I partiti politici - Cap.3 L’insostenibile pesantezza dei partiti
I partiti come organizzazione L’organizzazione di un partito deve considerare tre tipi di elementi: 1)Un quadro generale (l’armatura) formato da elementi di base (comitati, sezioni, cellule e milizie) collegati attraverso una articolazione generale (rigida o elastica; con vincoli orizzontali e verticali; accentrata o decentrata) 2)I membri, coloro che aderiscono alla comunità (elettori, simpatizzanti, aderenti, militanti) 3)I dirigenti (i capi)
Il partito «organizzazione» politica Organizzazione sta ad indicare qualsiasi tipo di gruppo, associazione, impresa, istituzione che sia fondata su un certo grado di differenziazione dei ruoli, formalizzazione ed elevata specificità dei fini. Il partito «organizzazione» politica, nel senso che costituisce l’apparato strumentale alla conquista e alla gestione del potere politico Organizzazione come attività dell’organizzare, volta a collegare una serie di elementi tra di loro, a tenere insieme e indirizzare elementi disparati Katz; i partiti sono «invenzioni» dirette ad affrontare tutta una serie di problemi di scelta collettiva e di coordinamento Coordinamento di networks, volto a garantire un collegamento tra le diverse arene (o ambiti funzionali) in cui si muovono i partiti: ministeriale, parlamentare ed elettorale
Una prospettiva dinamica I partiti si adattano alle trasformazioni degli ambienti di riferimento I caratteri organizzativi di un partito dipendono da un insieme di decisioni o scelte iniziali (imprinting organizzativo): -Origine interna (all’interno delle istituzioni) o esterna (all’esterno nelal società da gruppi e movimenti esclusi dalla rappresentanza parlamentare) -Sviluppo per diffusione o per penetrazione territoriale -Leadership burocratica o carismatica (partiti personali) -Autonomia o eteronomia -«legittimazione esterna» e «legittimazione interna»
L’istituzionalizzazione I partiti devono superare delle barriere che ne vincolano la comparsa e l’istituzionalizzazione Sul piano interno: -l’istituzionalizzazione fa sì che le relazioni sociali e i modelli di comportamento organizzativi vengono tipizzati, cioè differenziati da altre relazioni, comportamenti e organizzazioni; -Acquistano un valore intrinseco cerimoniale; -Finiscono per essere spersonalizzate e, quindi, rese indipendenti rispetto agli individui che ricoprono certi ruoli Componente strutturale e componente normativa efficacia/legittimità Sul piano esterno: -Autonomia decisionale -Reificazione Un partito istituzionalizzato sviluppa una sua identità (dimensione interiore) e una ben distinta immagine (proiezione esteriore)
L’articolazione interna Le strutture dei partiti politici sono il frutto della combinazione tra processi di differenziazione e di integrazione La comparsa, o lo sviluppo, dei partiti dalla fine del XIX secolo può essere descritta come un progressivo processo di differenziazione (partiti burocratici di massa). Le organizzazioni partitiche post-industriali presentano un indebolimento della dimensione strutturale: de-differenziazione La complessità interna dei partiti derivante dalla duplice e ambivalente tendenza che caratterizza le organizzazioni della società post-moderne (differenziazione vs. de-differenziazione): 1)La differenziazione (verticale e orizzontale) 2)La frazionalizzazione 3)La territorializzazione (o decentralizzazione) 4)La costruzione di networks organizzativi
La differenziazione verticale (o burocratizzazione delle strutture partitiche) - Organizzazione basata sull’unità di direzione, sulla specializzazione dei compiti, sulla formalizzazione (statuti e regolamenti) e sulla professionalizzazione La differenziazione orizzontale (o funzionale) - Partito degli eletti e partito degli iscritti Modalità di relazione fra le due componenti: 1)Il predominio degli eletti sull’organizzazione 2)L’equilibrio tra partito degli iscritti e partito degli eletti 3)Il predominio del partito sugli eletti
Katz e Mair distinguono tre facce delle organizzazioni di partito: -Il partito nel territorio (party on the ground) -Il partito in quanto organizzazione centrale (party in central office) -Il partito nelle istituzioni (party in public office) L’integrazione europea ha posto il problema di un nuovo ambito di differenziazione funzionale dei partiti
La frazionalizzazione I partiti non sono organizzazioni monolitiche, anzi è più corretto considerarli come delle vere e proprie «arene» dove si consumano lotte per il potere e conflitti; ma anche, all’opposto, dove si tessono alleanze, si definiscono strategie comuni e si produce sostegno per il leader. Le divisioni interne al partito: correnti, frazioni o fazioni Sartori: -frazione: un gruppo o sotto-unità interna ad un partito (con frazionalizzazione si intende la divisione di un partito in gruppi organizzati) -fazione quando si assiste alla formazione di specifici gruppi di potere che mirano alla loro riproduzione -Corrente raggruppa individui sulla base di affinità elettive ideologiche, normative e attitudinali fazionismo cooperativo fazionismo competitivo fazionismo degenerativo
La territorializzazione I partiti del XXI secolo presentano configurazioni organizzative post- burocratiche, tendenti alla de-differenziazione I processi di esternalizzazione e di federazione prevalgono sui processi di internalizzazione, caratteristici dei partiti burocratici di massa I partiti hanno diversi modi di connettersi al territorio. Le diverse modalità di politicizzare (o di ri-politicizzare) il territorio: 1)La formazione di un partito del territorio, o delle minoranze (partiti etno-regionalisti) 2)La concentrazione del voto in una determinata area geografica 3)La federalizzazione dei partiti tradizionali
La «politica senza territorio», partiti disancorati e sempre più personali e mass-mediatizzati (Diamanti) Territori contro la politica, partiti etnoregionalisti contro il centro Federalizzazione dei partiti, ovvero la spinta ad adottare strutture organizzative di tipo federativo o, comunque, più decentralizzate -Partiti federativi -Partiti rete -Partiti stratarchici -Modello del partito in franchising
I «networks» organizzativi Collegamento e radicamento nel territorio Principali tipi di networks organizzativi (Sartori): -Colonizzazione, o lottizzazione, che consiste nell’occupare attraverso membri di nomina partitica posizioni di vertice (e non solo) nella pubblica amministrazione; -Proliferazione, creazione di una miriade di associazioni colletarali e sussidiarie come club, associazioni culturali, organismi ausiliari degli stessi partiti -Sistema di «irrigazione», al fine di costituire delle vere e proprie aree sub-culturali
Relazioni partito centrale-territorio 1)Collegamenti organizzativi con: 1.1) i nuovi movimenti sociali 1.2) le organizzazioni collaterali 1.3) le organizzazioni di iscritti e simpatizzanti 2) Collegamenti diretti (personalizzazione) tra leaders ed elettori grazie anche al ricorso ai media 3) Collegamenti tra professionisti, costituiti da aggregazioni fluide di imprenditori politici indipendenti cementate da lealtà personali e risorse pubbliche