziari = Cash-flow finanziario - Quote accantonamento = Cash-flow reddituale - Quote ammortamento = Risultato lordo di esercizio

Prof. Sergio Sciarelli 21.4 EFFICIENZA ORGANIZZATIVA Riguarda le risorse umane, la struttura, le procedure MISURAZIONI DEL RENDIMENTO DEL PERSONALE ANALISI ORGANIZZATIVE INDICI DI PRODUTTIVITA’ (risultato conseguito / sforzo sostenuto) ANALISI QUALITATIVE (quantità di materie impiegate, precisione, etc.) INTERVISTE (ai responsabili dei servizi) ANALISI DELLE PROCEDURE E DELLE MANSIONI

Prof. Sergio Sciarelli 21.5 EFFICIENZA ECONOMICA Indici di economicità costi di singole funzioni (o totali)/ ricavi Indici di redditività Misure del reddito aziendale / misure del capitale

Prof. Sergio Sciarelli 21.6 EFFICIENZA DI MERCATO Vendite aziendali Vendite complessive del mercato Quota di mercato = LIMITI  Definizione del mercato dell’impresa.  Dimensione dell’impresa e concentrazione del mercato.  Difficoltà di reperimento del dato sulle vendite del mercato.  Effetto dell’inflazione nell’interpretazione dei dati. Indicatori prevalentemente interni sono il tasso di sviluppo del fatturato, gli indici di penetrazione distributiva, gli indici di ampliamento della clientela

Prof. Sergio Sciarelli 21.7 INDICI DI REDDITIVITA’ ED ECONOMICITA’ ASPETTI RILEVANTI  Consapevolezza dei limiti informativi legati alla fonte dei dati (bilancio).  Riclassificazione delle poste di bilancio.  Analisi temporale e spaziale. I ratio sono uno strumento per l’interpretazione del bilancio di esercizio e costituiscono una base per le valutazioni prospettiche della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica di un’azienda.

Prof. Sergio Sciarelli 21.8 GLI INDICI DI REDDITIVITA’ Reddito operativo Capitale investito Roi = Red. Operativo Ricavi di vend. X Cap. Investito ROS TURNOVER E’ il margine operativo su ciascuna unità monetaria Esprime la redditività della gestione caratteristica E’ il tasso di rigiro del capitale investito

GESTIONE OPERATIVA GESTIONE OPERATIVA Prof. Sergio Sciarelli 21.9 GLI INDICI DI REDDITIVITA’ Reddito netto Capitale netto Roe = Red. Oper. X Vendite X Cap. invest. R.A.I. X Red. Oper. Cap.invest. X Cap.proprio (1-t) POLITICA FISCALE Il Roe dovrebbe essere almeno pari al tasso di rendimento free risk maggiorato dal premio del rischio.

Prof. Sergio Sciarelli GLI INDICI FINANZIARI Margine di struttura =Mezzi propri – impieghi fissi Indice di solidità patrimoniale = Capitale netto Debiti b-m-l termine Grado di consol. della debitoria = Debitoria totale Debiti a m-l termine

Prof. Sergio Sciarelli GLI INDICI FINANZIARI Attivo corrente Passivo corrente Indice di liquidità corrente = Liq. Immed. + Liq. dif. Passivo corrente = Liquidità Immediate Passivo corrente = Indice di liquidità differita Indice di liquidità immediata Margine di tesoreria = Attività liquide + Attività a liquidità differita – Passività correnti

Prof. Sergio Sciarelli L’ANALISI DEL COSTO DI DISTRIBUZIONE Serve a stimare i margini di contribuzione o i tassi di redditività di prodotti, zone di vendita, canali di distribuzione, gruppi di clienti. Il costo di distribuzione è inteso come il complesso degli oneri che l’impresa sostiene per far defluire le sue produzioni al mercato di sbocco.

Prof. Sergio Sciarelli L’ANALISI DEL COSTO DI DISTRIBUZIONE L’analisi può essere: a) FUNZIONALE b) OGGETTIVA c) SOGGETTIVA PER ATTIVITA’ SPECIFICHE DI VENDITA (PROMOZIONE, MAGAZZINAGGIO, TRASPORTO PER OGGETTO DI SPESA (FITTI, STIPENDI, ONERI FINANZIARI, ETC.) PER SEGMENTI DI VENDITA (PRODOTTI, ZONE, CANALI)

Prof. Sergio Sciarelli L’ANALISI DEL COSTO DI DISTRIBUZIONE a) COSTI DIRETTI b) COSTI INDIRETTI c) COSTI SEMIDIRETTI A seconda dell’oggetto dell’analisi (specifica attività, oggetto di spesa o segmento di vendita), i costi distributivi possono essere distinti in diretti, indiretti e semidiretti. Specificamente attribuibili all’elemento per cui si conduce l’analisi Non imputabili direttamente all’oggetto dell’analisi Costi indiretti che sulla base di criteri razionali possono essere attribuiti in modo appropriato all’elemento dell’analisi TECNICA DEL DIRECT COSTING ++++ TECNICA DEL FULL COSTING

Prof. Sergio Sciarelli L’ANALISI DEI RENDIMENTI DELLA RETE DI VENDITA Serve a misurare l’efficienza della rete di vendita mediante la costruzione di una serie di indicatori volti ad analizzare specifici aspetti. Costi di vendita Ricavi di vendita = Economicità delle vendite Vendita prodotti nuovi Vendita totale = Sviluppo prodotti Visite alla clientela Visite programmate = Regolarità del venditore

Prof. Sergio Sciarelli L’ANALISI DEI RENDIMENTI DELLA RETE DI VENDITA Vendite a nuovi clienti Vendite totali = Sviluppo della clientela Vendite per contanti Vendite totali = Liquidità delle vendite N. contratti stipulati Visite effettuate = Persuasione del venditore Clienti rimasti in portafoglio nel periodo Clienti all’inizio del periodo = Retention

Prof. Sergio Sciarelli LA BALANCED SCORECARD E’ un sistema di rilevazione dell’efficienza aziendale alternativo ai tradizionali strumenti esclusivamente quantitativi, grazie all’allargamento dello spettro di “prospettive” da monitorare per una valutazione complessiva della performance aziendale. PROSPETTIVE: Economico finanziaria Soddisfazione del cliente Processi aziendali Apprendimento Le 4 prospettive sono strettamente integrate affinché si possano combinare misure di breve termine e misure di medio lungo termine.

Prof. Sergio Sciarelli LA BALANCED SCORECARD VISION E STRATEGIA Cliente Obiettivi misure target “Per raggiungere la nostra vision, come dobbiamo apparire ai nostri clienti?” Economico-Finanziaria Obiettivi misure target z “Per avere un successo economico-finan- ziario, come dob- biamo apparire ai nostri azionisti?” Processi aziendali Obiettivi misure target “Per soddisfare i nostri azionisti e consumatori, in quali processi aziendali dobbiamo eccellere?” Apprendimento Obiettivi misure target “Per raggiungere la nostra vision, come dobbiamo sostenere la nostra abilità di cambiare e migliorare?”

Prof. Sergio Sciarelli LA BALANCED SCORECARD La balanced scorecard si caratterizza per la grande flessibilità di utilizzo. AMPLIAMENTO DELLE PROSPETTIVE PEREQUAZIONE DELLE PROSPETTIVE

Prof. Sergio Sciarelli TABELLA BILANCIATA DI EFFICIENZA

Prof. Sergio Sciarelli BENCHMARKING Attività sistematica di controllo della concorrenza mediante il confronto delle performance realizzate. Lo scopo è di individuare le cause del vantaggio competitivo soprattutto delle imprese eccellenti per poter ridurre lo svantaggio. Per una corretta attività di benchmarking, di fondamentale importanza è la scelta del benchmark