Funzionamento Intellettivo Limite un caso di potenziamento cognitivo attraverso un intervento integrato Slavko Danzè°, Francesca Comito* °Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva - C.S.R. (Consorzio Siciliano di Riabilitazione) *Psicologa Specializzata in Disabilità di Apprendimento in età evolutiva- Centro di Neuropsicologia & DSA, di Leonardi e Comito, Caltanisetta (CL) e Catania (CT) Con le espressioni “Funzionamento Intellettivo Limite” o “Funzionamento Intellettivo Borderline” ci si riferisce a individui che non hanno disabilità intellettive, ma che, comunque, possiedono un funzionamento cognitivo inferiore a quello della grande maggioranza degli individui a sviluppo tipico (o normodotati, o di normale intelligenza). La letteratura scientifica di riferimento è purtroppo ancora molto scarsa, anche i manuali diagnostici principali (ICD-10, DSM-IV-TR e DSM-5 ) vi hanno dedicato e vi dedicano ancora poche righe, descrivendo il FIL (funzionamento intellettivo limite) come una specie di “limbo” tra normalità e ritardo mentale (Vianello, 2014) limitandosi a dire che questa diagnosi può essere formulata quando il QI è fra 71 e 84 e facendo riferimento al criterio della presenza di difficoltà di adattamento (utilizzando le stesse categorie del ritardo mentale) e della insorgenza prima dei 18 anni (vedi ricerca Di Nuovo e coll.). Infatti, i soggetti con questo quadro clinico vivono diversi disagi in famiglia a scuola e nella società e pertanto dovrebbero essere aiutati sia a livello educativo, che scolastico, che abilitativo, in modo significativo rispetto ai propri coetanei. Obiettivo del presente lavoro è mostrare gli esiti clinici prodotti dall'applicazione di un piano di trattamento integrato (Neuropsicologico e Neuropsicomotorio) su un bambino di 7 anni, seconda elementare, giunto in osservazione per difficoltà scolastiche e adattive (difficoltà di socializzazione con i pari e di integrazione nel gruppo classe). Valutazione Neuropsicologica - età 7 anni (2° elementare ingresso) Livello cognitivo - Scala Wisc-IV (Weschler Intelligence Scale for Children-Quarta Edizione): QIT=71 ICV=78; IVE=94; IML=76; IRP=67 - Matrici Progressive di Raven (CPM):12/36 = 10 percentile Attenzione: - TCM = rapidità: <10° percentile; accuratezza: <10° percentile - Test di Attenzione Uditiva Selettiva (BVN. 5-11)= p.st. 94,5 - MBT = span di parole 3 (z = - 0,31) span di cifre 3 (- 0,97)span di Corsi 4 (+ 0.73) Linguaggio: - Trog forma breve: 12/18 p.st.= 88,7; Token Test 28/36 z score = -1,45; Areavisuo-motoria - Test di Beery (VMI) =p.st 87; test supplementari = VP 109 p.st.; CM p.st 63 Apprendimenti - Lettura: brano MT (prova II elemen. ingr.) 1,9 sill/sec; 3 errori - Comprensione: prova MT 5/10 esatte (RA); MT approfondimento: 2/10 esatte ( RII) - Scrittura: prova di dettato di brano (Tressoldi, Cornoldi)= 8 errori (RA) - Calcolo: ACMT 6-11 = Op.scritte in classe RII; Conosc. Num. RII; Accur. RA; TempoTot RA Valutazione Neuropsicomotoria La valutazione Neuropsicomotoria è stata condotta attraverso l’Osservazione libera e la somministrazione dell’APCM 2 (Sabbadini, 2015). L’ orientamento spaziale è adeguato per lo spazio egocentrico mentre risulta incerto per quello Allocentrico; appena sufficienti le prove di lettura di strutture ritmiche ed il dettato di strutture secondo Stambak. Le visuoprassie sono fortemente deficitarie (vedi APCM 2) per notevoli criticità visuospaziali (difficoltà di rappresentazione in 2 D1/2 quindi profondità ed orientamento delle superfici visibili e 3D quindi relazioni spaziali e rappresentazioni di informazioni dell’oggetto non visibili). Considerazioni Cliniche Il profilo emerso dalle valutazioni e dalle osservazioni effettuate, appare fortemente disarmonico. È presente una discrepanza importante tra le competenze verbali e l'ambito visuo-percettivo. Si rilevano vari indicatori di disfunzione adattiva (importanti difficoltà relazionali e di adattamento sociale) e anche in riferimento alle diverse competenze NPM si riscontrano criticità a carico dell’autostima ed autoefficacia. Si rilevano difficoltà a carico sia dell’attenzione che delle funzioni esecutive. Nello specifico le debolezze rilevate nell’area della pianificazione e programmazione motoria si ripercuotono sulle abilità prassiche ideomotorie complesse [( prassie che richiedono l’ esecuzione di sequenze motorie ben precise nell’ ordine spazio-temporale) vedi le cadute nel VMI motorio e in APCM2 Movimenti delle mani – Sequenzialità Esplicita]. Relativamente all’area degli apprendimenti scolastici non si rilevano difficoltà significative di letto-scrittura. Emergono invece criticità nella comprensione del testo scritto e nel sistema dei numeri e del calcolo che appaiono non adeguati alla classe di riferimento. Piano di Intervento – Trattamento integrato neuropsicologico e neuropsicomotorio L'intervento riabilitativo proposto, nato dall'analisi funzionale del quadro clinico, prevede una seduta di trattamento di tipo neuropsicologico e una seduta di trattamento neuropsicomotorio la settimana. Le sedute, della durata di circa 50 minuti ciascuna, si sono svolte ogni settimana per circa 6 mesi. Entrambi i trattamenti (Neuropsicologico e Neuropsicomotorio ) sono stati applicati secondo un’ottica metacognitiva volta a favorire nel bambino lo sviluppo di un atteggiamento metacognitivo verso il compito potenziandone i processi di controllo. Trattamento Neuropsicologico: OBIETTIVI - diminuire l'impulsività e la distraibilità e aumentare le risorse cognitive, attraverso il: potenziamento del sistema attentivo potenziamento della memoria di lavoro Per il trattamento sono stati utilizzati il Metodo P.A.S.A.T., il Listening Span e le Liste di Numeri. Inoltre, in aggiunta abbiamo utilizzato alcuni software specifici per l’autoregolazione dell’attenzione, per la comprensione del testo e per la stimolazione della memoria di lavoro verbale e visuo-spaziale (Attenzione e Concentrazione, S. Di Nuovo 2013 , edizioni Erickson ; Autoregolare l’attenzione - Marzocchi, Portolan, Usilla e Valagussa 2013, edizioni Erickson ; Allenare le abilità visuospaziali - Andrich, Miato 2008, edizioni Erickson). Trattamento Neuropsicomotorio: OBIETTIVI: Potenziamento dell’ Autoefficacia attraverso l’ approccio Metacognitivo; Organizzazione delle prassie ideomotorie complesse e quindi delle competenze di Pianificazione e Programmazione Motoria; Ottimizzazione dell’ Attenzione Visiva , delle visuoprassie tridimensionali e della visualizzazione cioè creare e manipolare immagini mentali. Risultati ottenuti e considerazioni finali I training neuropsicologico e neuropsicomotorio hanno prodotto i seguenti miglioramenti: alle matrici di Raven si è passati dal 10° al 50° percentile; nel test Acmt 6-10 c’e un miglioramento in quasi tutte le aree indagate: Op.scritte in classe = RA; Conoscenza Numerica = RA; Accuratezza = RA; Tempo Totale = Prestazione Ottimale; Al TCM migliora la rapidità passando dal 10° al 10°-25° percentile; Al test di APCM 2 si riscontrano notevoli miglioramenti in : MOVIMENTI MANI e DITA , SEQUENZIALITA’ ,ABILITA’ PRASSICO COSTRUTTIVE; All’osservazione libera si registra una evoluzione a carico dell’orientamento spaziale Allocentrico, della lettura di strutture ritmiche e del del dettato di strutture. In sintesi, il trattamento integrato ha prodotto miglioramenti significativi in generale nelle abilità cognitive del bambino, producendo degli effetti positivi non solo nei rendimenti scolastici ma anche nel suo comportamento nella vita quotidiana, nelle sue modalità di relazione e socializzazione. http://www.neuropsicologiaedsa.it/ francescacomito@libero.it; slavkodanze@gmail.com